Al vecchio amico Umberto Pacilio che, ricordandosi di questo romanzo pubblicato a puntate sul "Marc'Aurelio" nel purtroppo lontano 1935, mi ha
per ritemprare le forze e per decidere sul da farsi. Per questo avevano convocato il Gran Consiglio al completo della Confraternita. "Fratelli della
drappello di soldati spagnoli comandati da un sergente avanzava faticosamente sul terreno umido della foresta vergine. "Avanti, capitano Squacqueras
, scoraggiato, si era accasciato sul suo sgabello e non aveva più pronunciato una sola parola. Gli batté una mano su una spalla. "Non vi addolorate, caro
, ma nella sua villa sul golfo, a circa otto tiri di schioppo da qui..." "Ne siete sicuro?" domandò Giovanna. "L'ho veduto mezz'ora fa nel suo giardino
Jolanda. Giovanna guardò ancora con il suo cannocchiale da marina. "Infatti," disse dopo un po' "le vele sono ammainate e sul ponte non c'è nessuno
Battista si svegliò un po' prima degli altri e scomparve misteriosamente fra i tronchi della foresta che circondava il pezzetto di spiaggia sul quale
che, dai filetti d'oro che portava sul braccio e dal cappello carico di galloni, si comprendeva che doveva ricoprire qualche grado più importante
non vorrà tener conto del cattivo rapporto che il Viceré gli avrà certamente fatto sul mio conto, per colpa delle vostre stupide fanfaronate." "Vi è
fuoco è acceso per far cuocere queste uova..." Raul aiutato dal capitano collocò la pentola sul fuoco e ci mise dentro le uova. "Ecco fatto" disse. "E
?" "Io?" esclamò il capitano. "Non ci mancherebbe altro!" "Perché? La morte sul campo di battaglia è la più bella per un soldato come voi..." "A parte
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, mio caro governatore, e la vostra villa è proprio magnifica... Spero, però, che essendo sul mare non sia esposta agli attacchi dei pirati." Il
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subito con il governatore" lo rassicurò Giovanna... Nicolino infilò il giaccone sul suo vestito, mentre Battista, legata la sentinella con la sua stessa
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Ma facciamo un passo indietro, anzi fatelo voi perché noi, siccome fa un caldo maledetto, siamo andati a scrivere sul tetto di casa nostra dove si
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chiave è sul comodino..." "Va bene, va bene, andate pure..." "Se permettete, raggiungo la mia nuova camera attraverso il passaggio segreto..." "Come
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... Prima di entrare dovranno passare sul vostro cadavere..." "Speriamo almeno che abbiano le scarpe pulite!" si augurò il capitano. "Farò disporre
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timoniere fantasma con un leggero tremito. "L'Olandese Volante fa paura, non ha paura" disse lo spettro. E si allontanò scivolando senza toccarlo sul
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sputato in faccia!" "Vuol dire che è umido!" "Altro che umido... Sembra che sia pieno d'acqua, invece che di lana..." "E tu toglilo e dormi sul
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sghignazza?" domandò balzando a sedere sul letto e guardando verso la porta. La porta si aprì con un sinistro cigolio e alto, spettrale, con le alghe verdi che
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senapata. "Ah," disse consegnandola al sergente "eccola!" "Ve la siete messa sul petto per evitare che ve la rubino?" domandò il sergente Manuel
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chissà dove porta" obiettò Nicolino. "Dove porta, porta... Comunque, ci porterà in porto..." "Perché, quella porta dà sul porto?" "Basta," ruggì
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così per ogni cosa..." Il nostromo Nicolino, che stava passando con forza uno straccio sul tavolato del ponte, sentì la frase del Corsaro Nero e alzò
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?" domandò Giovanna. "Per via di questi tatuaggi che ho sul petto" rispose il capitano aprendosi la camicia sul petto e mostrando il torace ricoperto di
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