ragazzo con un gran sospiro di gioia. Pochi istanti dopo, la porta che dava sul giardino si apri e una bimba si slanciò fuori con la leggerezza di un
cercava invano di occultare. Quell'insolito contegno finì col turbare Alvise. - Che avete, Agnolo? - gli chiese, posandogli la mano sul braccio. Il
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serto di raggi, come l'aureola di un santo gigantesco. Uno di quei raggi si posò sul viso del giovinetto le cui lunghe ciglia si schiusero. Egli si
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? Una mano si posò sul braccio di Alvise e lo fece ....il Veniero.... gli si accostò.... sussultare. Davanti a lui c'era un giovane della sua età
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le acacie erano spogli, venivano i passeri a beccare le briciole che Loredana spargeva sul davanzale. Ed erano così carini e numerosi quei passerotti
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titubanza si leggeva in quell'istante sul viso di don Giovanni d'Austria. Tremava forse al pensiero della grande responsabilità che prendeva sopra di
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pietosa opera di soccorso ai feriti. Sul ponte della capitana veneta Sebastiano Veniero, incurante della propria ferita al piede, sosteneva il nipote
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soggiunse: - È più di un mese che il povero messer Antonio ci ha lasciati. Morì all'improvviso. I suoi nipoti si precipitarono come le cavallette sul fondaco
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espressero una pietà profonda. Guardò a lungo la fanciulla sdraiata sul divano; poi, con voce dolcissima: - Vuoi raccontarmi, cara, qualcosa della vostra
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palazzi, che specchiavano le loro marmoree facciate sul Canal Grande, sembravano più belli con il gelido ricamo della neve che si era ammucchiata su
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. Davanti all'ingresso nobile del palazzo, quello che dava sul Canal Grande, stazionavano le gondole di casa Corner Contarini. Mariolina fece cenno al
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dava sul rio, a poca distanza dall'acqua. Questa scorreva pigra e torbida, trascinando in un lento viaggio detriti d'ogni genere. Più in là, si
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nonna sul rustico sedile di pietra, come soleva fare un tempo con il suo caro babbo. Il silenzio meridiano era soavissimo intorno a loro. A Loredana
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. Oh, se avesse potuto trasformarsi in una procellaria e solcare rapido le onde infide del mare, per giungere leggero e furtivo sul tetto e trarre
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operosità infaticabile, la prima potenza marinara d'Europa. Centro e vita della Repubblica veneta era l'arsenale, cominciato a costruire sul
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e «bissone» variopinte trasportavano sul casserò delle navi acqua, viveri e munizioni. Di quando in quando un'elegante e sottile gondola scivolava
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si stendeva mollemente sul rio che lampeggiava, simile a uno smeraldo liquido. Il fresco odore che emanava dalle fronde e dalle zolle pareva esalato
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labbra della sposa e della figlia sfioravano la fronte del caro assente e le mani affilate della cieca indugiavano con muta carezza, sul viso amato, come
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tutte le sue imperiose necessità? La testa della fanciulla ricadde sul guanciale e un amaro sospiro le sfuggì dal petto. Ormai, tutte le loro risorse
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, attirando sul suo cuore la giovinetta e invitando in pari tempo la madre a sedersi sopra uno sgabello. - Ieri sera Alvise non venne a trovarci, - disse
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Bettina. L'affido a te. Non sei forse la mia sorellina? - La fanciulla scosse il capo, poco persuasa di doversi prestare a quella fuga. Alvise seguiva sul
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il vessillo bicolorato della capitana, e i riflessi argentei e porporini rallegravano gli sguardi di Alvise, ritto sul ponte della Santa Cattarina
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stelle. Verso l'alba Alvise, che era di guardia sul ponte, cominciò a notare uno strano ribollire delle onde. Anche il cielo, che sembrava più basso
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foglie, volteggiava una tribù numerosa di pispiglianti pennuti. Incerto sul da farsi, illanguidito dall'inedia, il ragazzo continuò il suo cammino; ma a
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In quel chiarissimo mattino sul finire dell'estate, Alvise, sopra una zattera di fortuna, costeggiava isoletta. La brezza che veniva dal largo
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ORA ESPERIMENTO COME SI COMPORTA UNA NAVE SUL MARE IN TEMPESTA... STA A VEDERE, ZIO PAPERINO!...
INVECE DOVETE SEGUIRE UN METODO PIÙ DOLCE PER INDIRIZZARE I LORO TENERI PIEDI SUL CAMMINO DELLA VITA.
AHI, AHI! HO L’IMPRESSIONE CHE AVRÒ L’URAGANO PER COMPAGNO DI VIAGGIO... HO SENTITO ALCUNE GOCCE SUL NASO...
E ALLORA PRECEDIAMO QUEI MANIGOLDI SUL SENTIERO DOVE VANNO A IMMAGAZZINARE LE NOCCIOLE, POI PENSEREMO A SERVIRLI A DOVERE!
È INUTILE CHE IMPUGNI IL COLTELLO, JOE! I MIEI AMICI SCOIATTOLI SONO GIÀ SUL SENTIERO DI GUERRA E MI VENDICHERANNO!
SISSIGNORE! LE DARÒ DUE DOLLARI PER I SUOI VESTITI, ECCETERA. E LE RESTITUIRÒ SUL PATTO ANCHE I VECCHI ABITI, ECCETERA...
MA IO FARÒ MEGLIO ANCORA! NON SOLO RESTITUIRÒ I TUOI DOLLARI RADDOPPIATI, MA SUL PATTO TI REGALERÒ ANCHE UNA DELLE MIE MERAVIGLIOSE MACCHINE!
È INUTILE CHE TI RIVOLGA A ME! L’ULTIMA VOLTA CHE TI HO AIUTATO, LA MAESTRA TI HA MESSO SUL BANCO DELL’ASINO PER UN MESE!
IL PROFESSORE MI HA CONSIGLIATO DI COMPRARE UN CORREDO DA PITTORE, UNA NAVE CHE GALLEGGI SUL LAGO E UNA CASSETTA DA COSTRUZIONI MECCANICHE. CHE
IMBOTTIGLIARLA, E POI POTRÒ LANCIARLA SUL MERCATO...
QUINDI NOI CI METTEMO PER UN BOSCO IN CUI GIÀ PADRE DANTE AVEA NOTATE NON FRONDE VERDI, MA DI COLOR FOSCO. SUL BORDO DEI SENTIERI ERAN SEGNATE AD USO
FRANCHI DISEGNI DI COLTELLO E PUNTERUOLI SCOLPIVA FREGI SUL RIPIAN DEI BANCHI.”
ferro. È il crepuscolo: lacella è quasi buia. Sul giaciglio sta il Prigioniero. Accanto a lui, la Madre.