Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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TAVOLOZZA

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Praga, Emilio 16 occorrenze

Metti un gaio color sul tuo pennello, e dipingimi un cielo al primo albore; poi fra le piante e i fior di un praticello, un somarello - che canti

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che sul misero guanciale rassegnati riposino i morenti, assopiti aspettando il funerale corona alle sciagure, e ai patimenti. Lasciateli coll'angelo

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scogli della montagna, quando sul ghiaccio il tuo raggio si bagna! Ma chi dirà, divina, di che fulgor ti vesti, se tu sorgi infocata alla marina? Il

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Primi rancori, puerili pianti, capitomboli miei sul pavimento, rabbuffi delle serve intolleranti, e fiabe delle mie notti sgomento; giocatoli

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- A messa mi volete alle sett'ore? No, guardate lassù che amena vetta! Domani io sarò là sul primo albore, a cogliere per voi timo e violetta. E se

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sul sagrato occhieggiare or con questo ed or con quello ... povero cuor deserto e sconsolato! oggi un vecchio l'ha chiusa nell'avello! Brianza

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Ecco una landa solitaria e bella come la speme di un morente. Il cielo è di un vivido azzurro e senza velo; contadina che spigoli sul prato, né carro

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eterea, oh a te, dall'alto, cui di notte agogno, una ultrice tempesta urli sul viso e spenga col tuo raggio ogni mio sogno!

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cadenze imbalsamate di fragranze di rosa e gelsomino, o le rime dal turbine accozzate, come foglie cadute in sul cammino? O la canzon della notturna

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cammino, oh torna, e sèguita la canzonetta, o forosetta! Ma là, sul lido candido, ahi! forse, o bricconcella, ti aspetta nella nota navicella ansioso

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Che fantasima d'abate ho scontrato stamattina, sul sentier della collina! Pover'uom, per esser frate, era magro e curvo e smorto: certo il pranzo

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cencioso ferraiuol turchino, o urtato in fallo il nano che canta i salmi al muro del cammino; e Dio, travolto in collera, forse soffiò sul mare, e

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desiderio in me: vorrei veder sul Mincio la rotta intorno a te. - - O pingue matrona, che appoggi alla sponda ; dell'ampia poltrona la faccia rotonda, per

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, l'artista, che sul soglio la riporrà sovrana : questa è la legge umana, questo è di Dio l'amor!

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divini, e i merli ai fiori e ai pampini frammisti sogno dei paesisti; così della tua luce, o Musa, un raggio, rapito al paesaggio, scenda sul viso alle

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domestiche pareti, o giovinetto: sul nido tuo non aliti l'aura del mondo infetto, bevi in pace e in silenzio al tuo nappo dorato; là fuor de' tuoi

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