Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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fu il marito della svizzera, che vedemmo comparire  sul  cassero brontolando, con la faccia rossa e indispettita.
e indispettita. Ma, dio buono, se l'era cercata. Era andato  sul  castello centrale, in mezzo a un crocchio di contadini, a
e amori................................................ 80  Sul  tropico del Cancro................................... 120
383  Sul  Rio de la Plata.........................................
di facilitarmi le osservazioni che avrei voluto fare  sul  Galileo. Prima che s'arrivasse a Gibilterra, gli andai a
che amministratore e depositario della posta, egli era  sul  piroscafo un quissimile di pretore, che vegliava sul buon
era sul piroscafo un quissimile di pretore, che vegliava  sul  buon ordine e giudicava le liti che potessero insorgere tra
di Santa Caterina del Brasile. A un dato momento salì  sul  cassero il genovese, fregandosi le mani, e mi disse
mi divertivo a osservare l'avvocato, il quale, rizzatosi  sul  busto, girava sul grande nemico uno sguardo lento, in cui
osservare l'avvocato, il quale, rizzatosi sul busto, girava  sul  grande nemico uno sguardo lento, in cui si vedeva crescere
e che s'alzava rapidamente, gettando un'ombra tetra  sul  mare; il quale cominciava a ribollire. E facea quasi
pensato spesso a questi versi nelle lunghe ore che passai  sul  tetto del mio laboratorio, aspettando i colombi che
cui potevano arrivare salivo solo, o coi miei assistenti,  sul  campanile della chiesa vicina e stavamo ad aspettarli col
si aveva appena tempo di scorgerli che già eran si può dire  sul  tetto. Eppure avendo fatto cinquecento chilometri, venendo
intellettuali, soleva dire: - Io tengo sempre tre libri  sul  tavolino da notte: Dante, il Fausto e.... - La prima volta
giorno disse invece: I misteri del popolo di Eugenio Sue.  Sul  piroscafo, peraltro, io non gli vidi mai altro in mano che
si sgombrava. Il tenore scendeva nel salone a canterellare  sul  pianoforte, il professore andava sul castello centrale a
salone a canterellare sul pianoforte, il professore andava  sul  castello centrale a dar lezioni di varia scienza al basso
quelle mani gracili, quella grossa croce nera spiccante  sul  vestito color verdemare, che non disegnava alcuna curva, e
signora; ma per la triste sentenza che le vedeano scritta  sul  viso, e per, la dolce rassegnazione con cui essa mostrava
felice della vita. Una parola che intesi mormorare  sul  suo passaggio mi fece tremar per lei, se l'avesse intesa: -
sullo strascico, per inavvertenza, le si staccò il vestito  sul  fianco, e scoprì un palmo di sottana bianca. Mentre si
cioè due cuscinetti A B (fig. 4);  sul  primo poggia il dorso della mano, e sull'altro B
2 centimetri e larga 0,8 colla quale possono venire fissati  sul  bordo della piattaforma, per mezzo di una vite che sta
sono liberi. Si mette quindi la mano col dorso che poggia  sul  cuscino A e l'antibraccio sul cuscino B: si avvicinano i
la mano col dorso che poggia sul cuscino A e l'antibraccio  sul  cuscino B: si avvicinano i due cuscinetti CD in modo che
cipiglio addirittura tragico del comandante, il quale avea  sul  cuore un affare, oltre a quello dei quarantasette, assai
aveva gettato fuoco e fiamme, e promesso in so zuamento  Sul  suo giuramento. di dir quattro parole delle sue a quel
E dopo colazione ricominciò il suo va e vieni  sul  cassero, interrotto da scomparse improvvise a cui seguivano
tutto quel che poteva. Fuor d'ogni dubbio, s'era rimessa  sul  serio con l'argentino; ma il tenore e il toscano non erano
mattina dopo tutti si salutarono  sul  cassero con le stesse parole allegre: - Ancora tre giorni!
era fondato sull'esperienza. Quando lungo il giorno passava  sul  piroscafo una grande allegrezza, come quella del dì
il non aver veduto nessun indizio, neppure leggerissimo,  sul  viso di nessuno, della scenata che il comandante aveva
comico il veder quell'uomo coi capelli bianchi preoccupato  sul  serio di quelle due bazzecole, come un ministro delle fila
i suoi studi. Poco dopo le nove, quasi tutti stavan  sul  cassero, e i gruppi e gli atteggiamenti loro mi rimasero
sonnecchiava sur una seggiola lunga, con un libro  sul  ventre. La signora bionda sedeva sopra un sofà, pigolando
queste Charadriidee. Le osservazioni sue sono fatte  sul  vero, perchè egli andò prima a studiarle nell'Africa
presso le sponde del Jenissei per essere la pronto  sul  luogo ad aspettare le Charadriidee appena fosse cessata la
 sul  cassero, dov'eran quasi tutti i passeggieri: tutti visi di
se ne stava in disparte, abbattuta come se le girasse  sul  cuore tutta la Chartreuse della sua dispensa segreta. Il
nel vestito mostrava tutti i segni d'aver passato la notte  sul  cassero per non esser torturato sotto dalla sua aguzzina.
carico, il cui colore si rifletteva come in uno specchio  sul  viso della madre della pianista; e la signorina di Mestre,
Tutti i passeggieri di terza, intanto, s'andavano radunando  sul  cassero centrale per sfilare davanti all'impiegato uraguayo
castello centrale si dovevano avanzare a uno a uno, passare  sul  ponte che correva di sopra alla "piazzetta" e poi,
se ne stava fermo al suo posto per dell'ore, con un gomito  sul  ginocchio e il mento nella mano, a guardarla, come in
del cuore, s'intende, chè gli altri non si contano. Ma  sul  Galileo c'era una collezione d'altri originali assai più
ameni e i personaggi seri. Questi stavano di preferenza  sul  castello di prua, ch'era una specie di Monte Aventino, dove
in giorno: avrebbe voluto iniziare la rivoluzione sociale  sul  Galileo, predicava contro i signori di poppa, incitava i
d'armi per l'uomo di toga. Con questi due faceva la triade  sul  castello di prua quella strana figura del saltimbanco, dai
s'erano avvicinati, ed uno toccava la scala reale. Tornai  sul  cassero a salutare i passeggieri di prima che scendevano,
tranquillo. - Ma quegli, lanciando uno sguardo obliquo  sul  flume, brontolò: - Non si sa mai. Alle volte questo sporco
- Eureka! - e mi fece un cenno col viso. Guardai, a destra,  sul  cassero del Galileo, e vidi affacciato al parapetto, in un
e afflitto, Ruy Blas, che teneva lo sguardo fisso  sul  vaporino, e seguendo la direzione del suo sguardo, andai a
la direzione del suo sguardo, andai a posare il mio  sul  viso della piccola pianista, impassibile come sempre, ma
da tavola, salimmo  sul  terrazzino del palco di comando, preceduti dal quarto
moltitudine dieci volte maggiore. Mi sembrava di essere  sul  terrazzo d'una casa municipale, la sera d'una dimostrazione
di gente ritta sulle boccaporte e sui parapetti, accucciata  sul  tetto dell'osteria e sulle gabbie, afferrata ai paterazzi,
cadenzato della macchina. Delle pioggie di fuoco cadevano  sul  mar quieto e oleoso, non increspato da una bava di vento, e
avrebbe dovuto smentire le voci calunniose che correvano  sul  suo conto a bordo, questi era andato dal comandante a
promesso di star quieto fin all'altro emisfero. Saliti  sul  cassero, trovammo quella scellerata sputapepe, che parea
e notammo tutti e due un'animazione non mai veduta  sul  viso sciapito della sua figliuola, come il riverbero d'una
aver già centellinati nella giornata. Di là risalendo  sul  cassero, trovammo delle novità: la signora argentina, vera
si videro molte ragazze con fazzoletti e nastrini nuovi  sul  petto e sul capo, mamme pettinate con più cura che gli
molte ragazze con fazzoletti e nastrini nuovi sul petto e  sul  capo, mamme pettinate con più cura che gli altri giorni,
dal primo vaporino arrivato salì  sul  piroscafo un branco di gente, parenti ed amici dei
e si guardò intorno: tutti temettero che stramazzasse  sul  tavolato. Ma restò su, facendo un grande sforzo e
artisti di Torino, come un gran cerchio luminoso che corra  sul  mare col piroscafo, e in cui girano, brillano cento visi
sull'anemia cerebrale. Fisso bene il disco di guttaperca  sul  capo di Bertino per scrivere i movimenti del cervello. La
scritte dal cervello. Gli applico il mio idrosfigmografo  sul  braccio destro, per registrare contemporaneamente il polso
da una parte, da tutte le infinite impressioni esercitate  sul  sistema nervoso, e dall'altra, dalla coscienza che le
baldanzoso col sorriso e colla coscienza della sua forza  sul  volto che irradia, a vivi raggi, la gioia. Questo piacere
La mattina, salendo in coperta, aveva fissato l'attenzione  sul  quadrante telegrafico del palco di comando, che trasmette i
di comando, che trasmette i segnali alla macchina, e come  sul  palco c'era il quarto ufficiale, che desinava nelle seconde
egli uscì di tavola, eccitato, rosso, trionfante, e salì  sul  castello centrale per fare il chilo, fu ricevuto con una
sette. Alle 11 e 5, mentre io e il dottore Aducco eravamo  sul  campanile della chiesa, comparvero improvvisamente cinque
comparvero improvvisamente cinque colombi, che si posarono  sul  tetto del laboratorio. Non parevano punto stanchi, si
che ritornavano allora da Bologna. Soffiando leggermente  sul  petto in modo da allontanare le penne, e paragonando il
inglese o americano, imbottito di sughero, aveva una gobba  sul  petto e una sul dorso, ricoperte da una specie di corazza
imbottito di sughero, aveva una gobba sul petto e una  sul  dorso, ricoperte da una specie di corazza di cotone forte,
brutta di quello che supponesse la sua. A un tratto passò  sul  cassero uno spruzzo violento, e s'intese un: Nom de Dieu! -
di fianco del piroscafo, che sbattè i passeggieri parte  sul  tavolato e parte contro le pareti, tolsero l'ultimo dubbio
fatto con tutti i sentimenti. Qualcuna era indispettita  sul  serio.
là andai  sul  castello di prua, che era pieno di gente. Salendo, intesi
le note, e nessuno gli badava. Alcuni, seduti in cerchio  sul  tavolato, giocavano alle carte. E all'estrema punta del
neri cadenti sulle spalle, e le braccia seminude incrociate  sul  petto, sur una delle quali eran tatuate le iniziali AS e
si ritrovava con tutte le sue grandi ali spiegate, e filava  sul  mare azzurro nella piena maestà della sua bellezza. Nello
e fila altre volte per lunghi tratti così fermo e pari  sul  mare agitato, che una palla d'avorio non si moverebbe sulle
tenebre, contro il vento, contro l'onda, con un popolo  sul  dorso, con cinquemila tonnellate nel ventre, dall'uno
m'ero incontrato in tanta quantità di volatili morti come  sul  ghiacciaio di Bezinghi. L' alta muraglia che cinge
seconde classi, e passando per il castello centrale, andai  sul  palco di comando. Aveva forse scelto quell'ora per esser
poppa, si fermò un momento e respirò, premendosi una mano  sul  petto. Lì sopraggiunse la contadina di Mestre che le baciò
è una canzonatura. Ci dovrebbe essere una legge applicata  sul  serio, che li mandasse a marcire in galera. Il Secondo
improvvisamente dal grido d'un passeggiero di terza,  sul  castello centrale: - Il mare in fuoco!
augurio per il buon termine del viaggio. A occidente,  sul  cielo splendidamente stellato, s'alzava la luce zodiacale,
della maggior purezza atmosferica, di quel che si vedano  sul  nostro orizzonte. La chiarezza del cielo era tale che il
dato un crollo lo sforzo fatto il dì innanzi per salir  sul  cassero e far Ia sua ultima visita a prua. Poi cominciò il
all'agente un atto della mano, che non compresi. Poi salì  sul  cassero. Domandai che cosa quell'atto volesse dire. - Vuol
col vestito corto: un viso che non diceva nulla, chino  sul  ricamo. La signora leggicchiava un libro, ma alzando lo
l'agente; avevano fatto il viaggio con lui l'anno scorso  sul  Fulmine: la madre aveva condotta la figliuola a
dar a studiare agli alienisti. Nel viaggio dell'anno prima,  sul  Fulmine, c'era uno degli ufficiali di bordo, suo amico, un
vuoti della signora bionda si fissavano per qualche momento  sul  comandante, e sul largo faccione rosso e burbero di costui
bionda si fissavano per qualche momento sul comandante, e  sul  largo faccione rosso e burbero di costui balenava un lampo,
liberato dall'incubo di quel mistero, e quando salimmo  sul  cassero, si fregò le mani, dicendo: - E uno! Non resta più
delle gioie nelle professioni, e si potrebbero fare studi  sul  piacere in rapporto al grado di intelligenza e alla
essendo scomparsi quell'unica faccia allegra, uggia ricascò  sul  cassero più soffocante di prima. Per un momento, nondimeno,
sulle mani, occhi velati e immobili. La pianista sonava  sul  pianoforte non so che musica di funerale: il brasiliano
a prua, ed io cominciai le mie osservazioni. Quando salii  sul  palco di comando, poco dopo le otto, che era l'ora della
mirabilmente un fazzoletto da collo, che portava incrociato  sul  petto, tutto purpureo di rose e di garofani, che parean
improvviso di fortuna, che gli aveva gittati dall'agiatezza  sul  lastrico, con neppur tanto in tasca da prendere un
giorno nel dormitorio, in mezzo alle contadine, piangendo  sul  capo della sua figliuola, senza mangiare. - Miserie! -
accanto a un vecchio che pareva suo padre, seduto  sul  tavolato, e lavava il viso a un ragazzetto in piedi, che
un faccione rosso e brusco, d'una straordinaria alterigia,  sul  quale appariva la coscienza di esser per gli emigranti più
essendo forte a quell'ora, quasi tutti rimasero lungo tempo  sul  cassero, all'ombra della tenda: ed io ebbi modo d'osservare
con la stessa rapidità con cui s'avvicendano le stagioni  sul  piroscafo, dove si passa in tre settimane dalla primavera
appoggiato all'albero di mezzana, con le braccia incrociate  sul  petto, nell'atto d'un uomo che aspetta un avvenimento.
ci potendo più reggere, uscii per andare  sul  palco di comando. Ma non ero ancora in fondo al passaggio
scalino, era precipitato di lassù, dando del capo  sul  tavolato. Sua madre, credendolo morto, gli si gettò sopra
intorno a due passeggieri che si mettevan le mani  sul  muso o si agguantavano per la cravatta. Quando la presenza
e il colosso s'arrestò, morto. A un fischio che suonò  sul  palco, le due áncore enormi si staccarono dai suoi fianchi,
scintille dai due occhi di ferro; il mare gorgogliò  sul  davanti; il piroscafo tremò, e ritacque. I suoi due
tutti gli ufficiali stavano all'erta; il Comandante, ritto  sul  palco di comando, mandava sotto ordine su ordine, di
altri vicinissimi, come di piroscafi che fossero  sul  punto d'investirci, altri radi e fiochi, altri fitti e
che poteva nasconder la morte. Uno solo pareva indifferente  sul  cassero di poppa, ed era il mio vicino di tavola,
irripetibile: - Pagano dogana. - Essa lo voleva vedere  sul  palco di comando coi ferri ai piedi e alle mani, o avrebbe
lavoravano a scaldare le teste. Andato là, in fatti, vidi  sul  castello il vecchio dal gabbano verde che perorava in mezzo
intenti ad altri oratori, sorti lì per Iì, quella mattina.  Sul  castello centrale'teneva conferenza l'ex cuoco dottore,
dalla immensa cappa nera del cielo, prima di chiudersi  sul  globo, per fare buio fitto: un mar d'inchiostro, l'aria
come rimpiattati, e qualche figura appariva confusamente  sul  castello di prua. Quando il prete arrivò; tutti si mossero,
che gli avevano attaccato ai piedi picchiarono sonoramente  sul  tavolato. Il morto era stato ravvolto in un lenzuolo
Nell'atto che l'alzavano, vidi muovere qualche cosa di nero  sul  petto del morto, e avvicinandomi, riconobbi la croce nera
della natura. Io non gli vidi passare nemmeno un lampo  sul  viso, quella sera, davanti al tramonto più splendido e più
si volesse far molto aspettare. Il nuvolone c'era già quasi  sul  capo, e altre nuvole accorrevano velocemente, alcune delle
bianco, un mare che pareva un'immensa lastra di piombo, e  sul  piroscafo tutto quello che si toccava, scottava. E il caldo
dei dormitori maschili ci saliva su a zaffate fin  sul  cassero, un lezzume da metter pietà a considerare che
lei una vecchia settantenne, sopra di questa una giovinetta  sul  primo fiore; là s'allungava una cafona calabrese accanto a
come bandiere dell esercito infinito della miseria; e  sul  tavolato dei mucchi confusi di stivaletti, di zoccoli, di
- E avanti, di corsia in corsia; da una parte rimetteva  sul  cuscino il capo d'una bimba nuda che sporgeva troppo in
una povera donna sola che, presa dalla malinconia, piangeva  sul  capezzale, dicendo che aveva il presentimento di non trovar
con lo sguardo fino all'uscio: poi lasciò ricadere il capo  sul  cuscino con un atto di profondo abbandono, come se non
li riparava dal sole. La testa d'uno dei gemelli, seduto  sul  tavolato, serviva d'appoggiatoio alle mani del contadino, e
di suon di strumenti, di versi da briachi e di urlate,  sul  quale s'alzava di tanto in tanto il grido lungo, e

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