Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Il codice della cortesia italiana

184296
Giuseppe Bortone 19 occorrenze
  • 1947
  • Società Editrice Internazionale
  • Torino
  • verismo
  • UNICT
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compagna. L'ufficio, per quanto alto, e la professione, per quanto delicata, assorbiranno ancora tutta la sua attività, ma non fino al punto di

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è abituato a costantemente praticarle. Egli stesso s'accorge che, appunto per la sua buona educazione, è meglio giudicato nella scuola, nelle famiglie

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contatto con gli altri uomini, trascurandola nella sua persona; onde giustamente si disse che la pulizia è la tessera di persona civile. Però, anche una

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, liquori, gelati, la bowle, la cioccolata, qualche vino liquoroso. La famiglia invitata deve, alla sua volta, invitare. Questi trattenimenti cominciano

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della sua onestà. Chi fa le carte mette il mazzo davanti a chi deve tagliare; e questo mette la parte che solleva presso colui che le fa. Non si deve

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abusare della sua qualità di donna per mancare alla puntualità, alla esattezza, alla disciplina: dal momento che si sostituisce all'uomo, è necessario si

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bisognerà scusarsi, non si manda a prenderla o a riaccompagnarla, ma si va. Una signora che s'invita da sé potrà essere dispensata dal pagare la sua

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che è molto difficile che un giovane « serio » vada a scegliere la compagna della sua vita fra quelle che piú ampiamente si esibiscono sull'arena di

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famosa « anima gemella », che sia degna del nostro affetto, della nostra fiducia, della nostra devozione, e che sappia, da parte sua, essere affettuosa

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, lui a destra; i parenti e gl'invitati della sposa a sinistra di lei; quelli dello sposo alla sua destra. Dopo la benedizione, lo sposo mette la fede

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al quale bisogna attribuire ben maggiore importanza di quel che comunemente non si faccia. Ha anche la sua importanza l'atto del presentare. In

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non abbia una sua legge e ad essa non ubbidisca. Chi si guardi intorno con occhio sapiente osserva l'ordine e l'armonia da per tutto; e ordine e

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taglio può dare, e sappiatemi, poi, dire se quell'uomo, «in quelle ore », può conservare la sua calma abituale. Dove piú spesso si vedevano messe da parte

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lo restituisce per dimenticanza - o perché, prestando alla sua volta, ha perduto il libro - deve mettersi in condizioni - e ci vuol poco! - di

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dall'altra Sua Eccellenza è servita. Egli entra per primo nella stanza da pranzo a fianco della padrona di casa, ed è servito prima di tutte le signore

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l'artista che non sa dimenticare se stesso sottrae della bellezza alla sua opera. Meno, dunque, si pensa a se stessi, e piú si è disinvolti; piú si esce

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notte, quando tornate dal teatro!...: che potrebbe fare di piú? Ogni vostra « bella figura » frutto della sua attività e della sua oculatezza. E quando vi

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perché può senza scrupoli invitare alla sua tavola, o in un ristorante, una signora col marito. Negl'inviti a pranzo è sempre indicata l'ora in cui si va a

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filosofi, poeti e uomini politici costantemente affermarono che sulle sue ginocchia si formano le nuove generazioni, alla sua sapienza sono affidati la

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Cosima

243765
Grazia Deledda 31 occorrenze
  • 1947
  • Arnoldo Mondadori Editore
  • Milano
  • verismo
  • UNICT
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legnoso; la prima deformazione della sua personalità spirituale, che sotto le asprezze fisiche dell'adolescenza ella sentiva invece bella e fina. Era

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sensazione fisica; un bacio carnale, fra due che si desiderano e sono spinti ad attaccarsi l'uno all'altro da una terribile forza di natura: e anche la sua

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con una sua certa religione. Anche il pensiero per Antonino le si svelò, ad un tratto, quasi morboso. Perché perseguire una chimera inutile e, in fondo

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d'un'aureola quasi di mistero. Mistero creato dalla lontananza di lei e della sua terra, dalle vaghe notizie sulla sua vita quasi selvatica, ma sopra tutto

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giunchi, vasi e pentole: e lavorava anche da stagnaio e da falegname. La sua stanzetta sembrava un museo archeologico, con una raccolta persino di pietre

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tutti gli ordini: una ruga le solca la fronte e le sue orecchie sono tese come quelle delle lepri. La responsabilità della casa è adesso tutta sua, ed

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fosse effetto della solitudine, della povertà del luogo e della sua stessa vita: e disperava di poter ritrovare una occasione di guardare la vita

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, volevo dirle questo; quando sarò morto, o anche prima se le occorre, quella roba è sua.» Ella avrebbe voluto protestare, dirgli che non voleva una sola di

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Quella notte, nel letto ben riparato della sua camera alta, Cosima sognò la nonnina. La nonnina era viva, tale quale s'era lasciata vedere l'ultima

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Spesso si domandava se era religiosa, o superstiziosa, o visionaria e d'animo debole: ma sentiva in fondo che la sua rettitudine era una cosa

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da una nota critica. Ad occhi chiusi, sempre con l'impressione di sognare, Cosima accettò. Aveva persino paura della sua fortuna: non avrebbe dovuto

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, ma invece di orgoglio ne provava quasi paura. Dopo averla rimpinzata di dolci e bevande, la sua ospite, che continuava a baciarla e quasi a leccarla

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appresso supplichevole, con la tazza colma in mano: poiché questo Andrea è il suo idolo maggiore, il suo affanno e la sua sola preoccupazione. «Mi

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, egli conservava, forse, la sua natura di poeta anche nel trattare gli affari, perché aveva fiducia di tutti, aveva pietà di tutti, si lasciava

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, se era per caso raro venuto dalla spiaggia orientale dell'isola. Cosima, con la sua scodella vuota, era incerta se seguire la serva nella breve uscita

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Adesso il signor Antonio è nella stanza al pianterreno, seduto allo scrittoio, e sbriga la sua corrispondenza, adoperando certi grandi fogli a

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siberiano, e si mise a studiare. Quella che piú si divertiva era Cosima. Per la prima volta vedeva la neve in tutta la sua terribile bellezza, e le

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ancora, bella, ben fatta, sebbene di piccola statura; ma a volte sembrava vecchia, piegata, stanca. Forse il mistero della sua tristezza derivava dal

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sulle prime dovette, per la sua grande povertà, prendere alloggio in una grotta poco distante dal paese, poi a poco a poco fece fortuna e adesso ha una

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sembrava quello di una razza diversa dalla sua, i grandi occhi chiari, trasparenti di intelligenza e di bontà. Non parlava molto, ma parlava bene, e

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sua fantasia, e lui stesso si lasciava travolgere da una suggestione malefica che lo spingeva a farneticare sogni di libertà, di imprese ove, piú che

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avvicinavano. Eppure la sua parola era semplice, disadorna; ma il suono della sua voce che saliva profondo dall'anima tutta fatta di verità e

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, gli occhi inquieti e diffidenti, orgoglioso e ambizioso, e di una serietà insolita alla sua età. Ma anche lui apparteneva ad una famiglia mista, che

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a cercarlo: né lui parve preoccuparsene, chiuso sempre in una sua indifferenza da animale malato. Se ne stava nella sua camera, chiuso a chiave

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delle donne della sua razza, forse d'origine libica, con lo stesso profilo un po' camuso, i denti selvaggi e il labbro superiore molto allungato; aveva

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resto, durante tutto il tempo del banchetto, e pareva una estranea, sulla sua sella ricoperta dal drappo arcaico della bisaccia, coi suoi grandi occhi

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riproduzioni fotografiche di strade, monumenti, palazzi di grandi città. Roma era la sua mèta lo sentiva. Non sapeva ancora come sarebbe riuscita ad andarci

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, poi, alla sua attesa si mischiava una vaga paura: paura che Antonino avesse saputo la grande novità, che anche lei era diventata una scrittrice, una

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, piccole forme di cacio pecorino, delle quali l'odore si spandeva tutto intorno. E attaccata a sua volta a uno spigolo del graticcio, pendeva una

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festa della piccola Madonna. La leggenda raccontava che un vescovo, forse di Pisa, nel viaggiare per la sua visita pastorale nell'isola, colto da

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Adesso Cosima è di nuovo nella sua casa melanconica, dove ogni cosa, dopo il ritorno dalla montagna, ha preso un aspetto piú triste, quasi di

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