Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Fedora

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Colautti, Arturo 10 occorrenze

(Loris obbedisce come un fanciullo; Fedora gli prende il capo con le mani tremanti, e cerca con la bocca la sua.)

melodramma

(Olga va a staccare la sua bicicletta deposta sul fianco della gradinata. – Fedora ricade nel suo abbattimento: De Siriex, tra le due, non sa

melodramma

(Fedora s’è strappata dal collo la croce bizantina: ne apre vivamente il castone, e ne versa il contenuto nella sua tazza da thè, rimasta ancor piena

melodramma

(Egli s’alza e va a frugare nella tasca della sua pelliccia: e, toltone un pacco di lettere, lo getta sulla piccola scrivania. – Fedora lo afferra

melodramma

vi lascia cadere alcune goccie d’una fialetta estratta dalla sua busta di medico.)

melodramma

(Olga risale, rotolando la bicicletta, fino al fondo del gran viale: De Siriex la segue, e stacca la sua dall’albero, cui era addossata: poi entrambi

melodramma

. – Lazinski, squassando la sua criniera, distribuisce sorrisi e strette di mano. – Fedora è rimasta immobile e come trasognata presso la piccola scrivania.)

melodramma

, mentre ella fa respirare ad Olga la sua boccettina di sali, De Siriex le sventola il fazzoletto sul viso.)

melodramma

(Condotto da Basilio, entra dal cancello De Siriex in costume da ciclista, e depone la sua macchina contro un albero. Il servo gli addita il gran

melodramma

. Dapprima ella ascolta distrattamente: indi man mano la sua attenzione si ridesta e ingrandisce.)

melodramma

Iris

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Illica, Luigi 19 occorrenze

riso di contentezza e di ansia felice che le illumina il viso, gridando con tutta la sua voce, la sua anima:

melodramma

Ecco fuori il Yoshiwara; la via ampia, diritta, uguale, colla sua luce multicolore dei mille e mille palloncini, riflettori, trasparenti e rosarie!

melodramma

E Kyoto sogghigna, sporgendosi sul parapetto della sua verandah, bonariamente ammiccando degli occhi scaltri all’amico suo e suo padrone, il pubblico!

melodramma

E il taïkomati riflette! – La fronte sua corrugata a poco a poco si spiana e finalmente la bocca si impronta ad un sogghigno di soddisfazione!

melodramma

Ancora i suoi primi raggi tremuli sussurrano lontanissimi l’annunzio della sua discesa benefica al mondo; – e l’aria già tutta intorno vibra armonie

melodramma

Il Cieco crolla sdegnosamente il capo; il dramma non inganna la sua esperienza, ma l’armonia suo malgrado lo vince benché egli non lo voglia… non lo

melodramma

Iris non sente più le sue torture; – già vive, la fanciulla, di una vita tutta luce; – e al Grande amico che la guarda essa eleva la sua anima:

melodramma

La Luce è l’idioma degli eterni. E Iris, già eterna, sente la sua anima divenire fulgida come un raggio, alla voce ben nota del suo Sole che la

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Ultimo appare egli, fantastica visione; ma sull’alta sua cervice, immacolata per eternità di neve, reca esso pel primo, alla vallea dove vive Iris

melodramma

fieramente nel suo candore e colla sua ingenuità il bisogno delle passioni di tutti.

melodramma

(allora tutto l’orgoglio di Osaka si scuote. È una sfida? – Egli la raccoglie e dominando tutto, tutti con la potenza della sua voce, si rivolge a

melodramma

impersona in quella – mousmé uguale ai Re davanti al Sole – è Iris, la figlia del cieco, quella che accorre sul limitare della sua casetta).

melodramma

sorriso e l’altro, colla sua faccia strana e buffona, comunichi una allegrezza bonaria, quella che tanto sa ingannare i fanciulli e gli esseri miti.

melodramma

Sono voci che rassembrano quelle dei tre personaggi della sua breve esistenza, il Giovane delle voluttà, il Taïkomati, il Padre cieco, ma, in quella

melodramma

divide dalla piccola casa di Iris mormora la sua cadenza senza scopo, mesta o gaia secondo che la luce, che scende e vi pènetra, effonde nelle sue

melodramma

suo capriccio, come iddii, le rivelate l’angoscia dell’anima sua!

melodramma

’orrore di quel silenzio!… E il vecchio si agita e cammina! Vuole entrare nella sua casa e se ne allontana! – Urta nella siepe di biancospine, vi si

melodramma

montagna, i tuoi grotteschi, bonarii o perversi folletti dalle facce sinistramente buffone? È Bènkei a cavallo della sua gran campana di bronzo? È

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E il Cieco, giunto sotto alla verandah, si abbassa a terra e, raccolto del fango a piene mani, lo gitta alto verso dove gli viene la voce di sua

melodramma

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