conto di quelle lacrime, farle confessare la sua vergogna, e cacciarla via come una ladra o ucciderla come una traditrice. Invece dormiva, sicuro. Le
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ossa proprie che avevano dovuto piegarsi fin da piccino ai più duri lavori, il suo stomaco che aveva patita la fame, la sua schiena che era stata
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Il nome glielo aveva imposto la mamma, sperando che con quel nome la sua bambina dovesse proprio parere un angelo tale quale. Già degli angioletti
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la sorella, affilando la sua faccia furba di vecchia. — Un colpo apoplettico. — Come nostro padre. E non si ebbe nemmeno tempo di chiamare il prete
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si contendevano i sorrisi di una follia, la quale per il momento si occupava sul serio a divorare un pezzo di selvaggina. Nella sua gola palpitante
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La zia Severina entrò nella sua camera, spingendo l'uscio col piede perchè tutte e due le mani erano occupate a reggere il candeliere e i doni avuti
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tristezza della sua vita; il letto rigido, lo specchio trascurato, sul canterano un pettine inforcato nella spazzola; due ciabatte di pelle color cioccolata
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