A poca distanza (forse 15'') dalla base del pennacchio la nebulosità è terminata abbastanza nettamente in tutta la sua larghezza, in linea retta
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: il lato precedente in AR è netto e definito, lo è meno il seguente. La sua lunghezza (retta) è di circa 20". La sua direzione media ha l’angolo di
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Bode la sua distanza dal ramo di mezzo non deve superar un grado. Il ramo di mezzo ha la posizione giusta per 10h 30m. Ad occhio nudo la direzione
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La coda è quasi come jeri: ma la divisione dei due rami si scorge con maggior evidenza. Al lume crepuscolare la sua luce pareva rossa: nella notte
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rapidamente dall’asse di questa. Il settore o getto luminoso è diviso in due parti d’intensità luminosa diversa: a 12h 30m la sua estensione lungo l’asse
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grandezza m + 1. Prendendo per unità lo splendore apparente della Cometa nel giorno 23 agosto (quando la sua grandezza era 2,05), lo splendore
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Con questa formola fu calcolata la serie dei valori dello splendore intrinseco, che è data nella quinta colonna. Si vede dalla sua ispezione, che
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di luce solare operato dalla sua massa vaporosa e che non vi abbia alcuna parte una fosforescenza propria delle parti della Cometa. Questa
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per esempio non si può dubitare, che l’enorme volume mostrato dalla Cometa il 25 luglio, non dipenda dalla diffusione della sua aureola in rami
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luminoso, che malgrado la sua straordinaria piccolezza sembrava distaccarsi sull’inviluppo luminoso che lo circondava. Fu investigato con telescopi di 7, di
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Il 24 agosto «il getto luminoso è diviso in due parti d’intensità luminosa diversa: a 12h 30m la sua estensione lungo l'asse principale è di 2' 1/2 o
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Bessel. Nel breve periodo di 8 giorni la tendenza di questa forza polare non poteva offrire variazioni sufficienti nella sua direzione per poterle
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verificato in altre comete, e potrebbe dipendere dalla stessa causa che ha prodotto l’asimmetria della Cometa rispetto al piano della sua orbita
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Il 10 agosto la coda si poteva col binocolo seguire ancora per 3° o 4° malgrado la Luna piena e si riconobbe la sua convessità verso mezzodì. Il
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periodo ha raggiunto l’apogeo del suo splendore e della sua lunghezza (Tav. II). Nel giorno 23 è semplice, nei giorni consecutivi invece è doppio e
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periodo, e la sua deviazione dal circolo massimo opposto al Sole, sono debitore al mio collega ing. Giovanni Celoria.
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anche dalla figura fuori dell’ordinario, che la coda in quel giorno mostrò presso la sua radice), mostra un valore della deviazione quasi costante e
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questa e di altre comete consta nel modo più evidente, una deviazione iniziale esiste, la sua causa non potrà esser cercata nel Sole.
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esercitare sulle particelle che si distaccano per formare la coda: è la quantità che Bessel nella sua teoria delle code chiama , e che nelle mie
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costantemente curvata in modo da rivolgere la sua parte concava verso le regioni dello spazio a cui si dirigeva nel moto susseguente. Questo fatto è
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mezzo: e che presso la stella 67a di Bode la sua distanza dal ramo di mezzo non deve superar un grado. In pari tempo è detto, che il ramo di mezzo ha la
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dati della direzione iniziale della coda e della posizione della sua ultima estremità; onde abbiamo qui un insieme di testimonianze affatto
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espansiva, od anche repellente fra le parti che compongono la coda. Della coda del 18 agosto si dice nel Giornale d’osservazione, che alla sua
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repellente potrà deviare la coda poco a poco dalla sua direzione iniziale, avvicinandola sempre più a quella del raggio vettore, e la ridurrebbe alla
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Io non ignoro che Bessel nella sua teoria spiega la dilatazione delle code ammettendo che le particelle nello staccarsi dal nucleo abbiano una certa
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la coda si sia sviluppata fuori dal piano dell’orbita; il piano della sua curvatura iniziale è affatto ignoto, onde diventa impossibile dalla figura
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bianchissima. Del resto la Cometa si vede con tutta facilità all’occhio nudo, onde si può stimare che la sua grandezza sia 5, 8. Da tre misure risultò l
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Dal nucleo parte un piccolo raggio o tratto luminoso diretto verso il Sole e verso la parte più densa della nebulosità. La sua lunghezza stimata è di
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In queste sere si è dovuto cessare dal fare le osservazioni dell'A. R. e D. della Cometa, perché la sua alta declinazione rendeva estremamente lunghe
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'; ad un grado di distanza è già larga 24'. Essa è sfumata presso al nucleo, ma più sotto la sua larghezza è bene definita e lo splendore quasi uniforme
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Minoris a 1/5 della distanza da δ e a 4/5 della distanza da ε. La coda poi arriva colla sua estremità fino alla stella Piazzi XIII 263.
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Ursae Minoris e 2/3 da δ della medesima costellazione. La coda è convessa verso la Polare e la sua curvatura sembra seguire quasi un arco circolare, di
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