Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

VODIM

Risultati per: sua

Numero di risultati: 81 in 2 pagine

  • Pagina 1 di 2
pittura ad acquerello deve la  sua  caratteristica fisionomia, fra i vari processi della
bianchi di piombo, in luogo arioso essendo assai nociva la  sua  esalazione.
mercante di colori e indicati con numero progressivo per la  sua  relazione.
e la materia passiva che sembra rimproverargli la  sua  impotenza e infliggergli l’umiliazione di essersi
lui accolga finalmente quel vivo splendore che è solo nella  sua  fantasia vieppiù eccitata dall’improba fatica finchè
finchè l’artista spossato o illuso dichiara finita la  sua  opera.
ricostituire tanto nei suoi aspetti esteriori quanto nella  sua  generica disposizione molecolare qualsiasi superficie
alla parola « ritoccare »: «Che l’autore ritocchi la  sua  opera ancor fresca per correggerla e per accordarla è un
nel severo isolamento dei musei il ritocco si mostrò nella  sua  meschina vacuità ed impotenza a sollevare il pensiero dalla
resina beta, ciascheduna con proprietà differenti. Per la  sua  grande solubilità e facilità di levarsi dai dipinti è da
mescolate alla calce per cui sino Teofilo fece seguire alla  sua  norma del fresco secco il ritocco con colori a tempera
il pittore nulla di tutto ciò; la  sua  visione anzi non può assumere apparenza di realtà se non
pittorica col reale possa venire pregiudicata sino dalla  sua  traccia schematica, non per l’incertezza della visione
non per l’incertezza della visione dell’artista o la  sua  incapacità ad un raffronto fra il vero e l’immagine
sta sotto, ma, via via che si lavora, la materia perde la  sua  opacità fintanto che diventa preziosa e quasi brillante.
lo sconciato dall’incidente patito, definendosi così nella  sua  mente quella separazione di mansioni che certamente
alla quantità dell’intermediario di coesione e della  sua  trasparenza prendono pure origine i particolari aspetti
salienti dei mezzi materiali di un artista esce tutta la  sua  personalità pittorica, come per l’anatomico una falange di
legame fra il materiale da cui prende esistenza e la  sua  espressione finale.
desiderato estetico, interviene il tempo a risolverla colla  sua  immancabile azione alteratrice dei colori cui fu sottratta
con tal nome si designò l’oltremare artificiale sino dalla  sua  scoperta, avvenuta nel 1827, è in polvere finissima di un
macinare l’ametista, e buono per l’affresco, forse per la  sua  durezza, che intacca le pietre da macinare, abbandonato,
la glicerina usata però con grande parsimonia perchè la  sua  natura igrofila, ove fosse in eccesso, non farebbe che
che nella  sua  vita nomade da l’un estremo all’altro d’Italia ebbe campo
dura, trasparente, di colore giallognolo, inodora. La  sua  frattura è vitrea, a schegge simili a quelle del vetro, ma
dovevano comporre la pittura encausta e specialmente nella  sua  vernice finale, che non si sapeva imaginare composta
XVIII non si sapesse dell’ingiallimento della cera, della  sua  perpetua mobilità alle menome differenze di temperatura, la
i colori sull’intonaco di calce proteggendoli colla  sua  insolubilità all’acqua.
in parte riprende il suo colore, la vernice colla  sua  impermeabilità impedisce che il cinabro possa usufruire
trovò essere un prodotto artificiale rimarchevole per la  sua  resistenza agli acidi, agli alcali ed al fuoco; molto
colori per raffresco raccomanda che « tutti si abbiano in  sua  specie per quanto si può belli, purissimi e scelti e con
colori diversi, si turbano e se li leva gran parte della  sua  purezza e vivacità; e nell’usarli a fresco ci vuol pratica
sia risoluta che il colore locale si riconosca nella  sua  costituzione primitiva o nelle modificazioni subite per
è nello stesso tempo profondo e, per soprappiù, grazie alla  sua  gradazione di tinta, si presta ad un’infinità di tinte
abbia sospettato il semenzaio di dispute chiuso in quella  sua  succinta descrizione della invenzione stessa, invero
deve però la profondità dei toni, la tenacità della  sua  costituzione, che lo rendono il mezzo di dipingere di più
cento mani, meglio è lasciarla perire perchè è cessata la  sua  ragione di esistere.
strati superficiali, il pastello ritrae ancora molto della  sua  chiara e viva apparenza dalla rapidità dell’esecuzione, che
della superfice il colore ad olio rimane nella  sua  lucidezza normale.
un requisito importantissimo della solidità del colore la  sua  disposizione omogenea.
specifiche del processo ad olio si mostravano già tali alla  sua  scoperta da determinarne l’immediato abbandono piuttosto
D’altronde il Forni non aveva gran torto se la  sua  opinione era quella del tempo ed era stata quella di tanti
di avere conquistata qualche nozione essenziale per la  sua  arte.
soluzione nell’acqua, metodo questo che conserva tutta la  sua  purezza al colore, ed è quello rimasto definitivamente
ragione alcuna dell’intervento del restauro per la  sua  solidità materiale.
come facevano gli antichi e come, verso la fine della  sua  vita, usava pure Arnoldo Böcklin; in questo caso bisogna
Ogni epoca ha il suo spirito, il suo genere, la  sua  atmosfera speciale in cui vive e respira, direi quasi la
atmosfera speciale in cui vive e respira, direi quasi la  sua  morale artistica. Il sospirare eternamente davanti alle
dei chiaro-scuri. Adoperata anche nella pittura ad olio, la  sua  indicazione vera però è per l’affresco e la tempera. Come
è poco divisibile e di natura assorbente o terrosa, la  sua  intensità colorante andrà aumentando colla triturazione,
dello zinco, ha il colore e lo splendore dello stagno, la  sua  frattura è fibrosa, ed è suscettibile di cristallizzare in
osservate queste precauzioni la  sua  durabilità dipende tutta dalla preventiva scelta del
opposti caratteri di prematura rovina, rivelatori della  sua  difettosa costruzione materiale.
pastello nella  sua  costituzione fisica e nelle sue relazioni di aderenza al
ma coperta, quindi non dovendo trasparire, il fatto della  sua  chiarezza non ha importanza.
morale di provvedere alla più lunga conservazione della  sua  opera, come corrispettivo alla persistente fiducia pubblica
concorrenza col Tiepolo e pure in Roma lasciò prove della  sua  profonda conoscenza di questo modo di dipingere, della
ossido di ferro e di sali calcari. Si suppose anche che la  sua  colorazione azzurra sia dovuta alla presenza di una piccola
ed ha l'incontestabile merito di avere delineato nella  sua  Scienza della Pitturale traccie da seguirsi dall’artista

Cerca

Modifica ricerca