torvi, trascorrono i pomeriggi e le sere, ognuna nella | sua | stanza, davanti al televisore. |
Il letto vuoto -
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a ottant'anni. Guarda i mobili della | sua | stanza, il passero di porcellana, la scatola d'argento sul |
Il letto vuoto -
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amor; pensate il gaudio, pensate l'incanto!. . . La | sua | canizie a questi ricci accanto, questi tuoi ricci d'or, o |
Penombre -
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e mi contempli fiso il tuo visino, ti voglio innamorar: la | sua | tomba alla tua culla sospira, povera tomba, andiamola a |
Penombre -
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E non nato ti amò, povera donna, e pensò di attaccarti alla | sua | gonna, come si attacca un fior, e della sua celeste anima |
Penombre -
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attaccarti alla sua gonna, come si attacca un fior, e della | sua | celeste anima d'ava farne rugiada benedetta ancor! Ella è |
Penombre -
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non sorgerà mai più: prole di ignoti profanò la casa che fu | sua | casa, e nostro tempio fu. Ma non tutto esulò nel cataletto |
Penombre -
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telefona a M. dal suo paese d'origine. Dice di essere stata | sua | compagna di banco alle elementari. Gli chiede, prima con |
Il letto vuoto -
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certa frase e, subito, quello rimanda all'anno seguente la | sua | pretesa. Non dice quale sia questa frase. Solo precisa di |
Il letto vuoto -
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non tanto la scoperta del Male, quanto quella della | sua | localizzazione, rivelatasi molto piú vicina del previsto: |
Disturbi del sistema binario -
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siamo diversi noi che adesso comprendiamo solo il mare e la | sua | fluidità di roccia.Il nostro mare è Milano, l'Italia, e non |
Ritorno a Planaval -
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che il Nemico ha un avamposto in casa; di piú, che la | sua | azione si colloca a livello neurologico, Nella stessa |
Disturbi del sistema binario -
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suoi giorni si sfaldano, granelli macerati. La | sua | ragione non ha più staccionate. Di dove gli verrà il |
Il letto vuoto -
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sparissse il sole? Il vignaiuol più non verrìa cantando la | sua | dolce canzone la canzon che, esulando, dice all'alme |
Trasparenze -
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buone pur nelle sorti avverse, dona a chi segue la | sua | legge Iddio d'esultanza o d'oblio! Né più il pastore, dalle |
Trasparenze -
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colla voce aspettata al letticiuol tepente trarrìa la | sua | covata; né brillerebbe più la lucernetta della mia |
Trasparenze -
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bianco in origine, eppureancora vivo e potente nella | sua | oratoria, con gli unghiolida comiziante agganciati a quei |
Sciame di pietra -
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risatine, Mr. Olmert. E quanto alla signora Yakir?,la | Sua | suddita, la rossa con le Red Marlboro che le siaccorciano |
Sciame di pietra -
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si colleghi non vede che arte:il Posthuman è gradito per la | sua | compostezza, maper il senso della vastità la Lebensraum Art |
Sciame di pietra -
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di pioggerella e risatine. Tremendamentela vittima | Sua | vittoriosa sono. |
Sciame di pietra -
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volta strappate appassiscono subito.Così la menta cede la | sua | forza a chi la coglie, e forse non èun caso che tonifichi e |
Ritorno a Planaval -
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signora che mi spia dietro la | sua | tenda bianca drappeggiata e che io spio dalla finestra del |
Ritorno a Planaval -
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niente di particolare: è una signora e basta, che sta nella | sua | casa e si nasconde. A volte succede che qualcuno per |
Ritorno a Planaval -
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come si chiude nel suo disonore e si ricorda di una | sua | faccenda e non si sporge più per un minuto. Allora si |
Ritorno a Planaval -
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fantastica. L'infinito abita la lingua, l'assilla con la | sua | infigurabile passione del vuoto. Nel silenzio, che è |
Menhir -
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di tele, e qualche amabile pilota narra gli eventi della | sua | barchetta e un letticciuol le stanche membra aspetta ... |
TAVOLOZZA -
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lungi, nei prati che la nebbia bagna, la città sulla gotica | sua | fronte alza l'antica cattedral grifagna, sparuta come il |
TAVOLOZZA -
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di lodi al barbaro che in ciel tranquillamente dalla | sua | gente si faceva adorar mentr'ei morìa, l'onta rinnova e il |
Penombre -
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e mi piace l'artier che tempra il ferro; la polverosa | sua | faccia ferina, gli occhi di ferro e le braccia di cerro. E' |
Penombre -
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e mi piace l'artier che tempra il ferro; la polverosa | sua | faccia ferina, gli occhi di foco e le braccia di cerro. |
Penombre -
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ragione, o tanghero, di te più furbo è assai, t'acqueta, la | sua | maschera non lascerà giammai. E tu in ginocchio pregalo che |
TAVOLOZZA -
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Emilia. Ogni tanto lo accompagnavo, senza sapere che dalla | sua | mano - calda anche nel gelo dell'inverno - stava per |
Il letto vuoto -
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Boario che prendeva tutto un lato della piazza.” Con la | sua | storia di voci, allora come oggi: “quelle appresso e quelle |
Il letto vuoto -
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al sogno, all'estasi e all'oblio! Questo vorrei, perché la | sua | bellezza troppo divina sentisse un po' la mota e la pruìna; |
Penombre -
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svegliato, ogni anno in quel dì si riconforta ad amar la | sua | vita. E i parenti - che allor nel neonato, nella creatura |
POESIE -
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a lui dell'esser nato, perch'ei sia grato a lor della | sua | vita, perché il muto dolore sia obliato e la promessa vana |
POESIE -
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ebbe pur un istante promette in lunghi anni luminosi dia la | sua | luce presa dal futuro al giorno natalizio, e l'illusione |
POESIE -
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vento, manda la luce e in seno la riprende, il mar che di | sua | vita mille vite suscita e cresce in una sola vita. Ahi, non |
POESIE -
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crede passar filo per cruna, pur spera ognuno d'infilar | sua | cruna, né perché più s'avveda dell'inganno meno ritenta |
POESIE -
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dell'inganno meno ritenta ancora la fortuna. Che tale è la | sua | sorte: col suo filo sperar vita tramare e con la speme |
POESIE -
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che non lo invoca, egli ama quei che non lo sa; e dona la | sua | luce fioca a chi per altra luce va. - Chi lo cerca non lo |
POESIE -
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rondinella di mare, stanca, che sfiorava, con l'aluccia | sua | lieve, l'onde del lago, troppo, per i suoi voli, breve, a |
Poesie - La morte di Tantalo -
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Ed il passero riscuoti con la tua folle ventata nella | sua | grondaia secca nella siepe denudata. Spazzi i portici e le |
POESIE -
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porte. Se lo scuoti e lo palesi, marzo giovane pazzia, la | sua | trista nostalgia sogna il sonno di sei mesi. Ei ti teme, |
POESIE -
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non si sa se lo faceva di proposito, ma protendendo la | sua | luce sopra i contorni sempre in movimento della nuvola |
Ritorno a Planaval -
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bella sarei con te... Ma il mio pastor giuravami che la | sua | vita io sono; pensa, se l'abbandono, ch'egli potrìa morir! |
Trasparenze -
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se canta e se m’insidia concedendomi un po’ della | sua | mano pel Dio Termine! E’ Clori, è Filli, è Lidia ed io sono |
Trasparenze -
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i suoi racconti, mia madre era morta all'alba, la | sua | voce dalle sere d'inverno era venuta lì nel corridoio, era |
Menhir -
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via funesta; Cristo è di nuovo in croce; e la vestal nella | sua | bianca vesta trema e non ha più voce! La libertà che |
Trasparenze -
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inchini e i complimenti. E una lepida quercia a una rugosa | sua | vicina dicea: - Monna Ghiandosa, rammentate il seicento? Fu |
Penombre -
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beni di quiete porte, ch'io vo' cangiar la mia colla | sua | sorte digli, fanciulla bella; egli sarà pittore, ed io sarò |
TAVOLOZZA -
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sognato, quando, svaniti i fascini ad uno, ad uno, alla | sua | soglia picchiò il digiuno ... Si spense ... - O martire! |
TAVOLOZZA -
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le reggie. Mia madre intanto, imagin benedetta, nella | sua | sala profumata e fosca, mi dicea di Fiorenza e di Barletta, |
Trasparenze -
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non è vostro il tenne, e alla fucina delle vostre chiose la | sua | fronte magnanima e solenne arditamente espose! E vivo |
Trasparenze -
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porta della chiesa, e un requie di più. L'altra tornò nella | sua | casa stretta, oscura, pudica come la bara della estinta |
Penombre -
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Mia seria adolescenza!.. Io vi chiamo Manzoni!... Dalla | sua | cetra ebbero forse essenza le mie poche canzoni! Sospeso al |
Trasparenze -
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traeva la veste leggera sulle sue spalle alle mosse e la | sua | finestra scintillava in attesa finché dolcemente gli scuri |
Dai Canti Orfici -
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dei cieli di ventura. Sui suoi divini ginocchi, sula | sua | forma pallida come un sogno uscito dagli innumerevoli sogni |
Dai Canti Orfici -
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la nostalgia della nostra bellezza? La luna sorgeva nella | sua | vecchia vestaglia dietro la chiesa bizantina. |
Dai Canti Orfici -
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raggio di un martire sul crine, siede grande e severa alla | sua | porta, e par che gridi fuor dagli archi neri, se ne destano |
TAVOLOZZA -
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immoti. E fosse anche il pontefice di Giove, errante nella | sua | sedia di avorio, umilmente si inchina - e si prosterna... |
Trasparenze -
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avvolse in bende assai più gravi e tetre. Un ragno tesse la | sua | tela folta per il mio teschio e nella tela stanno, morte |
Poesie - La morte di Tantalo -
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riarse gole degli umani e non seppe, ahimè! tenere per la | sua | sete giovane una stilla! Morì così, come un ignoto sole |
Poesie - La morte di Tantalo -
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superba | sua | faccia serena passar la vidi tra la folla oscena, e vidi |
Penombre -
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mia perla fina, questa infelice giovinezza mia, profanò la | sua | luce adamantina per bieca via! Lo sa Iddio se ho vegliato |
Penombre -
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fulva cicala. Traversa il cielo un vento accidioso, della | sua | meta incerto e senza lena; al suo passaggio il bosco |
Trasparenze -
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l'astro e come l'aura lieve, vedea sotto le spire della | sua | danza folle insuperbirsi i petali, schiudersi le corolle: |
Trasparenze -
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calza una parentesi. - Non vorrei che il lettore Avesse per | sua | grazia a credermi impostore, Pensando che allo scopo di |
UNA PARTITA A SCACCHI - Leggenda drammatica in un atto -
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il sire, colle mani tremanti Benediceva al figlio, padre a | sua | volta, ed era Quell’atto più solenne di qualunque altra |
UNA PARTITA A SCACCHI - Leggenda drammatica in un atto -
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il vegliardo, chiudendo a morte il ciglio, Che presso alla | sua | tomba c’era un marmo pel figlio, E che il figlio del |
UNA PARTITA A SCACCHI - Leggenda drammatica in un atto -
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voce della Ruffiana si era fatta man mano più dolce, e la | sua | testa di sacerdotessa orientale compiaceva a pose |
Dai Canti Orfici -
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compita la conquista dell'ancella. Il suo corpo ambrato la | sua | bocca vorace i suoi ispidi neri capelli a tratti la |
Dai Canti Orfici -
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ricordo di Lei, la matrona suadente, la regina ancora ne la | sua | linea classica tra le sue grandi sorelle del ricordo: poi |
Dai Canti Orfici -
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stringendo il ventaglio. Fu attratta verso la baracca: la | sua | vestaglia bianca a fini strappi azzurri ondeggiò nella luce |
Dai Canti Orfici -
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luce diffusa, ed io seguii il suo pallore segnato sulla | sua | fronte dalla frangia notturna dei suoi capelli. Entrammo. |
Dai Canti Orfici -
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poggiata per sfondo la mobile tenda di trina parlò. La | sua | vita era un lungo peccato: la lussuria. La lussuria ma |
Dai Canti Orfici -
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delle chitarre. A un tratto la fanciulla liberata esalò la | sua | giovinezza, languida nella sua grazia selvaggia, gli occhi |
Dai Canti Orfici -
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fanciulla liberata esalò la sua giovinezza, languida nella | sua | grazia selvaggia, gli occhi dolci e acuti come un gorgo. |
Dai Canti Orfici -
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Giungevo senza preavviso, e in giorno indebito: neppure la | sua | Carlina, « «l' angelo musicante » », poteva essere là. Il |
La Bufera ed altro -
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triste m'è apparso il mar sonante nella notte, anzi la voce | sua | come un appello mi sonò in cor della mia stessa vita; mi |
POESIE -
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arde e par che pianga di desiderio, ma dal profondo della | sua | poltrona socchiusi gli occhi, il biondo capo chino stese le |
POESIE -
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che in queste si ricetta sante demenze! Esausta all'alba la | sua | lucernetta tremola e impallidisce, la stanzetta s'empie di |
Trasparenze -
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O affascinati adolescenti che in agguato io vedea sulla | sua | porta filar la tela delle voglie ardenti, piangete meco: |
Penombre -
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appena! Era la lista delle cose buone ch'ella offria nella | sua | stanza serena. E: - Inchiodala sull'uscio - io le avea |
Penombre -
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