Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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e gli altri bambini ridono; però io credo che la  sua  preghiera sia ascoltata, perchè, Chicchi non conosce ancora
conosce ancora nessuna malizia. Quando Chicchi ha finito la  sua  preghiera, la Narcisa, lo prende e lo porta di sopra, nella
preghiera, la Narcisa, lo prende e lo porta di sopra, nella  sua  culla di vimini presso il letto dei suoi genitori.
con l'occhio una formichetta che, spuntata fuori della  sua  buca, accorre verso il cadaverino di un bruco. Sempronio le
è tornata dalla scuola, e ha descritto alla mamma la  sua  nuova classe. C'è la cattedra bella, lucida per la signora
l'uscita c'è l'attaccapanni. Banchina è contenta della  sua  nuova scuola che le pare più bella d'ogni altro luogo del
ma dove la strada maestra comincia. Egli sa dov'è la  sua  casa e quella dei suoi compagni; e della sua casa egli
sa dov'è la sua casa e quella dei suoi compagni; e della  sua  casa egli conosce tante cose, che certo la maestra ignora.
e se non piove, esce su l'aia a giocare. Come gli piace la  sua  aia! Sembra una piazza fatta apposta per lui e per la sua
sua aia! Sembra una piazza fatta apposta per lui e per la  sua  famiglia. Di settembre vi si vedono ancora i cumuli di
tanti giocattoli la Maria! L'Emilia vuole tanto bene alla  sua  bambola! Invece Emilia non aveva che una bambola di
Ma era contenta ugualmente, perchè sapeva che la mamma  sua  non aveva danari per comprargliene una di porcellana come
L'Emilia rimase mortificata e si strinse fra le braccia la  sua  pupattola. Non era bella, no; ma gliel'aveva regalata la
Questa volta Lucio si è mostrato scortese. Se lo sapesse la  sua  maestra del giardino d'infanzia, che lo crede tanto
uomo dabbene era morto, lasciandovi sole Caterina, la  sua  donna, e Angiola Maria la sua cara figliuola. In tempi
lasciandovi sole Caterina, la sua donna, e Angiola Maria la  sua  cara figliuola. In tempi migliori, vivente ancora il conte
si teneva cara quella fanciulletta, come la fosse  sua  propria. É inutile ch' io vi dica, perchè ben lo pensate,
rubava al primo vederla i baci e le carezze di tutti. La  sua  voce ancor fanciullesca aveva già quell'insinuante dolcezza
e le schiette domande che faceva, mostravano bene quanto la  sua  nascente ragione fosse semplice e retta, e la sua mente già
quanto la sua nascente ragione fosse semplice e retta, e la  sua  mente già commossa dal trepido desiderio di pensare e di
alla madre quella cara creaturina così bella, ch' era la  sua  piccola delizia. E qualche volta pure la condusse con sè
crescere così bianca e bella la figliuola, da lei chiamata  sua  perla, sua ricchezza. Quando la fanciulla si fe' più
bianca e bella la figliuola, da lei chiamata sua perla,  sua  ricchezza. Quando la fanciulla si fe' più grandicella, la
e quelli di suo padre, della mamma e del fratello: era la  sua  gran gioja. Oh! quanto l' amorevole donna sentivasi
doveva presto finire. Il conte Francesco morì, e l' ottima  sua  compagna lo seguì presto nel sepolcro. Erano svaniti i bei
che delle sue lontane memorie, de' tempi burrascosi di  sua  gioventù, e de'suoi buoni padroni; e Caterina divideva
però sempre le più dure per sè; paga abbastanza nella  sua  tenerezza di vedersi sorridere d'intorno quel fior sì
di vedersi sorridere d'intorno quel fior sì gentile della  sua  Maria. Solo il giovine vicecurato
tre volte... finì per mangiarselo tutto. Ma ora è là nella  sua  cuccetta, e guaisce, guaisce perchè sta proprio male, tanto
e guaisce, guaisce perchè sta proprio male, tanto che la  sua  mamma teme che debba morire. Non può neppure più aprire gli
la porta di fuori. Giunti in un giardino, Gigino pensò alla  sua  mamma e chiese: - E la mia mamma? - La mama resta; ella non
non andò alla scuola per tre giorni, e non toccò mai la  sua  bambola. Rimase sempre presso il letto della povera
sè a casa sua. In che brutta cascina abita! Davanti alla  sua  casa c'è un cortile sudicio, che sembra una pozzanghera; un
SCUOLA Oggi Mario è tornato a scuola. Egli ha ritrovato la  sua  maestra dell'anno scorso, i suoi vecchi compagni e qualche
Se usa buone maniere con tutti; Se è contenta della  sua  condizione; Se lavora con lieto animo, e più per gli altri,
virtù diventerà una madre di famiglia esemplare; e sulla  sua  casa discenderà la benedizione del cielo.
serio e composto come un ometto. Ieri mattina incontrò la  sua  maestra del Giardino d'infanzia. Il buon ragazzo la salutò
la sera, le due damigelle accompagnavano Maria alla casa di  sua  madre; là s' intrattenevano alquanto a frascheggiare con la
mai stato lieto come allora, e quasi gli pareva un sogno la  sua  felicità. In quel tempo d'una confidente esistenza, in que'
que' giorni fuggevoli e uguali, egli lasciava che l'anima  sua  errasse in balia di facili illusioni; i suoi pensieri non
quand'era solo e domandava a sè stesso, se Maria, nella  sua  innocenza, avesse potuto indovinar quel segreto ch' egli
la bella creatura come una poveretta ch' egli volesse far  sua  vittima, per abbandonarla poi nella sciagura. Allora l'amor
tenera e meditabonda come Elisa; quando, con quella  sua  pura voce, gli cercava l' anima dolcemente, o lo rapiva con
e non li rispetta come deve! Guai a chi fa piangere la  sua  madre! Dio conta quelle lagrime, e la cattiva figliola
più, perchè hanno patito maggiori privazioni per lei, e la  sua  affezione è un grande conforto alla loro povertà. Sono
può, più che può. Insomma, la brava figliola in tutta la  sua  vita non dimentica mai che, per quanto ella faccia, non
amare; il cuore sente bensì e gusta quello che accarezza la  sua  parte di creta, ma intende e ama ciò che solleva la sua
la sua parte di creta, ma intende e ama ciò che solleva la  sua  parte più bella, la coscienza. Per chi studia il cuore e le
lei. - É il fanciullo, il quale non conosce che suo padre e  sua  madre, e ama chiunque con lui folleggi e gli compiaccia: i
pensieri son lieti, come una fresca corona di rose sulla  sua  testa infantile. Se non che, troppo presto, il pianto
poco. Dice un filosofo, che l' uomo è così grande, che la  sua  grandezza appare anche in ciò, ch'egli si conosce misero.
più bei fiori della vita, conserva nel cuore un tesoro, la  sua  rassegnazione e la sua fede. L'angustia del dubbio, il
conserva nel cuore un tesoro, la sua rassegnazione e la  sua  fede. L'angustia del dubbio, il languore dell'abbandono
del dubbio, il languore dell'abbandono logorano la  sua  fragile esistenza; pure essa sostiene le prove della
lui stesso alle sue piante, e una gran parte della  sua  giornata trascorre in mezzo ad esse. Egli s'interessa alla
ha un rimpianto al pensiero che Nicoletta non è più «  sua  figlia », ma nel coricarsi dice ai suoi fratelli: - È però
proprio ammodo. Giuseppina (così ha nome) governa la  sua  casa, come la più attenta e premurosa madre di famiglia non
si applicò all'arte del cucire. Prima con l'aiuto di una  sua  vicina, poi da sè imparò a tagliare le diverse parti delle
e delle dita. In esse consiste, si può dire, la metà della  sua  educazione. Sulla punta delle dita stanno la virtù e la
di Torino. Che cosa chiedeva la povera scolaretta? La  sua  letterina diceva proprio così: «Sento che non posso vivere
desiderio della scolaretta torinese e inviò alla scuola una  sua  dama con una bambola. La messaggera disse alla bambina: -
sana, e l'ha procurata a sè e agli animali. La  sua  casetta guarda al bel mezzodì; da varie finestre riceve
di Carlambrogio ha fior di salute, e gli animali, che dalla  sua  stalla si presentano al mercato, vi fanno la prima figura,
Che vergogna per lui; che dolore per il suo babbo e per la  sua  mamma!
scuola e salutata la mamma, la Maria correva sùbito dalla  sua  Bebé: - Svegliati, dormigliona! le diceva rizzandola. E la
capì l'antifona e, senza proferir parola, continuò la  sua  strada.
la malinconia dell'anima nelle fresche semplici note della  sua  voce. MARIA.
aratro, qualunque forma abbia, deve essere semplice nella  sua  costruzione; saldo nelle parti che lo compongono; facile al
suo carico odoroso e gli pare di essere ringraziato per la  sua  fatica, quando vede qualche vacca, mansueta mansueta,
Mentre Mario mangia, «Moschino» entra in casa a chiedere la  sua  parte. «Moschino» è un povero cane di nessuno e di tutti; è
a distribuirle. Ciascuno siede in silenzio gustando la  sua  parte e mamma Vittoria guarda i suoi bimbi contenti.
mangiano anche troppo, - dichiara lo zio Fil, uscendo dalla  sua  apatia, non si sa per qual miracolo. Maria non insiste, ma
mostra un grande alfabeto, ma rimane sorpreso di vedere «  sua  figlia» ridergli sul naso. - Oh, - esclama essa ridendo di
di avere la gioia completa d' insegnare a leggere a «  sua  figlia». - Ebbene, - dice però in tono allegro - sarà più
la nostra intelligenza incitandola a ridonare al mondo la  sua  purità e la sua bellezza. Non ci crediamo, troppo piccoli e
incitandola a ridonare al mondo la sua purità e la  sua  bellezza. Non ci crediamo, troppo piccoli e troppo poveri
idee delle pianure». Ognuno di noi, quale che sia la  sua  condizione, la sua cultura, il suo carattere, il suo
Ognuno di noi, quale che sia la sua condizione, la  sua  cultura, il suo carattere, il suo passato, può lavorare
meglio di loro potrebbe e dovrebbe restituire al mondo la  sua  ghirlanda di dolcezza e di grazia? Non è forse indiscreto,
femminino e ha riconosciuto di dovere ad una donna, che fu  sua  interprete e inspiratrice, molti dei pensieri e molte delle
ha tracciato, nel Double jardin, il ritratto della  sua  eroina, della sua musa, della consolatrice e
nel Double jardin, il ritratto della sua eroina, della  sua  musa, della consolatrice e dell'ausiliatrice perfetta per
in questo ritratto. Sarebbe questo il più bel premio alla  sua  fatica e l'omaggio più squisito, prezioso e durevole
si ponesse fra i candidati delle elezioni, per cominciar la  sua  via politica nel parlamento. Egli intanto menò splendida
in Londra, strinse illustri amicizie, e molto profuse della  sua  ricchezza. Alla fine, lord Giorgio era morto nel suo
suo credito e de' suoi conviti, e vendevansi a gara alla  sua  potenza. Il giovane amava le solenni memorie domestiche, e
le solenni memorie domestiche, e l'antica grandezza di  sua  famiglia così severa, veneranda e tranquilla, della quale
egli avrebbe fatto rinunzia del proprio avvenire e forse di  sua  stessa fortuna, preparata con sì lunga solerzia, per una
proporgli un illustre matrimonio, che doveva ristorar la  sua  ricchezza, crescere il favore del suo nome, e anche a lui
d' essere venduto, e a questo repugnava. Disse aperta la  sua  risoluzione al padre, che impaziente aspettava, e lo
atto, il ribelle figliuolo. Lord Leslie aveva impegnata la  sua  parola a' genitori della fanciulla: quello strano rifiuto
» - E ogni ragione fu inutile. Ma Arnoldo non rinunciò alla  sua  affettuosa speranza. Prese a pigione una piccola casa, che
non ci ha colpa. Egli è figlio di povera gente; a casa  sua  stanno tutti in una stanza, e una sorellina piccola ha
fatto. Ma se il foglio potesse parlare racconterebbe la  sua  storia vera. Non fu fatto dal bambino, ma dalla mamma sua
sua storia vera. Non fu fatto dal bambino, ma dalla mamma  sua  che glie lo dettò. Lo scolaretto si fa bello delle penne
dell'anima, che è molto, ma molto più importante. Caterina,  sua  compagna, non è tanto bella; ma è altrettanto più modesta,
la rosa perde il suo bel colore; cadono le foglioline; e la  sua  bellezza è finita. I frutti sono men belli dei fiori; ma
sulle spalle la legna e gliela portò a casa, poi riprese la  sua  via, contento di aver fatto una buona azione.
di tutto ciò. Lo chiamavano «Spaccamonti». Una sera la  sua  mamma lo mise a letto e ritornò in cucina per rattoppare i
« Lasciate che venga! Forse vorrà parlarne di  sua  sorella: essa, voi non ve ne siete accorto.... da qualche
una mano il cappello, e tentando coll'altra i bottoni della  sua  lunga sopravveste di panno oscuro. Don Carlo, se già non ve
cure d' una giovinezza combattuta avevano lasciato su la  sua  schietta e bella fisonomia le prime rughe di quel dolore
lunga guerra che sostenne contro sè stesso, e contro la  sua  fede, tra il passato e l' avvenire, tra la disperazione
tra la disperazione degli uomini e la coscienza di Dio, la  sua  energia, la sua volontà di bene non s'eran logorate o
degli uomini e la coscienza di Dio, la sua energia, la  sua  volontà di bene non s'eran logorate o scemate; ma bensì
nessuno forse parlerà mai della semplice sublimità di  sua  mente, della carità del suo cuore, del poco che potè fare,
chi lo conobbe e amò, non potrà rifiutare una lagrima alla  sua  memoria. Il vicecurato, facendo passare il suo cappello
la credula fanciulla, la sedusse promettendo di farla  sua  sposa, la persuase a fuggire.... Signore, quest'uomo vile,
non avrà più di che nutrire altri ricolti; esso perde la  sua  fertilità, e diventa sterile. Il suo magazzino di viveri a
Che cosa dunque bisogna fare, perchè il terreno conservi la  sua  fertilità? Tu devi restituirgli, ogni anno, almeno
quando deve andare a scuola manca sempre qualcosa nella  sua  cartella. Ieri mattina era tardi, e Lucio incominciò a
sulle ginocchia di Nicoletta e strofina la testa contro la  sua  faccia. - Matù, - mormorà essa. - Matù ti conosce dunque
Nicoletta. La signora d'Aufran scorge in quel momento la  sua  bambola. Essa non capisce proprio nulla in tutto ciò che
- È il libro di Francesco.... - Conosci Francesco? - Sono  sua  figlia, - risponde fieramente Nicoletta. E la signora
della giovane signora, Nicoletta, fiduciosa, racconta la  sua  storia fìn dal principio. Matù, seduto sulla poltroncina,
alla testina di lei. La bambina le racconta tutta la  sua  vita fino nei particolari. Quando ha finito, la mamma di
del suo cuoricino è nei suoi baci. - Ebbene, - dice la  sua  nuova mamma - scendiamo a far merenda con Matù. - E la
che a ciò che le avrebbe fruttato la presenza in casa  sua  della giovane signora. Perciò era diventata furibonda di
di calcare, si aggiunge quella sostanza terrosa che, per la  sua  qualità opposta, può correggerne i difetti. Tra queste
quattro salti, poi si portava belando accanto alla  sua  mamma. Mario ne adocchiò uno, che gli parve il più grazioso
invece che quel capretto era una bestiola adatta alla  sua  statura e che gli sarebbe stato abbastanza facile condurlo
appresso e l' altro ancora. Maria non voleva abbandonare la  sua  solitaria cameretta; e una muta malinconia occupava il suo
i temporali del lago, il fulmine che incendiava la casa di  sua  madre; sognava d' essere portata attraverso a un turbine di
fredda.... Si chinava per baciar la fronte materna.... ahi!  sua  madre era morta! - Ma quest'affanno non bastava; altro era
che il dolore e lo spavento fossero per finire con la  sua  vita. Poi ricadde assonnata, nulla più seppe. Alla tarda
l' Elisa solamente aveva qualche parola di conforto per la  sua  povera amica. Come volentieri Maria avrebbe versato nel
che nè lei nè nessuno avrebbe voluto credere mai alla  sua  pura intenzione. Finalmente, passato il terrore di quella
bene, ma di non essere ancora in istato d'abbandonar la  sua  camera. Si mise a lavorare, ma quasi le sue dita non
dopo quella muta quiete, v' eran momenti in cui l' anima  sua  s' apriva ancora alla gioia d'una candida speranza, ai
e l'assenza di lui faceva, per un istante, più ardita la  sua  timida fiamma, allora il sorriso di prima le rasserenava
e nascondendo il volto nelle mani tremanti, effuse l'anima  sua  nella più calda e pietosa preghiera che possa l' innocenza
da tutto ciò che aveva di più caro al mondo, lontana da  sua  madre, piuttosto che abbandonarla alla passione di quel
l'interruppe, sostenuta da un' occulta forza della  sua  virtù. « Io benedico il Signore, perchè ha esaudita la più
le ha fatto conoscere la verità. Egli le donerà anche la  sua  grazia. » « Se tu lo preghi per me, o Maria, Egli lo
litanie , e il fumo dell' incenso avvolse con l' odorosa  sua  nube I' altare. Il popolo era d' ogni parte divotamente
ogni parte divotamente inginocchiato sul nudo terreno; la  sua  orazione fu breve e rozza, ma incera; e il sacerdote la
affetto, con che le ripeteva ne' primi anni della  sua  fanciullezza; e non dimenticò il nome della madre lontana,
terra, furono quasi benefica rugiada al cordoglio della  sua  vita debole e combattuta; la sollevarono, e la fecero
la sollevarono, e la fecero ritornare alla pace della  sua  mansueta virtù. Quando si rilevò, s'accòrse d'esser sola
ricreata de' suoi nuovi e tranquilli pensieri, e nella  sua  gioia nascosta, ella confidava di poter essere ancora
verde. Esso fa le fusa e strofina la testa sul collo della  sua  cara padrona. «Non mi avevano detto che tornavi, » pareva
di Matù siano riunite, perchè non debba lasciarle.... ma la  sua  padrona non lo capisce sempre molto bene.... Come
così alla soffitta. Matù non miagola, aspetta che la  sua  padrona gli apra la porta. Allora, gran maestro di
nel cimitero si deve star buoni e silenziosi. Mario e la  sua  sorellina, che ricordano il loro nonno morto da poco tempo,
a compire la loro felicità: la parrocchia era lontana dalla  sua  terra, e la strada rotta e aspra, a traverso di monti e
appesa sopra il suo capezzale il fedele archibugio, l'unica  sua  gloria, l' ultima sua amicizia; dopo ch'eragli morto il
il fedele archibugio, l'unica sua gloria, l' ultima  sua  amicizia; dopo ch'eragli morto il vecchio cane Azor, stato
che stava ancora presso la porta della fattoria. Era la  sua  abitudine più cara: le ore gli fuggivano in pace; e la sua
sua abitudine più cara: le ore gli fuggivano in pace; e la  sua  mente serena gli si dipingeva sulla fronte calva, ma senza
un pescatore non lontano, all'udir quel grido, lasciata la  sua  barca, accorse anch' esso. Trasportarono a casa il povero
sul suo letto; nè mi domandate come lo ricevesse la  sua  donna, che lagrime fossero quelle dell' infelice figliuola!
gente ha ruvida la pelle, che il suo dolore è simile alla  sua  allegrezza, ridicolo e rumoroso, come lo scoppiar de'
dei salmi che le sue labbra recitavano susurrando. Intanto  sua  madre e sua sorella, affaccendate negli apparecchi d'un
le sue labbra recitavano susurrando. Intanto sua madre e  sua  sorella, affaccendate negli apparecchi d'un parco desinare,
fra loro poche e sommesse parole, per non turbare la  sua  meditazione e la sua preghiera. Un' ora di poi, il piccolo
e sommesse parole, per non turbare la sua meditazione e la  sua  preghiera. Un' ora di poi, il piccolo desco fu pronto La
voluto?... » « Oh! tu hai ragione, Carlo, » disse allora  sua  sorella. « Il Signore non abbandona mai! Lui che ci manda i
dirmi il pericolo di nostro padre mi fece tremare per la  sua  vita!... E non poter subito correre a vederlo!... Il curato
mi parlate così? Forse per tenermi su allegra? » disse  sua  madre. « Il signor curato, quantunque si sentisse ancora
lasciar il paese, e venire a stabilirsi con lui, nella  sua  parrocchia di Valtellina. E anch'esse lo avrebbero voluto,
e tutti lo benedicevano. - Che avrebbero mai fatto  sua  madre e sua sorella, in quella solitudine squallida e
lo benedicevano. - Che avrebbero mai fatto sua madre e  sua  sorella, in quella solitudine squallida e malsana? «
focacce in cui si nasconde una fava. Chi la trova nella  sua  parte comanda per tutta la serata i giochi da farsi. In
fatica reggendosi sul bastone? E avrà ancora qualcuno della  sua  famiglia che gli voglia bene? Che pietà vedere quel vecchio