O poesia poesia poesia Sorgi, sorgi, sorgi Su dalla febbre elettrica del selciato notturno. Sfrenati dalle elastiche silhouttes equivoche Guizza
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le venditrici uguali a statue, porgenti Frutti di mare con rauche grida cadenti Su la bilancia immota: Così ti ricordo ancora e ti rivedo imperiale Su
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melodia: D'ignota scena fanciulla sola Come una melodia Blu, su la riva dei colli ancora tremare una viola... Illanguidiva la sera celeste sul mare
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