egregiamente, una storia della fortuna critica di un’opera o di un autore, questo panorama storico finiva per essere più passivo che attivo, registrava
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per ciò non più un’immagine ma un segno. Ripetiamo che queste due ipotesi, se non sembrasse, ove si parla di storia, di lasciarsi andare ad un gioco
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favoloso, e la sua storia è stata rifatta troppe volte, ancorché sia stata sempre manipolata con la confusione fra la storia come struttura dell
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troppo legata al movimento romantico per poterla anticipare o posporre all’esaurimento del Romanticismo. Questa sua nascita nella storia di un
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Si può allora tentare di esaminare la fotografia nella sua storia pur saltuaria e dispersa che possa essere 1, e vedere una ragione di questa sua
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La storia della fotografia, che pareva potersi scrivere in margine a quella della pittura, si rivela ora come la fonte più autentica per arrivare a
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, nella formulazione, nelle sue più minute particolarità, fino a sfiorare l’evidenza esistenziale, si è ripresentata varie volte nella storia della
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temporalmente anteriore. Questa contraddizione della fotografia permette di misurare la rivoluzione antropologica che rappresenta nella storia dell’uomo
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storia è anche più eloquente di quella della fotografia, rispetto alle fasi di avvicinamento e di assorbimento della realtà sulla lastra, dall
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Ma se anche nella fotografia del cinema si vede passare (per approssimazione più sfuggente dato il movimento delle immagini) la storia della pittura
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storia della pittura. Vale tuttavia soffermarsi su questo argomento, perché è una delle fonti di maggiore ricorrente equivoco nella storia della pittura
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La resa dell’oggetto intenzionato, nelle più minute particolarità, è una direzione ricorrente durante il corso della storia della pittura e della
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«storia empirica dell’arte» e cioè confinandolo «alla constatazione dei mezzi tecnici che una determinata volontà artistica usa per una data
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seno al movimento storico della cultura. Un movimento di va-e-vieni s’instaura, e tanto più utilmente se lo studio dello stile e quello della storia
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’arte alla storia, ma solo vogliamo sottolineare che, se non sono tenute nell’ambito che ad esse strettamente compete, e con la coscienza sempre desta
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Ora, la storia si fa del passato, non c’è storia del presente: nel presente, per la storia, c’è uno svolgimento in atto che viene ad essere
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’arte un’opera d’arte, semplicemente reintegrandola come atto della libertà umana nel tessuto continuo della storia. A questo punto sarà assai
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potere applicare all’opera d’arte i sistemi di indagine che valgono per la storia, indipendentemente dal fatto che qui, quest’atto della libertà
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rappresentato per un determinato periodo della civiltà e dunque della storia; ma una sola obbiettivazione sarà esclusiva dell’opera d’arte, rispetto
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Questo sotterfugio introdotto dal Grosse (che aspirava ad una storia dell’arte come una storia naturale) è accettato sostanzialmente dal Garroni che
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storia: la storicità dell’opera è duplice, nella sua nascita e nel suo farsi presente ogni volta ad una coscienza. Il fatto di prodursi come un eterno
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desumibili da chi intende esplicitarla nella storia in cui è nata e in quella in cui di volta in volta si rivela 30.
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’opera d’arte in sé, come realtà pura, ma quando siano adoprati a indagare la storia dei mezzi formali usati, che è quanto dire a collocare l’opera d
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come messaggio o, per maggiore esattezza, come comunicazione, aveva sottofondato parzialmente, parzialmente aveva risalito durante tutta la sua storia
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specificità dell’arte insistendo nella sola area semantica, che «per il suo positivismo esclude dalla storia la razionalità, sacrifica alla
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nella storia. E come la storia riguarda l’opera d’arte nel duplice aspetto di opera, che è stata creata in un determinato momento e in consenso o in
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linguaggio rappresenta solo un’accezione, anche se quella più evoluta, e certamente la semiologia porta alla ricostruzione interna della storia umana
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eleatici, con un’ambivalenza di causa e di principio, che conserverà, nella storia della filosofia, fino a Kant, compreso Leibniz cioè, che pure dal
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addivenire ad una imputazione — e la storia altro non è che una successione di giudizi, non già una narrazione — la constatazione di nessi causali rilevatili
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oggettiva e della causazione adeguata, svolta da Max Weber 32, in applicazione alla storia, dalle basi di Von Kries. L’introduzione dei giudizi di
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soppressione della causalità stessa nella storia. Non si può sopprimere la causalità, come non si può ridurre tutta la storia alla causalità. Ciò è
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A questo punto si pone allora il quesito a quale livello si collochi la concezione dialettica della storia, come fu prospettata da Hegel34, in quanto
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Tuttavia la concezione dialettica della storia ha avuto un’importanza fondamentale nella rivitalizzazione del determinismo storico, e proprio alla
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Non si tratta dunque di rifiutare la concezione dialettica della storia, purché non si pretenda, con questa, di regolarizzarne il corso secondo uno
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Abbiamo detto che la concezione dialettica della storia rappresentava la vivificazione del materialismo storico, ma dovremmo aggiungere che in nessun
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, assumere come fondamento di tutta la storia la forma di relazioni che è connessa con quel modo di produzione e che da esso è generata, dunque la
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solo un fattore contribuente negli sviluppi della storia: la psicologia umana è un altro fattore, e neppure questi due insieme possono offrire più che
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storia dell’arte esperiti dal punto di vista marxista. Poiché abbiamo già chiarito in qual caso si possa e dove non si possa far pernio sul concetto
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storia sociale e arte: per esempio nel confronto della ‘ mancante chiarezza corporea ’ e del ‘ delicato colore delle figure ’ del ‘ religioso
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preconcetto, come il difetto peggiore di una storia dell’arte causale, rinfrescando il sofisma post hoc ergo propter hoc, stia proprio nella
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PICCOLA SCALA. - Oggi alle 18 Fedele D'Amico terrà la terza lezione dell'XI corso di storia della musica per universitari sul tema «Dal Rigoletto
La storia ha una morale. Il cinema fa le sue vittime. Non ci sorprende che il cinema abbia potuto suggestionare il pacifico signore di cui ci
. Il lettore apprezzi la musica del titolo: è stato questo uno dei primi casi nella storia del nostro continente in cui un privato qualsiasi e uno Stato
anni. In un'azienda privata sarebbe andata molto più sveltamente, è certo. La solita storia. La burocrazia cerca la perfezione, e magari la trova: ma è
dell'esperimento americano «Gemini 8». Per la prima volta nella storia si è avuto il «docking» cioè il congiungimento fisico di due veicoli spaziali. Gli Stati
avvicendamenti nella vita dei capitribù: essi stanno al vertice o al suolo in frantumi. Come ci insegna la più recente storia: da Hitler a Stalin, da
Mi avvedo che i primi nomi di capitribù della nostra storia contemporanea automaticamente cadutimi sulla pagina dalla penna appartengono a due
piani molteplici, spesso intersecantisi, come è proprio del movimento di una coscienza che guardi in sé. È la storia di Zeno Cosini, malato
cambiata e prima della «San Remo» ci sono già tante corse che nessuno può più tirar fuori la storia dello scarso allenamento.
mai? Perché - rivelò il Boekmans ai giudici - era stato il suo amante. Una storia dunque piuttosto sordida. Non fu creduto, e venne condannato. Boekmans