come storia.
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Non è questa una deliziosa nostalgia di spiegazione storica? Poiché la rivelazione può avere qualche senso in mitologia: ma la storia la spiega come
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risolva senza residui in una questione di storia.
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Scriverò qualche giorno una storia leggera e di sintesi ironica della scultura moderna, che è quanto dire da Michelangelo in poi.
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Epperciò, poiché non posso rifare ancora una volta la storia del passaggio dall'impressionismo al cubismo, e dal cubismo al futurismo, o addirittura
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Ma per Boccioni è il contrario. Con una lucidezza che pare quasi un portato miracoloso della necessità intima di chiarificare la storia per poterne
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Vi dico sinceramente che non ho pensato ad altro che a fare della storia. Se non fossi stato certo di murare un blocco nettamente squadrato in quella
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Ingolfatomi nel passato con spirito odierno, mi accorsi di questo fatto stupefacente, che la critica coincideva con la storia.
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Perciò finirò rumorosamente con una frase campata in piena storia dell'arte Italiana, che tutti debbano sorbirsi e rigirare, rifiutare anche, alla
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E cioè: che la storia dell'arte essendo storia del puro sviluppo stilistico non può basarsi che sulle opere stesse, poiché «i documenti ricordano
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È infatti prevedibile che molte cose qui apparse sotto specie di storia della coltura dovranno riapparire nel secondo sotto specie di storia
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In altre parole questi sono in gran parte materiali preparatori che dovranno servire a fare storia nel secondo volume. Così questo primo non pretende
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Lo scopo di questo libro? È di fare la cornice al quadro che verrà nel secondo volume e che vorrà essere il quadro della storia dell'arte ufficiale
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E che infine la storia della cultura quando pur venga condotta con la massima snellezza e disinvoltura (i Francesi furono e sono maestri in ciò) si
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descritte meritassero veramente luogo in una storia, è questione diversa e che non risolleveremo più.
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E così ha termine la Storia della pittura spagnola di A. L. Mayer.
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Poiché a quella che avrebbe potuto essere la continuazione spontanea, la semplice storia insomma della tradizione di Battistello - intendo del
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compiutamente, ad attuarsi nella storia; nel secondo diviene un fatto trascurabile per le grandi linee della storia d'arte.
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studiato e accettato, in treno, il nostro «Sommario di Storia dell' Arte» persino la nostra conclusione, quasi filosofica!
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documentario e informativo e l'elemento valutativo; soltanto siamo fermamente convinti che la storia dell'arte, che è valore e graduazione di valore
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E perché mai due storie? Perché, secondo il Dami, esistono non meno di due storie dell'arte: la storia «esterna» (p. 195), ovvero il «riassunto dello
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È avvenuto insomma che il Dami non s'è fatto ben chiaro concetto di quello che sia archivio e quello che storia dell'arte; e del credere che esista
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Non esiste - creda il Dami - che una storia dell'arte, che comincia quando comincia il valore, e perciò la relativa valutazione; prima non c'è che il
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potesse essere ci si andava naturalmente avvicinando alla storia che sola si può legittimamente costruire: la storia delle idee estetiche, senza relazione
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, o non crede, che si possa costruire una storia delle idee estetiche figurative che non si riduca a una storia delle idee estetiche in generale
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sopra conclusioni di storia dell'arte non sue, o almeno non rivalutate personalmente. Si leggano ad esempio i sunti di storia dell'arte di sugli
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A.CORNA, Dizionario della Storia dell' Arte in Italia. Piacenza, Tarantola, 1915 (in: ‘L'Arte’, 1916, p. 367-68).
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A. BRASCHI, Storia popolare della pittura italiana dal XIV al XIX secolo. Milano, Vallardi, 1915 (Bibl. pop. di cult., n. 56) (in: ‘L'Arte’ 1916, p
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«nella storia dell'arte fìgurata». A noi pare che si potrebbe - non volendo annullare - correggere almeno benevolmente così: «fuori della storia dell'arte
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Nulla di diverso da questo piccolo brano di storia emana dalla lettura delle pagine dei due artisti napoletani.
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relative alla storia artistica del Sacro Monte.
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E in verità di questi fatti negativi, e cioè di affermazioni puramente tecniche, la storia dell'incisione ribocca!
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L'autore, movendo dalla constatazione che una critica della storia dell'incisione si richiama inevitabilmente a variazioni di metodo e di tendenza
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L'eccellente storico americano dell'architettura risolve in due pagine un'importante questione di storia dell'arte medievale.
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stessi oggetti che allora comparivano come biada per la storia del costume, riappaiono ora come materiale per qualcosa che è o dovrebbe essere storia
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È probabilmente lo studio archivistico più importante apparso fin qui per la storia del grande Seicento italiano, dopo i documenti del Bertolotti.
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Altre lettere interessanti la storia della critica sono quelle da Napoli di Giacinto Giacomo de Castro, che considerava la pittura napoletana ormai
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e sommamente goffa pretesa di esattezza storica, coincidere fatalmente con la peggiore falsificazione della storia. Si recidono i legami delicati e
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troppo a prender partito per questo problema che, se appartiene alla storia, non riguarda tuttavia la storia dell'arte architettonica, ma solo
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«Libro I. Vita di Piranesi. Storia delle sue opere»:
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E. GUSSALLI, Gian Giacomo Barbelli. Contributo alla storia della pittura nel Seicento. («Emporium», dicembre 1918) (in: 'L'Arte', 1919, p. 82).
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L. M. PATRIZI, Per l'indirizzo antropologico (psico-fisiologico) nella Storia dell'arte - Critica e biografia psico-fisiologica del pittore
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Nel far critica figurativa abbiamo sempre inteso di fare storia, ed abbiamo anzi fin dagli inizi del nostro lavoro esplicitamente dichiarato di
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Una storia dell'arte senza nomi e senza date, ecco un compito che avrebbe fatto sorridere scetticamente il simpatico monografo di Luca Giordano, che
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concepita - come del resto l'ha recentemente preconizzata il Wölfflin - in forma di «Kunstgeschichte ohne Namen», di una storia dell'arte senza nomi; ed io
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È forse che siamo incontentabili e ci vogliamo pericolosamente cibare di assoluto. Ma sempre più sentiamo che se la storia dell'arte non è che
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La storia esterna - ch'io appresi più recentemente in Parigi - di questa Madonna col Bambino, San Giuseppe e San Giovannino [figura 178], è davvero
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È naturale che dipartendosi dai principî suesposti la storia di Michelangelo sia già in gran parte costruita «a priori», e non sia, naturalmente, la
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Se, tuttavia, la storia stessa non ci assicurasse che anche Piero ebbe continuatori non dispregevoli: Antonello da Messina e Giovanni Bellini. Per
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Vede gli eserciti avversarsi fuori d'ogni nimicizia pratica, fuori di storia, agitarsi nelle curve fantasticate del moto inesausto; - duci e soldati
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