varie arti fino a quel tempo, lo spettatore potesse assumere un ruolo diverso nei confronti dell’opera, ed essere previsto dall’autore stesso con una
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alterazioni e che dall’artista stesso si tentasse di eliminare una delle due fasi; o che si ritenesse pago dell’investitura simbolica data unilateralmente
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al flusso del tempo, ma che questo scopo che individua lo stesso volgersi all’arte della coscienza, non distrugge l’altra faccia di questa realtà pura
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Mallarmé, in cui Eco 3 vorrebbe vedere il prototipo stesso dell’opera aperta, anzi addirittura in movimento (quasi un happening), può considerarsi un
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come essenza capace di rivelarsi. In quel momento stesso la coscienza storicamente determinata, che s’istituisce tramite, si riconosce anche come uno
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Ma la pressione economica doveva interferire pesantemente nell’architettura moderna, più che in qualsiasi altra arte. Già lo stesso Wright, fiero
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Tale bipolarità non dipende dunque da una struttura contraddittoria dell’arte, ma dal fatto che le due polarità non si producono allo stesso livello
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. La ratio prima è la carenza ontologica e la riduzione al presente che sta alla base dello stesso processo di incremento forsennato dell’evoluzione
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visto, cercherò di esplicitarla a me stesso ricorrendo ad un esemplare analogo, inseguendo un genere, una famiglia, una specie. Ma, per l’opera d’arte
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nello stesso flusso esistenziale fu offerta e esemplata solo dalla fotografia.
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sullo stesso piano della pittura, sembrava stimolare a fondarne il decoro in questa maggiore assimilazione del reale, e quindi a cercare di rendere
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indivisibile da quella della fotografia e che la fotografia non è un surrogato ma il modo stesso d’espressione del cinema: dove può rientrare suono e colore, ma
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Ma proprio questi esempi chiariscono il problema: il trompel’oeil, se e in quanto possa essere sostituito dall’oggetto stesso o sostituirglisi, ci dà
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stesso del prelievo dell’immagine dall’oggetto, e senza fare scadere l’immagine ad esposizione referenziale dell’oggetto. Se questo, allora, sarà il
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ha lo stesso fenomeno di una-versione pedissequa dell’oggetto, che non è presentito nell’imminenza con la quale lo introduceva il Caravaggio, e, sulla
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stesso ha spiegato come segue, per giustificare l’abbandono della psicologia: «Nei secoli anteriori al XVIII è il topos a predominare [...] non il
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Riconosciuta la recezione in una coscienza come basilare per il porsi stesso dell’opera d’arte in quanto opera d’arte, ci si può allora proporre
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sulla sistematica applicazione del principio di causa, che abbiamo respinto. D’altronde, come il Panofsky stesso ammette esplicitamente, per passare
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Ripetiamo che con questo non intendiamo gettare il discredito su ricerche erudite commendevolissime, che rappresentano il nesso stesso dell’opera d
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L’opera d’arte realizza una presenza; ma noi sappiamo che, nel realizzare una presenza, l’opera d’arte si pone al tempo stesso altra dal fenomeno. L
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come lo schiudersi stesso, la messa in opera della verità (nella particolare accezione ontica non logica che verità, come essere, ha in Heidegger).
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mai di essere una realtà allo stesso modo che è reale la realtà oggettiva. In secondo luogo essa si pone di fronte a noi come una 'realtà’, ossia le
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tempo stesso, appare un diaframma artificiale che il pensiero ha innalzato a se medesimo. Ma analizziamo l’aporia come in ultima istanza, nella
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mentale provvisorio, perché è chiaro l’artificio per introdurre, come ipotesi di lavoro, un postulato senza di cui scomparirebbe l’oggetto stesso della
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»20 che non possono chiamarsi pienamente opere d’arte allo stesso titolo, eppure non sono né gratuite né irrilevanti per la coscienza: in queste
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formalistiche, o edonistiche, cogliendo la possibilità dell’arte nel fuoco stesso della coscienza e anche indipendentemente dalle opere d’arte, in quanto
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Infine non sarebbe giusto obbiettare che la verifica della realtà senza esistenza non si può dare nello stesso modo col quale la scienza verifica ad
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o comunque contenere un messaggio. Ma parlare di messaggio, è porre al tempo stesso la necessità di decifrarlo. Si domanda perciò in seconda istanza
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percezione, nei quali può essere stilato un messaggio, e di cui il poeta stesso potrà servirsi per stilare un messaggio, ma al momento che se ne serve per la
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un repertorio (codice) che possa essere decifrato dal destinatario del messaggio stesso: la sua essenza non sta nel prodursi in presenza, ma nella
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punto di stazione di chi ne fa la recezione nella coscienza, questo punto di stazione può sembrare, anche se non lo è, lo stesso di chi intende
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differentia specifica doveva risultare palmare allo stesso Morris, poiché, come lui stesso in seguito riconobbe «impostare il problema delle arti, con
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L’impossibilità di un’estetica semantica da nessuno meglio che dal Teyssèdre è stata rilevata, e proprio dallo stesso campo semantico in cui il
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oggetto-soggetto, come della contrapposizione cosa-valore, si fonda sul riconoscimento, riconoscimento ottenuto in via sperimentale, che uno stesso
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esclusione non diniega anzi postula la differenza e la gradazione delle varie percezioni di uno stesso oggetto, fra le quali potrà sempre essersene data una
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punto di stazione si fonda altresì la legittimità delle indagini relative alla possibilità che l’artista stesso abbia risentito del punto di vista del
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l’opera ne rappresenta la sublimazione che è al tempo stesso eliminazione di scorie. Le quali non devono essere fatte rientrare abusivamente nella
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, non si dissolve come percepito. Presente e assente al tempo stesso. La semiosi è pertanto il processo in atto dell’intellezione, e, in quanto tale
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della sua astanza e il suo presentarsi come realtà astante: l’opera d’arte è una parola che al tempo stesso è la cosa che significa. Non rimanda ad
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rivela lo schema stesso del pensiero che pensa i processi dell’esperienza, dell’esistente.
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non contraddizione. Questo tentativo mira a porre sullo stesso piano di irrefutabilità logica che ha il principio di identità (col corrispondente
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ogni modo, non è affatto pacifico che cosa significhi identità» 14. Può significare che è lo stesso, lo stesso come se stesso: lo stesso con se
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, attingibile coi sensi. Ora, dal campo stesso, la scienza fisica, dove il principio di causalità rappresenta la spina dorsale della meccanica classica, si
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il principio di contraddizione, allo stesso modo che non vi osta il principio di indeterminazione. E che quest’ultimo sia valido solo nella meccanica
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Ma il principio di causalità, seppure rappresenti lo scheletro stesso, il paradigma su cui si articola il sapere scientifico, non ha solo campo di
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Ora, invece, nel campo stesso dove il principio di causalità imperava, risulta che se non si possa addivenire a quelle misurazioni che sarebbero
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deduce dalla conseguenza dell’atto stesso, in quanto che l’intenzionalità esiste anche se l’atto non ha sortito «effetto», perché l’interruttore era
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varie teorie sull’arte e invece andare all’origine di questa bipolarità che non si presenta mai allo stesso modo. La nostra indagine non tanto partirà
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soggettività che sa di se stessa» proprio con la vecchiaia. Al che lo stesso Hegel doveva stentatamente contrapporre, che se la vecchiaia naturale è debolezza
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escludersi e che sono indispensabili ambedue per fare il punto di due aspetti di uno stesso fenomeno, la cui determinazione è contraddittoria. Non sarebbe
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