di quest'anno fosse identica a quella dell'anno scorso, | stessi | pomodori e fagiolini nell'orto, stessa spiaggetta sull'ansa |
Quell'estate al castello -
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fagiolini nell'orto, stessa spiaggetta sull'ansa del fiume, | stessi | cieli azzurri sempre uguali. L'altra parte - che poi ero |
Quell'estate al castello -
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e paralizzare gli effetti del veleno già assorbito. Gli | stessi | liquori stimolanti si prendono in larga dose, quando già |
La giovinetta campagnuola -
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e in esse ritrovano i genitori, i parenti, e talvolta gli | stessi | compagni di scuola, e se non quelli, altri ancora. La |
Sempronio e Sempronella -
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maturano più tardi. I terreni molto argillosi sono per sè | stessi | quasi ribelli alla vegetazione. Il miglior mezzo di |
Il giovinetto campagnuolo II - Agricoltura -
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tutti gli animali che vivono in un bosco, si nutrano degli | stessi | cibi, sol perchè vivono nello stesso luogo? Il terreno |
Il giovinetto campagnuolo II - Agricoltura -
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poi siano sulle mie spalle o altrove, saranno sempre gli | stessi | capelli. - Quest' idea delle più logiche convince Maurizio |
Otto giorni in una soffitta -
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schioppo, reti, lacciuoli, e trappole d'ogni maniera. Gli | stessi | ragazzi campagnuoli trattano da nemici questi piccoli |
La giovinetta campagnuola -
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dolori e dei morbi senza fine, allucinato e folgorato dagli | stessi | riverberi che emana il suo cuore ammalato e trafitto di |
L'uccellino azzurro -
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Giuda, quando era lei la Giuda ignobile) traditora dei suoi | stessi | parenti, con tutto che era contessa! Con questo minestrone |
Quell'estate al castello -
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d'Aufran - andate ad aprire quella porta, e dite voi | stessi | a quella povera bambina di andarsene. - Poverina! - esclama |
Otto giorni in una soffitta -
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ti dispiace che io non sia ammalato? Ci tenevi molto che io | stessi | a letto? - Ma chi mi dice che siete guarito? soltanto per |
Otto giorni in una soffitta -
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maggior libertà. Ma i vicini no, erano sempre gli | stessi | sgarbatacci, dispettosi e prepotenti. Per molto tempo |
I miei amici di Villa Castelli -
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o ne' soppalchi delle nostre case, o non sono dagli | stessi | figli e nipoti, come succede, mandati all' incanto su pe' |
Angiola Maria -
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seggiolone, con le leggiadre lor teste abbandonate su gli | stessi | origlieri che lo sorreggevano, quando venivano a |
Angiola Maria -
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dagli avvenimenti che dovunque parevano incalzarlo, dagli | stessi | suoi pensieri che si maturavano a volontà più tenace e a |
Angiola Maria -
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accarezzare coloro che ti stanno di sopra, e quelli | stessi | che t' invidiano; guardare, confuso nella folla, il traino |
Angiola Maria -
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e lungo la strada, la sua fantasia, seguendo sempre gli | stessi | pensieri, vestiva d' una immagine sola la varia scena della |
Angiola Maria -
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casa, sotto il cielo che il Signore t'ha dato, quegli | stessi | pensieri e quella stessa vita che ora vi lasci. E se mai |
Angiola Maria -
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cuore che nasce la sventura; anzi, bisogna dire che noi | stessi | la vogliamo, bisogna credere il dolore una necessità, com' |
Angiola Maria -
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vista le si appannava, le si confondevano nella mente gli | stessi | pensieri di terrore, e già più non sapeva dove ella fosse. |
Angiola Maria -
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politiche e cittadine, o da un eterno ricambio degli | stessi | motti e delle stesse avventure, quotidiano alimento di |
Angiola Maria -
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dannosi letti dell' ozio. Tanto è superbo l' amore di noi | stessi | per non confessare la propria ignoranza e la propria |
Angiola Maria -
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