queste disperatamente recidive che ravvivano le stanze. Di queste si compiace la vista, anche se il nostro cuore batte per le prime.
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complimentava fra beate stanze, era in quei giorni io stesso: io che il perduto imper sospiro adesso! I bei vegliardi dallo scettro d'oro che per la neve
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loro. Come, come restar fra questi avelli che chiaman stanze? Copron di versi i lirici tinelli le lontananze : oh miei curati nelle vigne erranti col
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vi innesti un ignorato fiore. - Povero padre! il sole è così bello e tu sei nell'avello! Laghi, cime diafane, cerule lontananze, dove arcadiche stanze
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