e la Terra, non sarà visibile, perchè involto nello splendore prevalente del Sole. Lo stesso si deve dire quando pianeta è in B, cioè quando il Sole
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6 a 1, e la superficie del suo disco in quella di 36 a 1; così ancora il suo splendore apparente presenta grandi diversità secondo la posizione che
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La fig. 30 rappresenta la forma apparente di falce che prende Venere quando lo splendore suo diventa massimo.
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qualche macchia, ma si tratta sempre di macchie tenui, diffuse, aventi carattere transitorio; più che macchie sono eccessi di splendore in certe
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reso invisibile dallo splendore di questo; dicesi in questo caso che il pianeta è in congiunzione col Sole.
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148. Giove, dopo Sole, tiene nel Sistema solare il primo posto: è il più grande tutti i pianeti conosciuti; il suo splendore apparente, malgrado la
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splendore;
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153. Non è facile spiegare queste macchie temporariamente permanenti; non è facile nemmeno spiegare le variazioni di colore, di forma, di splendore
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La luce di Saturno è tranquilla e bianca; il suo splendore è pari a quello delle stelle più lucide, ma non raggiunge mai nè quello di Giove, nè
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Non tutte le comete raggiungono grande splendore; molte, la più gran parte anzi, rimangono invisibili all’occhio nudo e vengono per ciò dette
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Le Perseidi dell'agosto da tempo ogni anno si possono osservare, pur variando esse assai di numero e di splendore nelle loro diverse apparizioni. In
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La cromosfera ha struttura filamentosa, quasi risultasse da un fascio di tanti getti sottili di luce; il suo splendore varia nelle diverse sue parti
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208. Misurando le distanze di certe stelle, e comparando l’intensità del loro splendore con quella del Sole, gli astronomi sono riusciti a
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Splendore e grandezza delle stelle.
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L'esperienza ha fatto vedere che le stelle di una data grandezza hanno in generale circa due volte e mezzo più splendore apparente di quelle della
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una potente massa di idrogeno; conseguenza prima di questo incendio sarebbe un altissimo grado di calore e di splendore che renderebbe le stelle di un
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216. La seconda classe di variabili, la più numerosa, abbraccia le stelle che passano da uno splendore massimo ad uno minimo in un periodo oscillante
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217. Nella terza classe di variabili stanno alcune stelle il cui splendore è soggetto a lievi mutazioni in apparenza irregolari; tali sono ad esempio
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Caratteristica di questa classe è la stella della Balena (Mira Ceti), la quale nel suo massimo splendore è di seconda grandezza, nel minimo è per lo
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perché ad ogni classe di esse corrispondono una o più cause speciali di perturbazioni dello splendore.
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vaste proporzioni, dovrebbero presentare cambiamenti notevoli di splendore. Dànno in questo modo fino ad un certo punto ragione delle variabili della
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grandezza, rimanendo in tale stato un'ora ed anche meno. Si è trovato che il periodo suo, cioè l'intervallo fra due diminuzioni consecutive dello splendore
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splendore, ma ad intervalli regolari perdono poi in poche ore quasi intieramente la loro luce, e con uguale rapidità la riacquistano. La più
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brillante, β (beta) la seconda, γ (gamma) la terza in ordine di splendore, ecc. così α della Lira significa la stella più brillante della costellazione
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stelle, fra stelle e stelle esistono differenze non solo di colore e di splendore; le osservazioni accennano inoltre a vere differenze composizione
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Lo splendore di Giove, ad esempio, in alcune circostanze fu stimato un terzo dello splendore generale della Luna, ed il potere attinico della sua
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celesti lo splendore e l’azione chimica, altrimenti detta potere attinico, non si corrispondono esattamente.
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272. I granuli per il loro grande splendore risaltano come punti di fuoco sulla fotosfera; se ne incontrano su questa per ogni dove, hanno
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Caratteri precipui dei granuli sono lo splendore e la mobilità, e queste qualità caratteristiche essi comunicano alla fotosfera, la quale è sempre
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Forse a produrre la seconda fotografia concorrono stelle che sulla prima, o per la maggiore distanza loro o per loro minor splendore, non influiscono
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non ha nelle vicinanze del polo alcuna stella, che si possa comparare per splendore alla nostra stella polare.
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99. La Luna è tanto vicina alla Terra che chiunque può, anche ad occhio nudo, notare delle disuguaglianze di splendore sul suo disco illuminato, e
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variazioni di splendore e alternativamente crescendo e calando sparì dopo 3 mesi. Hind la crede simultanea a una cinese del 1011 nel Sagittario, ma forse sono
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essere i Soli. Esse ci avvertono che vi possono essere masse gassose vive e isolate da imitare lo splendore discontinuo stellare. Le stelle nebulose
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Splendore: 1. ¼ 1/9 1/16, ecc.
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Dai lavori di W. Herschel per le stelle maggiori risultò che le grandezze usuali stavano in proporzione dello splendore colla seguente legge:
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Il lume della testa ad occhio nudo uguaglia ε e η dell’Orsa maggiore (secondo Argelander ε = η = 2m, 0: tale è dunque la stima dello splendore
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Lo splendore della testa supera due gradi quello della stella Polare (dunque 1m, 8).
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Il signor Celoria volle anche dedurre da queste osservazioni la quantità dello splendore apparente, e la quantità dello splendore intrinseco della
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usò del teorema di Stampfer, secondo cui lo splendore apparente di una stella della grandezza m è 2,56 volte maggiore di quello di una stella della
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Con questa formola fu calcolata la serie dei valori dello splendore intrinseco, che è data nella quinta colonna. Si vede dalla sua ispezione, che
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Per ottenere lo splendore intrinseco (cioè quello che si osserverebbe quando la Cometa stesse sempre a costante distanza dal Sole e dalla Terra
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Considerando poi più attentamente la serie dei numeri H si vede che lo splendore intrinseco degli inviluppi della testa crebbe da principio
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Le annotazioni relative all’aspetto del nucleo ed al suo splendore non sono così regolari, come sarebbe desiderabile: tuttavia non sarà inutile
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Lo splendore totale della testa poteva uguagliare una stella di 6.a grandezza. Per far comprendere in qual modo io ho fatto questa stima fotometrica
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risultò da 3 misure di 304°, 6. Ad occhio nudo lo splendore totale della cometa fu giudicato equivalere ad una stella di grandezza 5, 5.
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10h. — Il nucleo è ancora cresciuto di splendore e tutta la cometa, vista ad occhio nudo, equivale perfettamente ad una stella di 5.a grandezza. La
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Lo splendore della testa ad occhio nudo eguaglia appunto la quinta grandezza. Nel Plössl la coda è bellissima, tuttavia col cannocchiale da teatro
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Lo splendore complessivo della testa parvemi esattamente = δ Ursae Majoris (dunque di 3m, 3).
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A 9h 45m l’insieme della testa ha uno splendore esattamente intermedio a β e γ dell’Orsa Minore (Secondo Argelander β Ursae Minoris = 2m, 0: γ Ursae
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