ne è spettatore, eventuale esistenza di correlazione tra atti di bullismo e modelli comportamentali aggressivi proposti dai c.d. new media, possibili
vegetativa dei terreni, ma non muta la configurazione orografica del paesaggio, che offre pertanto allo spettatore che volge circolarmente il suo sguardo
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spettatore con la sua immaginazione. Ed è per questa ragione che le due finte cappelle padovane segnano una tappa fondamentale nella storia dell’illusionismo
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funzione di un punto di vista ben preciso: quello di uno spettatore posto ad una determinata distanza dalla tavola o dalla parete dipinta, e che guardi
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rendono disponibili a questa sorta d’interazione con lo spettatore, anche quelle che sono arrivate fino a noi provenendo da un passato prossimo o
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spettatore verso il fondo, lungo le linee di fuga scandite dai rettangoli del pavimento in marmo intarsiato. Su questa piazza inondata da una luce
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fosse vista da uno spettatore posto più in basso rispetto ad essa. In questo caso si tratta di uno scorcio non particolarmente pronunciato, ma
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sullo spettatore.
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femminili che ridono, guardando verso il basso un immaginario spettatore stupefatto.
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deformato dall’audace resa prospettica sconcerta ancora lo spettatore moderno e a maggior ragione avrà sorpreso e sconcertato i contemporanei di
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ingannare lo spettatore è connaturato alla storia della prospettiva e trovò applicazione un po’ dappertutto nella pittura, nelle tarsie lignee, nell
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sala circolare, presentandosi come uno spettacolo totale che coinvolge lo spettatore a 360 gradi. Zeus, dall’alto dell’Olimpo, lancia le sue saette
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’occhio dello spettatore, il rilievo si fa via via meno sporgente, fino a divenire appena accennato. Per alludere ad una distanza ancor maggiore, in certi
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inganno ottico e di esibizione di virtuosismo per meravigliare lo spettatore. Questo sbocco ludico si sviluppò, non a caso, proprio in Germania, in Francia
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palazzo, ma un’aulica e sovrabbondante cornice, che invece di fare da sfondo convoglia lo sguardo dello spettatore al di là di se stessa, nello spazio
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Architettura, II libro (1545). cavea, in basso, era sistemato il trono del principe, che essendo lo spettatore privilegiato godeva della visuale migliore.
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caratterizzata da uno straordinario virtuosismo, con mutazioni a vista che offrivano allo spettatore mirabolanti illusioni sceniche, all’insegna della
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allo spettatore, passando, ad esempio, dalla veduta di una città ad un paesaggio campestre, da una scena marina ad una montana, da atmosfere
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spettatore a riconnettere la sequenza degli eventi, spostando il proprio sguardo ora qua, ora là sulla superficie del dipinto, e aiutandosi nella decifrazione
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, prospetticamente distanziata o ravvicinata, ha infatti lo scopo di segnalare inequivocabilmente allo spettatore che i diversi episodi compresenti nella scena non
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propria destra. Seguendo l’indicatore vettoriale delle due mani tese (tav. 8c), lo spettatore può ora dirigere il suo sguardo verso sinistra, dove trova
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naturale, e spesso è stata concepita in modo che lo spettatore possa girarle attorno, godendo di una molteplicità di visuali. La riproduzione ne falsa
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’altare con l'Assunta, in modo che l’attenzione dello spettatore sia riconvogliata verso di essa, dopo essere stata risucchiata dal magnetico dispositivo
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al dramma lasciando libero campo all'immaginazione dello spettatore.
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seicentesca, si sostituisce una squassante retorica preromantica, che aggredisce lo spettatore con «effetti speciali» volti a sbalordirlo e a
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