rapporto tra la soggettività dello spettatore e l’oggettività dell’opera sono particolarmente pregnanti, e dove tutta l’efficacia della stessa è
Pagina 118
ricordare ancora l’impegno di fornire allo spettatore qualcosa di più d’un elemento di passiva contemplazione (magari d’una contemplazione attivatrice
Pagina 130
del rilievo superficiale») consente allo spettatore di intervenire direttamente causando la protrusione o l’intrusione dei blocchetti metallici di cui l
Pagina 130
» luminosi. Questo ambiente dava inoltre un’ulteriore «carica dimensionale» allo spettatore in seguito alla presenza d’un percorso a piani inclinati e
Pagina 143
superfici a rilievi puntiformi alternate con altre del tutto pianeggianti o leggermente incurvate, permetteva allo spettatore di trovarsi in quella
Pagina 144
spettatore dello stesso spazio cinematografico, ci dicono come siano possibili oggi continue proliferazioni nel settore della visualità dinamica.
Pagina 175
polistirolo, che richiedeva la compartecipazione dello spettatore invitato a calpestare le minutissime sfere in un gioco allucinato ed ambiguo perché associava
Pagina 195
la volontà di traumatizzare lo spettatore.
Pagina 195
audiovisivi», infatti, le sollecitazioni percettive (auditive e visive) e il necessario intervento dello spettatore, fanno sì che queste opere permettano
Pagina 205
Spieltrieb dello spettatore. Le sue opere, così, si riallacciano a quel filone di invenzione magica e di oggettivazione dell’assurdo che ebbe già nel romano
Pagina 207
immagine fittizia dello spettatore, è stata il primo embrione d’una nuova impostazione altamente «critica» della pittura moderna, e lo ha portato in
Pagina 208
Questo fatto non costituisce ancora la presenza d’un dialogo tra creatore e spettatore, tra emittente e ricevente, come sarebbe auspicabile per il
Pagina 221
offre quindi nessuna possibilità d’una reciprocità d’intervento da parte dello spettatore e resulta immancabilmente e inderogabilmente «imposta dall
Pagina 221
’instaura tra l’immagine presente sul video e lo spettatore. Questo legame è impossibile nelle altre arti visuali, ed è molto ridotto persino nel cinema
Pagina 223
» tra trasmittente e destinatario; 3) una funzione conativa, ossia di tipo imperativo che contiene ingiunzioni e avvertimenti diretti allo spettatore
Pagina 223
azione sullo spettatore, non solo, ma di poter a sua volta essere impiegato dall’utente come un mezzo di risposta soggettiva all’informazione massiccia
Pagina 224
spettatore un «cibo» intellettuale più idoneo di quanto non fosse quello eccessivamente edonistico e formalistico di ieri.
Pagina 237
grottesca, saziano la sete di visualità emblematica e critica tipica dello spettatore moderno.