Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: spettatore

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Il divenire della critica

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Dorfles, Gillo 17 occorrenze

rapporto tra la soggettività dello spettatore e l’oggettività dell’opera sono particolarmente pregnanti, e dove tutta l’efficacia della stessa è

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ricordare ancora l’impegno di fornire allo spettatore qualcosa di più d’un elemento di passiva contemplazione (magari d’una contemplazione attivatrice

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del rilievo superficiale») consente allo spettatore di intervenire direttamente causando la protrusione o l’intrusione dei blocchetti metallici di cui l

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» luminosi. Questo ambiente dava inoltre un’ulteriore «carica dimensionale» allo spettatore in seguito alla presenza d’un percorso a piani inclinati e

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superfici a rilievi puntiformi alternate con altre del tutto pianeggianti o leggermente incurvate, permetteva allo spettatore di trovarsi in quella

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spettatore dello stesso spazio cinematografico, ci dicono come siano possibili oggi continue proliferazioni nel settore della visualità dinamica.

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polistirolo, che richiedeva la compartecipazione dello spettatore invitato a calpestare le minutissime sfere in un gioco allucinato ed ambiguo perché associava

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la volontà di traumatizzare lo spettatore.

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audiovisivi», infatti, le sollecitazioni percettive (auditive e visive) e il necessario intervento dello spettatore, fanno sì che queste opere permettano

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Spieltrieb dello spettatore. Le sue opere, così, si riallacciano a quel filone di invenzione magica e di oggettivazione dell’assurdo che ebbe già nel romano

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immagine fittizia dello spettatore, è stata il primo embrione d’una nuova impostazione altamente «critica» della pittura moderna, e lo ha portato in

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Questo fatto non costituisce ancora la presenza d’un dialogo tra creatore e spettatore, tra emittente e ricevente, come sarebbe auspicabile per il

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offre quindi nessuna possibilità d’una reciprocità d’intervento da parte dello spettatore e resulta immancabilmente e inderogabilmente «imposta dall

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’instaura tra l’immagine presente sul video e lo spettatore. Questo legame è impossibile nelle altre arti visuali, ed è molto ridotto persino nel cinema

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» tra trasmittente e destinatario; 3) una funzione conativa, ossia di tipo imperativo che contiene ingiunzioni e avvertimenti diretti allo spettatore

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azione sullo spettatore, non solo, ma di poter a sua volta essere impiegato dall’utente come un mezzo di risposta soggettiva all’informazione massiccia

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spettatore un «cibo» intellettuale più idoneo di quanto non fosse quello eccessivamente edonistico e formalistico di ieri.

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Corriere della Sera

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AA. VV. 1 occorrenze

grottesca, saziano la sete di visualità emblematica e critica tipica dello spettatore moderno.

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