. acido nucleinico), ma probabilmente la composizione chimica della cromatina varia da specie a specie.
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composizione chimica della cromatina varia da specie a specie. .
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§ 6. – I fenomeni di associazione e di scambio in altre specie.
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Varie specie affini alla drosofila, appartenenti anzi allo stesso
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Tabella VI. - Numero dei cromosomi in alcune specie animali e vegetali.
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Secondo le regole della nomenclatura zoologica gli ibridi fra specie si dovrebbero indicare con una frazione in cui il nome della specie usata come
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’è ben noto fin dall’antichità, si possono ottenere anche ibridi fra specie diverse di animali e di piante. I più conosciuti sono gl’ibridi fra asino
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tra la posizione sistematica delle specie incrociate e il risultato dell’incrocio, se, infine, la ibridazione interspecifica può costituire un modo d
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Alcune premesse sono però necessarie. Innanzi tutto si deve ricordare che non si ha una definizione sicura e precisa di ciò che s’intende per «specie
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specie, non si possono precisare nettamente le condizioni dell’esperimento. Ci si deve necessariamente riferire alle specie così come le hanno
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di ovuli non fecondati (apomissia), ciò che appunto determina la formazione di falsi ibridi. In altre specie l’apogmia normalmente non avviene, ma è
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Falsi ibridi per apogamia sono quelli che si ottengono dalla ibridazione di varie specie di Hieracium. Il Mendel aveva cercato di estendere le sue
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§ 8. - Reincrocio degli ibridi con le specie parenti.
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simili alla F1, e d’individui simili alla specie con cui è avvenuto il reincrocio, oppure individui tutti più o meno simili alla specie con cui è
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riesce soltanto fra specie molto affini, e tuttavia molte specie che ai sistematici sembrano vicine non s’incrociano. Più rari sono gli ibridi fra specie
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Nella maggior parte delle specie d’uno stesso genere però, così negli animali come nelle piante, i numeri dei cromosomi variano irregolarmente: per
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Tab. VII - Rapporto numerico secondario dei sessi in varie specie animali (da F. E. Crew, modif.).
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Certo è invece, che come già si è detto (V. pag. 225), il rapporto dei sessi può essere notevolmente spostato negli incroci fra razze, o specie
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individui di specie diversa, non si rivelò poi così assoluto come era lecito sperare; ma che risponde certamente ad una più profonda comprensione del
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§ 4. - Il problema dell’evoluzione: l’origine della specie.
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Ma subito si presenta la difficoltà della definizione della specie, che è considerata come l’entità biologica fondamentale e reale. Abbiamo già
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È questione opinabile se, una volta risolto il problema dell’origine della specie («microevoluzione») possa considerarsi risolto anche quello dei
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in ordine gerarchico discendente, i seguenti: tipo, classe, ordine, famiglia, genere, specie.
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nome di linea pura di cui alcuni considerano come sinonimo biotipo. Presso a poco in eguale accezione si usano i termini di specie elementare, o
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L’indagine sull’origine della specie deve dunque rivolgersi a questi due punti fondamentali: l’insorgenza di diversità nel seno di una specie, cioè
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individui della medesima specie. Gli individui di una razza sono per lo più fecondi con quelli delle altre razze della stessa specie, quindi la
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L’esame comparato della morfologia e della struttura genetica dei cromosomi di specie diverse di Drosophila ha dimostrato infine che in alcuni casi
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Anche differenze nel numero dei cromosomi fra specie affini possono spiegarsi come effetto di mutazioni cromosomiche.
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fornisce alla specie una variabilità bruta, che può essere indirizzata verso una certa direzione della selezione. Se una specie è distribuita in
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Ciò equivale a dire che, se una specie possiede un certo numero di coppie di geni «non fissati» cioè soggetti alla oscillazione suddetta, e se la
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§ 1. - Possibilità dell’indagine genetica nella specie umana.
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individui della stessa specie, come base del meccanismo della trasformazione della specie. Conviene pertanto iniziare la nostra analisi dalla variabilità.
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Raffaele, F. - L’individuo e la specie. Palermo, Sandron, 1908.
Pagina 400
Ghigi, A. - L’ibridismo nella genesi delle specie sistematiche animali. S. I. P. S., 1912.
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– – Comportamento ereditario dei reincroci fra specie diverse di Fasianidi.
Pagina 412
– – Dell’ibridismo di specie. I discendenti di una mula feconda. R. B., XXIV, 1938.
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Pirovano, A. - La mutazione elettrica delle specie botaniche. Milano, Hoepli,
Pagina 414
Ghigi, A. - Mutazioni, specie e linee pure. Pass. d. Sci. Biol., 1920.
Pagina 414
Brunelli, G. — La determinazione del sesso studiata nell’economia della specie. Roma, 1915.
Pagina 417
Montalenti, G. - La specie, E.I., XXXII, 1936, e Appendice, 1938.
Pagina 426
Ghigi, A. - L’origine della specie nella odierna biologia sperimentale. S. /. P. S., XX, 1931.
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Grande specie, 366.
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Origine della specie, 362.
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Piccole specie, 48, 366.
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Somiglianze e differenze, 2, 24. Specie, 2, 3, 220, 364 e segg.
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§ 6. - I fenomeni di associazione e scambio in altre specie 189
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§ 8. - Reincrocio degli ibridi con le specie parenti 235
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§ 4. - Il problema dell’evoluzionismo: l’origine della specie 363
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§ 1. - Possibilità dell’indagine genetica nella specie umana 381
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aveva potuto dimostrare che nella popolazione di Aringhe del mare del Nord erano riconoscibili parecchie razze, o «specie elementari» o «piccole
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