se non per analogia, ma le materie sono diverse secondo le | specie | degli enti; questa materia è suscettiva di tali specie, |
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dalle quali solo può nascere una varietà di materie, varie | specie | di materia. Di poi, si cangi pure il composto, ma la |
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materie prime, secondo lui, aventi ciascuna diverse altre | specie | in potenza. L' argomento avrebbe forza per verità; ma ad |
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quelle cause sia veramente eterna. Le cause in potenza e le | specie | delle cause non possono essere infinite; gli atti di |
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sole e lo zodiaco (1), e queste due ultime non della stessa | specie | «ute homoeideis:» chè le sole cause puramente motrici |
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ella poi è puro atto, è altresì priva di materia, ed è pura | specie | , per la definizione stessa della materia e della specie, |
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stessa questo movimento, ma conviene che lo riceva o dalla | specie | pura, che è nella mente dell' artefice, o dalla specie che |
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specie pura, che è nella mente dell' artefice, o dalla | specie | che è congiunta alla materia e che vi produce quel |
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ce n' è una nell' universo che arriva ad attignere la | specie | altissima e divinissima, come la chiama, cioè la mente, e |
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sia tale; se la qualità d' intellezione può essere una | specie | comune, in tal caso, egli ha già in sè un elemento di |
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si può dire, come pretende Aristotele, che non abbiano la | specie | o almeno il genere comune: e se comunicano nel genere, già |
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l' atto compiuto di ciascuna cosa fu da Aristotele chiamato | specie | (2), e la potenzialità della cosa materia . Il filosofo si |
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diverse materie in potenza a diverse forme. Ma tutte queste | specie | hanno qualche carattere comune , quantunque tra di loro |
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generi di specie. Le classi di questi caratteri comuni alle | specie | di tutti gli enti sono le Categorie (3). Se si osserva l' |
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generi, la sostanza , l' accidente e la relazione . Le | specie | adunque hanno questi tre caratteri comuni, di qualunque |
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la materia diversa, o per una potenzialità ad atti, ossia a | specie | diverse, perciò la sostanza varia secondo gli enti |
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accidenti qualitativi e quantitativi. Ma tra gli atti ossia | specie | c' è una gradazione, di maniera che un atto è più ultimato |
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furono divisi in sensibili e intelligibili . Così le | specie | o forme si classificarono in tre modi. 1 In un modo |
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base di questa classificazione sono i caratteri comuni alle | specie | de' diversi enti. Questa classificazione distingue le |
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de' diversi enti. Questa classificazione distingue le | specie | in sostanziali, accidentali di qualità e quantità, e |
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di cui è suscettivo. Questa classificazione distingue le | specie | in sensibili e in intelligibili con tutte le suddivisioni |
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atto del corpo, e tuttavia è perfettibile rispetto alle sue | specie | o forme accidentali; 2 può essere ultimata totalmente, di |
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ad un atto maggiore (2). La causa finale è dunque l' atto o | specie | che l' ente vuol conseguire e che ha già in potenza; come |
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vuol conseguire e che ha già in potenza; come l' atto o | specie | che ha attualmente, è la causa efficiente interna. L' ente |
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cioè degli enti materiati , degli enti potenza7atto . La | specie | a cui tende l' ente che si fa, può appartenere all' uno o |
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cioè sostanza, quale, quanto e relazione . Se la | specie | cui tende di conseguire è sostanziale , il movimento dell' |
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generazione (e il suo contrario corruzione ); se quella | specie | è qualitativa , il movimento dicesi alterazione ; se è |
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se è quantitativa , il movimento dicesi aumento ; se quella | specie | è di relazione e riguarda lo spazio, il movimento dicesi |
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materie, ossia i diversi enti potenziali, sono in potenza a | specie | diverse. Ora tra questi enti potenziali ce n' anno alcuni, |
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n' anno alcuni, cioè alcuni corpi, che sono in potenza alla | specie | ossia all' atto della vita. Quando dunque questi corpi in |
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corpi in potenza alla vita, e che però appetiscono questa | specie | sostanziale come loro bene , ricevuto l' impulso |
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si mettono in movimento e arrivano a quell' atto e a quella | specie | che hanno già in potenza, allora mettono in essere l' anima |
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generica, secondo il suo metodo (1), per venire poi alle | specie | (2). Se poi tutti gli elementi corporei possano |
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cert' altri enti l' anima vegetale contiene in potenza la | specie | della sensitività (6), e quando concorrono le condizioni |
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adunque che ha in potenza la sensitività, tende alla | specie | o anima sensitiva come a suo fine, e a suo bene: chè in |
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anche il senso conosce (1). Che cosa conosce? Unicamente le | specie | sensibili . Queste specie o forme sensibili, che nelle cose |
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Che cosa conosce? Unicamente le specie sensibili . Queste | specie | o forme sensibili, che nelle cose corporee sono unite |
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ordine delle cose che sono per sè conoscibili. Ma queste | specie | sensibili , sebbene prive di materia, sono particolari: e |
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che opera col mezzo della specie; lasciando così la | specie | priva al tutto di personalità. Ora nella specie ripone la |
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così la specie priva al tutto di personalità. Ora nella | specie | ripone la divina natura . Ciò posto, non è più assurdo che |
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dunque naturali e organati c' è in potenza quella forma o | specie | che dicesi anima nutritiva o vegetale , in altri di più |
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, che si sviluppa per generazione. Venuta quest' ultima | specie | all' esistenza, ha in sè ancora della potenza che tende a |
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l' arte che tende a produrre. E che anche in quell' atto o | specie | naturale che si chiama anima intellettiva, ci sia la |
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due dirò così innati e due acquisiti. 1 L' atto o | specie | della mente in potenza , che dicesi atto rispetto all' |
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all' anima sensitiva che lo emette; 2 L' atto ulteriore, o | specie | della mente in atto (intuizione primitiva) che ha virtù di |
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la mente in potenza esca al suo atto; 3 L' atto ulteriore o | specie | della scienza , che è l' atto, a cui è già uscita la mente |
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sotto questo aspetto egli tutto fa, egli produce tutte le | specie | o forme delle cose. Così lo stesso essere in universale da |
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dà Aristotele alla sua mente in potenza, d' essere « « le | specie | in potenza » », [...OMISSIS...] , con che mostra |
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le specie; e d' essere medesimamente « « il luogo delle | specie | » » [...OMISSIS...] , giacchè le specie determinate altrove |
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« « il luogo delle specie » » [...OMISSIS...] , giacchè le | specie | determinate altrove non sono che nella specie |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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, giacchè le specie determinate altrove non sono che nella | specie | indeterminatissima, specie delle specie, come la chiama |
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altrove non sono che nella specie indeterminatissima, | specie | delle specie, come la chiama pure Aristotele, cioè nell' |
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opinioni, dice che « « alcuni la dividono in due » » (le | specie | e le entità matematiche) « « alcuni pongono nella stessa |
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matematiche) « « alcuni pongono nella stessa natura le | specie | e le entità matematiche, alcuni le sole entità matematiche |
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natura appetisce il bene, l' ottimo, il divino, per la | specie | a cui tende di pervenire (5), che, separata dalla materia, |
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pregiudizŒ del volgo (.). E veramente la cognizione e le | specie | delle cose vili non sono vili; benchè poco di bene saprebbe |
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veramente alla penna d' Aristotele, ad escludere alcune | specie | dalla sfera del divino? Quello che si può dire con |
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, la verità assoluta (3). Convien dunque ricorrere alle | specie | con cui conosciamo ogni cosa (4) per trovare una notizia |
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sia vero che un ente sia così. Della prima di queste due | specie | di verità, dice Aristotele, che il senso del proprio |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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Ma quello stesso che si muta si può considerare con una | specie | e con un pensiero che non si muta, e in questo giace la |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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nei sempre mutabili sensibili: come mai, in tal caso, le | specie | possono essere ne' sensibili, alcune in atto nella materia, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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esse. In fatti, quando la mente distingue da una parte la | specie | d' un sensibile e dall' altra il sensibile , e vede che |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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sensibili imitino e simulino per un istante quella unica | specie | che mai non passa: ed è manifestamente insostenibile che la |
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che mai non passa: ed è manifestamente insostenibile che la | specie | incorruttibile sia o possa essere, o in atto o in potenza, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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e che tutto si conosce non per la materia, ma per la | specie | e per l' atto; e la specie e l' atto sensibile è appunto il |
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non per la materia, ma per la specie e per l' atto; e la | specie | e l' atto sensibile è appunto il fuggitivo e l' apparente. |
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(2). Poichè l' anima stessa ha la sua verità nella | specie | con che è conosciuta, giacchè anche l' anima si conosce |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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che avea detto Platone? E quando Platone diceva che le | specie | o idee non sono le cose, ma contengono l' essenze delle |
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da sè una folla di questioni; ne indicherò quattro: 1 Le | specie | che sono innumerevoli si riducono ad unità, o il divino è |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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riducono ad unità, o il divino è diviso e molteplice? 2 Le | specie | non sono universali? e se sono universali non sono esse in |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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dunque saranno il divino che dev' essere puro atto? 3 Le | specie | e i generi si formano nella mente umana per via d' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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sensibili: ma come si formano se sono eterne e divine? 4 Le | specie | sono partecipate dalla materia: or come il divino può |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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di concepire d' Aristotele, per la quale la stessa idea o | specie | diventa nelle sue mani più cose, secondo la diversa |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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ultimata. E veramente la ragione, per la quale nega che la | specie | sia separabile ed essente per sè, non è tratta propriamente |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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per sè, non è tratta propriamente dalla natura della | specie | stessa, ma dalla specie considerata in relazione con un |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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propriamente dalla natura della specie stessa, ma dalla | specie | considerata in relazione con un subietto che può averla ed |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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di fare che i principŒ sieno contrari, come sono le | specie | in relazione al subietto, perchè lo stesso subietto può |
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relazione al subietto, perchè lo stesso subietto può avere | specie | contrarie. [...OMISSIS...] . Distingue dunque il bianco in |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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, e condanna que' filosofi che dicono esser principio una | specie | in quant' è predicabile. Ora, se questa specie, che si vuol |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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e non il bianco predicabile. Da questo conchiude che niuna | specie | in quanto è predicabile , può essere il primo principio, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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al primo principio; e i predicabili hanno d' anteriore le | specie | considerate in sè stesse, pure da ogni materia, onde a |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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Distingue dunque Aristotele e qui e altrove (2) la | specie | come specie pura, e la specie come predicabile d' un |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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dunque Aristotele e qui e altrove (2) la specie come | specie | pura, e la specie come predicabile d' un subietto. Altra |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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e qui e altrove (2) la specie come specie pura, e la | specie | come predicabile d' un subietto. Altra dunque è secondo |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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: la prima è detta da Aristotele semplicemente la | specie | , la seconda la cosa avente la specie (4); la prima è l' |
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semplicemente la specie , la seconda la cosa avente la | specie | (4); la prima è l' essere della cosa , come [...OMISSIS...] |
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questa seconda dicesi «to kath' hekaston» (5), cioè « « | specie | delle cose singolari » ». Quest' ultima denominazione |
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ciò che si predica de' singolari non è per Aristotele la | specie | pura e presa in sè, ma la specie nella materia. Nega bensì |
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non è per Aristotele la specie pura e presa in sè, ma la | specie | nella materia. Nega bensì Aristotele di molte specie che |
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ma la specie nella materia. Nega bensì Aristotele di molte | specie | che sieno fuori de' singolari, distinguendole però da' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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secondo la ragione [...OMISSIS...] , e ammettendo che la | specie | e l' essenza è unica in molti singolari (7): ma questo |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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è unica in molti singolari (7): ma questo intende della | specie | nella materia, [...OMISSIS...] . E di questo biasima i |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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esistesse da sè stessa come un altro singolare. Della | specie | poi presa in sè stessa e non come predicabile, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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discorso, e, per quel ch' io intendo, la riduce a certe | specie | ultime o all' ultimissima, l' essere o la mente in senso |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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consiste primieramente in questo: ammettendo che la stessa | specie | che è in un individuo sostanziale, sia un individuo |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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ella stessa, [...OMISSIS...] (1), si avrebbe qui una terza | specie | comune, che è quello che dicevasi il terzo uomo . Ora, egli |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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terzo uomo . Ora, egli dice, non c' è il terzo uomo tra la | specie | pura e la specie nella materia, [...OMISSIS...] (2). Poichè |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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egli dice, non c' è il terzo uomo tra la specie pura e la | specie | nella materia, [...OMISSIS...] (2). Poichè se ci fosse |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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[...OMISSIS...] (2). Poichè se ci fosse quella terza | specie | (3), per la stessa ragione ce ne dovrebbe essere una quarta |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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convenivano. In queste parole si ammette che esista la | specie | stessa, «par' hauton», e che esista il singolare composto |
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ma quello che si nega si è solamente che questa seconda | specie | inesistente nella materia abbia una sussistenza |
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Aggiunge poi Aristotele un' altra questione: « « se ogni | specie | considerata in sè, e non come predicabile, esista veramente |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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tutt' insiemeDico la materia e ciò che è con essa? » » (la | specie | nella materia). « « Poichè se non c' è, quelle cose che |
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(4). Se poi c' è qualche cosa, per certo che sarà la | specie | e la forma »(5) ». Quest' è questione diversa dall' altra: |
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altra: nell' altra si cercava se oltre questi due, 1 la | specie | stessa e 2 il singolare composto di materia e di specie, ci |
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si cerca se oltre il singolare composto esista la stessa | specie | in sè come sussistente, e risponde di sì, ma dice: « « |
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« essere difficile determinare rispetto a quali cose questa | specie | ci sia, e rispetto a quali cose non ci sia »(6) ». Toglie |
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». Toglie dunque a determinare rispetto a quali cose la | specie | in sè non esista separata e sussistente, e prima di tutto |
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esista separata e sussistente, e prima di tutto esclude le | specie | artistiche, poichè riguarda come cosa manifesta che la |
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artistiche, poichè riguarda come cosa manifesta che la | specie | della casa non sussiste in sè, ma solo nella casa (1): dove |
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(1): dove si vede che per Aristotele altro è esistere la | specie | in sè scevra da materia, e altro è esistere separata come |
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esistere separata come un ente da sè sussistente: poichè la | specie | della casa esiste scevra da materia nella mente dell' |
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sussistano per sè come enti separati e indipendenti nè le | specie | artistiche, nè le specie delle cose naturali. Pure le |
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enti separati e indipendenti nè le specie artistiche, nè le | specie | delle cose naturali. Pure le ammette, ma in che modo? Le |
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ma come appartenenze della mente: la mente poi è quella | specie | che sussiste in sè da ogni altra cosa separata, |
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divina. Trova dunque indegno della divinità l' ammettere | specie | eterne di cose corruttibili per sè essenti, poichè se così |
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e come scevera essa dalla materia e riduce in atto le | specie | che si riferiscono agli enti materiati? La mente, dice |
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non come genere (6), nè come privazione , nè tampoco come | specie | limitata , ma puramente come essere comune a tutti i |
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con quella. Quello dunque, che Platone disse di tutte le | specie | o essenze, Aristotele restrinse al solo essere , e non si |
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è Dio sostanza suprema e singolare, l' altro poi è la | specie | comunissima dell' ente. Ora rispetto a tutte l' altre |
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se non due modi, cioè: 1 la sostanza singolare , 2 la | specie | sostanziale , che non esiste separata da quella, e da sè |
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e questo è Dio; 2 l' essere comunissimo , che è la | specie | dell' essere che esiste separata nelle menti prese in senso |
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sostanze finite non si dà scienza, ma si conoscono colle | specie | loro che sono nella mente e col senso. Ma poichè l' essere |
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Ma poichè l' essere come essere è egli stesso ad un tempo e | specie | universale e singolare sussistente, risulta che si conosca |
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essere che è sussistente come singolare è anche universale, | specie | universalissima, specie delle specie. L' essere dunque è |
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come singolare è anche universale, specie universalissima, | specie | delle specie. L' essere dunque è per sè conoscibile. E |
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specie. L' essere dunque è per sè conoscibile. E poichè le | specie | dell' altre cose sono nella mente oggettivamente presa, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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No certamente. Di qualche materia o potenza, di qualche | specie | od atto? In tal caso si supporrebbe che prima dell' essere |
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pure, perchè la mente non è tratta al suo atto, che da una | specie | di contatto cogl' intelligibili, [...OMISSIS...] (4). |
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E già abbiam veduto, che Aristotele distingue le | specie | in quelle che sono in natura, e in quelle che servono all' |
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distinzione osserviamo come Aristotele non concepisca la | specie | unicamente come un' idea, che fa conoscere le cose, ma |
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nella cosa stessa che non può certamente dare alla pura | specie | ideale , che sta nella mente dell' artista, la quale è |
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Platone, a cui Aristotele riferisce la distinzione tra la | specie | negli enti naturali, e nei prodotti dell' arte (2). Alla |
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negli enti naturali, e nei prodotti dell' arte (2). Alla | specie | artistica dunque nega a dirittura, come vedemmo, l' |
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nega a dirittura, come vedemmo, l' esisenza da sè; delle | specie | naturali non parla così reciso. [...OMISSIS...] Osserviam |
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su questo luogo che il negare il titolo d' essenze alle | specie | artistiche, riservandolo alle sole specie naturali, che |
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d' essenze alle specie artistiche, riservandolo alle sole | specie | naturali, che costituiscono la natura delle cose e il |
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S' osservi anche quell' espressione, « « che d' alcune | specie | non può accadere così » », [...OMISSIS...] , per la quale |
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, per la quale sembra che consideri come accidentale a tali | specie | il sussistere separate. Con questo egli allude |
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indubitatamente all' anima intellettiva, che considera come | specie | del corpo corruttibile, negando che preesista al corpo, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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corrompendosi accidentalmente questo. Escluse dunque le | specie | artistiche, veniamo alle naturali che oltre esser mezzo del |
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potenza è eterno », [...OMISSIS...] (1), «e che se c' è una | specie | separabile, questa dee essere in atto », [...OMISSIS...] |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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(2). Questo principio ci conduce egli a qualche | specie | in atto compiuto e separabile? Primieramente non è da |
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non è da discorrere della privazione , che si riduce alla | specie | , essendo o il mancamento della specie, o la specie opposta |
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alla specie , essendo o il mancamento della specie, o la | specie | opposta (3). Di poi, i generi e tutti gli universali |
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materia (4). In terzo luogo, non possono essere separate le | specie | degli accidenti, perchè questi non hanno l' atto per sè, |
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tre classi di specie, che rimane? Rimane da sè la mente, | specie | ultimata, e separabile non solo di concetto, ma anche |
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Gl' intelligibili dunque, per riassumere, sono | specie | e generi, e le specie altre sostanziali, altre accidentali: |
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dunque, per riassumere, sono specie e generi, e le | specie | altre sostanziali, altre accidentali: queste ricevono il |
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accidentali: queste ricevono il loro esser da quelle; la | specie | sostanziale è più atto della specie accidentale. I generi |
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esser da quelle; la specie sostanziale è più atto della | specie | accidentale. I generi poi sono più potenza delle specie, e |
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delle specie, e ricevono il loro atto in queste (6). Le | specie | sostanziali ancora si considerano o come termini dell' atto |
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o almen frequente confusione che fa Aristotele tra la | specie | e l' atto . Secondo la prima considerazione, essendo ancora |
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Aristotele, di non avere abbastanza distinto l' atto dalla | specie | , termine dell' atto (1). Per ovviare dunque l' |
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dunque l' inconveniente di non ammettere come eterne tali | specie | che in sè contenessero del potenziale, Aristotele pose |
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e quello non è già un genere, ma una cosa con questa | specie | ultimata. E non basta che le specie sieno attuate e |
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ma una cosa con questa specie ultimata. E non basta che le | specie | sieno attuate e divenute intellezioni: le specie che |
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che le specie sieno attuate e divenute intellezioni: le | specie | che appartengono al genere della sostanza precedono alle |
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al genere degli accidenti, esistono per le prime. Le sole | specie | sostanziali dunque, ossia quell' intellezione che ha per |
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di tutte. Ma questo non basta ancora per arrivare a quella | specie | che sussiste da sè, secondo Aristotele, cioè alla mente . |
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ecco come egli lo fa. I generi sono materia delle specie, | specie | in potenza (1). Essendo, specialmente certi generi , quelli |
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riporsi nella natura separata ed immobile (2). La | specie | sostanziale dunque, presa come forma reale delle cose, è la |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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generazione e movimento (4). La generazione poi tende alla | specie | sostanziale come a suo fine (5). Tutto si move dunque da |
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come a suo fine (5). Tutto si move dunque da una | specie | sostanziale ad un' altra specie sostanziale. Operando così |
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Tutto si move dunque da una specie sostanziale ad un' altra | specie | sostanziale. Operando così la natura, l' ultima e più |
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così la natura, l' ultima e più eccellente e divina | specie | che perviene a produrre, secondo Aristotele, si è l' anima, |
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di permutazioni naturali, che producono solamente delle | specie | accidentali, che non riguardano la categoria della |
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, se non esiste già prima una sostanza della medesima | specie | in atto; laddove gli accidenti nuovi delle cose possono |
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attività della natura è, secondo Aristotele, annessa alla | specie | come forma reale, così tutta l' attività dell' anima |
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compresa sotto la denominazione di arte, è del pari la | specie | come idea, ossia mezzo del conoscere. [...OMISSIS...] . E |
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il primo movimento, che viene dal principio e dalla | specie | e lo chiama intellezione , quello poi che viene dall' |
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esempio addotto le fregagioni, lo chiama effezione (1). La | specie | dunque tanto nella natura quanto nell' arte è il principio |
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il principio dell' attività e de' movimenti. Ma se tutte le | specie | nell' anima sono acquisite, come l' anima sarà un principio |
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Aristotele risponde che la stessa anima intellettiva è una | specie | (2). E dice la mente, come abbiamo più volte detto, « la |
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(2). E dice la mente, come abbiamo più volte detto, « la | specie | delle specie ». Ma poichè il pensiero speculativo è il |
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la mente, come abbiamo più volte detto, « la specie delle | specie | ». Ma poichè il pensiero speculativo è il principio e il |
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Perocchè con questo sviluppo l' anima si provvede di | specie | determinate, di cui si compongono le arti, e ogni specie è |
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di specie determinate, di cui si compongono le arti, e ogni | specie | è nuovo principio d' azione. Dalle cose vedute fin qui |
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compendiare la prima in questo modo: « i corpi hanno le | specie | sensibili in potenza ; quando essi affettano un essere |
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un animale, suscitano nella sensibilità dell' animale le | specie | sensibili in atto . Queste specie sensibili nell' animale |
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dell' animale le specie sensibili in atto . Queste | specie | sensibili nell' animale hanno le specie intelligibili in |
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in atto . Queste specie sensibili nell' animale hanno le | specie | intelligibili in potenza . Quando l' animale di cui si |
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animale di cui si tratta, abbia un' anima intellettiva, le | specie | intelligibili che sono in potenza nella sua sensibilità, si |
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può intendersi in due modi: quindi due dottrine. O le | specie | sensibili sono in potenza ne' corpi così fattamente, che il |
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esse sono veramente ne' corpi, unite colla materia. O le | specie | sensibili non sono punto nè poco ne' corpi, ma coll' azione |
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senziente. Una simile alternativa si faccia rispetto alle | specie | intelligibili: e si avranno le due dottrine che dicevamo. |
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- Lo vede; e risponde che il corpo riceve l' unità dalla | specie | o forma, con che ammette veramente inesistere ne' corpi |
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con che ammette veramente inesistere ne' corpi bruti talune | specie | . - Ma che specie sono coteste? Non intelligibili. Forse |
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inesistere ne' corpi bruti talune specie . - Ma che | specie | sono coteste? Non intelligibili. Forse sensibili? Nè pure |
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nel subietto senziente non vi produca le sensazioni: le | specie | sensibili non possono essere che passioni del senziente, |
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ma in tal caso si vuol dire non già che ne' corpi ci sieno | specie | sensibili , ma soltanto una certa forza e virtù d' |
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e a questa virtù si dà la denominazione impropria di | specie | sensibili in potenza. Parliamo dunque chiaro: ne' corpi non |
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eccitate poi, sono nel medesimo in atto. Poichè dove le | specie | sensibili sono in potenza, ivi solo s' intende che possano |
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un atto esistente (1) » », e un atto dello stesso genere e | specie | (2). Ora, il corpo materiale non avendo nulla di sensitivo |
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questo movimento locale è in effetto nello stesso genere e | specie | della potenza che egli ha di moversi localmente: la |
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sensitivo che in potenza trovasi nello stesso genere e | specie | dell' atto della sensazione particolare, perchè l' anima |
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(3). La natura corporea dunque ed inanimata non ha | specie | sensibili (4): ma queste, se specie si voglion chiamare, |
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ed inanimata non ha specie sensibili (4): ma queste, se | specie | si voglion chiamare, appartengono ad un' altra natura, a |
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dello spirito. Indi l' illusione di credere, che le | specie | sensibili appartengano ai corpi esterni. E poichè la loro |
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degli elementi, perciò sembra che alcune di queste | specie | rimangano in potenza, altre poi sorgano all' atto. Ora su |
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E` dunque del pari falso, che quelle che Aristotele chiama | specie | sensibili sieno in potenza intelligibili . Infatti, si può |
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un ragionamento del tutto simile al precedente: che nelle | specie | sensibili non c' è affatto nulla dell' intelligibile; e |
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dottrina i corpi esterni sono cause occasionali delle | specie | sensibili, e le specie sensibili cause occasionali delle |
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esterni sono cause occasionali delle specie sensibili, e le | specie | sensibili cause occasionali delle intelligibili. E queste |
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è contradditorio. Convien dunque intendere che altro sia la | specie | della pietra nella mente, ed altro sia la forma o atto |
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ugualmente alla forma reale della materia reale, e alla | specie | intellettiva. Non distingue mai chiaramente queste due cose |
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di potenza e di atto , che non possono convenire; poichè la | specie | intellettiva ha nella mente tanto l' essere suo potenziale, |
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a riconoscere l' infinita differenza, che passa tra la | specie | intellettiva della cosa (e in questa specie tra la forma |
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passa tra la specie intellettiva della cosa (e in questa | specie | tra la forma ideale e la materia ideale) e la cosa reale (e |
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la mano è l' istrumento degli strumenti, e l' intelletto la | specie | delle specie, e il senso medesimamente la specie de' |
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la specie delle specie, e il senso medesimamente la | specie | de' sensibili » » (1). Vedesi che anche qui per Aristotele |
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comprende tutti gl' intelligibili. E per la stessa guisa è | specie | indeterminata delle specie determinate. Anche delle specie |
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E per la stessa guisa è specie indeterminata delle | specie | determinate. Anche delle specie sensibili? Così parve agli |
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specie indeterminata delle specie determinate. Anche delle | specie | sensibili? Così parve agli scoliasti doversi intendere quel |
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» (1). Nè noi ripugniamo, osservando solo che se la mente è | specie | delle specie sensibili, già con questo s' ha, che le specie |
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ripugniamo, osservando solo che se la mente è specie delle | specie | sensibili, già con questo s' ha, che le specie |
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specie delle specie sensibili, già con questo s' ha, che le | specie | intelligibili sieno poste dalla mente là, dove sono le |
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intelligibili sieno poste dalla mente là, dove sono le | specie | sensibili o i fantasmi; e in tal caso le specie |
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sono le specie sensibili o i fantasmi; e in tal caso le | specie | intelligibili non sono nè pure in potenza ne' fantasmi, se |
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la mente è data dalla natura, dice Aristotele, ed ella è la | specie | intelligibile delle specie sensibili. Onde anche dice, che |
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dice Aristotele, ed ella è la specie intelligibile delle | specie | sensibili. Onde anche dice, che « « l' intellettivo intende |
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Onde anche dice, che « « l' intellettivo intende le | specie | ne' fantasmi » » (2). Ora questo «to noetikon» è quel |
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la sensazione, ma insieme con questa » » (3). Onde nè le | specie | intellettive sono i fantasmi, nè qualche cosa che sia |
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specie, ma quelli che ricevono nell' anima intellettiva la | specie | della mente, e così s' intendono; sono dunque, come diceva |
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o rinunziare a parlare di essi. Nè si sottraggono alla | specie | per essere trascorrevoli e rimutabili; perchè c' è anche la |
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per essere trascorrevoli e rimutabili; perchè c' è anche la | specie | immutabile del mutabile. Concludiamo dunque, che il divino |
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essere eterno nell' individuo, s' eterna, come può, nella | specie | , [...OMISSIS...] . Pone ancora il principio, che sia « « |
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del corpo »carattere, che essendo generico è comune ad ogni | specie | di anime, ne viene la conseguenza, che quantunque l' atto |
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(1), e cioè nelle opere della natura deve preesistere la | specie | e nell' acquisto delle notizie, ce ne deve essere sempre |
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generazione di cose composte di materia e di forma, la | specie | ossia l' atto operante non è separato, onde dice parlando |
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dell' uomo che « « un tale nascimento avviene per la | specie | , poichè colui che genera è tale » » (2), cioè ha quella |
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cioè ha quella specie, è in quell' atto. Ma nell' arte la | specie | operante è senza materia, e dice che alcune cose si fanno a |
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natura di materia, cioè di potenzialità relativamente alle | specie | e alle definizioni (5), e non sono l' essere delle cose, ma |
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, ora scappandogli questo di mano, vi parla come fosse la | specie | piena , o l' individuo vago , ora come fosse la specie |
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la specie piena , o l' individuo vago , ora come fosse la | specie | astratta . Questi tre modi dell' individuo, che è la |
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confusione (3). Spesso dunque sembra non s' accorga che la | specie | stessa è universale, e la considera piuttosto come un |
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. I generi poi li considera come universali, e | specie | in potenza. E appunto perchè i generi, ossia, come egli |
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separati, ma solo insiti nelle specie; laddove le | specie | , almeno alcune, riconosce dover sussistere separate da |
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che la ragione della corruzione nasce dall' unione della | specie | o ragione e della materia: [...OMISSIS...] . E prosegue a |
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i generi non sono elementi componenti gli enti, laddove la | specie | è uno dei due componenti integrali degli enti: di che |
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due componenti integrali degli enti: di che parrebbe che la | specie | non potesse esistere separata e i generi sì. Dall' altra |
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enti già composti de' due loro elementi, la materia e la | specie | o nelle specie stesse (2). E` dunque da considerarsi, che |
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de' due loro elementi, la materia e la specie o nelle | specie | stesse (2). E` dunque da considerarsi, che la questione che |
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la questione che si fa: « se possano esistere separate le | specie | o i generi », riguarda la materia: cioè si domanda con essa |
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Se non possono sussistere, molto meno i generi che delle | specie | si predicano, e così sono un loro elemento iniziale. Se sì, |
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diversa e domandare « se possano esistere divisi dalle | specie | »(1). Ammette dunque Aristotele o non ammette qualche |
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ammette qualche natura separata dalla materia? E questa è | specie | o genere? - Che la ammetta, dopo quello che abbiamo detto, |
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accuratamente due significati in cui sono presi i vocaboli | specie | e genere . Talora s' intende sotto il nome specie o genere |
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vocaboli specie e genere . Talora s' intende sotto il nome | specie | o genere la natura significata da queste parole: talora poi |
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(2). Ora il proprio ed unico significato delle parole | specie | e genere , secondo l' uso moderno, è quello di significare |
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Ora solo in questo secondo significato da' moderni si dice | specie | . Ma gli antichi lo prendevano ora nel primo, ora nel |
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più la suscettività che ha questa natura di essere in molte | specie | , e solo in questo secondo significato è propriamente |
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individui, dal che acquista la propria significazione di | specie | e di genere, allora lo trova impossibile. Da questi due |
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esistere in sè: non possono dunque coteste idee che sono | specie | o generi e però indeterminati, esistere come enti da sè » » |
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a rendere gl' intelligibili determinati. In fatti, le | specie | sono quelle che determinano la materia e che la fanno |
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« questo qualche cosa » » «tode ti». Ora fin a tanto che la | specie | informa la materia, ne risulta un composto determinato a |
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atti, e con questi soli si determina. Ma non così quando la | specie | stessa si divide dalla materia: quella allora è |
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a più generi. Come si potrà dunque fare a spingere questa | specie | separata fino all' ultima sua determinazione? L' |
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specie, a un atto intelligibile ulteriore, quando da molte | specie | ne cava de' generi, e da questi generi de' principŒ, e da |
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in esempio le linee: di linee nulla si compone, non sono | specie | che informino qualche ente come sarebbe l' anima, nè sono |
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» » (2). Distingue dunque Aristotele manifestamente due | specie | d' intelligibili , gli uni che si fanno «to logo,» |
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delle sensazioni, benchè essi non sono sentiti. Ora le | specie | intelligibili de' sensibili non sono realmente separate, ma |
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detto prima, cioè che « « l' intelligibile è uno solo di | specie | » » [...OMISSIS...] . Quest' intelligibile uno di specie è |
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di specie » » [...OMISSIS...] . Quest' intelligibile uno di | specie | è quello che inesiste nella mente, e la costituisce in |
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Che cosa viene a dire che « l' intelligibile è uno di | specie | »? Quando più cose sono uno di specie, allora in ciascuna |
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specie, allora in ciascuna di esse conviene che ci sia la | specie | identica. Se dunque gl' intelligibili sono tutti un solo di |
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sono tutti un solo di specie, conviene, che la stessa | specie | intelligibile sia in ciascuno. C' è dunque un intelligibile |
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« l' idea dell' essere ». Quest' idea dunque è la | specie | per sè intelligibile, la mente in atto, e quella che è in |
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che è in potenza tutti gli altri intelligibili: perchè la | specie | presa da sè è in potenza tutti gl' individui ch' ella poi |
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ma è uopo arrivare ad una prima materia e ad una prima | specie | (2) e, in ogni ordine di cose, ad una prima causa. Convien |
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ad una prima causa. Convien dunque che ci sia una prima | specie | che produca le altre; e questo è l' intelligibile |
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comunissimo, uno di specie, ossia la Mente. Ma questa prima | specie | , che non può essere generata, non è come le idee di |
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esser comune alle ousie seconde, cioè ai generi e alle | specie | (1), è anche in altre cose come nel quanto. 5 Una sostanza |
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sostanza, ed anzi li ammette. Trova impossibile ridurre la | specie | alla materia , chè materia e specie hanno tra loro non |
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impossibile ridurre la specie alla materia , chè materia e | specie | hanno tra loro non contrarietà ma opposizione come l' atto |
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così trova ugualmente necessario ammettere una prima | specie | , un primo intelligibile. Solamente egli riconosce che non |
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specie, perchè rimarrebbe mera potenza senz' atto; ma la | specie | sì, perchè è atto, ed ammette da sè sola i caratteri della |
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causa finale dee essere un primo intelligibile, e però | specie | , e questa un primo appetibile e però fine , e questo, |
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loro esistenza individuale, e quella che loro viene dalle | specie | e da' generi: e questa è quella che importa al nostro |
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cosa essere una, quando « « il subietto sia indifferente di | specie | »(3) ». La materia, come vedemmo, è il subietto per |
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l' oscurità del parlare. Quando contrappone la materia alla | specie | , allora si dee intendere necessariamente d' un subietto |
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corporeo o reale. Ma qui « il subietto indifferente di | specie | »è il reale o l' ideale? Il contesto sembra indicare che |
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(4) e similmente circa le ousie incomposte » » (le | specie | e i generi), e ciò perchè tutte queste essenze sono essere |
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unifica, e in due modi, obbiettivamente per l' unità della | specie | colla quale le pensa, e subiettivamente per l' unità di sè |
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secondo il quanto ella intende, ma l' indivisibile di | specie | in un tempo indivisibile e coll' indivisibile dell' anima » |
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cose. Convien dunque che intenda anche un indivisibile di | specie | che comprenda tutte le cose: ora questa specie che tutto |
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di specie che comprenda tutte le cose: ora questa | specie | che tutto rende indivisibile, non può essere altra che |
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riconosce necessario in ogni serie di cause, anche nelle | specie | (causa formale): conviene in ogni cosa fermarsi, «anagke |
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mutando i suoi termini, la figura e il luogo, occasiona le | specie | sensibili , che sono appunto figure di essi diversamente |
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come fondo e radice, ossia senso comune . . Che queste | specie | sensibili diventano altrettante determinazioni dell' essere |
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intelligente e mente subiettiva, danno luogo ad altrettante | specie | intelligibili . Tutti gli intelligibili dunque sono |
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poi non viene dall' intelligibile stesso, che è una | specie | sola; ma dalle relazioni diverse con un elemento straniero, |
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a quell' ultima specie, che si chiama mente. Quest' ultima | specie | riesce così perfetta, che non ha più bisogno della potenza |
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Ma perchè in un corpo si svolga questo novo atto e | specie | sostanziale, si esige che già ci sia prima in atto la mente |
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E poichè l' attività della generazione viene dalla | specie | , convien dire che, secondo i principŒ aristotelici, la |
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all' anima dal di fuori? Certamente come tutte le altre | specie | avvengono agli enti generabili, cioè mediante quell' |
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di materia e di forma; in questo conseguono una | specie | che mente si dice, che è separabile da essi essendo ente da |
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mente alle conseguenze, si sarebbe accorto che la parola | specie | ha due significati diversissimi, e che è di tutt' altra |
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significati diversissimi, e che è di tutt' altra natura la | specie | nel senso d' idea o lume della mente, e la specie nel |
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natura la specie nel senso d' idea o lume della mente, e la | specie | nel senso, com' egli suol usarla, di atto sostanziale o di |
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Laonde quando dice, che « « l' arte è il principio e la | specie | di ciò che si fa, ma in un altro »(1) », gli rimaneva a |
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medesima. Ma egli ci dice, come vedemmo, che è la stessa di | specie | e non di numero. Ma « la specie identica di specie »è una |
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vedemmo, che è la stessa di specie e non di numero. Ma « la | specie | identica di specie »è una logomachia, ed è una |
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di specie e non di numero. Ma « la specie identica di | specie | »è una logomachia, ed è una contraddizione, poichè la |
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»è una logomachia, ed è una contraddizione, poichè la | specie | identica di specie non è che la specie identica di numero, |
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ed è una contraddizione, poichè la specie identica di | specie | non è che la specie identica di numero, chè qualunque |
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poichè la specie identica di specie non è che la | specie | identica di numero, chè qualunque differenza avessero le |
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identica di numero, chè qualunque differenza avessero le | specie | tra loro costituirebbero un genere e non potrebbero più |
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tra loro costituirebbero un genere e non potrebbero più | specie | aver di comune la specie. D' altra parte la domanda è |
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comune la specie. D' altra parte la domanda è questa: « la | specie | idea, è identica coll' atto reale della cosa »? Il dire che |
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coll' atto reale della cosa »? Il dire che è identica di | specie | suppone che quest' atto reale sia la stessa specie: suppone |
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filosofo, ma confermiamole con un' altra. Prendiamo una | specie | reale, e questa sia l' anima. Egli vi dice che « « niuna |
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ossia l' idea, e la forma della cosa reale, sono forme o | specie | dette così equivocamente. Non c' era dunque bisogno di |
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ripugnante che l' ultimo atto di molte nature della stessa | specie | riesca ad essere identico di numero, parrà impossibile ad |
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sono tanti di numero quanti gli enti, eppure della stessa | specie | ; oltre quegli atti distinti c' è dunque una specie comune |
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stessa specie ; oltre quegli atti distinti c' è dunque una | specie | comune , e questa una di numero. In tal caso si tornerebbe |
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a distinguere, contro la sentenza d' Aristotele, la | specie | dall' atto impropriamente detto specie. Ma non potrebbe |
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impropriamente detto specie. Ma non potrebbe esserci una | specie | che, essendo una di numero, e avente una propria |
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numero veramente unica: e si potrebbe dire che è la stessa | specie | sussistente. Ma come questo derivi dal ragionamento |
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superficialmente, sembra condurre a un Primo motore uno di | specie | e non di numero. E veramente ogni cosa tende al Bene, ma |
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che appetisca, se così si vuol parlare, una mente uguale di | specie | a quella del suo generatore che è la sua causa motrice. Ma, |
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è intellettiva se non aspira e tende col suo appetito a una | specie | più sublime e del tutto incorporea, che dal corpo non può |
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seme, [...OMISSIS...] . Dunque l' appetito tendente alla | specie | è nel corpo e in tutti gli enti naturali, ma l' ultimo |
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uguale di specie. Ma se uguale di specie, c' è dunque una | specie | comune anteriore alla mente divina e alla nostra, il che |
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nel contemplare, [...OMISSIS...] (6). Riconosce dunque una | specie | comune negli atti contemplativi. Ma la specie comune è |
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dunque una specie comune negli atti contemplativi. Ma la | specie | comune è anteriore a quelli che ne partecipano, non essendo |
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non essendo che un elemento di essi (1): ammette dunque una | specie | anteriore agli Dei ed agli uomini: quest' è un ammettere |
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una parte è costretto ad ammettere il divino ultimato, la | specie | ultimata, Dio stesso nella natura, il che conduce ad una |
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una sorte di panteismo (1); per la composizione poi della | specie | divina colla materia (2), da un' altra, venuto a certi |
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pensiero, e torna a confessare, che la mente umana e le | specie | ultimate della natura non sono più, come Platone diceva, |
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di cui una cosa più o meno partecipi, il che conduce ad una | specie | comune , che sarebbe necessariamente un' idea di Platone, |
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più una sostanza o mente reale in cui risieda, perchè | specie | comune alla prima e all' altre menti e però anteriore a |
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il cielo, come costituisce poi le menti degli uomini e la | specie | pura a cui tende tutta la natura? Questo miscuglio di |
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potrebbe essere la mente (1). Ma la mente è il luogo delle | specie | pure di materia, e le specie pure di materia sono immobili |
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Ma la mente è il luogo delle specie pure di materia, e le | specie | pure di materia sono immobili ed anteriori alle specie |
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e le specie pure di materia sono immobili ed anteriori alle | specie | unite alla materia: poichè le specie sono la causa formale |
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ed anteriori alle specie unite alla materia: poichè le | specie | sono la causa formale delle cose, causa incorruttibile ed |
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convien fermarsi ad un principio, anche nell' ordine delle | specie | (5). Laonde se non c' è un primo non c' è niuna causa (1). |
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perchè anche la generazione tende ad un fine, ad una | specie | sostanziale, ed è media tra l' ente e il non ente: convien |
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(6). Poichè la natura opera come l' arte mediante la | specie | insita in essa, e ciò che ha questa specie in potenza tende |
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arte mediante la specie insita in essa, e ciò che ha questa | specie | in potenza tende di pervenire all' atto come a suo fine |
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sebbene a torto, come vedemmo (3). Non nega dunque le | specie | platoniche, ma le dichiara insufficienti a portare da sè l' |
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Aristotele? L' intelligibile, il desiderabile: una prima | specie | e ad un tempo intellezione divina, che niente opera per sè; |
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e non introduce un terzo principio, ma alla stessa idea o | specie | prima dà ad un tempo la qualità di specie, di motore e di |
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un tale esempio dalla medicina, dove dice che oltre la | specie | della sanità e oltre il partecipante che tien luogo di |
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che tien luogo di materia, c' è il medico che applica la | specie | al partecipante come causa motrice; e così, aggiunge, |
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mente obiettiva, i bruti ne sono privi, ma se divina è la | specie | , tutte le cose ne sono partecipi, sebbene, essendo in esse |
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le cose ne sono partecipi, sebbene, essendo in esse la | specie | alla materia congiunta, riman cieca, intelligibile, ma non |
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delle parti componenti il corpo umano, non però la | specie | , che appartiene al seme (4): e questo calore non è già |
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[...OMISSIS...] (3). Il che è lo stesso che ammettere una | specie | di creazione eterna e continua. Non attribuendo dunque un |
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un essere suo proprio alla materia, rimane che l' ente sia | specie | o forma , e certamente forma universale. Di che deduce che |
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e questa ancora sarebbe essere [...OMISSIS...] (4). Questa | specie | dunque, cioè l' essere, è necessaria. Ora da ciò che è |
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potenza ammette de' contrarŒ cioè è suscettivo d' avere una | specie | o la sua contraria, d' aver un certo atto e di non averlo: |
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altra si trovi predicato universalissimo de' generi, delle | specie | e degli individui (secondo una maniera puramente dialettica |
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essenza prima. Ora i veri predicabili dell' essenza sono le | specie | e i generi essenziali, ed indicano una qualità, un modo, |
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ideale dalla reale e affermativa. Sotto il nome di | specie | essenziale ( ousia categorica) egli intende talora la |
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essenziale. Variando dunque di significato la parola | specie | (e proporzionatamente si dica il medesimo della parola |
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essere in potenza) sia sempre attribuito da Aristotele alle | specie | che si riducono in generi, e che fuori di queste non si |
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può sussistere da sè nessun ente, nessuna quiddità, nessuna | specie | che non sia pienamente determinata; se non è determinata |
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e Dio. [...OMISSIS...] . E che cos' è quest' ascendere di | specie | in specie fino all' ultima specie, se non andare da una |
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. E che cos' è quest' ascendere di specie in | specie | fino all' ultima specie, se non andare da una specie a cui |
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in specie fino all' ultima specie, se non andare da una | specie | a cui resta qualche materia e potenzialità, e non è |
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e potenzialità, e non è ultimata, fino a trovare una | specie | che non abbia materia alcuna e sia puro atto? Poichè dice, |
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[...OMISSIS...] (1). Riconosce dunque che ci debbono essere | specie | sussistenti da sè ed eterne altrettanto che Platone; |
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(2). Avendo dunque fatto consistere l' ultimazione della | specie | nell' essere questa non solo intelligibile ma intelligente, |
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della materia, la quale non è qualche cosa se non per la | specie | (5). Ma gioverà indicare altresì da che fosse indotto |
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che in esso tutto si veda contenuto: e però tutte le | specie | sono in lui, ond' anco la mente è detta da Aristotele « il |
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ond' anco la mente è detta da Aristotele « il luogo delle | specie | ». Ma come l' ente contiene le specie? Aristotele, come |
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nel principio subiettivo dell' intellezione) contiene le | specie | di tutte le cose finite, come il circolo contiene tutte le |
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(3). Onde dunque, secondo Aristotele, l' origine delle | specie | finite? - Dalla tendenza, crediamo noi, che egli dà alla |
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e gradi, secondo il proprio nativo potere, nascente dalla | specie | che già hanno e che tende a riprodursi con eterno circolo. |
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arrivare nessuna di esse al sommo, accade che si vestano di | specie | varie, che non adeguan la prima, ma tengano tutte qualche |
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la prima, ma tengano tutte qualche cosa di essa. Così le | specie | limitate, che informano gli enti naturali e corruttibili ed |
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di nuovo, ma non fanno che riprodursi, perchè tutte le | specie | sostanziali sono ab aeterno in natura, non già separate ma |
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è la stessa mente divina (se identica di numero o solo di | specie | difficilmente si può definire) (2), e però in sè non ha che |
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ad un corpo sensibile, dal sentimento raccoglie le | specie | e i generi, valendosi di quel lume che la forma, cioè dell' |
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intelligibili, l' uomo all' incontro accogliendo anche le | specie | finite delle cose naturali, conosce queste oltre di quelli. |
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come pure la materia reale inesiste e sussiste nella | specie | (6). Ora la materia inesistendo nella specie riceve da |
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sussiste nella specie (6). Ora la materia inesistendo nella | specie | riceve da questa insieme coll' esistenza l' unità , e un' |
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pietre e mattoni ma sono casa, quando hanno ricevuta questa | specie | o forma (1). Ma quest' unità e questa quiddità degli enti |
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quiddità degli enti finiti è forse data loro dall' ultima | specie | cioè da Dio? Aristotele insegna espressamente di no, ma |
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è generato o prodotto da un altro che ha già quella | specie | finita che comunica; 2 ma che l' ente generante o |
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di atto, attribuisce la comunicazione della propria forma o | specie | a quelli che ancora non l' hanno e la possono da essi |
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prova decisiva di quello che dicevamo, che Aristotele fa la | specie | nella mente identica di natura alla specie che informa le |
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Aristotele fa la specie nella mente identica di natura alla | specie | che informa le cose reali, perchè dice le opere dell' arte |
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cose reali, perchè dice le opere dell' arte formate dalla | specie | nella mente dell' artista allo stesso modo come le opere |
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artista allo stesso modo come le opere della natura dalla | specie | che è nel loro generante. Ed essendo identica questa |
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pure nella mente vengano i ragionamenti (2). Dalla stessa | specie | vengono queste tre cose; la teoria è comune, la specie la |
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specie vengono queste tre cose; la teoria è comune, la | specie | la stessa: altrimenti il ragionamento aristotelico sarebbe |
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il ragionamento aristotelico sarebbe un gioco di parole. La | specie | dunque contiene in sè i singoli enti, ed è la ragione del |
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(4): gli elementi inesistenti appartengono alla materia, la | specie | poi non è un elemento, ma un principio, una causa dell' |
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che dà la forma e l' unità alle singole cose, ma è la | specie | loro preesistente, [...OMISSIS...] . Come dunque dice che |
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tuttavia tutte le forme. E infatti come la materia è nella | specie | (1), così le specie sono contenute nel genere, che |
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E infatti come la materia è nella specie (1), così le | specie | sono contenute nel genere, che costituisce l' unità e |
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e identità delle cose che differiscono d' essenza ossia di | specie | (2); i generi poi sono contenuti nell' essere, che si dice |
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essere a tutte comune, e che tutte contiene. Se dunque le | specie | degli enti naturali sono eternamente in questi, e quelli |
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questo Bene, si considera da Aristotele come scevro da ogni | specie | finita , e nel primo modo separato di concetto, |
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separato dunque, il Dio d' Aristotele, non ha in sè le | specie | finite, ripugnanti alla sua perfezione, è del tutto |
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non produce il mondo alla guisa d' un artefice, e le | specie | stesse delle cose non sono in Dio, ma nè tampoco la causa |
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causa efficiente o la forza, [...OMISSIS...] (1): quando le | specie | o forme delle cose mondiali sono e sono sempre state ab |
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loro essenza e causa formale, o specie; epperò tutte le | specie | e le categorie, a cui come in classi si riducono, formano |
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che è. Ma non esisterebbe questa scienza, se le essenze o | specie | delle cose non si potessero riferire all' essere come |
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uno costituisce il fondo di tutte, poichè non potendo le | specie | degli enti mondiali sussistere separate, rimarrebbero molti |
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perchè esista la materia, trovasi che questa causa è la | specie | o essenza specifica (1). Ora di questa essenza specifica, |
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Poichè gli elementi materiali prima di essere uniti dalla | specie | o essenza specifica non hanno nome, nè sono qualche cosa |
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riceve il nome della specie, per esempio casa , e così la | specie | casa è divenuta questa casa reale [...OMISSIS...] (5): non |
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ma esclude dall' esistere, così separate e da sè, le | specie | artistiche, dicendo che fors' anco esse non sono essenze |
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parla in un modo vacillante, prendendole talora per vere | specie | operanti (1) talora poi negando che sieno essenze |
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fine ultimo d' ogni movimento. Onde in generale l' atto, o | specie | de' corruttibili, per Aristotele è ciò che si predica d' |
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la natura le sue forme. Apparisce però costantemente che le | specie | sono contenenti, e la materia è contenuta, onde il cercare |
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esempio: « « la causa, perchè esiste un uomo, è una data | specie | d' animale »(2) », cercare perchè un uomo è un uomo, è |
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cose è vero, ma l' uno comune, non proprio delle singole | specie | e generi (1). L' essere attualissimo adunque è ideale e |
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col suo conato a gradi diversi: il primo è quello delle | specie | degli enti inanimati ; il secondo è quello delle specie di |
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specie degli enti inanimati ; il secondo è quello delle | specie | di vegetabili , il cui complesso, e il cui nesso è la vita |
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nesso è la vita o anima vegetativa; il terzo è quello delle | specie | sensibili , il cui complesso e il cui nesso è la vita o |
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che costituisce l' animale; il quarto grado è quello delle | specie | intellettive , il cui complesso e il cui nesso è l' anima |
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intellettiva. Ogni ente mondiale è costituito da una sola | specie | sostanziale che gli dà l' essere (1), e perciò non può |
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essere prende più o meno dell' atto, e così è piuttosto una | specie | che un' altra (2), [...OMISSIS...] . Aristotele dunque pone |
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. Aristotele dunque pone una vera identità tra la | specie | nella cosa e la specie nella mente, salvochè questa è |
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dunque pone una vera identità tra la specie nella cosa e la | specie | nella mente, salvochè questa è considerata separatamente |
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enti, che acquistano l' unità da un nuovo atto sostanziale, | specie | od essenza specifica: e gli elementi hanno ragione di |
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vale perfezione (da «enteleches») e si potrebbe tradurre | specie | finiente o finita , rispondente al «to peras,» e al «to |
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Essa è una facoltà che ha l' anima umana di raccogliere le | specie | sparse nella natura (per mezzo de' sensibili, nel modo che |
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[...OMISSIS...] ; una facoltà di trovare in queste stesse | specie | ciò che v' è di più universale, i generi fino all' |
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le ragioni. Piuttosto è da dirsi che Aristotele ammetta due | specie | d' induzione: l' una è quella che riguarda una collezione |
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uomo sapere ciò che sia nelle cose indifferente secondo la | specie | , se non conoscesse immediatamente la specie? la quale per |
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ridurre in atto gl' intelligibili in potenza, cioè le | specie | sparse nella natura, s' egli stesso non avesse una mente in |
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e nel posteriore come identica. Le forme tutte dunque o | specie | sono quelle che chiama «analloiota, apathe,» e altrove |
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per via d' imitazione o di partecipazione delle | specie | (3). E accusa oltracciò Platone di non aver fatto uso se |
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se non si collocasse il principio del moto nelle | specie | stesse (2) e nella materia tendente alla forma. Riconosce |
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esitante, e talora ritrarne il piede, ora dare alla | specie | la mente (subiettiva) per spiegarne l' azione, ora |
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la forza, [...OMISSIS...] , ora mettere in dubbio che tali | specie | sieno veramente essenze. - In quarto luogo , o le specie |
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specie sieno veramente essenze. - In quarto luogo , o le | specie | delle cose naturali sono identiche colla prima e suprema |
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di diversa natura. Se sono identiche, essendo tutte una | specie | sola senza differenze, perchè si suppone che sieno molte e |
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a quella, in modo che ciò che ha l' una solo convenga nella | specie | o nell' idea medesima. La similitudine in fatti è fondata |
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reali diverse di numero sono identiche di specie, e molte | specie | identiche di genere, e tutt' i generi identici in quanto |
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Ottimamente. Ma la forma che è in ciascuno, cioè la loro | specie | sostanziale (per fermarci a questa), tostochè è nella mente |
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che nel concetto sono i medesimi, è dunque distinta la | specie | nella mente, che è il concetto e che è uno e comune, dalle |
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nella mente, che è il concetto e che è uno e comune, dalle | specie | reali che sono più e proprie di ciascun ente. Ci hanno |
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ciascun ente. Ci hanno dunque due maniere di specie, e le | specie | reali o imiteranno o parteciperanno delle specie mentali: |
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e le specie reali o imiteranno o parteciperanno delle | specie | mentali: siamo dunque ricondotti di novo alle specie |
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delle specie mentali: siamo dunque ricondotti di novo alle | specie | platoniche, di cui i sensibili non sono che imagini: e la |
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platoniche, di cui i sensibili non sono che imagini: e la | specie | nella mente dell' artefice non sarà operativa, ma |
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sua opera distinta dalla specie, nè si potrà dire, che la | specie | della sanità nella mente del medico sia la sanità nell' |
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più che Aristotele stesso è obbligato a confessare che la | specie | nella mente dell' artefice nulla patisce: che se nulla |
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e il nominarsi delle cose venga dalla predicazione delle | specie | (3). Ma il nodo più duro a sciogliere nella dottrina d' |
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Poichè questa stessa è ella una o più? E se una, è una di | specie | o anche di numero? E se è una mente sola di specie, ma |
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specie, ma molte di numero, anche le menti dunque hanno una | specie | comune , l' idea della mente, che dev' essere anteriore |
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perchè distrutta la mente non è distrutta con questo la sua | specie | e possibilità, ma sì viceversa. Ora, che la mente sia una |
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valore se ci potessero essere più menti o di numero o di | specie | diverse. In fatti più menti diverse di numero colla stessa |
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cagionato almeno più individui: più menti diverse di | specie | anche diverse specie di enti. Attribuisce dunque puramente |
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più individui: più menti diverse di specie anche diverse | specie | di enti. Attribuisce dunque puramente alla diversità delle |
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umana, colla quale non può nè manco aver nulla di comune nè | specie | nè genere. Nello stesso tempo apparisce come questa |
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che tutto ciò che è moltiplice di numero ed uno solo di | specie | ha materia, [...OMISSIS...] , col qual principio vuol anco |
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conseguenza, che la mente è, e non può esser altro che una | specie | sussistente avente il finimento di sè in se medesima. Ma |
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astri? Si dovrà probabilmente dire, che sono altrettante | specie | diverse, ciascuna sussistente ed una di numero. Ma in tal |
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il convenire solamente nel genere non impedisca che la | specie | subordinata possa esser una di numero, ultimata e |
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la specie, essendo atto, non ha materia. In questo caso la | specie | non determina e informa alcun subietto materiale, ma è ella |
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certi confini. Aristotele riduce gl' intelligibili ossia le | specie | alle dieci categorie. Ma avverte, che la sola specie |
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le specie alle dieci categorie. Ma avverte, che la sola | specie | sostanziale può essere spinta ad un atto che si costituisca |
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da sè, e che meriti il nome di entelechía, ossia | specie | che ha il proprio finimento in se medesima (3), quando le |
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ha il proprio finimento in se medesima (3), quando le altre | specie | non sono che per la sostanza e però hanno un' esistenza |
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talora Aristotele paragona al non ente (4). Laonde le sole | specie | sostanziali sono eterne nella natura, e se una di esse non |
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non potrebbe più essere rinnovata (5). All' incontro le | specie | accidentali non è necessario che sieno eterne in atto nel |
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che ci sieno in potenza, per esservi poi attuate dalla | specie | sostanziale in cui sono. Quindi ancora la specie |
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dalla specie sostanziale in cui sono. Quindi ancora la | specie | sostanziale è il massimo intelligibile (6). Quando dunque |
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è il massimo intelligibile (6). Quando dunque una | specie | sostanziale perviene ad un atto puro in cui si libera dalla |
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accade nella generazione umana rispetto all' anima che è la | specie | del corpo, anzi solo rispetto a quella parte dell' anima |
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la mente. La mente umana dunque è la più eccellente tra le | specie | sostanziali che quaggiù si trovino, la quale, uscendo dalla |
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menti; la subiettiva poi è nella natura, e si svolge da una | specie | in potenza che perviene fino all' atto della pura |
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fino all' atto della pura intuizione. Ma questa è una | specie | sostanziale , in cui le specie accidentali inesistono. |
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intuizione. Ma questa è una specie sostanziale , in cui le | specie | accidentali inesistono. Queste non sono necessarie alla |
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che la mente umana va acquistando sono appunto queste sue | specie | accidentali; e come la specie sostanziale ha tutte le |
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sono appunto queste sue specie accidentali; e come la | specie | sostanziale ha tutte le accidentali in potenza, così pure |
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Poichè si prenderanno per mente, o sia per divinissimo, le | specie | di cui ogni ente anche inanimato è fornito? In tal caso |
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incontro la mente umana, che è l' ultimo atto, l' ultima | specie | sostanziale a cui può giungere la natura: 1 Nascendo per un |
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(3); 4 La mente umana uscita dalla natura come | specie | sostanziale pervenuta allo stato d' entelechia , non avrà |
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solamente l' ottimo, ma altre cose ancora che sono le | specie | della natura, le quali ella acquista coll' induzione, |
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separandole dalla materia, che così diventano sue proprie | specie | accidentali, ond' ella è detta specie delle specie. E qui |
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diventano sue proprie specie accidentali, ond' ella è detta | specie | delle specie. E qui ha luogo la distinzione tra la mente |
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cioè la vista intellettiva e subiettiva dell' anima vede le | specie | ne' sensibili, allora ella acquista tali nuove specie, e |
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colla morte dell' uomo, e non si conserva la memoria delle | specie | acquistate, perchè queste si vedono nelle sensazioni e |
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nomina come peritura [...OMISSIS...] , intenda le | specie | acquistate coll' uso dei sensi per induzione, vedesi |
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chiaramente dall' unirla alla memoria , che suppone tali | specie | già acquistate. All' incontro che la mente tanto fattrice |
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Dice dunque che questa mente, che non ha ancora ricevuto le | specie | « deve essere impassibile, suscettiva delle specie, e che |
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impassibile, suscettiva delle specie, e che sia queste | specie | in potenza »(2). Qui parla chiaramente della mente ancora |
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è puramente il possibile (3), non avendo ancora niuna delle | specie | naturali in atto, ma solo il possibile, che è quanto dire |
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una stessa ed identica mente, anteriore all' acquisto delle | specie | naturali, che poi formano la mente passiva . Questa mente |
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la mente non pensi sempre, e l' attribuisce all' essere le | specie | unite colla materia, onde il pensiero intermittente, di cui |
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arrivare a pensare queste specie, ha bisogno di separare le | specie | dalla materia perchè la mente se le approprŒ (3). Ma per |
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i colori che sono in potenza (5), così la mente fa delle | specie | che sono ne' sensibili e nelle cose materiali. La mente in |
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in atto rispetto a se stessa ed è in potenza rispetto alle | specie | che sono unite colla materia negli enti naturali (1). |
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è solo in potenza. Se quest' intelligibile nelle cose è una | specie | sostanziale tale, che giunga a spogliarsi della potenza e |
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è « « la potenza priva di materia di tutte l' altre | specie | che sono nelle cose » » [...OMISSIS...] (1). Dal qual luogo |
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la connessione che pone Aristotele tra la mente umana, e le | specie | che sono negli enti composti di materia e di forma. Una di |
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negli enti composti di materia e di forma. Una di queste | specie | sostanziali diventa mente ed ha in potenza tutte le altre. |
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tutte le altre. All' occasione delle sensazioni, le altre | specie | che ha in se stessa in potenza, si attuano, e così s' |
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potenza, si attuano, e così s' arrichisce di cognizioni. Le | specie | dunque nelle cose sono identiche a quelle nella mente (2), |
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nella mente (2), e sono contenute nella mente come in una | specie | maggiore che è in atto, quasi accidenti della medesima, i |
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atto: « « l' intelligibile dunque propriamente è uno di | specie | » », [...OMISSIS...] , il che è quanto dire, è una specie |
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specie » », [...OMISSIS...] , il che è quanto dire, è una | specie | sola, che abbraccia l' altre come sue attuazioni |
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mente poi quando si considera in relazione all' altre | specie | che sono miste di materia e di forma, dicesi da una parte |
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fattrice o agente in quanto ha virtù d' attuare in sè le | specie | naturali scevre di materia, all' occasione delle |
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e dicesi mente in potenza , in quanto ha queste stesse | specie | in potenza; dicesi poi mente passiva , in quanto ha attuate |
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poi mente passiva , in quanto ha attuate già in sè queste | specie | e le conserva in atto, la qual conservazione dicesi |
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che ha l' anima dell' eterna e prima essenza rispetto alle | specie | mondiali è l' attività conoscitiva, e così acquista la |
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maturità (2). Osserva dunque che sebbene la mente sia la | specie | eccellentissima di tutte pervenuta a costituirsi come atto, |
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come atto, entelechia, tuttavia ci sono delle altre | specie | sostanziali nella natura che arrivano ad attuarsi per via |
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appetitivo (5), il sensitivo, il motivo di luogo. Le quali | specie | sostanziali sono così connesse tra loro, che sebbene |
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dalle precedenti. Nell' uomo poi nel quale c' è la | specie | ultima cioè la mente, conviene che ci sieno pure quelle |
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cioè la mente, conviene che ci sieno pure quelle quattro | specie | anteriori e d' inferiore eccellenza, e nascendo la |
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nell' uomo, questa deve ridurre in se stessa in atto le | specie | della natura e così rendersi mente patetica. Per questo |
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Per questo appunto accade, che tutte quelle quattro | specie | sostanziali, il vegetale, l' appetitivo, il sensitivo, il |
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e così è naturalmente ordinata a raccogliere tutte le | specie | naturali, che ha in sè e di cui è essa il contenente, cioè |
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da lui contemplato è tanto eccellente che tutte le | specie | mondiali lo deteriorerebbero se vi si mescolassero, come |
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»(2) », e alla sua vita naturale ha bisogno di conoscere le | specie | della natura, e per questa via non solo acquistarsi le |
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dall' uso d' un tale strumento ed è ella stessa tutte le | specie | naturali in atto: la prima è la tavoletta su cui si scrive, |
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(3). Adunque tra il primo stato della mente, priva delle | specie | mondiali e fornita solo d' un primo atto che contiene in |
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ta eide,» e l' ultimo stato in cui ha acquistate queste | specie | in atto, c' è la disciplina [...OMISSIS...] , che è come la |
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cui procacciarsi coll' induzione e col raziocinio tutte le | specie | della natura (3). Questa raccolta delle specie naturali |
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tutte le specie della natura (3). Questa raccolta delle | specie | naturali fatta dall' anima coll' organo della mente, per |
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senso de' singolari, ma che sia un senso che raccoglie le | specie | ultime , che noi chiamiamo specie piene, o le specie |
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un senso che raccoglie le specie ultime , che noi chiamiamo | specie | piene, o le specie astratte (non generi ancora) (2). Per |
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le specie ultime , che noi chiamiamo specie piene, o le | specie | astratte (non generi ancora) (2). Per riassumere adunque, |
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poi sono l' essere delle cose; «to ydati einai» è la pura | specie | sostanziale dell' acqua, «to megethei einai» è la specie |
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specie sostanziale dell' acqua, «to megethei einai» è la | specie | pura della grandezza, e così via (5). Raccogliendo dunque |
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nella natura. Ma come in molti enti reali inesiste una | specie | comune, così in molte specie inesiste un genere comune, e |
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molti enti reali inesiste una specie comune, così in molte | specie | inesiste un genere comune, e in tutti i generi poi trova |
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e sia natura (1), allo stesso modo come suppone che la | specie | nella materia e la specie separata sia una e la stessa, ma |
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stesso modo come suppone che la specie nella materia e la | specie | separata sia una e la stessa, ma in quant' è nella materia |
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perchè c' è l' uno in più enti naturali (5), cioè la | specie | sostanziale che è una e singolare e che rimane nell' anima |
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di mente, in occasione della sensazione (6). Onde a questa | specie | attribuisce ad un tempo d' esser uno , e d' esser |
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Tutte le altre cose accidentali si predicano di questa | specie | sostanziale, e sotto questo aspetto, ella diventa subietto, |
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questi diversi aspetti, ne' quali si può riguardare la | specie | sostanziale, disputa lungamente e ritorna spesso |
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si è che Aristotele tiene costantemente divise le | specie | , sparse nella natura, dalla specie massima divisa da essa |
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costantemente divise le specie , sparse nella natura, dalla | specie | massima divisa da essa totalmente: eterne quelle e questa, |
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e s' avvicina a quella, ma imperfettamente (1). Essendo le | specie | che sono sparse nella natura determinate, distinte ab |
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si concepisce come contenuto nell' uno; così le diverse | specie | della natura hanno unità, perchè contenute nella specie |
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specie della natura hanno unità, perchè contenute nella | specie | massima, cioè nell' essere, che è una. Infatti non |
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come uno, non fosse informato dall' unità: così le | specie | non avrebbero nè continuazione nè unità, se tutte non |
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ci sia l' universale, che colla mente s' astraggano le | specie | dalla natura: questo fa anche il matematico; ma le entità |
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essere non esiste separato nella natura, ma esistono delle | specie | unite alla materia, le quali non sono universali, se non |
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e perfetta a cui appartiene il nome di Dio. Ma anche le | specie | ossia i generi delle cose naturali sono essere, |
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il circolo contiene il poligono, e però tratta anche delle | specie | e de' generi diversi, e de' contrarŒ e delle negazioni, non |
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. In fatti, esclusa la materia, non ci rimane che la | specie | pura, che è già un universale, in quanto essendo unica può |
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cotal potenza all' essere. Riguardo all' altre tre, se la | specie | è la causa prima e immediata degli enti naturali (2), l' |
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universalissimo sarà la causa ultima di quest' ordine, la | specie | di tutte le specie, il che ci ricaccia alla dottrina di |
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è la stessa mente. Accorda dunque a Platone che la | specie | esista eternamente in atto, ma solo nell' ente di cui è |
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esista eternamente in atto, ma solo nell' ente di cui è | specie | unita colla materia, e nella mente umana come incomposta. |
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è unita con materie diverse. Nè si può dire tampoco che la | specie | separata, e la specie negli enti sia una specie comune (il |
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Nè si può dire tampoco che la specie separata, e la | specie | negli enti sia una specie comune (il che condurrebbe all' |
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che la specie separata, e la specie negli enti sia una | specie | comune (il che condurrebbe all' infinito), perchè la specie |
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specie comune (il che condurrebbe all' infinito), perchè la | specie | separata è anteriore, e la specie negli enti è posteriore, |
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all' infinito), perchè la specie separata è anteriore, e la | specie | negli enti è posteriore, e tra l' anteriore e il posteriore |
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in appresso: [...OMISSIS...] . Ammette dunque che la | specie | abbia un' esistenza separata, come un' essenza determinata, |
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dunque sostituisce per ispiegare la partecipazione della | specie | a molte materie? Sostituisce la priorità e la posteriorità, |
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e la posteriorità, e abolisce il comune. Dice, che la | specie | ha un' esistenza anteriore e così è una e individua; ha un' |
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una e individua in ciascuna materia che la riceve; che la | specie | non ha dunque un' esistenza comune , e che questo comune |
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si dà tutta la cura di distinguere interamente le | specie | che sono nella natura e da questa passano nella mente |
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nella natura e da questa passano nella mente umana, dalle | specie | che stanno fuori della stessa natura, intorno alle quali |
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in composizione con alcuna cosa della natura, non sono le | specie | degli enti naturali (2), sono perfettamente singolari, |
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ha potenza di sorte: questo non costituisce propriamente le | specie | degli enti naturali, ma bensì il loro comune principio, di |
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conseguentemente il primo intelligibile. E quantunque ogni | specie | sia anche numericamente una, tuttavia la sua unità dicesi |
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la sua unità dicesi specifica (3), e quest' unità della | specie | è l' uno primo causa o principio, pel quale le essenze sono |
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ente, eterno, incorruttibile. Ma l' ente essendo uno di | specie | ne viene che egli, oltre esistere numericamente uno e primo |
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tutto ciò, che è privo di materia, come un' essenza o | specie | singolare ed una, e, se trattasi della specie prima, come |
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un' essenza o specie singolare ed una, e, se trattasi della | specie | prima, come esistente di necessità separata, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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e non sciolti al tutto dalla stessa potenzialità, onde le | specie | mondiali: per il che l' essere intransmutabile (e veramente |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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ma soltanto come singolare. Lo stesso essere dunque, uno di | specie | (3) perchè specie, è considerato da Aristotele sotto due |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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sè esistenti. Aristotele concesse a Platone che ci sia una | specie | separata, la mente; negò che le specie intelligibili delle |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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che ci sia una specie separata, la mente; negò che le | specie | intelligibili delle cose, benchè eterne e semplici, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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che la mente fosse nella natura, perchè c' erano le | specie | intelligibili, una delle quali si costituiva da sè, e |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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lasciando però in dubbio « « s' ella sia una di numero o di | specie | o di genere » », dove si vede la perpetua esitazione |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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suprema principio del moto, principio unico di numero, ma | specie | egli stesso. Ecco come Teofrasto compendia questa dottrina: |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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di animi, che alla fine produce nei vincitori una | specie | di furore simile a quello che si manifesta nei soldati al |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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la Trinità delle persone, egli cadde necessariamente in una | specie | di triteismo, errore che fu condannato e da lui ritrattato |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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degli individui? ». I realisti che si sollevavano ad una | specie | di platonismo, come Bernardo di Chartres, erano pochi, o |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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senza nome di sistema. Ma l' ammettersi che i generi e le | specie | sono dei reali , senza determinar di quale realità si |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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e particolarmente dei corpi: anche ai generi ed alle | specie | davasi dunque con somma facilità questa realità che è in |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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d' errori: vi era precipitato Aristotele ammettendo le | specie | eternamente congiunte colla materia. Aristotele di più |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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partecipa il mondo, non ci può esser più che una cotal | specie | d' emanazione della divina sostanza. Io credo, coi più |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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necessariamente dal realismo delle idee. Se le idee, la | specie | e il genere sono realità, come si dicono reali le cose |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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le sensibili, in tal caso la realità del genere e della | specie | deve essere la stessa realità delle cose; perchè la realità |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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è tutte le categorie e le categorie abbracciano tutte le | specie | e non hanno altra esistenza che negli individui: la loro |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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differenze in quattro specie, la seconda delle quali | specie | di cose [...OMISSIS...] . Infatti, convien dire che le |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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e i realisti : perchè questa controversia riguardò le | specie | e i generi, ossia le idee che sono oggetti della mente |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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la parola, e sostituendo quelle di forma e di | specie | . Le realizzò primieramente confondendo l' oggetto , che |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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realismo in Aristotele se ne congiunge un altro. Poichè le | specie | mondiali sussistono ab aeterno reali negli enti reali del |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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atto, e però l' intelligibile è un reale ; b ) le forme o | specie | esistono nella natura come atti nella materia , e nella |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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la seconda quello del concettualismo , che è anch' egli una | specie | di nominalismo. Coloro che posero mente alla proposizione |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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che posero mente alla proposizione che « i generi e le | specie | non esistono che nella natura, cioè negli individui reali |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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attenzione fu più colpita dalla prima proposizione che « le | specie | sono nelle menti come puri atti », conchiusero a ragione |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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Il realismo aristotelico consisteva nell' aver dato alle | specie | ed ai generi, cioè alle idee delle cose mondiali, una |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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Se questo sistema, riguardato da una delle sue facce, è una | specie | di panteismo, riguardato dall' altra, è naturalismo e |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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fossero le essenze dei singolari. Egli dunque disse che le | specie | si separano bensì colla mente, ma sono realmente negli |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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col fare la materia eterna e immutabile, e ridurre le | specie | ad un' ultima eterna sostanza, scevra d' ogni materia, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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tendendo incessantemente, come al bene, acquistassero la | specie | di cui sono capaci. Così credette d' aver trovato due punti |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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di questi luoghi è appunto quello in cui pretende che le | specie | stesse, che nella mente sono universali, inesistano come |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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il tutto, «to holon», la composizione, «he synthesis», e la | specie | «to eidos» (3). Che cosa dunque è la quiddità, il «to ti en |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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significato « « non c' è quiddità in altri se non nelle | specie | del genere »(4) »: poichè questa è l' oggetto della |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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la quiddità è una specie, «to eidos», ma non tutte le | specie | sono « specie del genere ». Infatti la parola specie s' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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è una specie, «to eidos», ma non tutte le specie sono « | specie | del genere ». Infatti la parola specie s' applica da |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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le specie sono « specie del genere ». Infatti la parola | specie | s' applica da Aristotele al genere stesso e a tutte le |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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la quiddità è la specie, deve intendersi unicamente della | specie | sostanziale, che è la sostanza categorica, che si predica |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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Ora se la quiddità è la specie, o come anche dice, è la | specie | del genere, dunque è un universale: tant' è vero che |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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Ora il tutto ideale, e la composizione ideale è la stessa | specie | sostanziale , quando però il tutto abbia unità, senza di |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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Non l' aveva già affermato dicendo che significa la | specie | e che significa il genere? Per Aristotele non c' è |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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mai può, da Aristotele che le sostituisce i vocaboli di | specie | e di genere . Il secondo nome di individuo vago non si |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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la forma e la specie. Or come ciò? Si badi; la forma e la | specie | non prese in se stesse, ma inesistenti nelle cose reali o |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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reali o singolari, [...OMISSIS...] , però quella forma e | specie | che sia un che determinato realmente, [...OMISSIS...] . E |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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più volte di colore. Di che queste conservano un' altra | specie | di universalità predicabile, oltre quella propria dell' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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da sè; ma inesiste come proprio e singolare nella | specie | e non esiste da sè, separato. Vero è, che tutto ciò, che si |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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Aristotele credeva di uscire da quell' ambiguità, da quella | specie | d' antinomia, in cui la questione degli universali |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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stessi enti qualche altra cosa (l' essenza seconda, cioè la | specie | e il genere, e l' altre categorie), che si predicavano |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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Quest' è quella qualità sostanziale, quell' universale (la | specie | e il genere), che illustra, fa conoscere la sostanza prima, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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della cognizione umana, come pure quello de' generi e delle | specie | delle cose, rimane insoluto, nelle mani del discepolo |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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una nuova difficoltà: se cioè la forma reale e la | specie | siano cose perfettamente identiche. Il sistema aristotelico |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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questa identità, perocchè in un tale sistema non esistono | specie | fuori degl' individui reali; e però spesse volte Aristotele |
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di dare due significati diversi alla stessa parola | specie | , o alla stessa parola forma . Chi non sente qui l' |
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. Chi non sente qui l' imbarazzo e la contraddizione? La | specie | è diversa di materia in Callia e in Socrate, ma è la |
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di materia in Callia e in Socrate, ma è la medesima di | specie | . Conviene dire che la specie riceva in queste parole due |
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Socrate, ma è la medesima di specie . Conviene dire che la | specie | riceva in queste parole due significati, cioè sia adoperata |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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riceva in queste parole due significati, cioè sia adoperata | specie | per forma reale , la quale è molteplice e può considerarsi |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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come subietto [...OMISSIS...] , e sia pure adoperata per | specie | o idea universale, qual è nella mente, che certamente è una |
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specie, [...OMISSIS...] , allora non s' accorge, che questa | specie | appunto, e non altro, è l' universale; onde il dire, che l' |
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sarebbe andato d' accordo con Platone. Ma parlando delle | specie | in relazione agli enti reali della natura, pretese, che |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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se le sostanze prime e singolari sussistono nelle | specie | come potranno essere i primi degli enti? Il contenuto |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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e la sua definizione, e quindi la sua quiddità (2) dalla | specie | che di essa si predica, e che perciò è universale. |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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La quiddità dunque viene alla sostanza singolare dalla | specie | universale, che le s' attribuisce, e quella si conosce |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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Come dunque non deduce, secondo lo stesso principio, che le | specie | abbiano un' anteriorità a quelle singolari sostanze, e in |
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ad un tempo (2). Se sono dunque ad un tempo la materia e le | specie | componenti la sostanza reale, come questa può esser prima, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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che il vedere la ragione della cosa sensibile, ossia la | specie | , la quale non è certamente lo stesso sensibile reale, nè |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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producono le altre colla generazione, e non producono la | specie | separata dalla materia, ma tutt' insieme. Quei primi |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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ben tosto appresso, quando convien spiegare come la | specie | , essendo una e comune a molti, non sia qualche cosa di |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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oscurità. [...OMISSIS...] (2). Dunque s' abusa della parola | specie | , perchè 1 si dice che la specie mia non è la sua , la |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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s' abusa della parola specie , perchè 1 si dice che la | specie | mia non è la sua , la specie di ciascuno singolare è |
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, perchè 1 si dice che la specie mia non è la sua , la | specie | di ciascuno singolare è diversa (qui si prende |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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come forma reale ); 2 e pure si dice, che queste diverse | specie | non differiscono di specie o di ragione . Sono dunque due |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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pure si dice, che queste diverse specie non differiscono di | specie | o di ragione . Sono dunque due le specie, l' una singolare |
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dei singolari, l' altra universale, comune a tutte le | specie | singolari. Aveva dunque ragione Platone di dire che le cose |
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ragione Platone di dire che le cose sensibili non hanno la | specie | universale , ma solo la imitano, che la forma de' singolari |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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non avrebbe fatto altro, che estendere la denominazione di | specie | a quello che non è veramente specie , fondando il suo nuovo |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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la denominazione di specie a quello che non è veramente | specie | , fondando il suo nuovo sistema sopra un equivoco di |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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è nella mente dell' artefice, confessa apertamente, che la | specie | è anteriore all' opera. E questo per lui è un nuovo |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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di uscire. Confessa dunque, che nell' opere dell' arte le | specie | sono anteriori, ma queste, dice, inesistono nell' opifice, |
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in un altro; [...OMISSIS...] . Onde, quando si cercasse la | specie | dell' opifice stesso, allora si troverebbe coesistente alla |
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involta questa risposta? La prima è quella di sapere, se la | specie | , che è nell' artefice, sia specie dell' artefice stesso. A |
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quella di sapere, se la specie , che è nell' artefice, sia | specie | dell' artefice stesso. A ragion d' esempio: la specie della |
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sia specie dell' artefice stesso. A ragion d' esempio: la | specie | della casa, che è nella mente dell' artefice, è la specie |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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specie della casa, che è nella mente dell' artefice, è la | specie | dell' artefice, o dell' opera futura dell' artefice? |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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con altra forma, la stessa questione: « se l' arte sia la | specie | dell' artefice, che opera secondo l' arte, o della sua |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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l' arte, o della sua opera futura ». Quand' anco dunque la | specie | , secondo cui opera l' artefice, si chiamasse arte , non |
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arte , non sarebbe con questo sciolta la questione: « se la | specie | della casa nella mente dell' artista sia la specie dell' |
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« se la specie della casa nella mente dell' artista sia la | specie | dell' artista, o qualche cosa di diverso da esso, sostanza |
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nome non scioglie la questione. Oltracciò il confondere la | specie | coll' arte va in opposizione cogli stessi principŒ d' |
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l' uno interno e l' altro esterno, e insegna pure che la | specie | all' incontro è ciò, in cui tende il moto, [...OMISSIS...] |
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nè move, nè si move » » [...OMISSIS...] , poichè le forme o | specie | sono immobili [...OMISSIS...] . Dunque le specie non sono |
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le forme o specie sono immobili [...OMISSIS...] . Dunque le | specie | non sono l' arte , come l' arte non è l' artista, sostanza |
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più nobile di quelle cose, che sono al fine (5). La | specie | dunque è qualche cosa d' anteriore alla sua realizzazione, |
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un principio abituale attivo: dove osserviamo, che se la | specie | ha bisogno di quest' aggiunta, dunque essa da sè non è |
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che altrove fa risultare l' individuo dalla materia e dalla | specie | , qui il fa risultare dalla materia e dalla natura , |
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risultare dalla materia e dalla natura , sostituendo alla | specie | la natura, e per poter far ciò v' inserisce un abito |
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la specie, e la privazione. Ma in fatto non bastandogli la | specie | a spiegare la produzione delle cose, ci aggiunge un abito |
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un quarto principio, che egli dissimula, e chiama così la | specie | , resa da lui attiva, col nome di natura . Tornando dunque |
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che fa Aristotele, per conciliare il suo sistema « delle | specie | non altrove esistenti che nelle sostanze reali » col fatto |
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operazioni e produzioni dell' uomo, che si fanno dietro le | specie | che sono nella mente dell' uomo stesso, e non nelle cose. |
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Ivi si propone di mostrare che « « nè la materia, nè le | specie | si fanno » ». E, tra gli argomenti, che adduce, il |
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in cui termini l' operazione ( «eis ho») e quest' è la | specie | . La materia dunque e la specie sono condizioni di ogni |
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( «eis ho») e quest' è la specie . La materia dunque e la | specie | sono condizioni di ogni trasmutazione: dunque nè l' una nè |
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andrebbe all' infinito, convenendo, che, se la materia o la | specie | fosse l' effetto della trasmutazione, ci fosse un' altra |
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trasmutazione, ci fosse un' altra materia, e un' altra | specie | anteriore, e così senza fine. Ma la specie , che è nella |
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e un' altra specie anteriore, e così senza fine. Ma la | specie | , che è nella mente dell' artefice, è ella forse il |
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in aliquid »)? - Qui comparisce la difficoltà, perchè la | specie | reale, in cui termina la trasmutazione, non è nella mente, |
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appresso, rinfrancato, ne parli in modo assoluto: quella | specie | dunque, che è l' arte , è fuori della casa reale, che è la |
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quello delle cose naturali. - Qui confessa, che l' arte, la | specie | nell' artefice, è, ma in un altro modo da quello in cui |
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artefice, è, ma in un altro modo da quello in cui sono le | specie | nelle sostanze naturali (e certamente anche nelle sostanze |
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anche nelle sostanze prodotte dall' arte, dove la | specie | è unita intimamente colla materia e da questa |
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generano, nè corrompono: con che confessa di più, che tali | specie | sono privilegiate sopra quelle che si generano e si |
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, cioè alle sostanze reali composte di materia e della | specie | che la finisce e determina. Ora questa mi pare, che voglia |
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si devano già riferire alla materia, essendo proprio della | specie | l' esser fine, e non della materia, che è indeterminata e |
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deve sott' intendere, per quant' io credo, «usia», che è la | specie | sostanziale, la seconda sostanza [...OMISSIS...] , finale |
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e sensibili sono l' altro o il diverso delle specie, e le | specie | l' altro o il diverso delle cose «alla tuton»: di qui vuol |
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di qui vuol conchiudere Aristotele, che le cose e le | specie | sono relativi indisgiungibili. Avea detto ancora Platone, |
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ancora Platone, che le essenze delle cose tutte sono le | specie | , e poichè nominandosi le cose si nominano le loro essenze, |
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seconde sostanze, [...OMISSIS...] , quali per lui sono le | specie | sostanziali, si predicano delle prime, cioè delle sostanze |
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physei» (3). Da questo adunque argomenta Aristotele, che le | specie | non ci possono essere, secondo Platone, che delle sole cose |
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Platone, e resterà poi sempre a spiegare, che cosa sia la | specie | nella mente dell' artefice. Ora questo procura veramente di |
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qui a bada con delle metafore, è da conchiudersi, che le | specie | non sussistano solo nelle sostanze reali, ma anche |
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e rinnega il proprio sistema. - Vuol egli dire, che queste | specie | prima si trovano nelle sostanze reali, e posteriormente |
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elemento separandolo dalla materia? - Ma d' altra parte la | specie | comune non può stare in nessuno dei singoli, chè un |
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quest' uno da' molti per opera dell' intelletto, s' ha una | specie | sola partecipata da' molti, che è quello appunto, che |
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delle frasi contradditorie. A ragion d' esempio dice che la | specie | è l' « uno ne' molti »(2), cui l' intelletto poi separa. |
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che « le cose non si potrebbero conoscere per mezzo delle | specie | qualora queste non fossero nelle cose »verremo contro lui |
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cose »verremo contro lui stesso ad argomentar così: « le | specie | che sono universali non possono esistere ne' singolari |
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che niente ha di comune colla realità degli altri, e la | specie | universale e comune, che coll' astrazione si può segregare. |
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che coll' astrazione si può segregare. Dunque questa | specie | universale, che è l' intelligibilità de' reali, vien posta |
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degli enti finiti, sia numericamente la medesima colla | specie | , che è nell' intelletto che li conosce, o se questa sia |
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ideali (1). Nè varrebbe cos' alcuna l' aggiungere, che le | specie | dell' intelletto sono simili alle specie o forme delle cose |
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aggiungere, che le specie dell' intelletto sono simili alle | specie | o forme delle cose reali: poichè lo stesso può dir Platone; |
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siano simili se non confrontandole? E per confrontare la | specie | reale e l' ideale, conviene avere presenti all' intelletto |
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«( Ideol. 107, not.) ». Di più, se sono simili hanno una | specie | comune , e intorno a questa rinascerà la stessa questione, |
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questione, onde s' andrebbe all' infinito colla serie delle | specie | «( Ideol. 11.0 7 11.9) ». Dirà dunque, come effettivamente |
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riconosce, che la forma degli enti è singolare; e che la | specie | dell' intelletto, con cui si conosce, è un universale . Il |
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che si possa aggiungere o levare alla specie, ma la | specie | è universale essenzialmente, e questa universalità deriva |
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universalità deriva intrinsecamente dalla natura della | specie | stessa; 2 Aristotele dice, che [...OMISSIS...] ; dunque la |
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stessa; 2 Aristotele dice, che [...OMISSIS...] ; dunque la | specie | nell' intelletto si produce all' atto dall' operazione |
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dunque esser la stessa cosa la forma de' reali , e la | specie | dell' intelletto , facendosi quella in atto, quando questa |
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opera dell' intelletto. Nell' intelletto dunque la forma o | specie | è separata dalla materia, ed è quello ch' egli chiama l' |
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tempo, separata ed unita colla materia: dunque di nuovo la | specie | , che è nell' intelletto, non può esser quella stessa che è |
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Aristotele è obbligato dal suo sistema d' ammettere, che la | specie | nell' intelletto e ne' reali sia veramente identica, poichè |
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perchè queste stanno anche fuori della mente. Ma se le | specie | esistono nell' anima intellettiva solo in potenza, anche l' |
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la mente in atto trae la mente in potenza a divenire le | specie | in atto, e però quella è diversa dalle specie in atto da |
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a divenire le specie in atto, e però quella è diversa dalle | specie | in atto da essa prodotte, e pure, quella sola è immortale e |
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convien dire che c' è qualche cosa di più eccellente delle | specie | stesse in atto, e queste periscono, quella poi sopravvive. |
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la scienza in atto, la quale è appunto il complesso delle | specie | in atto, come avea detto avanti? e queste stesse specie in |
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specie in atto, come avea detto avanti? e queste stesse | specie | in atto aveva detto essere quella mente possibile che |
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Senso. Vediamo come questo senso sia suscettivo delle | specie | . In fine al secondo libro degli Analitici posteriori, dopo |
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operazioni, e in questo l' arabo Commentatore poneva la | specie | , ponendo poi un intelletto agente separato dall' uomo, e |
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intelletto agente separato dall' uomo, e unico per tutta la | specie | umana (1). Ma avendo Aristotele espressamente insegnato la |
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la distinguono affatto da ogni cosa sensibile , e però la | specie | della mente, secondo questa dottrina, conviene che sia |
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altro modo può essere, perchè l' intelligibile è unico di | specie | [...OMISSIS...] . Quant' è chiaro e lungo Aristotele nel |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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sono nell' anima, e per un atto di questa si attuano, la | specie | intellettiva e quella, di cui partecipano le cose reali |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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[...OMISSIS...] . Questa mente dunque « materia di tutte le | specie | », viene ad essere il medesimo della « materia ideale »di |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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a queste; onde non gli rimase che la via di unire le | specie | alle cose, e di fare le specie nelle cose e nella mente |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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che la via di unire le specie alle cose, e di fare le | specie | nelle cose e nella mente identiche, temperando poi un tale |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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esse veramente, in quanto sono fuori della mente, non c' è | specie | o forma alcuna. Confondendo dunque le cose reali in sè |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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data ad esse quando si conoscono, essendone la forma o la | specie | l' essenza intelligibile. Questa confusione d' elementi |
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», dove la materia è detta potenza , e l' atto è detto | specie | o forma , [...OMISSIS...] ; quando la specie o forma è |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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atto è detto specie o forma , [...OMISSIS...] ; quando la | specie | o forma è diversissima dall' atto, essendo puramente |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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intelletto. La confusione di questi due concetti, atto e | specie | od oggetto , si confermò nella mente di Aristotele, o si |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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detto francamente che la scienza e la sanità sono forme e | specie | e ragioni dello sciente e del sano, non osa poi dire, con |
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corpo, organizzato sì, ma per sè del tutto materiale, e di | specie | , onde il puro corpo sarebbe il subietto della specie . |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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e di specie , onde il puro corpo sarebbe il subietto della | specie | . Vedesi che Aristotele non colse punto nè poco la |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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e l' obiettiva (2), e però non intese, che la | specie | o idea è una forma obiettiva, e che ha quindi bisogno d' un |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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Così ora la fa atto subiettivo del corpo vivente (1), ora | specie | ossia forma oggettiva, confondendo l' una cosa coll' altra. |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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all' atto suo proprio e primo, che è quello d' intuire le | specie | e gli astratti, che Aristotele unisce sotto gli stessi nomi |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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passaggio, nello spiegare come la mente si provveda delle | specie | determinate , che le mancano da principio, onde si paragona |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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solo l' uno e non i molti, come prima abbiamo veduto della | specie | che dirige l' arte (.0 e segg.). E che la cosa sia così, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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ed esser tutte le specie, quand' è in atto, poichè ogni | specie | e idea è sempre l' essere variamente determinato, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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foggia d' abito indeterminato, appunto perchè non è alcuna | specie | determinata. 3) Abbiamo veduto che Aristotele confonde in |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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»(1), e finalmente con tutta chiarezza « «specie delle | specie | », [...OMISSIS...] »(2). Ora niente più propriamente di |
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osservato altrove, e d' altra parte l' appellazione di | specie | , e molto meno « di specie delle specie », non può |
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altra parte l' appellazione di specie , e molto meno « di | specie | delle specie », non può convenire a niuna facoltà |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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l' appellazione di specie , e molto meno « di specie delle | specie | », non può convenire a niuna facoltà subiettiva. 4) In |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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determinato (3). Ora la mente umana, prima che acquisti le | specie | determinate, è detta da Aristotele materia . Ora, se la |
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ideale , come quello che giace per fondo di tutte le | specie | determinate e subietto, e forma universale , ossia « specie |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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specie determinate e subietto, e forma universale , ossia « | specie | delle specie »come lo chiama appunto Aristotele. Al modo |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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e subietto, e forma universale , ossia « specie delle | specie | »come lo chiama appunto Aristotele. Al modo stesso i generi |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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Al modo stesso i generi , che sono ciò che c' è in più | specie | di comune, sono detti da Aristotele materia rispetto alle |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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di comune, sono detti da Aristotele materia rispetto alle | specie | , benchè ne siano allo stesso tempo la forma. Ed è |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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e questa mente oggetto, egli la chiama propriissimamente « | specie | delle specie », e la rassomiglia alla mano (3), che è per |
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oggetto, egli la chiama propriissimamente « specie delle | specie | », e la rassomiglia alla mano (3), che è per l' uomo « l' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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fondamentale , dove si può dire, che ci sono in potenza le | specie | sensibili delle cose sentite (5), perchè diviene tutte le |
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in appresso, luogo delle specie, [...OMISSIS...] (6), anzi | specie | delle specie [...OMISSIS...] ? (7). Continua Aristotele |
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luogo delle specie, [...OMISSIS...] (6), anzi specie delle | specie | [...OMISSIS...] ? (7). Continua Aristotele proponendosi |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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anima, essendo composte di materia e di specie. Ora la | specie | può esser nell' anima. C' è dunque una specie colle cose |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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Ora la specie può esser nell' anima. C' è dunque una | specie | colle cose fuori dell' anima, e una specie nell' anima, che |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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C' è dunque una specie colle cose fuori dell' anima, e una | specie | nell' anima, che fa sentire e conoscere le cose. Tornano le |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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dice « « che la mente è tutte le cose, perchè è le | specie | stesse, e queste sono le cose » » o conviene intendere |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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di questione. In quarto luogo dice bensì Aristotele che la | specie | intelligibile è veduta dal contemplante nella specie |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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che la specie intelligibile è veduta dal contemplante nella | specie | sensibile , ma con ciò stesso distingue quella da questa. E |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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perchè nel sensibile c' è un atto che corrisponde a una | specie | che ne rappresenta alla mente la forma possibile: onde l' |
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che s' avrebbe, che « « le sostanze reali sarebbero nelle | specie | intelligibili, e queste nelle specie sensibili, e le specie |
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reali sarebbero nelle specie intelligibili, e queste nelle | specie | sensibili, e le specie sensibili nelle sostanze reali » ». |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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specie intelligibili, e queste nelle specie sensibili, e le | specie | sensibili nelle sostanze reali » ». O bisogna dunque |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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o intendere che la mente vede gl' intelligibili nelle | specie | sensibili, non perchè quivi essi veramente ci sieno, ma |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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Aristotele che avea preteso contro Platone che tutte le | specie | intelligibili si riferissero alle cose reali, e che perciò |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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della scienza (5), e sia principio de' principŒ, e | specie | delle specie, e privo d' ogni corpo e d' ogni fantasma. Lo |
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sulla distinzione delle tre essenze elementari, materia, | specie | e composto . La materia è un concetto della mente, non può |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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sè, non è qualche cosa di determinato; [...OMISSIS...] . La | specie | o forma può stare da sè, perchè è già qualche cosa di |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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il composto di materia e di forma può stare da sè. La | specie | dunque ha due modi d' esistere, da sè, e unita colla |
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ha due modi d' esistere, da sè, e unita colla materia. La | specie | unita colla materia e formante il composto dà alla materia |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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ma sono sostanze prime, delle quali si predicano le | specie | come del loro subietto (5). Avendo dunque detto che l' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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(5). Avendo dunque detto che l' anima rispetto al corpo è | specie | , e le specie si predicano del subietto, e non viceversa, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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dunque detto che l' anima rispetto al corpo è specie , e le | specie | si predicano del subietto, e non viceversa, fece che il |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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e non viceversa, fece che il corpo di cui si predica la | specie | dell' anima sia il subietto di questa, e questa la qualità |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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secondo Aristotele, è una sostanza dell' ordine delle | specie | , che quantunque si può predicare del corpo vivente, come |
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può predicare del corpo vivente, come si predicano l' altre | specie | delle sostanze prime ossia composte (3), tuttavia è |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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materia e subietto di tutti gli altri intelligibili o | specie | più o meno determinate che sono suoi atti secondi. A questi |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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che sono suoi atti secondi. A questi atti secondi o | specie | intelligibili determinate, la mente ossia l' anima |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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non esce, se non quando è unita al corpo, perchè tali | specie | intelligibili le vede nelle specie sensibili, e le specie |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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al corpo, perchè tali specie intelligibili le vede nelle | specie | sensibili, e le specie sensibili non sono divise dalle cose |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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specie intelligibili le vede nelle specie sensibili, e le | specie | sensibili non sono divise dalle cose sensibili e reali, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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d' Aristotele da Platone, poichè questi ammetteva tali | specie | o idee determinate come esistenti da sè fuori de' sensibili |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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e Aristotele lo nega. Ma nello stesso tempo ammette una | specie | prima pura da ogni materia e da ogni elemento sensibile, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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e da ogni elemento sensibile, che è in potenza tutte quelle | specie | determinate, e questa è quella che chiama mente, «nus». |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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ed è pura specie. Ammette dunque Aristotele delle | specie | eterne, che sono sostanze senza materia, e menti in atto, e |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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parti e indivisibile (4). Queste dunque non sono di quelle | specie | che sono vedute dall' uomo ne' sensibili. Trova dunque |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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la formazione della scienza suppone avanti di sè un' altra | specie | di cognizione, che non è scienza, o abito di scienza, ma è |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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dicendo che si conoscevano i primi per analogia, che è una | specie | di ragionamento come vedemmo; [...OMISSIS...] . Sopra la |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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s' ha da intendere dunque quello che altrove dice che le | specie | intelligibili s' intuiscono dall' anima nelle specie |
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che le specie intelligibili s' intuiscono dall' anima nelle | specie | sensibili? Non può essere in alcun altro modo, se non così; |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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Non può essere in alcun altro modo, se non così; che le | specie | sensibili sieno l' occasione e quasi il luogo, dove la |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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l' occasione e quasi il luogo, dove la mente umana vede le | specie | eterne, sebbene queste sieno immuni da ogni corruttibile e |
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presentò alla sua mente la questione, « perchè le essenze o | specie | semplici ed incomposte sieno sempre in atto, e non si |
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avviene necessariamente per la natura dell' ente , che è la | specie | o essenza prima e indeterminatissima, a cui tutte le altre |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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ma non inganno circa di esse; 3 Che queste essenze o | specie | si riducono all' essere stesso [...OMISSIS...] , dal quale |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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alle verità delle cose », i quali, mettendo a confronto le | specie | per giudicarle, non poteano essere le specie stesse, e |
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a confronto le specie per giudicarle, non poteano essere le | specie | stesse, e doveano avere altresì per regola de' principŒ |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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intelletto. Poichè quantunque dica che si vedono da noi le | specie | intelligibili nelle specie sensibili , e quantunque faccia |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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dica che si vedono da noi le specie intelligibili nelle | specie | sensibili , e quantunque faccia venire la scienza nostra |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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»: onde questa potenza è generica e può variare di | specie | ne' diversi animali, nell' uomo poi questa potenza |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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che intuisce per natura, vede nelle sensazioni, cioè nelle | specie | sensibili , le specie intelligibili immateriali, ed |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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vede nelle sensazioni, cioè nelle specie sensibili , le | specie | intelligibili immateriali, ed universali, e di universale |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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dai sensibili reali non esistono, e che esistono solo le | specie | , e queste sono le forme , e le forme altro non sono che |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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non si intenderebbe come si dicessero essere della medesima | specie | e del medesimo genere: e però rimaneva sempre a spiegare |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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che cosa sia quest' uguale, simile, o comune, che si chiama | specie | o genere. Occorse a quest' incaglio il filosofo |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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di questo fatto Aristotele dovette convenire che oltre le | specie | che informano le cose reali e singolari e che sono unite |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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e singolari e che sono unite colla materia, ci sono altre | specie | separate dalla materia, il cui domicilio è la mente. Così |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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è la mente. Così cominciò ad ammettere in qualche modo le | specie | separate , intendendo per separate, prive della materia |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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la breccia, e cominciò a dire o a fare intendere che le | specie | nella mente, e le specie nelle cose reali, sieno identiche: |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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a dire o a fare intendere che le specie nella mente, e le | specie | nelle cose reali, sieno identiche: onde la sanità nella |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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la facoltà di separare nelle cose reali la loro | specie | dalla materia, e così separata in esse contemplarla. Ma il |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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ch' egli stesso dovette confessare che l' identità di tali | specie | non era che una metafora: confessione alquanto umiliante in |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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(1). Infatti è per ogni verso impossibile sostenere, che la | specie | intellettiva della pietra sia quella stessa specie reale , |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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che la specie intellettiva della pietra sia quella stessa | specie | reale , se così si vuol chiamare, che è l' atto sostanziale |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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perspicacia stessa della sua mente ad ammettere, che le | specie | delle cose reali esistono anche separate da queste, cioè |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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reali (1), ma c' era una gerarchia di specie, cioè sopra le | specie | propriamente dette c' erano i generi, e questi si |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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Mente oggettiva poi nell' uomo la considerò in potenza alle | specie | inferiori fino alle ultime, cioè alle più prossime ai reali |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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propriamente impugnare nè l' esistenza delle idee o | specie | delle cose, nè l' immutabile ed eterna loro natura, ma |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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divide la sostanza in tre classi: gl' individui reali , la | specie | e il genere . I caratteri distintivi e definitivi di queste |
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613 not.) ». Le altre due classi di sostanze, cioè le | specie | e i generi, hanno per carattere comune che si predicano « |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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nome e la loro definizione. Così l' uomo e l' animale che è | specie | e genere si predica del subietto, cioè di quest' uomo |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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dà a questo tanto il nome di uomo quanto la definizione. Le | specie | e i generi dunque sono cose che « si dicono del subietto, |
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uomo o animale. Se dunque quegli universali, che si dicono | specie | e generi, involgono nel loro concetto una relazione alle |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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e la trae da questo, che le idee universali, che si dicono | specie | e generi, non sono a pieno determinate, e però non hanno l' |
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quelle idee universali, che si chiamano generi e | specie | , e che perciò queste non si potrebbero concepire senza |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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predicano; ma non prova punto, che avanti questi generi e | specie | devano esistere sostanze individue attualmente reali . |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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fino alle loro ultime determinazioni, colle quali si ha la | specie | piena , per esempio, la specie piena di una data sostanza |
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colle quali si ha la specie piena , per esempio, la | specie | piena di una data sostanza «( Ideol. 5.9 7 594) »; 2 la |
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che in qualche modo lo segna e distingue dalla | specie | piena, il qual individuo è un reale possibile . Ora essendo |
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d' un' idea piena di sostanza si predicano i generi e le | specie | «( Ideol. 591) », con che non si dice altro, se non che c' |
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quest' ordine tra l' idea specifica piena, e i generi e le | specie | (astratte) che di essa si predicano, e che questi sono |
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a Platone ch' egli si fermi alle idee, ai generi ed alle | specie | (poichè Aristotele a queste due classi le riduce); egli n' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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dice che [...OMISSIS...] , e vuol dire che in ciascuna | specie | si può distinguere più cose col pensiero e però c' è delle |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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le cose per generi [...OMISSIS...] , e non confondere una | specie | coll' altra [...OMISSIS...] . La Dialettica platonica |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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non si può più oltre recare l' analisi e distinguerci nuove | specie | (2). Univa dunque Platone stesso tutte le cose in un grande |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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dice che il nome e la definizione, cioè l' essenza delle | specie | e dei generi si predicano delle sostanze singolari, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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in essi quell' essenza appunto che si vede nelle | specie | e nei generi, dove solo quell' essenza è conoscibile? (3). |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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solo quell' essenza è conoscibile? (3). E non sono queste | specie | o idee dette da Aristotele ciò che è eterno, |
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noi, è il seguente: « Io osservo, viene egli a dire, che le | specie | e i generi si predicano d' un subietto che è la sostanza |
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. E` dunque necessario, che quelle idee che si dicono | specie | e generi, non sieno propriamente sostanze, ma piuttosto « « |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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poi, Aristotele pretende che l' essenza de' generi e delle | specie | consista unicamente in questo che sieno atte ad essere |
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loro univoci, nel sistema di Platone sono equivoci colle | specie | (2), abusa manifestamente di sottigliezza; poichè sono |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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manifestamente di sottigliezza; poichè sono equivoci colle | specie | presi da queste in separato per astrazione in quanto così |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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presi come già partecipanti alla specie, se è vero che alla | specie | dia Platone la medesima essenza che ai corruttibili, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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Sembra evidente che da questi Aristotele distingua le | specie | de' sensibili, perchè queste non appartengono all' ente |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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dicendo che quelli che introdussero le specie, fanno le | specie | quiddità a ciascuna delle altre cose, e alle specie l' uno |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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le specie quiddità a ciascuna delle altre cose, e alle | specie | l' uno (2). Avendo dunque riconosciuto così Aristotele, che |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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queste parole parlare delle essenze che ne' generi e nelle | specie | si contemplano dalla mente, cioè di cosa che è anteriore |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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che fa letti e mense, e osserva che egli li fa secondo una | specie | , e che in questa è l' essenza e la natura propria del |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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propria del letto o della mensa che fa, ma non fa la stessa | specie | e però non fa « il letto »ma « un letto ». Quello che è |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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alla madre la materia corporea che riceve; al padre la | specie | da cui riceve; e alla prole la natura che ne risulta media |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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elementari, li dice prodotti e generati, cioè tanto le | specie | quanto la materia corporea, ma prodotti distinti, e in |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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così que' tre principŒ elementari in questi due, cioè nella | specie | , e nella generazione (che comprende la materia e i corpi |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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tende a imitare la specie, sempre da un altro, cioè dalla | specie | stessa, sorretta e portata, [...OMISSIS...] , e che perciò |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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d' intuire le idee, poniamo l' idea della casa, anzi la | specie | piena (facoltà d' intuire le idee); 2 il potere altresì di |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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la specie, così Iddio creando, pone colla materia la | specie | nella materia che crea, o per meglio dire figura la materia |
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crea, o per meglio dire figura la materia sul tipo della | specie | e ne fa un simulacro di questa. L' atto dunque col quale |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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ma suo Figlio, e boniforme , [...OMISSIS...] (1), ossia una | specie | impressa del Bene. L' altra impronta è quella del sensibile |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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prende da Platone l' Idea in questo senso, distinta dalla | specie | partecipata , che è diversa dal Bene, ed è la scienza e la |
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la rappresenta e per il quale s' intende, che noi chiamiamo | specie | piena, avendo quel gruppo una perfetta unità per l' unico |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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noi concepiamo raccogliendolo per astrazione dalle diverse | specie | di anime, ma per sè determinato intrinsecamente. Laonde io |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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l' Anima del Mondo dovette esser creata prima. Essa è una | specie | di sostanza, media tra quella che è sempre la medesima e |
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una tale armonia, si restrinse a considerare quella | specie | particolarissima di legge armonica che governa i suoni «( |
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quella (3). Distingue dunque Platone anche qui quelle due | specie | d' intelligibili di cui abbiamo parlato di sopra: 1 il |
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dell' anima e del corpo mondiale, narra la formazione delle | specie | d' animali minori, le quali sono tante quante ne vede Iddio |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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che suppone il pari e il dispari e le figure e le tre | specie | d' angoli ed altre cose simili, di cui, supponendo tali |
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che Platone chiama «dianoia». Alla formazione di questa | specie | d' intelligibile [...OMISSIS...] , secondo Platone « « l' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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d' intelligibile [...OMISSIS...] . Questa porzione o | specie | d' intelligibili sono le ragioni ultime, e la ricerca di |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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mondo sensibile , e che l' uomo ha mediante la percezione ( | specie | piene, specie astratte ). L' acquisto di queste idee non |
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, e che l' uomo ha mediante la percezione ( specie piene, | specie | astratte ). L' acquisto di queste idee non importa ancora |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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più su di quelle singole essenze (3). Avendo distinte tre | specie | d' anima (4), in rapporto a quel che è giusto per natura, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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lo chiama, l' essenza semplicemente detta, è la prima | specie | che illumina la mente umana; la verità [...OMISSIS...] è lo |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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: in essi finalmente s' impronta e rifulge una cotale | specie | e squisita dipintura della divinità. Tale è l' ideale dell' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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e sensibili sieno similitudini, ma dà a loro stessi le | specie | o forme, che diventano intelligibili, tosto che l' anima |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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oltre dividersi in individui, si classificano secondo le | specie | e i generi, così anche le materie (5). Le materie della |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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generi, così anche le materie (5). Le materie della stessa | specie | producono gli individui (è ciò che gli Scolastici |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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principio dell' individuazione), le materie di varia | specie | o genere appartengono ad individui di varia specie e |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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di varia specie o genere appartengono ad individui di varia | specie | e genere. Così la materia degli astri è specificamente o |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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la specie, e si parla di lei per via d' astrazione; della | specie | non osa dire il medesimo. In fatti riconosce una essenza |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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una essenza immobile che appunto per questo dee essere pura | specie | secondo il suo principio; [...OMISSIS...] . E però anche |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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il suo principio; [...OMISSIS...] . E però anche alla sola | specie | dà la denominazione di «usia» (3) e di «to ti en einai» (4) |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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generi che sono le categorie. Ci hanno dunque due generi di | specie | , secondo Aristotele: 1 Quelle che possono sussistere da sè |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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che non possono sussistere che nella materia, come le | specie | di tutte le cose sensibili, sieno celesti o sublunari. |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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predicati generalissimi; laddove la classificazione delle | specie | in pure e composte ha per sua base la natura delle forme |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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moto e della mutazione: in un altro modo la stessa forma e | specie | » »: ma questo per astrazione in quanto colla mente si |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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questo per astrazione in quanto colla mente si considera la | specie | come altra cosa separata dalla materia (2). [...OMISSIS...] |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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diverse, secondo Aristotele, dai due elementi materia e | specie | , di cui risulta il mondo, ma sono virtù efficaci inerenti |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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accusa ingiustamente Platone (2). Poichè se ci sono due | specie | della casa, devono aver qualche cosa di comune, e però ce |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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specie. Il che s' evita nel sistema di Platone, in cui la | specie | è una sola, e ne' sensibili c' è soltanto l' imitazione, la |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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la similitudine, che ha il sensibile colla specie, è la | specie | stessa imitata: di che anche a noi venne detto, che le idee |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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del terzo uomo anche facendo, che la stessa numerica | specie | sia nella mente e nelle cose; ma questo sistema, nel quale |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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via non giungendo a discernere la vera distinzione tra la | specie | , che solo alla mente appartiene, e il reale, come |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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un primo Motore) per questo appunto che ha in sè la | specie | , come opera appunto l' arte, perchè ha la specie , sebben |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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in sè la specie , come opera appunto l' arte, perchè ha la | specie | , sebben quella congiunta colla materia, e questa da ogni |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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ogni materia disgiunta. Alla materia dunque congiunta colla | specie | nell' ente composto, che è la sostanza perfetta, è inerente |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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si riducono finalmente alle due elementari, materia e | specie | , perchè la causa motrice è inerente nel composto alla |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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composto alla materia e alla specie, e dicesi natura , alla | specie | separata dalla materia, e dicesi arte . La privazione (2) |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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dunque che sussiste in natura il composto di materia e di | specie | , e che l' ultima materia, come l' ultima forma |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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; 2 la causa movente [...OMISSIS...] ; 3 il fine o | specie | a cui tende il moto [...OMISSIS...] . Da questo deduce che |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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sieno nelle stesse cose reali, perchè dice, se ci fossero | specie | fuori delle cose reali, queste nè potrebbero produrre o |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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permutando. Non è dunque più possibile che la forma o la | specie | abbia preesistito alla materia, e sia concorsa alla |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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si produce di qualche cosa e da qualche cosa, ed è di | specie | il medesimo » » col producente (1): dal che deduce che il |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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o l' origine della forma separata dalla materia. Questa | specie | è inseparabile dalla materia che informa, ma si separa di |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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. Le produzioni dell' arte, dice, sono quelle « « di cui la | specie | è nell' anima » ». [...OMISSIS...] (5). L' anima che vuol |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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principio. Il movimento dunque dell' anima, che dalla prima | specie | perviene a trovare l' ultima, la specie cioè di quel mezzo |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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che dalla prima specie perviene a trovare l' ultima, la | specie | cioè di quel mezzo che è in suo potere di produrre, dicesi, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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produrre coll' arte, sia nell' anima, sia cioè la stessa | specie | finale dell' anima (1), tuttavia essa sola non è la causa |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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solo il movimento del pensiero, [...OMISSIS...] , trova la | specie | ultima a cui si rattacca l' azione, per esempio la |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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s' avrebbe ugualmente la sanità, benchè non ci fosse la | specie | pura nella mente. Di più, quando trovata dalla mente l' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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con questa la sanità, non si produce la sola specie, ma la | specie | nella materia, cioè nell' uomo: la specie dunque non si |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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specie, ma la specie nella materia, cioè nell' uomo: la | specie | dunque non si genera sola, ma si genera il composto di |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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dunque non si genera sola, ma si genera il composto di | specie | e di materia. L' arte sola dunque nulla produce, ma |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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la frizione nel corpo umano produce il calore, e questo la | specie | della sanità, convien dire che questa specie era già in |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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e questo la specie della sanità, convien dire che questa | specie | era già in potenza nella materia, nè la materia era |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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in modo da acquistar l' ultima, cioè la sanità. Dunque le | specie | non si producono sole; nè separate dalla materia, quali |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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è sempre il composto de' due elementi, la materia e la | specie | ». Ma il primo movimento di questa trasmutazione può venire |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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le produzioni della natura; se viene dall' elemento della | specie | sola, si hanno le produzioni dell' arte; se viene dall' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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limitate dall'orizonte del suo paese nativo: poche | specie | di piante alimentari, o medicinali, o venefiche; pochi |
Psicologia delle menti associate -
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appena con attento studio discernere fra loro. Ben quaranta | specie | di trifoglio daranno al botanico quaranta sensazioni |
Psicologia delle menti associate -
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col quale la speculazione tenta d' uscire da quella | specie | di caos, che alle prime si vede davanti nel mondo |
Sulle categorie e la dialettica -
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concetti di massima comprensione attuale, i quali sono le | specie | piene che costituiscono classi minime. Le classi ultime |
Sulle categorie e la dialettica -
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un concetto generico qualunque ha trovato tutti i numeri le | specie | e le differenze che vi si contengono, rimane ancora qualche |
Sulle categorie e la dialettica -
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trovandosi il numero determinato, per es. il numero delle | specie | che contiene quell' uno (genere), e ricongiungendo poi le |
Sulle categorie e la dialettica -
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che contiene quell' uno (genere), e ricongiungendo poi le | specie | trovate e determinate nell' unità (nel genere). Ma l' |
Sulle categorie e la dialettica -
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tra l' uno e il numero indeterminato od infinito, come le | specie | sono medie tra il genere e gl' individui reali, onde da |
Sulle categorie e la dialettica -
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, dice tre cose distinte: il genere «hen», le | specie | «kai polla», e gl' individui reali «kai apeira», i quali |
Sulle categorie e la dialettica -
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indefiniti: 1 quello che c' è nelle idee generiche, cioè le | specie | immerse nel genere che la dialettica trova e distingue; e |
Sulle categorie e la dialettica -
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mente considerandoli vi trova diverse cose distinte come le | specie | nel genere, e in un uno distingue più cose che in un altro |
Sulle categorie e la dialettica -
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e il piccolo », che colla partecipazione dell' uno diveniva | specie | o numeri (1); e Simplicio dice che poneva un indefinito |
Sulle categorie e la dialettica -
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l' unità (senza la quale non sarebbe numero), è la | specie | (3). Il numero dunque, fino a tanto che è ancora indefinito |
Sulle categorie e la dialettica -
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Ora essendo quella in cui si trovano poi i numeri, cioè le | specie | distinte, ma in cui non ci sono attualmente; convien dire |
Sulle categorie e la dialettica -
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Platone, non dissomigliantemente dai Pitagorici, farsi le | specie | e le cose. Già Filolao aveva chiamato il primo «ta polla» e |
Sulle categorie e la dialettica -
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dà le forme e lo determina. Questo ci chiama alla mente la | specie | «eidos, idea» di Platone, il viso di Cicerone. Le specie |
Sulle categorie e la dialettica -
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la specie «eidos, idea» di Platone, il viso di Cicerone. Le | specie | risultano per Platone dalla materia ideale che venendo |
Sulle categorie e la dialettica -
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presenta alla mente un visibile, un apparente, una | specie | in somma: così gli enti speciali escono dall' oscurità |
Sulle categorie e la dialettica -
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diviene forma: questa forma rispetto alle menti è la | specie | che rende visibili, cioè intelligibili gli enti: l' |
Sulle categorie e la dialettica -
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è nella materia ideale, s' hanno i numeri determinati e le | specie | , e queste specie così costituite sono anch' esse forme |
Sulle categorie e la dialettica -
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s' hanno i numeri determinati e le specie , e queste | specie | così costituite sono anch' esse forme all' ultima materia, |
Sulle categorie e la dialettica -
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ad essa spetta la denominazione di « grande e piccolo ». Le | specie | dunque o numeri come forme s' applicano e congiungono a un |
Sulle categorie e la dialettica -
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uno dialetticamente indefinito , tutte le specie, e nelle | specie | tutte le qualità distinguibili: queste qualità |
Sulle categorie e la dialettica -
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solo, che era la stessa specie, e perciò diceva che la | specie | è un numero informato dall' unità; b) e trovando finalmente |
Sulle categorie e la dialettica -
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informato dall' unità; b) e trovando finalmente sotto le | specie | gl' individui reali, che divisi dalle specie rimanevano |
Sulle categorie e la dialettica -
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sotto le specie gl' individui reali, che divisi dalle | specie | rimanevano indefinibili, niun altro numero potendosi |
Sulle categorie e la dialettica -
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atta più ad essere intesa, venendo tutta la luce dalle sole | specie | (1). Dalle quali cose si raccolgono i diversi significati |
Sulle categorie e la dialettica -
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s' esercita l' analisi dialettica; principio de' numeri o | specie | , e per mezzo di queste e della materia reale principio |
Sulle categorie e la dialettica -
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indefinita l' una e l' altra: dal primo si traggono le | specie | o numeri, dal secondo, colla partecipazione di queste, gli |
Sulle categorie e la dialettica -
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dialettico ideale , dopo aver trovate tutte le differenze o | specie | elementari, finisce nelle ultime unità (specie piene), non |
Sulle categorie e la dialettica -
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differenze, generi, specie, fino a quella che noi chiamiamo | specie | piena e che non ammette altre specie inferiori, rimane |
Sulle categorie e la dialettica -
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che noi chiamiamo specie piena e che non ammette altre | specie | inferiori, rimane questa partecipata dalla realità, cioè s' |
Sulle categorie e la dialettica -
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. La materia ideale ontologicamente ha in sè tutte le | specie | o numeri definiti, ma questi per l' uomo rimangono nascosti |
Sulle categorie e la dialettica -
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Quindi c' è bisogno che la mente umana trovi tali | specie | o numeri. Trovate queste specie , ciascuna delle quali |
Sulle categorie e la dialettica -
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la mente umana trovi tali specie o numeri. Trovate queste | specie | , ciascuna delle quali raccoglie in sè un certo numero di |
Sulle categorie e la dialettica -
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indefinito, e come tale oscuro; non sarebbe ancora | specie | , che vuol dire visibile, intelligibile (1). Conchiude |
Sulle categorie e la dialettica -
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il numero partecipando dell' unità come sua forma diventa | specie | . La materia reale all' incontro, non avendo in sè alcun |
Sulle categorie e la dialettica -
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si conforma; da Platone poi fu detta partecipazione delle | specie | (2) ( «methexis»), onde le specie rimanevano distinte dalle |
Sulle categorie e la dialettica -
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partecipazione delle specie (2) ( «methexis»), onde le | specie | rimanevano distinte dalle cose , come il partecipabile dal |
Sulle categorie e la dialettica -
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Aristotele senza spiegarlo, che l' uno è la forma delle | specie | e de' numeri. E che l' uno sia tutto e parte, contenente e |
Sulle categorie e la dialettica -
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non nel senso ristretto di moto locale, che è soltanto una | specie | de' varŒ moti che distinguevano gli antichi. Dice dunque |
Sulle categorie e la dialettica -
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toccherebbero l' uno supremo, Dio; e non viceversa. Così la | specie | non tocca l' ente reale; e questo spiega come le specie si |
Sulle categorie e la dialettica -
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la specie non tocca l' ente reale; e questo spiega come le | specie | si dicono da Platone separate, benchè l' ente reale tocchi |
Sulle categorie e la dialettica -
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dicono da Platone separate, benchè l' ente reale tocchi la | specie | di cui è informato e in cui è come in se stesso; e così |
Sulle categorie e la dialettica -
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in se stesso; e così pure Iddio non tocca la specie, ma la | specie | tocca Iddio, perchè essa è in lui, come in un altro, |
Sulle categorie e la dialettica -
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ente. Di che conchiude che [...OMISSIS...] : perchè queste | specie | che si possano attribuire all' ente, benchè si possano |
Sulle categorie e la dialettica -
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aggiunse Platone alla filosofia d' Elea è il non ente e le | specie | del non ente, come dichiara in appresso (1). Laonde un uno |
Sulle categorie e la dialettica -
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, in quanto si considerano, ognuno da sè, come aventi delle | specie | subordinate. Il che per intendere come sia, dobbiamo |
Sulle categorie e la dialettica -
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il genere riceve in sè differenze, e con esse produce le | specie | nelle quali egli rimane, perchè rimane nelle specie la |
Sulle categorie e la dialettica -
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le specie nelle quali egli rimane, perchè rimane nelle | specie | la qualità generica; all' incontro se l' uno ammettesse |
Sulle categorie e la dialettica -
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che riceve in sè differenze e ha specie, e si predica delle | specie | come loro quiddità comune. [...OMISSIS...] L' uno dunque |
Sulle categorie e la dialettica -
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come quiddità d' alcuna specie, benchè inesista in ciascuna | specie | e in ciascun individuo, e non produce di sè nè ammette in |
Sulle categorie e la dialettica -
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esclude il luogo, e il tempo. Il fare poi e il patire sono | specie | di moto , e così l' avere e l' atteggiarsi inchiudono una |
Sulle categorie e la dialettica -
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scienza è una, e tuttavia ci sono molte scienze, che sono | specie | e parti di quella; così v' è una mente di cui l' altre sono |
Sulle categorie e la dialettica -
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e parti di quella; così v' è una mente di cui l' altre sono | specie | e parti. La scienza una ha in potenza tutte le altre, ed è |
Sulle categorie e la dialettica -
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che si dà alla gran mente, dove si suppongono tutte le | specie | solo virtualmente comprese (1). Viene agli altri generi. |
Sulle categorie e la dialettica -
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la mente che contempla questi generi minori e queste | specie | non è più quella di prima, ma un' altra attività che alla |
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fonte da cui è uscito (1); procede che ci intervenga una | specie | di creazione, e che la prima Mente sia essenzialmente |
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universale, i cui oggetti sono tutti i generi minori e le | specie | distinte (6). E fin qui, dice Plotino, vanno le cose divine |
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costituita dalle specie, onde al pari della mente la chiama | specie | (2), quando continuando ad operare ed andando quindi colla |
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dall' Anima stessa che contemplando sè stessa, cioè le | specie | tutte, vede in esse la realità (1). Ma quest' atto che |
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più essenza (non più ente), perchè l' essenza è sempre una | specie | o idea. All' incontro l' Anima vegetale del Mondo, che è la |
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la Mente da' cinque generi, e questi trovandosi in tutte le | specie | in cui si dividono; per partecipazione in tutte queste si |
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generi o categorie sono nella Mente e la costituiscono; le | specie | che ne derivano sono nell' Anima e del pari la |
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col pensiero, ma non mai più subietti. Onde, od ogni | specie | è anche un subietto intelligente, e in tal caso i subietti |
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si chiamano anime intelligenti non sono una, ma più: o le | specie | non sono subietti intelligenti, ma solo obietti intesi, ed |
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che sia da questa diverso, nè un subietto può conoscere le | specie | se non ne' generi: e però il subietto, che conosce queste, |
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si troverebbe poi quello, che conoscesse le specie, se le | specie | stesse, molte come sono, quand' anco fossero subietti, |
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e perchè l' Anima, a ragion d' esempio, s' esaurisca colle | specie | ultime, e perchè subito dopo ne esca il Mondo sensibile, e |
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è questo perchè? Certamente è questo che nella serie delle | specie | quando il nostro pensiero perviene a quelle che sono |
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a quelle che sono pienamente determinate (dette da noi | specie | piene, «Ideol. , n. 650 »), allora non sono più concepibili |
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nelle quantità e ne' numeri, perciò è da separare questa | specie | di convenienza dalle altre, che verranno appresso; senza di |
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e classificarle condurrebbe a distinguere le diverse | specie | di analogia, e di nomi analogici. Ma quello che sommamente |
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si è il distinguere con accuratezza le due principali | specie | di analogia, di cui favelliamo; perocchè ci bisogna |
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cui favelliamo; perocchè ci bisogna distinguere queste due | specie | a spianarci il cammino per favellare esattamente delle cose |
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stanche e svogliate. Classificando accuratamente le diverse | specie | di predicazione, come abbiam tentato di fare, s' appiana la |
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analogia, si possono chiamare analogati . Quindi la prima | specie | degli analoghi abbraccia l' analogante coll' analogato; e |
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analogia non corre che tra due soli termini: la seconda | specie | degli analoghi è quella che abbraccia più analogati, |
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e poi astratti, benchè di natura sua dichiari anteriore la | specie | alla materia. Astratti poi non può ancora Aristotele |
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natura predicabili , chè solo per via di predicazione le | specie | s' apprendono congiunte alle cose reali. Pure quest' |
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mente, che si chiama predicazione , non produce punto le | specie | o le essenze ideali, ma non fa che usare di queste. Queste |
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altro, nè entra nell' altro, ma sono legati insieme per una | specie | di relazione essenziale . Così nel sentimento si distingue |
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è vera, si aggiunge un giudizio falso, un errore. A questa | specie | si riducono tutte quelle cose che sintesizzano, come gli |
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è conseguentemente realizzato anche ciò che esprime la sua | specie | ed il suo genere; e in quanto si considera realizzato in |
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anch' esse in generi e specie, e questi generi e | specie | sono come elementi formali delle relazioni medesime. IV |
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che [...OMISSIS...] . Riconosce dunque Aristotele, che la | specie | e la materia sono di diverso genere tra loro, perchè non si |
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e che cosa è l' ente di cui sono categorie? E se anche la | specie | e la materia sono generi, non diventeranno dodici i generi |
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conviene osservare che per Aristotele ogni genere è una | specie | (2), onde nomina spesso anche « « la specie della materia » |
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genere è una specie (2), onde nomina spesso anche « « la | specie | della materia » » (3). Ma la materia stessa non è una |
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riceve la specie, allora solo si figura e distingue: la | specie | all' incontro, che è il determinante, ha numero, cioè ci |
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della categoria dell' ente », equivale a dire « la diversa | specie | che si può predicare dell' ente »: l' ente poi, che è il |
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si può predicare (1). Rispose dunque Aristotele, che le | specie | più estese, e irreducibili, non sono una sola, ma dieci: e |
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si considera da Aristotele, come materia rispetto alla | specie | , e subietto delle differenze . Ma il subietto stesso e la |
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materia, è diverso »(4) »: di che deduce, che « la | specie | e la materia sono generi diversi », perchè, tanto la |
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come materia, «hos hyle», e se due generi sono « la | specie | e la materia », convien dire che ci sia una materia ideale |
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appartengono alla materia reale, ma all' ideale, e sono le | specie | più estese , secondo Aristotele, e però le meno determinate |
Sulle categorie e la dialettica -
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col suo pensiero, egli si sarebbe avveduto ch' ella è una | specie | più estesa de' suoi dieci generi, e avrebbe ridotto questi |
Sulle categorie e la dialettica -
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«he steresis») che non si fanno (2), la materia e la | specie | , e quest' ultima si parte, come nei sommi suoi generi , |
Sulle categorie e la dialettica -
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sostanza che appartiene alle Categorie, e che è l' idea o | specie | di sostanza, o l' essenza sostanziale, soggiunge così: |
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così: [...OMISSIS...] . Non dunque la sostanza reale, ma le | specie | e i generi della sostanza, dette da noi anche essenze |
Sulle categorie e la dialettica -
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quante maniere si possano predicare le particolari | specie | di enti, nel qual caso il loro numero dovrebbe crescere |
Sulle categorie e la dialettica -
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cavata principalmente dalla considerazione dell' infima | specie | degli enti, quali sono i corporei, anzichè dalla |
Sulle categorie e la dialettica -
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quella di corpo; e se voglio conoscere il metallo o altra | specie | di corpo ho bisogno di altri concetti. Onde niun concetto |
Sulle categorie e la dialettica -
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cioè l' esistenza , è un genere che si suddivide nelle due | specie | di esistenza necessaria , ed esistenza non necessaria ma |
Sulle categorie e la dialettica -
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a priori , perchè senza l' esperienza non si conoscono | specie | determinate di realità comprese sotto quel genere » ». La |
Sulle categorie e la dialettica -
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materia. Perocchè la immensa ripugnanza che hanno tutte le | specie | de' sensisti ad ammettere semplicemente un tal fatto, non |
Sulle categorie e la dialettica -
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« Manuale della Storia della Filosofia » espone così questa | specie | di emanazione o di panteismo a cui s' abbattè Fichte quando |
Sulle categorie e la dialettica -
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manca un cotal vestigio di trinità, avendovi l' essere, la | specie | (o forma) e l' ordine (2): altrove trovò in ogni ente il |
Sulle categorie e la dialettica -
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e l' ordine (2): altrove trovò in ogni ente il modo, la | specie | e l' ordine (3); e S. Tommaso (4) riduce a questi tre il |
Sulle categorie e la dialettica -
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tutta quanta la famiglia umana, fu: comunione sotto le due | specie | al popolo: il calice al popolo! Nel XV secolo, quel grido |
Doveri dell'uomo -
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tali relazioni molteplici in altrettanti enti; il che è una | specie | di sintesi soggettiva. Questo egli fa col ridurre tali |
Psicologia Vol.III -
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e coll' ente assoluto ; perciò proveniva dalle diverse | specie | di cognizioni umane non accuratamente distinte. I primi |
Psicologia Vol.III -
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altresì quella di specie, sia piena , sia astratta . La | specie | piena è la specie o concetto dell' ente vestito di tutti i |
Psicologia Vol.III -
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di specie, sia piena , sia astratta . La specie piena è la | specie | o concetto dell' ente vestito di tutti i suoi accidenti; la |
Psicologia Vol.III -
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o concetto dell' ente vestito di tutti i suoi accidenti; la | specie | astratta è la specie dell' ente spogliato dei suoi |
Psicologia Vol.III -
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vestito di tutti i suoi accidenti; la specie astratta è la | specie | dell' ente spogliato dei suoi accidenti, lasciatogli |
Psicologia Vol.III -
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rappresentativi si riferivano. Noi abbiamo detto che la | specie | astratta è quel concetto che ci fa conoscere « « l' atto |
Psicologia Vol.III -
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Quindi quella forza, quell' agente unico diventa la | specie | astratta; e l' astrarla è l' opera del principio razionale, |
Psicologia Vol.III -
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d' individui e non moltiplicità di specie, nè diversità di | specie | astratta, nè diversità di specie piena; perocchè anche alla |
Psicologia Vol.III -
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di specie, nè diversità di specie astratta, nè diversità di | specie | piena; perocchè anche alla specie piena possono |
Psicologia Vol.III -
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astratta, nè diversità di specie piena; perocchè anche alla | specie | piena possono corrispondere più individui nell' ordine |
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sì quella che questi. Quando, dunque, noi dicevamo che le | specie | astratte si dividono secondo l' atto diverso dell' essere, |
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solamente gli individui reali. A questi poi risponde una | specie | sola astratta; onde nell' ordine dell' idealità l' atto |
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dell' essere rimane uno e identico, e però una sola è la | specie | astratta, una sola la sostanza ideale di più individui |
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ideale di più individui eguali. Noi abbiamo detto che la | specie | astratta rimane la stessa, quando i diversi gruppi di |
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oltre la realità diversa, senza che perciò si muti la | specie | astratta: così una pera può variare di grandezza, di |
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tempi diversi, e tuttavia tutte si conoscono colla stessa | specie | astratta di pera. Al che si risponde che il gruppo degli |
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sensibili. Quale è il principio che moltiplica le | specie | piene? - Nelle specie manca la realità dell' ente, e però |
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è il principio che moltiplica le specie piene? - Nelle | specie | manca la realità dell' ente, e però manca quella |
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diversi per la sola loro realità diversa, corrisponde una | specie | sola. Ora i fondamenti sensibili sono dati dal sentimento |
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effetti; e ai sentimenti sensibili così vestiti risponde la | specie | piena. Accade però che tutti gli effetti sensibili, che si |
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per esempio, se un corpo è rosso, non può essere giallo; la | specie | piena poi, fa conoscere allo spirito nostro il fondamento |
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sensibili, contemporanei o compossibili; ed è perciò che le | specie | piene si moltiplicano, perchè lo stesso fondamento |
Psicologia Vol.III -
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effetti sensibili. Quale è il principio che moltiplica le | specie | astratte? - Le specie astratte fanno conoscere il solo |
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è il principio che moltiplica le specie astratte? - Le | specie | astratte fanno conoscere il solo fondamento sensibile dell' |
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effetti accidentali sensibili. La diversità dunque delle | specie | procede dalla relazione ontologica, che ha l' essere reale |
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In simil guisa egli cangia in ente ogni astratto, le sue | specie | possono moltiplicarsi senza che si moltiplichi l' ente a |
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può adunque domandare se questo concetto di materia sia una | specie | piena o una specie astratta, o che sia. Ed è evidente che |
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se questo concetto di materia sia una specie piena o una | specie | astratta, o che sia. Ed è evidente che non può essere una |
Psicologia Vol.III -
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astratta, o che sia. Ed è evidente che non può essere una | specie | piena, perchè si prescinde dai suoi effetti sensibili; |
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perchè si prescinde dai suoi effetti sensibili; neppure una | specie | astratta, che si riferisce anch' essa ad un fondamento |
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dell' ente. Onde la parola materia non significa alcuna | specie | di enti, ma ciò di cui molte specie di enti si compongono, |
Psicologia Vol.III -
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non significa alcuna specie di enti, ma ciò di cui molte | specie | di enti si compongono, ed ella ha due aspetti: 1 o si |
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al fondamento sensibile risponde nell' ordine ideale la | specie | astratta, e quando a più fondamenti sensibili rispondono |
Psicologia Vol.III -
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e quando a più fondamenti sensibili rispondono più | specie | astratte, allora si dice che quei fondamenti sensibili |
Psicologia Vol.III -
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dice che quei fondamenti sensibili differiscono fra loro di | specie | e non d' individuo meramente. Ora, se io prendo più |
Psicologia Vol.III -
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generico, dal quale per astrazione è stata tolta la | specie | determinata dal gruppo degli effetti sensibili, è un |
Psicologia Vol.III -
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è un fondamento sensibile informe, indi apparisce: Che la | specie | astratta fa conoscere la forma degli enti (1), pigliando la |
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forma, e però di specie. Ma qui nasce la questione se nella | specie | astratta o nella specie piena sia compreso l' individuo. |
Psicologia Vol.III -
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Ma qui nasce la questione se nella specie astratta o nella | specie | piena sia compreso l' individuo. Noi abbiamo di sopra |
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degli individui dalla realità. Ma altro è che nella | specie | non si comprenda la moltiplicità degli individui (individui |
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degli individui; sicchè colui che avesse sola la | specie | nella sua mente, non potrebbe mai conoscere il numero degli |
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mai conoscere il numero degli individui reali di quella | specie | (almeno parlando delle specie degli esseri contingenti a |
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individui reali di quella specie (almeno parlando delle | specie | degli esseri contingenti a noi conosciuti), ma nello stesso |
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a noi conosciuti), ma nello stesso tempo diciamo che nella | specie | si contiene l' individuo specifico , cioè ogni specie fa |
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nella specie si contiene l' individuo specifico , cioè ogni | specie | fa conoscere l' ente individuo, la cui realizzazione può |
Psicologia Vol.III -
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compiuta, altro non è che la loro individualità quale nella | specie | si conosce, e però si dice individualità specifica . Quindi |
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l' ente formato, e in questo secondo caso risponde alla | specie | astratta, esprime l' individuo come si trova in questa, non |
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vestiti dei loro gruppi di sensazioni sono più, quando la | specie | astratta con cui si conoscono è una sola; nel qual caso la |
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e non in quello dell' idealità. Così gli individui della | specie | umana sono molti, e l' uomo7concetto è uno solo; quegli |
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loro causa prossima; e ciò che si potrebbe dire di questa | specie | d' individualità è al tutto simile a ciò che si può dire di |
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dire non ci mostra nessuna perfezione sussistente, nessuna | specie | astratta sussistente, nessuna specie piena sussistente; |
Psicologia Vol.III -
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sussistente, nessuna specie astratta sussistente, nessuna | specie | piena sussistente; onde ci dice quello che Iddio non è (non |
Psicologia Vol.III -
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che Iddio non è (non essendo nulla di diviso in genere, | specie | e sussistenza), ma non ci dice già quello che è: « una |
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che nella sua semplicità racchiude ciò che ha la | specie | ed il genere »; non ci mostra, non ci fa percepire, pensare |
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l' avvicinarsi del sonno come l' avvicinarsi di una | specie | di morte. Questo orrore era il principio riflesso che lo |
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quello che abbiamo detto dell' immaginazione ad ogni | specie | di sentimenti interni. L' immaginazione non è che una |
Psicologia Vol.III -
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Ma posciachè giova non poco distinguere accuratamente quale | specie | e natura di armonia sia quella di che il principio |
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i suoi organi e apparati sensitivi, altrettanti quante le | specie | delle sue sensazioni. Ciascuno poi di tali sensorii ha una |
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complessiva che, presentendo lo spiacevole esito di una | specie | di movimenti, si sforza di determinare movimenti contrarii, |
Psicologia Vol.III -
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solo caso ella è una proprietà omogenea, ed eguale di | specie | per tutte egualmente le parti del corpo animato (1). Ora, |
Psicologia Vol.III -
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ritrosa, avversiva, irosa e simpatica . Ora tutte queste | specie | di movimenti animali noi crediamo che si possano |
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la stessa affezione; la storia dell' amaurosi ed altre | specie | di cecità lo comprovano. L' osservazione, che noi vogliamo |
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detta decidua dall' Hunter, non è che il prodotto di una | specie | d' infiammazione naturale; ricorda competere alla |
Psicologia Vol.III -
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di fatica, e più di facilità e con maggiore piacere, quella | specie | di operazione che ella ha già eseguita più volte. E qui si |
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qualche cangiamento, se questa attività agisce con quella | specie | di atti, a cui rispondono dei movimenti intestini nei |
Psicologia Vol.III -
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riesce così diverso che varia di tipo in ogni animale di | specie | diversa; e nella stessa specie non si può in alcuna maniera |
Psicologia Vol.III -
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di tipo in ogni animale di specie diversa; e nella stessa | specie | non si può in alcuna maniera credere che s' incontrino due |
Psicologia Vol.III -
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lo stesso tipo, il quale tipo è il fondamento della | specie | dell' animale stesso. Onde si vede che anche nel sentimento |
Psicologia Vol.III -
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in esso altrettante varietà corrispondenti. Molte sono le | specie | d' organizzazione, atte a dar luogo ad un sentimento |
Psicologia Vol.III -
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movimenti e stimoli, senza lotta o dolore; e queste | specie | di organizzazione, e questi corsi zoetici organicamente |
Psicologia Vol.III -
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tipo costituiscono le varie indoli , che in una stessa | specie | di animali si manifestano, i vari temperamenti , i vari |
Psicologia Vol.III -
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un diverso corso zoetico, il quale differisce nelle diverse | specie | d' animali, e negli individui della stessa specie. Il corso |
Psicologia Vol.III -
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del sentimento fondamentale. Per sensione intendiamo una | specie | di modificazione del sentimento fondamentale, non ogni |
Psicologia Vol.III -
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animale? Volendo trovare di queste mirabili varietà di | specie | e di grado la ragione ultima, che è veramente formale , si |
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di cui si compone il corso zoetico, rispondendo ad ogni | specie | di sensione una specie determinata di movimenti promossi |
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corso zoetico, rispondendo ad ogni specie di sensione una | specie | determinata di movimenti promossi dall' istinto sensuale. |
Psicologia Vol.III -
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dica di un gran numero d' altre malattie. Onde neppure la | specie | della malattia indica con sicurezza la sua causa e natura |
Psicologia Vol.III -
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istato di soverchia energia. Il Rasori confessa esservi una | specie | di debolezza nel viluppo capillare venoso, sede dell' |
Psicologia Vol.III -
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che nel viluppo capillare infiammato vi è una qualche | specie | di debolezza. Or questo è un confessare che anche nella |
Psicologia Vol.III -
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qualche momento. Indi il fenomeno che dicevamo. Si noti la | specie | d' opposizione, che somiglia a un antagonismo senza |
Psicologia Vol.III -
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esso quasi sempre interessato. II Causa, sensoria . - Una | specie | di sensioni assai vive impediscono altre sensioni meno |
Psicologia Vol.III -
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individui con una sola e medesima idea specifica, e molte | specie | con una e medesima idea generica, si dava alla mente l' |
Psicologia Vol.III -
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più estesamente la dottrina di Platone intorno alla doppia | specie | di elementi, i reali e gli ideali ; investigando poscia se |
Psicologia Vol.III -
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questo solo ha i caratteri assegnati da Platone a tale | specie | invisibile, suscettiva di tutte le forme «pandeches», non |
Psicologia Vol.III -
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E quantunque nella natura debba rispondere a questa | specie | una realità, tuttavia il concetto di questa realità sarebbe |
Psicologia Vol.III -
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dei veri elementi. Ma discendendo col discorso da quella | specie | intelligibile informe, che, come dicevamo, non può essere |
Psicologia Vol.III -
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alle cose sensibili e transeunti, viene a parlare di altre | specie | meno indeterminate, cioè del fuoco, come quello che è il |
Psicologia Vol.III -
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materiali. Di che conchiude: [...OMISSIS...] ; la quale | specie | così egregiamente descritta è l' idea, o per dir meglio l' |
Psicologia Vol.III -
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Agrigento distingueva degli elementi intelligibili, ossia | specie | ed esemplari degli elementi reali? Il che a noi pare che |
Psicologia Vol.III -
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dei numeri, fonte degli altri numeri, rappresentante le | specie | e i generi delle cose. Ora, poichè ciascun genere e |
Psicologia Vol.III -
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i generi delle cose. Ora, poichè ciascun genere e ciascuna | specie | ha l' unità, secondo i Pitagorici, perchè quei concetti |
Psicologia Vol.III -
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i corpi, la quale è perpetuamente un' altra; 3) di una | specie | di essenza media, che tiene delle due prime. Delle quali |
Psicologia Vol.III -
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non deve essere forma di corpo, perchè la forma o | specie | del corpo viene definita « l' atto e la perfezione del |
Psicologia Vol.III -
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si vede che la parola mente o intelletto si confonde colle | specie | che si acquistano dal di fuori, che è appunto l' errore da |
Psicologia Vol.III -
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vitale s' acchiude (1), poichè dice: [...OMISSIS...] . La | specie | dell' uomo, e la specie del cavallo o di ogni altro |
Psicologia Vol.III -
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poichè dice: [...OMISSIS...] . La specie dell' uomo, e la | specie | del cavallo o di ogni altro animale, è trattata ad uno |
Psicologia Vol.III -
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così torna in campo la difficoltà, perchè la ragione della | specie | non è che cosa intellettuale, e però non può essere nei |
Psicologia Vol.III -
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all' intelletto, il quale con una sola e medesima idea o | specie | li conosce. Onde l' uno secundum considerationem |
Psicologia Vol.III -
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cosa d' amor proprio. Mi domandate dunque circa questa | specie | di gioia interiore che voi ne provate: 1 Se ella sia un |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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soggettivo, di cui non si può dire altrettanto? Questa | specie | di piacere è quello che ha per fine noi stessi e la nostra |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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sembrano anche più superbi. Quello che accade in questa | specie | di sentimento, accade pure in ogni altra specie, quando il |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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sentimento delle proprie forze s' estende a tutte le | specie | di forze e di facoltà. Un sentimento infatti accompagna l' |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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e ogni sentimento puramente soggettivo, di qualunque | specie | sia, s' egli è vivace, è una tentazione di superbia, perchè |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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virtù. Ma infine del conto come il rimedio di quella prima | specie | di superbia, che viene eccitata dal sentimento della vita e |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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infinitamente migliore; così il rimedio della seconda | specie | di superbia, che nasce dal sentimento dei propri atti |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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è ignoranza e tenebra. Il rimedio poi verso quella terza | specie | di superbia, la più maligna di tutte le altre, che nasce |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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giudizio abituale di sè orgoglioso e superbo. Questa | specie | di superbia abituale si scopre più facilmente osservandone |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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attentamente si consideri, si vedrà che da questa seconda | specie | di giudizi superbi e falsi deriva anche la specie |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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seconda specie di giudizi superbi e falsi deriva anche la | specie | precedente di giudizi superbi e temerari, e che qui sta il |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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è atto a farci conoscere ogni essere reale. Questa è una | specie | d' infinità propria della natura intelligente, poichè |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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dir si possa, sicchè affissandosi in essa senza aiuto di | specie | sensibili o sentimenti non vede nulla di distinto. L' uomo |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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indefinitamente. Quindi la perfettibilità della umana | specie | è, sotto questo aspetto, indefinita: sentenza che non viene |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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quella troppo grande generosità torrebbe all' uomo molte | specie | di meriti, pei quali vien ricevendo i doni in mercede, e l' |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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e, come dice S. Agostino, devono aver tutte un modo, una | specie | e un ordine. Le categorie della quantità, della qualità, |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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suo Creatore. I generi delle cose le rendevano simili, e le | specie | le rendevano imagini o ritratti una dell' altra. Non era |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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e le imagini sono rinserrate nei generi e nelle | specie | alle quali appartengono. Le similitudini e le imagini |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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suono, l' altra un pensiero, e non convenendo per ciò nella | specie | nè in alcun genere. Ma all' incontro pigliando l' intero |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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male. Aiuta a principio il bambino in questo fatto qualche | specie | di sensazione delle più comuni e forti che egli soffra, e |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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acquistando per esse la cognizione. Ora fra queste due | specie | di sensazioni colle quali la grazia opera, ve ne ha una |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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accompagna una operazione soprannaturale. E a questa terza | specie | quelle sensazioni appartengono o sensibili segni, i quali |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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adoperino in modo non dissimile dalle prime di queste tre | specie | d' impressioni, le quali nulla significano; non avendovi |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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perchè nulla significano. Nè il significato di questa terza | specie | d' impressioni è inutile all' uomo che il conosce: perchè |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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viene in esse trasfusa: nè v' ha in cielo albero di altra | specie | che di questa, del legno della vita. Per la qual cosa dice |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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che esse cerimonie vogliono rappresentare. Queste due | specie | di segni emblematici appartengono alle percezioni. Anche le |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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parlare enigmatico delle sacre Scritture. Perciò a quattro | specie | si riducono i segni emblematici istruttivi, cioè 1. fatti o |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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discendere a divisare il simbolo che si traeva da tutte le | specie | di animali, e mi rimetto all' opera de' Principii discussi |
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di lana insieme e di lino; di non seminare la vigna di due | specie | di sementi (1). Il decreto è emblematico, e dimostra la |
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il sacrificio dell' eterno Sacerdote Gesù Cristo. Di tre | specie | di sacrificii erano nell' antica legge, l' olocausto, il |
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essi miravano a far entrare nelle menti degli uomini. Due | specie | di cognizioni sono insensibili, cioè le astratte e le |
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in separato), le parole possono tracciare e comporre una | specie | di visione nella nostra fantasia. E ciò esse fanno col |
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specifica delle cose, ritiene innanzi allo spirito la | specie | e la richiama: il che fanno i nomi comuni . III. |
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come nome proprio di Adamo, quanto come nome comune della | specie | umana. La natura adunque degli antichissimi nomi propri è |
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si può conchiudere da ciò che abbiamo detto che in questa | specie | di nomi il comune si congiunge e lega col proprio e si fa |
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perchè si veda che lo spirito umano sostantiva non solo la | specie | ma anco il genere, quando a questo è pervenuto. Ma questa |
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all' incontro intorno alla perfettibilità della | specie | umana consiste ne' capi seguenti: 1. L' uomo fu creato da |
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in più luoghi avervi una degradazione continua dell' umana | specie | abbandonata a sè stessa, a cui riparare dovette Iddio, |
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esplicita, 3. Ad una fede più esplicita corrisponde nuova | specie | di grazia, 4. La rettitudine della volontà corrispondente |
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aggiunta a questo Sacramento colla divina Risurrezione? La | specie | poi dell' azione nacque al Battesimo dall' aver in quel dì |
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de' Sacramenti si contiene, e per esso corpo, sotto la | specie | di pane e di vino, la grazia nel suo effetto della |
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differenti quanto all' individualità loro, ma quanto alla | specie | e nell' altre condizioni perfettamente uguali. Io credo di |
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dallo Spirito Santo definì bensì che « sotto entrambe le | specie | e sotto ogni parte di ciascuna specie si contiene tutto ed |
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« sotto entrambe le specie e sotto ogni parte di ciascuna | specie | si contiene tutto ed intero Cristo« (1); » ma parlando |
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da quella dottrina teologica la quale insegna che« sotto le | specie | eucaristiche sta bensì in forza delle parole tutto Cristo |
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pane e tutta la natura di pane; così medesimamente sotto la | specie | del pane e del vino, cioè sotto quella piccola dimensione |
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del vino, cioè sotto quella piccola dimensione che da esse | specie | viene determinata nello spazio, non istà mica tutta la |
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questo punto dell' identità del corpo di Cristo sotto le | specie | del pane e del vino, e del corpo di Cristo in croce. Ora |
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al niente la sostanza del pane e del vino, e sotto le | specie | del pane e del vino stesso si colloca il corpo di Cristo. |
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coll' adducimento del corpo e del sangue di Cristo sotto le | specie | del pane e del vino. 2. Che quest' unica operazione si |
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cose sono qui da osservarsi. 1. Non si vede perchè la prima | specie | di conversione si chiami conservativa più tosto che |
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(3). Cristo dunque s' asconde sotto il velo delle mistiche | specie | per un atto d' amore, ed è questo che volle dire l' amoroso |
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avrebbe un sito di più in cui si troverebbe, cioè sotto le | specie | del pane e del vino (2): or questo non sarebbe sicuramente |
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proprio corpo nella dimensione di spazio circoscritta dalla | specie | del pane e del vino. Non si può rispondere, che o sì, o no. |
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che Gesù Cristo in quella dimensione di spazio che dalle | specie | Eucaristiche è circoscritta non ha il sentimento |
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non si verifica che esista nello spazio disegnato dalle | specie | consecrate il corpo di Cristo: perchè l' essenza del corpo |
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veramente ingrandito, estendendosi agli spazii che dalle | specie | sono coperti. Perocchè io ho dimostrato che la vera |
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all' esterno costituisce l' essenza del corpo; sotto le | specie | sacramentali non ci sarebbe più il vero e real corpo di |
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di Cristo, nè con noi, in quanto sta ne' luoghi dalle | specie | circoscritto: il che distrugge l' idea del corpo. All' |
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i Cartesiani. Perocchè l' estensione circoscritta dalle | specie | dell' ostia consacrata, avendo un' altra figura e un' altra |
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estensione propria, anche nell' estensione descritta dalle | specie | del pane: di guisa che l' identica essenza del corpo sia |
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Imperciocchè: 1. Nel mistero Eucaristico si trova sotto le | specie | del pane consecrato il corpo, l' anima e la divinità di |
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di Cristo. Hassi dunque a spiegare non solo come sotto le | specie | del pane si trovi l' identico corpo di Cristo, ma anche |
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spiega egli la esistenza del medesimo corpo sotto diverse | specie | nel Leibniziano sistema? Forte ne dubito. Perocchè avendo |
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corpo, rimane a dimandare: ciò che voi collocate sotto le | specie | del pane è la sola estensione, o è anche la sostanza |
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sostanza corporea? Se è la sola estensione: dunque sotto le | specie | del pane non esiste il corpo di Cristo, ma solo un suo |
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si appella; il che sarebbe contro il dogma. Se poi sotto le | specie | del pane voi ponete la sola sostanza del corpo di Cristo |
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che si pone in due luoghi diversi in cielo, e sotto le | specie | del pane; perchè si parla della stessa identica sostanza |
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che perda la sua identità. Che se poi si pone sotto le | specie | del pane e la sostanza e l' estensione, in tal caso resta |
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2. come l' estensione, che ha il corpo di Cristo sotto le | specie | dell' ostia, aggiunta all' estensione che ha il corpo di |
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si sarebbe ingrandito e disteso; 3 supponendo che sotto le | specie | sacramentali sussista il corpo di Cristo colla sostanza e |
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Leibniziano a dimandare, la sostanza che sta sotto la | specie | colle sue dimensioni, è ella qualche cosa che fosse |
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corpo di Cristo in cielo acquistò qualche cosa, se sotto le | specie | egli esiste colla sostanza e coll' estensione, se cosa |
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come dunque si dirà che il corpo di Cristo sia sotto le | specie | del pane e del vino? come si dirà ch' egli, se non è |
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dell' eresia pelagiana consisteva nel disconoscere quella | specie | di moralità buona o malvagia che è nell' uomo non per |
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o positiva (2). 17. Come questa abitudine è varia e di | specie | e di grado, così lo stato morale dell' uomo ammette |
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lo stato morale dell' uomo ammette altrettante varietà di | specie | e di grado, quante sono le varietà possibili di essa |
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nella natura umana, ad esso è uopo attribuirsi anche questa | specie | di attività che si spiega col cedere all' azione, che |
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è proprio d' una persona, è a distinguere le due accennate | specie | di proprietà: poichè altro è esser proprio d' una persona |
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l' essenza del peccato, in essa si abbracciano tutte le | specie | di peccati, e che perciò tutti que' mali morali, ai quali |
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però a questo conviene la denominazione di peccato per una | specie | di priorità e all' abituale per una specie di posteriorità, |
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peccato per una specie di priorità e all' abituale per una | specie | di posteriorità, secondo la distinzione che fanno i logici |
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due nozioni nelle menti voleva che fossero istituiti due | specie | di sacrifizii, gli uni per il peccato, gli altri per il |
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cosa rispose loro Agostino? Che conveniva distinguere due | specie | di peccato, la prima di quelli che sono peccati e non anche |
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e non anche pena di un altro peccato precedente, la seconda | specie | formata da quel peccato che oltre esser peccato è anche |
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è anche pena di peccato: alla prima sola di queste due | specie | convenire quella definizione, non alla seconda, a cui |
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e unde liberum sit abstinere, e che ci sia un' altra | specie | che si subisce, come pena, per via di generazione senz' |
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che falsamente si dicono suoi discepoli, non riconoscono la | specie | di peccati che si commettono dalla volontà libera dalla |
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il male nell' ordine delle cose volontarie in queste due | specie | appunto di: 1 male volontario, cioè liberamente voluto, e |
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in tutta la sua generalità, si fa a distinguere le due | specie | di peccato puro e di peccato imputato al libero suo autore. |
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il male, il peccato e la colpa: non paragona una | specie | di atti della volontà con altri atti, non paragona gli atti |
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non è peccato, mancandogli la forma, che è quella che dà la | specie | e il nome alle cose. Dunque non esiste alcun peccato |
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e quindi la loro eterna sorte, sarebbe stata esposta ad una | specie | di giuoco di sorte, poichè l' elezione libera di Adamo |
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solo nella sua origine con quel di Adamo, e della stessa | specie | del peccato abituale di lui, benchè numericamente diverso. |
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e che avrebbe avuto, se Adamo non avesse peccato, è una | specie | di privazione, sebbene questo più non sia dimandato dalla |
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l' uno naturale, l' altro elettivo, due devono essere le | specie | di moralità ben distinte che si manifestano in essa, l' una |
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che essa apprende e a cui aderisce come a fine, e questa | specie | di moralità non dipende attualmente e necessariamente dall' |
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e rigetta l' oggetto non buono e disordinato: e queste due | specie | di moralità sono riconosciute, come abbiamo dimostrato |
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in quanto è buono o cattivo, ordinato o disordinato, dà la | specie | e la condizione morale al suo atto ed al suo stato, e però |
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eleggere. 62. Dimostrato adunque che ci sono nell' uomo due | specie | di moralità, l' una dipendente dall' atto del suo libero |
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. 63. Gli eretici e gli increduli accampano due | specie | di argomenti contro alla cattolica verità, cogli uni |
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eseguire l' ufficio suo; laonde si possono distinguere sei | specie | di metodo, come si sono distinti sei uffici della mente |
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all' altra, per esempio, la trasporta dal fiore alla sua | specie | o classe, pensando che quella è una rosa centofoglie, |
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o di Portland; ovvero che quel fiore appartiene ad una | specie | o classe più ampia, quella delle rose, o alla famiglia più |
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rosa che vede, e poi farlo salire dall' individuo alla | specie | o classe minore, e poi a una classe sempre maggiore, fino |
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che vede come una pianta, e poi dal genere condurlo alla | specie | o classe maggiore facendol discendere a una minore, fino a |
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due varietà farò salire la mente del mio fanciullo alla | specie | delle Rose7damaschine . Ma in tutto questo lavoro dovrà |
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sua mente a concepire una classe più ampia che abbraccia la | specie | del Bengala non meno che la specie di Damasco. Ma la |
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ampia che abbraccia la specie del Bengala non meno che la | specie | di Damasco. Ma la menticina del mio fanciullo non potrebbe |
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non segna solo l' individuo che egli osserva, ma tutta una | specie | distinta in molte varietà, al che egli deve emendare, come |
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le quali si dividono di nuovo in classi o specie, e queste | specie | in varietà, dovrei fargli rinnovare il cammino pien di |
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individui che loro appartengono, fino che si giunge alla | specie | minore di tutte, che è quella che io ho chiamata Specie |
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specie minore di tutte, che è quella che io ho chiamata | Specie | piena (2). Noi abbiam trovato fin qui la graduazione che |
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individui possibili: ella determina dunque una classe o | specie | d' individui. Chiamo quell' idea specifica7piena , perchè |
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tirato dal piacere, prendendo la parola dolore per ogni | specie | di molestia, per ogni penoso bisogno. I bisogni penosi |
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egli è indubitato, che vi ha tra gli animali della stessa | specie | una tutto speciale domestichezza somiglievole all' |
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oggetti inanimati. L' affezione che i genitori di tutte le | specie | mostrano pei loro nati, è un istinto, che troverebbe |
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certa affinità sensuale si trova ben anche tra animali di | specie | diversa: il cane, il cavallo, l' elefante, ecc., prendono |
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e le idee degli oggetti. Divien dunque il linguaggio una | specie | di memoria artifiziale, e giova ad accrescergli l' uso |
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cavallo, crederà facilmente, ch' egli abbia già astratta la | specie | cavallina da' cavalli individui; ma egli s' ingannerebbe, |
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si è formato un concetto qualunque di ciò che distingue la | specie | de' cani dall' altre specie d' animali, o di ciò almeno che |
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di ciò che distingue la specie de' cani dall' altre | specie | d' animali, o di ciò almeno che egli crede che formi questa |
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proprio: indica un' astrazione, che ha per fondamento la | specie | astratta , sotto la quale sarebbe un altro astratto, che |
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la quale sarebbe un altro astratto, che non ha nome (la | specie | piena imperfetta), o più altri (1), prima di venire al nome |
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difficile il nominare le cose col vocabolo significante la | specie | più stretta, e si suole, il più, nominarle largamente col |
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i vocaboli significanti l' universale, i generi reali, le | specie | astratte , e le semi7astratte , come pure i sussistenti |
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, come pure i sussistenti (nomi proprii). Ora, poichè le | specie | semi7astratte possono essere innumerabili, rimane a vedere |
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la mente del giovanetto a conoscere in ciascuna cosa le | specie | semi7astratte. E di più conviene osservare, che queste |
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il cuore umano non può cominciare ad amar nulla se non sub | specie | boni , ma posteriormente degenera quell' amore e si |
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con quelle doti e pregi che ce li rendono amabili. L' altra | specie | d' amore all' opposto, di cui parliamo, ama i sussistenti |
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giusto. Ma in tal caso abbiamo l' amore di seconda | specie | illuminato dall' idea: un amore che non è esclusivo, ma che |
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adunate nello stesso spazio; per restringerci ora a questa | specie | di collezioni, come quelle, che sono più facili. Questa |
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morale. Egli ha bisogno di tutte e tre queste | specie | di attività, colle quali si sviluppa, ma debbono essere |
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si dee introdurre in essa due ordini: 1 L' ordine tra una | specie | e l' altra, che subordina e fa servire l' attività |
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applicassi la proprietà riscaldatrice. Questo prova che la | specie | di sintesi, che nasce in questa età, estende immensamente |
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e non provvisoria (1) che « un dato ente, cioè una data | specie | di enti non abbia altra maniera e grado di potenza », |
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circa le azioni degli enti, e giunge ben presto ad una | specie | d' incredulità , cioè tostochè egli ha potuto chiudere e |
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la strada, che qui passiamo in revista le principali | specie | d' associazioni d' idee, ossia le ragioni diverse, per le |
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fanciullo senza scelta nelle idee, qualunque di queste tre | specie | d' associazioni sarebbe acconcia: è chiaro che l' arte |
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ugualmente fondare sulla prima, sulla seconda o sulla terza | specie | di associazioni, o su tutte e tre. Ma questo non basta, |
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non si ottengono, se non promovendo nel fanciullo la terza | specie | di associazioni fondata nella relazione intrinseca delle |
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basta per intendere che solamente quest' ultima | specie | di associazione ha uno stretto rapporto colla moralità: |
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Lo sviluppare poi questi cinque gradi successivi e | specie | diverse di religioso insegnamento; il rinvenire gli |
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L' operazione propria del quint' ordine è la terza | specie | di sintesi. La prima specie si fu la percezione (prim' |
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del quint' ordine è la terza specie di sintesi. La prima | specie | si fu la percezione (prim' ordine): la seconda specie si fu |
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prima specie si fu la percezione (prim' ordine): la seconda | specie | si fu la predicazione delle qualità delle cose (terz' |
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rapporti, che hanno tra di loro quei due elementi. La terza | specie | di sintesi adunque consiste, « nella determinazione della |
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che fa lo spirito umano al quint' ordine, sono di seconda | specie | od anco di prima. La materia di questa analisi vien |
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e a notarne la relazione fra di esse, mediante la terza | specie | di sintesi. Laonde egli pare, che prima del quint' ordine |
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qualsiasi sacrificio ». In questo principio compariva una | specie | di collisione tra il bene eudemonologico e il ben morale, |
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che è dovere, e quello che non è dovere ma piacere. Questa | specie | di collisione non muta propriamente la teoria morale; |
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è condizione e principio della bontà, è bona d' una sua | specie | di bontà nobile sommamente, vi si comprende la sapienza, ma |
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vanamente l' umana natura il sostenere, che questa nuova | specie | di moralità più eccellente, che nasce dal seguitare le |
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con essi si servono a gara per illuderli e perderli (1). La | specie | di errori immorali, di cui parliamo, mostrasi in un' |
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è proprio delle persone volgari. [...OMISSIS...] Questa | specie | d' egoismo è quello, che traversa e impedisce nel mondo i |
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egoismo dell' ignoranza. Nei fanciulli si manifesta questa | specie | di egoismo ogni qual volta hanno da fare con persona che |
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per sè non determini nessun individuo, ma solo delle | specie | e de' generi, tuttavia presi insieme determinino altresì un |
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spirito e vi producano delle sensazioni: non intende la | specie | di sensazioni che sono, ma intende il genere delle |
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sensazioni, a cui appartengono. Intende ancora che quella | specie | di sensazioni che formano, non ha nulla di simile colle |
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per intendere questo gli basta osservare che anche le varie | specie | di sensazioni, che egli patisce, sono tali che non hanno |
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ideali7negative . La luce dunque e i colori nella loro | specie | rimangono per lui perfettamente incogniti, perchè non ne |
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queste verità poi, la Teologia rivelata comprende un' altra | specie | di verità, cioè le verità non razionali, ma positive ossia |
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capo XIV di S. Giovanni. Il primo di questi effetti è una | specie | di onnipotenza che vien data al vero credente: |
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sia il soggetto della grazia in quanto essa appartiene alla | specie | delle nature intellettuali o razionali (5). Indi è che la |
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rivelare dal seguente ragionamento: L' anima umana è di una | specie | diversa da quella de' bruti pel solo intelletto . Ora, |
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intelletto . Ora, secondo l' Angelico, il fondamento della | specie | delle cose è la loro essenza . Dunque l' intelletto |
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appunto che chiamo specifiche , perchè costituiscono le | specie | delle cose (2): ed è di queste che parla S. Tommaso. E |
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idea di tutte le idee, o secondo la frase aristotelica, la | specie | di tutte le specie ; poichè ciò, per cui ogni altra idea è |
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o secondo la frase aristotelica, la specie di tutte le | specie | ; poichè ciò, per cui ogni altra idea è idea, è per esservi |
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che ha necessariamente in sè dell' infinito e una | specie | di onnipotenza. Questo sentimento creato in noi è la |
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agente nell' uomo, solleva quest' essere intellettivo a una | specie | nuova d' intelligenza, quale è la soprannaturale: la prima |
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la novità di questa legge non istà tanto in aver date | specie | nuove, quanto in aver rinnovate, ravvivate, svolte le |
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questa definizione è generale, e si possono distinguere più | specie | di cause formali, dalla quale accurata distinzione verrà |
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inizialmente , prende il nome di idea dell' essere o di | specie | (2), o di essere ideale o potenziale, ed è il lume della |
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si presenta al nostro spirito una pura e tenue idea, ma una | specie | operante e sostanziale nel nostro spirito, come uno stimolo |
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che sia un qualche cosa ; 2. che sia informata di qualche | specie | ; 3. e che tenga in sè qualche ordine , cioè che sia |
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S. Agostino le nomina altresì con questi tre nomi di modo, | specie | e ordine : e dall' entrare necessariamente somiglianti |
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essere reale . Il secondo elemento che ogni cosa « aliqua | specie | formatur », merita più attenta investigazione e analisi. |
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spesso in questo trattato, io ho dimostrato che la | specie | non è che il rapporto che ha la cosa colla idea (7); non è |
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uomini, i quali per nominare una classe di cose dicono una | specie | , usando questa parola, che nella sua forza etimologica non |
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le cose, se noi ne togliessimo via le idee; i generi e le | specie | delle cose perirebbero. Ma, innoltrandoci di più, troviamo |
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molto meno esistente. Da tutte queste cose apparisce che la | specie | di S. Agostino, propriamente parlando, è l' essere ideale |
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que' tre elementi di tutti gli esseri, invece di dire la | specie | , dice « ciò per cui si discernono le cose « », che è |
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che a imaginare una causa, la quale fosse fornita di quella | specie | di trinità, di cui fornito si scorge l' effetto, e nulla |
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dall' amore ed ebbra in lui già perde quasi fino la | specie | dell' oggetto amato, o non l' avverte più, ma nuota in una |
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intellettivo e sentesi una forza che ci fa passivi, ed una | specie | ed una bellezza ed amabilità che nella specie rifulge. Il |
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ed una specie ed una bellezza ed amabilità che nella | specie | rifulge. Il che tutto si avvera in ogni sentimento |
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agente in noi con una forza infinita e sussistente, una | specie | prima o conoscibilità sussistente, e un amore o amabilità |
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conoscibilità sussistente, e un amore o amabilità di quella | specie | prima pure sussistente: nel qual caso solo percepiremo tre |
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a un tempo passiva e attiva: in quanto è passiva, riceve le | specie | delle cose, il che costituisce l' intelletto; in quanto è |
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Ciò che dico delle sensazioni, deve applicarsi a tutte le | specie | intellettive, idee e percezioni: solamente con questa |
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perchè nè è simile a Dio nella specie, nè è un segno della | specie | divina. Un segno della specie o natura divina è la |
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specie, nè è un segno della specie divina. Un segno della | specie | o natura divina è la concezione dell' essere divino che col |
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non è simile a Dio nella specie, nè ad un segno della | specie | divina. E veramente l' essere innato non può essere simile |
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essere simile a Dio stesso in quanto alla specie, perchè la | specie | di Dio non è che la sostanza di Dio, ossia la divina |
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Qual cosa potrà somigliar a Dio in quanto alla sua stessa | specie | o sostanza? Chi potrà avere qualche cosa di simile col |
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la tentazione, purchè avesse voluto adoperarla. La stessa | specie | di grazia, secondo S. Agostino, era stata data agli Angeli |
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In somma come l' essere indeterminato che costituisce la | specie | umana è la vista più imperfetta dell' essere stesso, e però |
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dell' essere stesso, e però non fa che produrre tale | specie | di esseri intelligenti che è inferiore fra tutte le specie |
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specie di esseri intelligenti che è inferiore fra tutte le | specie | di esseri dotati d' intelletto; così la grazia congiunta a |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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tenue di tutte le grazie di cui fossero fornite le altre | specie | intellettive più eccellenti dell' umana. All' incontro la |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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determinazioni, le quali sono ciò che i teologi chiamano | specie | infuse . Potevano adunque vedere dell' essere non pure il |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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gli avanzamenti progressivi e l' ingrandimento della | specie | umana. Ma chi bene e imparzialmente considera i loro |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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in tal modo le differenze fra gli uomini de' meriti e delle | specie | di perfezione o pregi acquistati. Distinta adunque la |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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ogni dubitazione. Nello stesso tempo però che si dà questa | specie | di merito da desumersi e misurarsi dal grado di energia |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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in proporzione opposta a questa; si dà anche un' altra | specie | di merito che tiene proporzione col grado di luce e di |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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e si sublima. Or all' una e all' altra di queste due | specie | di merito, come dicevamo, corrisponde una grazia, e nelle |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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merito, come dicevamo, corrisponde una grazia, e nelle due | specie | al grado del merito il grado d' aumento della grazia. La |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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senonchè questo tempo stesso viene sovente rapito da tante | specie | d' infermità che in varie e crudeli guise straziano i corpi |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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di cui parliamo, cioè dello stato misero e triste della | specie | umana. Tutte le tradizioni e tutte le mitologie si |
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del peccato originale? Noi abbiamo distinto due | specie | di imputabilità, la imputabilità del peccato e la |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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essenzial cosa in ogni peccato. Lo stesso si dica delle due | specie | di demeriti che corrispondono alle due specie d' |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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delle due specie di demeriti che corrispondono alle due | specie | d' imputabilità (2). Ognuno ben vede quale de' due |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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natura il poter amare ogni altro oggetto che conosca sotto | specie | di bene? Egli è vero che il grado e la qualità dell' amore |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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chi dicesse: è utile questa operazione, è velenosa questa | specie | di frutti. Ma all' incontro il giudizio pratico abbraccia |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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Ma all' incontro il giudizio pratico abbraccia tutte le | specie | di beni, e, consideratele tutte, conchiude dicendo: qui e |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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ogni altra maniera di generazione che avviene nelle diverse | specie | di animali più perfetti. Dove si vede che il seme del |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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il fondamento della natura comune (2). Quest' unione di | specie | è toccata universalmente dai Padri. S. Ambrogio dice: |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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fede o prossima a [esser] di fede, che il comunicare nella | specie | non basta a comunicare nel peccato: perocchè se bastasse, |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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egli soffre sotto i colpi dei diversi accidenti, e le molte | specie | de' fenomeni che sortono dal contatto di più uomini e dall' |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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Provvidenza che non già nell' individuo, ma bensì nella | specie | umana si avverino tutti quei gradi e tutte quelle parti di |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
|
uomo, quasi che bastasse nominarlo per intendere tutte le | specie | dei suoi diritti, ma dei diritti stessi dell' uomo provati |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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»proposizione identica con quest' altra: - « Che tutte le | specie | di diritti e tutti i diritti in ciascuna specie dovessero |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
|
tutte le specie di diritti e tutti i diritti in ciascuna | specie | dovessero trovare nella Società Civile una rappresentazione |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
|
natura stessa dei diritti: sicchè sarebbe esclusa qualunque | specie | di rappresentanza , la quale non potesse convenire coll' |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
|
a ricusare d' entrare con essi, quasi fossero uomini di una | specie | inferiore, nella medesima società. Quando sia così, rispose |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
|
presente discussione, non fu già detto solo, che ciascuna | specie | di diritti dovesse ritrovare una rappresentanza conveniente |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
|
in appresso a mostrare le differenze che passano fra le tre | specie | di persone non libere, stabilendo che il diritto dei padri |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
|
osservare, che in tutto questo discorso considerava le tre | specie | di persone non libere come tali, senza definire però che la |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
|
Questi due ordini venivano in tal modo costituiti dalle due | specie | di diritti a cui convenivano due specie di |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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dalle due specie di diritti a cui convenivano due | specie | di rappresentazione. In ogni specie di diritti si trovavano |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
|
a cui convenivano due specie di rappresentazione. In ogni | specie | di diritti si trovavano più diritti, e per ciò i cittadini |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
|
e che li mette fra di loro anche in quello stato in una | specie | di società. Ora questa stessa relazione rimane nella |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
|
dovrebbero rendersi servi dei proprietarŒ. Ora questa | specie | di monopolio non fanno nè far debbono i proprietarŒ; ma nol |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
|
da quell' altro più generale già prima adottato, che ogni | specie | di diritti ed ogni diritto nella stessa specie trovasse |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
|
che ogni specie di diritti ed ogni diritto nella stessa | specie | trovasse nella società civile una rappresentazione |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
|
civile una rappresentazione conveniente e possibile. Le | specie | di diritti s' avevano trovate essere due, chiamate de' |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
|
reali. S' era pure trovato ed accordato che a queste due | specie | di diritti corrispondevano due specie di rappresentazioni; |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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che a queste due specie di diritti corrispondevano due | specie | di rappresentazioni; cioè la rappresentazione passiva e la |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
|
e dopo aver trovato la rappresentazione conveniente a tale | specie | di diritti, cioè la rappresentazione attiva, conveniva |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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prime alle arti, era indipendente; 2 che i fondi d' altra | specie | non erano così assicurati come le terre, le quali non |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
|
per conoscere la proporzione bisogna riportarsi ad una | specie | sola di cose, fra le quali la più comoda e la più usitata è |
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un' equa convenzione. 1) La Società civile dunque è una | specie | di convenzione generale riguardante tutti gli interessi di |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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parte che si può avere in detta società può essere di due | specie | che abbiamo contrassegnato coi vocaboli di rappresentazione |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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e l' attiva, la prima delle quali corrispondeva alla | specie | di diritti che è comune a tutti gli uomini, l' altra a |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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diritti che è comune a tutti gli uomini, l' altra a quella | specie | di diritti che è propria dei benestanti, erano d' un' |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
|
evitare i disordini ch' essa stessa genera, si cade in una | specie | di contraddizione, e in uno strano circolo; e si va ad |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
|
doveva appunto eseguirsi mediante la instituzione di una | specie | di Tribunale politico: e sono noti i progetti di Enrico IV |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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mali, cioè la Camera imperiale; e perciò trovavano qualche | specie | di Tribunale contro ai loro Sovrani; nuova ragione perchè |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
|
i supremi poteri della Società, così sono parimenti due le | specie | di cittadinanza, o i modi di entrare nella comunanza |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
|
si porta l' attenzione e il desiderio sopra questa nuova | specie | di ricchezza. Moltiplicando le riflessioni sopra gli usi |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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« « L' avere, » dice, «e la ricchezza delle famiglie è una | specie | di ostaggio e di pegno ch' esse danno alla repubblica »3). |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
|
per unico fonte di ricchezza il terreno a questa sola | specie | di proprietà attribuirono i diritti politici. Egli è vero |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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non è già per questo vero, che i possessori di quelle due | specie | di ricchezza mobiliare, sieno in una vera dipendenza di |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
|
alla ricchezza territoriale; poichè non potendosi questa | specie | di ricchezza nascondere e sottrarre agli eserciti, essa, |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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e sacrificare la libertà individuale. Quale di queste due | specie | di uomini ha ragione nel suo giudicio? la specie degradata |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
|
queste due specie di uomini ha ragione nel suo giudicio? la | specie | degradata allo stato quasi dei bruti, o tutto l' altro uman |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
|
ampliarsi. Or dunque nella società umana come vi sono due | specie | di diritti, personali e reali, così vi sono due forze o due |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
|
vi sono due forze o due energie corrispondenti alle due | specie | di diritti. Queste energie o instinti che ha l' uomo di |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
|
talvolta a deliberare per ComizŒ curiati e tributi? Queste | specie | di ComizŒ non sembrano una irregolarità rimasta nella |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
|
interessi, al quale calcolo venendo egli ammesso riceve una | specie | di emancipazione, ma non già per questo una sottrazione |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
|
temere, che quelle sommosse gittassero lo stato in quella | specie | di estremo torpore che l' Hume ha indicato colla parola |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
|
è, che vi sia equilibrio fra la moltiplicazione della | specie | umana nelle singole famiglie colla ricchezza delle |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
|
sue parti. Primo che non attenda alla moltiplicazione della | specie | chi non può mantenere i figliuoli; secondo: che vi attenda |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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egli soffre sotto i colpi dei diversi accidenti, e le molte | specie | de' fenomeni che sortono dal contatto di più uomini e dall' |
Filosofia politica naturale -
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Provvidenza che non già nell' individuo, ma bensì nella | specie | umana si avverino tutti quei gradi e tutte quelle parti di |
Filosofia politica naturale -
|
uomo, quasi che bastasse nominarlo per intendere tutte le | specie | dei suoi diritti, ma dei diritti stessi dell' uomo provati |
Filosofia politica naturale -
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»proposizione identica con quest' altra: - « Che tutte le | specie | di diritti e tutti i diritti in ciascuna specie dovessero |
Filosofia politica naturale -
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tutte le specie di diritti e tutti i diritti in ciascuna | specie | dovessero trovare nella Società Civile una rappresentazione |
Filosofia politica naturale -
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natura stessa dei diritti: sicchè sarebbe esclusa qualunque | specie | di rappresentanza , la quale non potesse convenire coll' |
Filosofia politica naturale -
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a ricusare d' entrare con essi, quasi fossero uomini di una | specie | inferiore, nella medesima società. Quando sia così, rispose |
Filosofia politica naturale -
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presente discussione, non fu già detto solo, che ciascuna | specie | di diritti dovesse ritrovare una rappresentanza conveniente |
Filosofia politica naturale -
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in appresso a mostrare le differenze che passano fra le tre | specie | di persone non libere, stabilendo che il diritto dei padri |
Filosofia politica naturale -
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osservare, che in tutto questo discorso considerava le tre | specie | di persone non libere come tali, senza definire però che la |
Filosofia politica naturale -
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Questi due ordini venivano in tal modo costituiti dalle due | specie | di diritti a cui convenivano due specie di |
Filosofia politica naturale -
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dalle due specie di diritti a cui convenivano due | specie | di rappresentazione. In ogni specie di diritti si trovavano |
Filosofia politica naturale -
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a cui convenivano due specie di rappresentazione. In ogni | specie | di diritti si trovavano più diritti, e per ciò i cittadini |
Filosofia politica naturale -
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e che li mette fra di loro anche in quello stato in una | specie | di società. Ora questa stessa relazione rimane nella |
Filosofia politica naturale -
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dovrebbero rendersi servi dei proprietarŒ. Ora questa | specie | di monopolio non fanno nè far debbono i proprietarŒ; ma nol |
Filosofia politica naturale -
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da quell' altro più generale già prima adottato, che ogni | specie | di diritti ed ogni diritto nella stessa specie trovasse |
Filosofia politica naturale -
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che ogni specie di diritti ed ogni diritto nella stessa | specie | trovasse nella società civile una rappresentazione |
Filosofia politica naturale -
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civile una rappresentazione conveniente e possibile. Le | specie | di diritti s' avevano trovate essere due, chiamate de' |
Filosofia politica naturale -
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reali. S' era pure trovato ed accordato che a queste due | specie | di diritti corrispondevano due specie di rappresentazioni; |
Filosofia politica naturale -
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che a queste due specie di diritti corrispondevano due | specie | di rappresentazioni; cioè la rappresentazione passiva e la |
Filosofia politica naturale -
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e dopo aver trovato la rappresentazione conveniente a tale | specie | di diritti, cioè la rappresentazione attiva, conveniva |
Filosofia politica naturale -
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prime alle arti, era indipendente; 2 che i fondi d' altra | specie | non erano così assicurati come le terre, le quali non |
Filosofia politica naturale -
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per conoscere la proporzione bisogna riportarsi ad una | specie | sola di cose, fra le quali la più comoda e la più usitata è |
Filosofia politica naturale -
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un' equa convenzione. 1) La Società civile dunque è una | specie | di convenzione generale riguardante tutti gli interessi di |
Filosofia politica naturale -
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parte che si può avere in detta società può essere di due | specie | che abbiamo contrassegnato coi vocaboli di rappresentazione |
Filosofia politica naturale -
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e l' attiva, la prima delle quali corrispondeva alla | specie | di diritti che è comune a tutti gli uomini, l' altra a |
Filosofia politica naturale -
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diritti che è comune a tutti gli uomini, l' altra a quella | specie | di diritti che è propria dei benestanti, erano d' un' |
Filosofia politica naturale -
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evitare i disordini ch' essa stessa genera, si cade in una | specie | di contraddizione, e in uno strano circolo; e si va ad |
Filosofia politica naturale -
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doveva appunto eseguirsi mediante la instituzione di una | specie | di Tribunale politico: e sono noti i progetti di Enrico IV |
Filosofia politica naturale -
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mali, cioè la Camera imperiale; e perciò trovavano qualche | specie | di Tribunale contro ai loro Sovrani; nuova ragione perchè |
Filosofia politica naturale -
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i supremi poteri della Società, così sono parimenti due le | specie | di cittadinanza, o i modi di entrare nella comunanza |
Filosofia politica naturale -
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si porta l' attenzione e il desiderio sopra questa nuova | specie | di ricchezza. Moltiplicando le riflessioni sopra gli usi |
Filosofia politica naturale -
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« « L' avere, » dice, «e la ricchezza delle famiglie è una | specie | di ostaggio e di pegno ch' esse danno alla repubblica »3). |
Filosofia politica naturale -
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per unico fonte di ricchezza il terreno a questa sola | specie | di proprietà attribuirono i diritti politici. Egli è vero |
Filosofia politica naturale -
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non è già per questo vero, che i possessori di quelle due | specie | di ricchezza mobiliare, sieno in una vera dipendenza di |
Filosofia politica naturale -
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alla ricchezza territoriale; poichè non potendosi questa | specie | di ricchezza nascondere e sottrarre agli eserciti, essa, |
Filosofia politica naturale -
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e sacrificare la libertà individuale. Quale di queste due | specie | di uomini ha ragione nel suo giudicio? la specie degradata |
Filosofia politica naturale -
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queste due specie di uomini ha ragione nel suo giudicio? la | specie | degradata allo stato quasi dei brutti, o tutto l' altro |
Filosofia politica naturale -
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ampliarsi. Or dunque nella società umana come vi sono due | specie | di diritti, personali e reali, così vi sono due forze o due |
Filosofia politica naturale -
|
vi sono due forze o due energie corrispondenti alle due | specie | di diritti. Queste energie o instinti che ha l' uomo di |
Filosofia politica naturale -
|
talvolta a deliberare per ComizŒ curiati e tributi? Queste | specie | di ComizŒ non sembrano una irregolarità rimasta nella |
Filosofia politica naturale -
|
interessi, al quale calcolo venendo egli ammesso riceve una | specie | di emancipazione, ma non già per questo una sottrazione |
Filosofia politica naturale -
|
temere, che quelle sommosse gittassero lo stato in quella | specie | di estremo torpore che l' Hume ha indicato colla parola |
Filosofia politica naturale -
|
è, che vi sia equilibrio fra la moltiplicazione della | specie | umana nelle singole famiglie colla ricchezza delle |
Filosofia politica naturale -
|
sue parti. Primo che non attenda alla moltiplicazione della | specie | chi non può mantenere i figliuoli; secondo: che vi attenda |
Filosofia politica naturale -
|
Niente altro se non trasportare la mia attenzione da una | specie | di cane all' altra. Ho forse distrutto per questo l' idea |
Gioberti e il panteismo -
|
tale, entri a formare l' oggetto della mente. Ma questa | specie | di cognizione, benchè sembri oscura relativamente alla |
Gioberti e il panteismo -
|
gli uomini, e gli stessi filosofi, non osservano questa | specie | di oscurità relativa che si trova nella maniera onde si |
Gioberti e il panteismo -
|
fatto della cognizione umana: trattasi di distinguere varie | specie | di questa cognizione, e fissarle mediante un nome: una di |
Gioberti e il panteismo -
|
cognizione, e fissarle mediante un nome: una di queste | specie | si è quella che noi distinguiamo col nome di cognizione |
Gioberti e il panteismo -
|
dunque si riduce a verificare questo fatto: « se tra le | specie | delle cognizioni umane ci ha quella che noi chiamiamo |
Gioberti e il panteismo -
|
umane ci ha quella che noi chiamiamo positiva; e se questa | specie | si estenda fuori del sentimento ». Cominciamo dall' |
Gioberti e il panteismo -
|
del sentimento ». Cominciamo dall' enumerare le diverse | specie | di cognizioni. Di noi, è certo che noi abbiamo il |
Gioberti e il panteismo -
|
e percezione dell' estrasoggettivo sono le tre prime | specie | di cognizione umana. Il carattere dell' essere intuito è la |
Gioberti e il panteismo -
|
l' intuizione e la percezione. Badate bene, queste prime | specie | di cognizioni, queste sole danno in fine la sua materia |
Gioberti e il panteismo -
|
che su di esse. Infatti è egli possibile trovare una quarta | specie | di cognizioni che non venga dalla riflessione, e che non |
Gioberti e il panteismo -
|
che volevamo cogliere e fermare si era, quali sieno le | specie | delle cognizioni umane. Che queste cognizioni di cui l' |
Gioberti e il panteismo -
|
uomo ogni cognizione, o conviene ammettere quelle diverse | specie | di cognizioni, che noi abbiamo descritte. E che l' uomo |
Gioberti e il panteismo -
|
sono generi, presentano più del negativo che gli astratti | specie | . Diamo un esempio di tutte e tre queste maniere di idee |
Gioberti e il panteismo -
|
discorso si può dimostrare che l' idee astratte di | specie | contengono anch' esse del negativo; ma ancor meno dell' |
Gioberti e il panteismo -
|
solo appartiene al genere degli animali, ma altresì alla | specie | degli animali ragionevoli, e tanto l' animalità quanto la |
Gioberti e il panteismo -
|
pel mio proprio sentimento. Nell' idea astratta di | specie | giace dunque più di cognizione positiva che non nel genere, |
Gioberti e il panteismo -
|
discorso, miei signori, non si possono distinguere due | specie | di cognizioni, delle quali l' una sia cognizione |
Gioberti e il panteismo -
|
non meno per avventura che dall' empietà, da una falsa | specie | di Religione: perocchè conviene ben poco conoscere lo |
Gioberti e il panteismo -
|
vanti d' aver nobilitata la scienza, e fattala divenire una | specie | di culto nobilissimo verso il suo Autore. Siamo qui |
Gioberti e il panteismo -
|
senza la forma. P. e. il fisico che parla delle diverse | specie | di sostanze corporee, prende forse ad oggetto della sua |
Gioberti e il panteismo -
|
Gioberti ponga nell' ordine delle cose contingenti qualche | specie | d' ideale . Poichè dove mai ha egli preso il suo achille |
Gioberti e il panteismo -
|
una facoltà senza ch' essa produca all' uomo qualche | specie | di sentimento? Non si possono dunque dare facoltà nell' |
Gioberti e il panteismo -
|
Cotal facoltà non può dunque non essere finalmente che una | specie | di sentimento ed una specie d' intelligenza; e questo è |
Gioberti e il panteismo -
|
non essere finalmente che una specie di sentimento ed una | specie | d' intelligenza; e questo è quanto apparisce chiaramente da |
Gioberti e il panteismo -
|
altrui libidini (2), e di commettere in una parola ogni | specie | di furfanterie e di scelleraggini, con infinito scandalo |
Il razionalismo -
|
uomo che la volontà libera: quindi escludendo ogni altra | specie | di moralità, fuor di quella che dall' uso della libertà si |
Il razionalismo -
|
il genere delle immoralità7personali, e però tanto la | specie | del peccato necessario7incolpevole , quanto la specie del |
Il razionalismo -
|
la specie del peccato necessario7incolpevole , quanto la | specie | del peccato libero7colpevole; ma nel parlare ordinario |
Il razionalismo -
|
la parola volontario significante il genere ad indicare la | specie | del volontario7libero, cioè perchè il peccato colpevole |
Il razionalismo -
|
segnano le specie, come colpa e libero , a significare le | specie | e non altramente. Indi non è maraviglia, se, a malgrado |
Il razionalismo -
|
esclusivamente la libertà; e poi lo si divide nelle sue due | specie | di necessario e di libero . Il qual metodo logico di |
Il razionalismo -
|
la pena a cui soggiacciono quanti individui dell' umana | specie | son generati, (eccettuata sempre MARIA Santissima) non |
Il razionalismo -
|
» [...OMISSIS...] . Ma questo genere si divide nelle due | specie | così: [...OMISSIS...] . Dove si noti, che nel peccato |
Il razionalismo -
|
è quel peccato [...OMISSIS...] . Onde noi dicemmo che tale | specie | di peccati [...OMISSIS...] . Così l' obbiezione che ci si |
Il razionalismo -
|
or nasce l' uomo caduto, l' uom peccatore; ma con un' altra | specie | di lotta, che nè sarebbe peccato, nè l' indurrebbe mai |
Il razionalismo -
|
suprema propensione, ella contragga od abbia in sè qualche | specie | di deformità morale; e 2 Altro è il domandare, se, posto il |
Il razionalismo -
|
che è dato alla sola libertà; ond' anco non ammette che una | specie | sola d' immoralità, il demerito. E tuttavia, come dicevamo, |
Il razionalismo -
|
pe' fedeli non teologi, che si cerca ingannare sotto | specie | di zelo per la pura dottrina, seguiterò a dir quello, che |
Il razionalismo -
|
adunque, la concupiscenza dell' uomo rinato differisce di | specie | e di grado dalla concupiscenza dell' uomo non rinato; e |
Il razionalismo -
|
soprannaturale è ciò che rende la sua concupiscenza di | specie | diversa da quella dell' uomo non battezzato, e che gli dà |
Il razionalismo -
|
perchè nascono da una concupiscenza, che è diversa di | specie | da quella de' non battezzati; essi sono poi anche minori di |
Il razionalismo -
|
insegnamento. Consideriamo a parte ciascuna di queste tre | specie | d' unità , dalle quali solamente possiamo ricavare l' |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
dei nostri tempi. E già movendo dalla prima fondamentale | specie | d' unità penetriamo tutta l' altezza di quel concetto che |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
all' uomo un gran fatto, la caduta morale di tutta la sua | specie | avvenuta nello stipite. Passa con volto irato a pronunciare |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
dipendendo tutta la sostanza e la essenza della umana | specie | dal ceppo, rassicurato questo che non si corrompesse, come |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
il Cristianesimo, sieno già indicate e comprese tutte le | specie | di unità di cui debbe esser fornita la perfetta educazione. |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
Ma ciò ch' io avverto si è, che si confonde questa | specie | di facilità con un' altra che consiste, come dicevo, nell' |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
sì, che per soverchia delicatezza e amore di questa seconda | specie | di facilità, non si privino della verità solida e |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
l' individuo aspira a nulla meno che alla tirannia sulla | specie | intelligente, e i molti individui disputantisi lo stesso |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
la libertà d' insegnare il bene. Da queste due | specie | di libertà bastarde è da tener conto, per non confondere i |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
con libertà il loro natural diritto d' insegnare. A questa | specie | di Governi, per lo più poco sinceri, appartengono quelli i |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
e gli armoneggia insieme. E per fare un cenno di questa | specie | di naturale limitazione anticipiamo qui qualche |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
di fatti appartiene la questione che vogliamo trattare? Due | specie | di fatti vi sono. I fatti esterni che appartengono all' |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
essere argomento dell' umano sapere; altre non sono. Varie | specie | d' essenze conoscibili, Vedi « Nuovo Saggio » (1). 3 |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
certi principii d' azione che contengono virtualmente una | specie | astratta di atti , e che gli producono quando ne hanno lo |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
termini. (E` necessario aver qui a mano la dottrina delle | specie | e de' generi, quale è data nel « Nuovo Saggio »). Per |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
e come un legame solo, perciocchè è pace della stessa | specie | in tutti, cioè in tutti una partecipazione di quella di |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
nostro potere e in nostra natura: unendosi con noi sotto | specie | di cibo, e con noi immedesimandosi: per cui questo convito |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
Signore: [...OMISSIS...] . Col corpo vedemmo e toccammo le | specie | di Cristo, che è dono temporale: Cristo stesso coll' animo |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
Al mangiare pertanto che il nostro corpo fa le | specie | sacramentate, l' anima bene disposta riceve dentro a sè |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
gli ufficiali del tempio e delle sinagoghe vi avesse una | specie | di stenografi che gli raccogliessero, e che da questi atti |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
Pietro distingue questi due gradi, o piuttosto queste due | specie | di luce spirituale, l' una propria dei santi dell' Antico |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
con essa, e pur avendo identità di sostanza. Questa | specie | d' inesistenza non si avvera nel creato, e però la parola |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
secondo l' osservazione dell' Aquinate, ribattono tre | specie | d' errori (1). La prima clausola: « « Nel principio era il |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
sussistenza o natura divina. Ma, come dicevamo innanzi, le | specie | della vita che si ravvisano nelle creature sono diverse, e |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
nell' ordine naturale, noi troviamo in lui tre | specie | di vita. Perocchè troviamo primieramente la vita animale, |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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che le operazioni dell' uomo possono essere ornate di due | specie | di moralità, sia naturale, sia soprannaturale: la moralità |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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Dio, e della virtù prendendola per fine. Ora questa seconda | specie | di moralità era quella a cui Adamo doveva innalzarsi in |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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qual è l' allegrezza nel fare il bene significata dalla | specie | del vino che « laetificat cor hominis (3), » e la grazia |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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in molti individui che rappresentassero tutte le forme o | specie | di onore e di gloria di cui ella fosse suscettibile (1), |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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di peccati attuali, egli può premer bensì col dente le | specie | eucaristiche, secondo la frase di S. Agostino; riceve bensì |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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non del corpo, ma dell' anima; avendo anche l' anima quella | specie | di morte naturale di cui abbiamo parlato, oltre la morte |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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la rettitudine in ogni cosa, l' onestà, la carità e ogni | specie | di perfezione morale. Quindi egli doveva dare alla sua |
Questioni politico religiose -
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umanità della Chiesa, anche gli Stati civili acquistano una | specie | di consacrazione, e partecipano in qualche modo di quella |
Questioni politico religiose -
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Egli è indubitato che il governo civile nasce da una | specie | di mandato che una o più persone ricevono dal popolo, cioè |
Questioni politico religiose -
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scegliere, i legisti (già s' intende, non tutti, ma quella | specie | di cui parliamo) scelgono che il principio della libertà di |
Questioni politico religiose -
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trovarvi la pecora o il bove. Una sola di codeste utili | specie | animali o vegetabili bastava per inaugurarvi la vita |
Psicologia delle menti associate -
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sante. Quanto a ciò che mi dice circa la differenza di | specie | fra l' anima di un buono e di un malvagio, non si potrebbe |
Epistolario ascetico Vol.II -
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e di un malvagio, non si potrebbe sostenere, perocchè la | specie | umana è costituita dall' aver per lume l' essere iniziale , |
Epistolario ascetico Vol.II -
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compagno che non può fare la mortificazione, riceve quella | specie | di umiliazione, che gliene viene, da Dio e nel suo interno |
Epistolario ascetico Vol.II -
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e tanto meno il tollerate, quanto più vi si presenta sub | specie | boni , cioè come un sentimento di umiltà, giuoco finissimo |
Epistolario ascetico Vol.III -
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Quando il Signore chiama un popolo, suol nascere una | specie | di giudizio, una separazione fra quelli che egli assume e |
Epistolario ascetico Vol.III -
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buone in se stesse, e di buoni, e fatte per bene, o sub | specie | boni , che la potessero raffreddare o disviare da quel |
Epistolario ascetico Vol.III -
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il modo segreto con cui fu condotta, nè i maneggi d' ogni | specie | che vi si mescolarono, impedirono che io mi sottomettessi |
Epistolario ascetico Vol.III -
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sovente, che gli uomini che mutano leggermente, anche sotto | specie | di meglio, non raccolgono poi gran frutto. Circa quello che |
Epistolario ascetico Vol.III -
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passata e pienamente vinta l' infernal tentazione. Sotto | specie | di bene questa v' inganna facendovi credere che vi sarebbe |
Epistolario ascetico Vol.III -
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Consideri, signora Marchesa, quanto sia grande questa | specie | di virtù, sebbene meno appariscente e pomposa di quella che |
Epistolario ascetico Vol.I -
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prefiggermi di esercitare la carità solo per metà, in una | specie | di cose sì, e in un' altra specie no? Se fu la Provvidenza, |
Epistolario ascetico Vol.I -
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solo per metà, in una specie di cose sì, e in un' altra | specie | no? Se fu la Provvidenza, quella che m' impegnò in qualche |
Epistolario ascetico Vol.I -
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cuore di imitarli, ciò punto non vi turbi, perchè questa | specie | di ripugnanza la vincerete col tempo. Sopportate solamente |
Epistolario ascetico Vol.I -
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Per altro, senza inquietarci, prefiggiamoci di vincere ogni | specie | di ripugnanza, aspettando intanto il tempo che il Signore |
Epistolario ascetico Vol.I -
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