Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: spazio

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Manuale Seicento-Settecento

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Argan, Giulio 48 occorrenze

cosa in sé, di metterla in relazione con altre cose e col tutto, di situarla in uno spazio e in un tempo più vasti. L’arte barocca non aggiunge nulla

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spazio secondo il principio della giustapposizione delle masse tonali, sono precisati, descritti, ridisegnati con l’ attenzione di chi di un’emozione

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: l'antitesi tra la singolarità delle cose, così fortemente sentita e sottolineata dai fiamminghi, e l’unità dello spazio, la costruzione globale della

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Inutile cercare di isolare, nel complesso, questa o quella figurazione; inutile cercare di stabilire quale sia la struttura dello spazio, il

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, nessun artificio compositivo. E nessun artificio prospettico per definire lo spazio: vi sono cose vicine, che si vedono nei minimi particolari (i sassi

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spazio reale e spazio dipinto, Rubens finge nel quadro un doppio ordine di colonne: la prospettiva, non corretta, dimostra che lo scopo non è quello

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ridotto spazio della tela, concepisce i sei santi come personaggi antichi, dall’ ampio portamento, quasi eroi declamanti al di qua di un proscenio

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all’universale dello spazio e della storia, o da una tradizione ancora sostanziata del Manierismo internazionale, come la francese.

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trasforma in un sobrio gesto di invocazione e di offerta, che ribadisce la struttura rigidamente geometrica dello spazio, fatto da verticali e da

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geometrizza, da libera che era, in piani paralleli, delimitati nello spazio e a loro volta (si veda l’alta parasta che da unità spaziale alla scena

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immagini concrete tutto lo spazio, di conquistare sempre nuovo spazio per nuove immagini, si sente l'angoscia del vuoto.

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, guidata, ricompone il luogo,) l’ora del fatto; si muove in quello spazio e in quel tempo mitici, dove anche il movimento diventa ritmo di danza. L'opera d

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’altra direzione. Un sacello, in quel punto, avrebbe interrotto la continuità prospettica dei quattro bracci della croce, ingombrato lo spazio vuoto

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spazio del nicchione: con le braccia, come fossero ali, prende spazio, lo agita; il manto, senza alcun rapporto col corpo e col gesto, non è che una

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strozzatura. Inoltre la navata era uno spazio nudo, senza forma.

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Le navate, con la loro corsa prospettico-luministica, raccordano lo spazio esterno, aperto, con la zona piena di luce alta e costante, quasi astratta

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L’antica basilica aveva un quadriportico, il luogo dei catecumeni cioè dell'attesa. E, questo dello spazio esterno, il nuovo problema che si

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, come un fondale arioso, che «ingrana» lo spazio antistante con le membrature aggettanti e poi lo accoglie nei grandi vuoti del portico e dei loggiati

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L’idea di fondere lo spazio di natura e lo spazio urbano (ma anche la natura è storia, è la natura dei classici) è fondamentale nella poetica

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sempre a ridurre la centralità a circolarità, evitando così la l veduta privilegiata dal centro, moltiplicando i punti di vista e dando allo spazio un

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Carlo alle Quattro Fontane (1634-37). Riduce lo spazio, già esiguo, con le forti colonne del portico; evita la simmetria e distribuisce gli intervalli con

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della prospettiva servendosene per ridurre invece che per protrarre lo spazio. Anche l’ambiente dei due artisti è diverso: salvo un breve periodo, di

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la fronte cava che sembra cedere alla pressione del grande spazio della piazza, alla cui estensione in lunghezza fa contrasto lo slancio della cupola

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trova alle prese con un grande spazio, di cui non può mutare né le misure né il perimetro. Chiude le antiche mura come in una teca, sfrutta tutta la

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L’edificio non deve essere una rappresentazione dello spazio né la forma allegorica di concetti religiosi o politici: è un oggetto che l’artista

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la rappresentazione architettonica dello spazio, ma l’edificio come fatto umano che accade nello spazio; non la contemplazione dell’universale, ma il

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rettorica; la prospettiva non è una concezione, ma un’allegoria enfatica dello spazio. Così sia il Bernini che il Borromini sentono il bisogno di

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quattro bracci terminanti ad abside. Lo spazio viene così ad essere determinato ai limiti, dal piano plastico continuo modellato dai fusti delle colonne

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smembramento della facciata, il suo disimpegno dalla parete e dalla sua tradizionale funzione di limite, la sua inserzione nello spazio come organismo

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scanalate per scandire la luce fin nelle minime gradazioni. Ormai la definizione dello spazio è tutta affidata alla modellazione della parete e alla

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pontificale, che in Bernini si protende in avanti, coinvolgendo lo spazio dell’osservatore, per concentrare invece l’attenzione sul volto di Innocenzo X

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, stoico, insiste sul valore morale dell’antico come exemplum virtutis. Quasi come in uno stiacciato di Donatello, lo spazio è determinato da un’architettura

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Lorrain, è il mondo degli antichi, il loro spazio vitale, e forse quello che del loro mondo rimane: è grande, consapevolmente solenne, nobile come lo sono

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. Nella Estrema Unzione il tema è la pietas, «sentimento patetico e dolente» (Bellori), che trascende il dolore; lo spazio è rigorosamente delimitato

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’instaurazione di una nuova concezione dello spazio architettonico. Non c'è, come a Roma, un problema ideologico di fondo, la volontà di dare un

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diventa una sguaiata scena di ebbrezza che si svolge in uno spazio ristretto, tra botti di vino, il sileno ebbro dalla grande pancia un po

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compositiva è determinata da rette diagonali, verticali, orizzontali, che si incrociano e si spezzano: lo spazio affollato, ma senza alcuna profondità, è un

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suoi dipinti, per lo più di piccole dimensioni, il paesaggio ha quasi sempre una parte importante nello spazio chiaro, arioso, argenteo; la frase

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parte da una preconcetta idea dello spazio ma dalla considerazione oggettiva dell'ambiente e dalla ragion funzionale dell’edificio. La chiesa della

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Si veda la struttura nuda delle sue cupole: un ritmo sempre più serrato di segmenti curvilinei lanciati nello spazio vuoto, un istante di equilibrio

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profilata in tutt’altri termini nel Longhena: la forma architettonica non è determinata da una concezione a priori dello spazio, ma è essa stessa determinante

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scenario praticabile. Il Juvarra non pensa più a rappresentare lo spazio, compone liberamente nello spazio. Il casino di caccia di Stupinigi (1729-31) è

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La basilica di Superga domina la città dal sommo di un colle; intorno ha lo spazio aperto, il cielo. Vista dalla città, è un accento posto sul

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laterali la prima, tutta in altezza la seconda, con valichi tra arco e arco, quasi fosse una chiesa gotica rivestita di forme «rococò». Lo spazio non è

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quello spazio e impegnarlo nell’alternativa vuoto-pieno delle finestre. Palazzo Corsini è in una via: la veduta prospettica è obbligata, le lunghe file

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, vediamo il pontefice, col corpo addossato allo schienale del trono, tendere in avanti il braccio fino a sfiorare il piano-limite dello spazio ideale in cui

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che il bozzetto dà, dunque, non è la figura immersa in uno spazio, ma un frammento di spazio visivo solidificato, un insieme di macchie di chiaro e di

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dell’antico, è la giustezza della distanza che impone allo spettatore, il suo darsi come figura e spazio insieme, come forma immutabile perché ha

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