(Marianna va a cercar il bastone; e, poi, lo consegna a Gaudenzi: - Rina, parlando con Naldini, volge le spalle a Labani).
Pagina 189
- Eh, aspetta a ridere alle loro spalle... perchè non sei ancora sicura di partire!
Pagina 248
individui che vivono alle spalle del prossimo, che sfruttano il sentimento della carità, dell'entusiasmo pubblico a proprio unico benefizio. Questa la
Pagina 283
il mondo vivendo bene alle spalle di esso, sfruttando l'altrui ingenuità, traendo vantaggio da tutto, dalle piccole vanità individuali e dalle grandi
Pagina 291
parassita è una bestia piccola che vive alle spalle di una bestia più grossa: definizione intuitiva che serve anche, naturalmente, per il commendatore
Pagina 295
sedicente avvocato e commendatore Gaudenzi, uno di quegli esseri che pullulano in tutte le grandi città e che vivono alle spalle del prossimo, gabbandolo
Pagina 296
non è nè avvocato, nè Commendatore, ma semplicemente un cantante fischiato, ha posto tutta la propria attività e intelligenza nel vivere alle spalle
Pagina 299
alle spalle dei gonzi, frodando la beneFicenza, turlupinando il credito, ingannando la pubblica opinione. Lo svolgimento è ottimo, commendevolissimo
Pagina 301
moderna società; tipi di speculatori che vivono alle altrui spalle, senza il benchè menomo sentimento di moralità e onestà. I personaggi sono veri e il
Pagina 313
Che gli giova se non guadagna nulla...e vive alle spalle della moglie!
Pagina 85
(Cavaradossi, volgendo le spalle alla Cappella, lavora. Angelotti, credendo deserta la chiesa, appare dietro la cancellata e introduce la chiave per
, pendente dietro le spalle, la cigna di cuoio con piastre di rame a traverso il petto e i tamburini su l'anca sinistra, proce- devano alteri, rullando
riaccendersi, ella alzava le spalle, rinunciando sdegnosamente a indovinare il senso delle enimmatiche parole di Patrizio: "Se tu lo comprendessi
otto e i nove anni. Bruna, gracile, con indosso una vestina di mussola azzurra un po' stinta e i neri capelli sciolti per le spalle, teneva stretta al
?". Il medico aveva sorriso, alzando le spalle: "Chi non è nervoso a questi lumi di luna? Le donne poi, caro signore, son diventate oggetti
neppure osava di dubitare. Si sollevò, gli posò le mani su le spalle, ricercandone lo sguardo al bagliore dei lampi, interrogandolo con voce mal
- no con le spalle al muro! ... Farò una sciocchezza!" "Che sciocchezza?" "Niente! Niente! ... Se lei leggesse le lettere di Corrado! Otto, dieci pagine
Giuseppe; lasciateli fare." "Ma possono rompere le tegole e i vetri della sagrestia" rispose. "Lasciateli fare." Il Padreterno si strinse nelle spalle, e
spezzarla sulle spalle del ragazzaccio! Lo ammonisca lei, caro signor Agente. Di lei ha soggezione; le vuol bene. Anche la signora dovrebbe ammonirlo
nido nel rosaio" notò Patrizio. Eugenia alzò le spalle. "Ma che cosa hai insomma?" egli esclamò. "Non ti si può dire niente!" Eugenia muoveva
dell'animo di lei peggiorava; ed egli ricorreva invano al dottore, che si stringeva nelle spalle dicendo: "Stiamo a vedere." Il dottore aveva
scoppiava in pianto, e le gettava le braccia al collo. "Giulia! Giulia! Parla!" "Gli hanno risposto di no! ... Mi mettono con le spalle al muro! ... Mi
senza maldicenza." "No, no ... Grazie!" Ma lasciò richiudere l'uscio alle sue spalle, con un turbamento non mai provato, sedotta da quella intimità con
fare un contadino; ed il bimbo lo seguiva tutto lieto di rendersi utile, recando con alterezza sulle spalle la zappa e la bisaccia delle provviste. In
la solita scena. C'era Efes che si grattava le spalle contro il muro, cantando Quando Amelia si pura e si candida ... e il Carchide che raccontava
dove gli diede una scodellina di caffè e un pezzo di pane. Poi gli gettò sulle spalle un sacchetto logoro e lo trascinò fuori. Albeggiava. Faceva un
le ali, uccellino! Ebbene, ssssst, vola!» Fece atto di lanciare in aria un uccello, poi batté la mano sulle spalle del figlioccio. Ed Anania sospirò
spalle. L'ombra addensavasi, il vento urlava sempre più forte, con un continuo rombo di tuono: pareva di essere in una foresta sconvolta dall'uragano
gattino gli si era arrampicato sulle spalle e gli leccava le orecchie, dandogli un solletico strano che lo faceva, egli non sapeva perché, pensare a
donde penetrava la fragranza delle campagne rinfrescate dalla pioggia notturna, sentì alle sue spalle uno scoppio di riso represso. Nanna, lacera e
spalle, inesorabile. VIII. Nella lunga notte insonne egli decise, o credette decidere, il proprio destino. «Io la costringerò a viver qui, presso zia
il sermone, si scioglierà alzando le spalle e dicendo: E' matto ! « Con gente capace di morire per una fede anche storta e stramba, c'è qualche cosa