Penombre
A MIA MADRE I bei vegliardi dallo scettro d'oro che per la neve, sotto il ciel sereno, sostar sommessi alla mia porta udìa, la notte della santa
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Come un mortale anelava il fuggente globo di Venere; e le montagne sotto il dì nascente parean di cenere. Era l'ora del sonno, e del dolore, e dei
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città. Le serve ridevano di sotto alle porte; furtiva la Morte - salìa l'ospital. Curvavansi in chiesa devoti e capoccie sull'ultime goccie
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uccidendo? ". Il più fiero rispose: " Eh, no, vedete, vivi, vivi li prendo! guardi - E tirò di sotto a un cencio nero tre colombi, due tordi e un
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Ed ella a lui: - Fuggiam da queste bolge alla nostra pendice; sotto il verde e l'azzurro il tempo volge lento e felice. Avrai l'aperto della tua
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sulla tua mensola con Gesù Cristo in mano; forse il beato Angelico fu un tuo vicin di cella, forse la tua facella lambendo a notte il suol, di sotto
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nell'orticello pien di aranci e d'ali dove un bel pozzo invita ad aver sete, e dove spesso brillano gli occhiali di qualche prete, sotto il sagrato, e placidi
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, m'han raccontato che di molti amanti, nei camposanti, tu puoi legger la lapide forbita, che uscir di vita sotto le spire del tuo corpo anelo; o bella
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vastità del cielo, e della donna il cor. . . . . . . . . . . . . Perché, cretino e splendido mondo dei Filistei, sotto l'arcano incendio fremevi, e intorno
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bulbilli, intemerato popolo di ebrei, stan la manna a aspettar della rugiada, sotto le branche degli scarabei, sbadigliando; quando gracchian le rane i
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seguirmi vi faccio divieto; or sulla terra, e presto sotto terra, e presto in cielo...me lo ha detto il vino, e il vin non erra! - Vattene a casa