Un intimo nesso esiste fra questi due spettri di carattere opposto, e dipende da ciò che ogni sostanza, allo stato di vapore, assorbe quei raggi
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È parimenti dimostrato che ogni riga nera è formata dall’assorbimento di quella stessa sostanza che, se fosse veduta incandescente direttamente
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’astro la presenza del vapore di quella stessa sostanza che veduta a parte darebbe la stessa riga lucida.
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Al di sopra però di questo strato di vapori metallici ve n’è un altro d’idrogeno alto circa 8 in 10 secondi, misto ad una sostanza che dà una riga
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alla sostanza elementare. Di più queste linee stesse sono diverse secondo la temperatura della sostanza, e il modo di trarne la luce, e secondo il
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ci sembra fare una seria difficoltà. Primieramente esse sono assai vicine e dentro il limite della precisione delle misure; secondo, questa sostanza ha
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sfumatura scura. Talchè la sostanza sembra anche qui carbonio: in α Ercole la zona larga unica sarebbe divisa profondamente colà ove già si vede una piccola
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essendo perfettamente coincidente con nessuna delle due che compongono quella linea, resta ignota la sostanza. Alcuni l’hanno creduta del ferro. Tra le
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Il polo celeste in sostanza non è che il punto a cui andrebbe a terminare l’asse di rotazione del globo terrestre prolungato fino in cielo; e l
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cagione. Il polo celeste in sostanza non è che il punto a cui andrebbe a terminare l’asse di rotazione del globo terrestre prolungato fino in cielo; e l
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coincidenti colle metalliche solari, e quindi l’esistenza in quelle stelle del sodio, del calcio, del ferro. Per questa sostanza sono specialmente notabili
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distinzione aristotelica tra sostanza e accidente è un cardine del pensiero.
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la supposizione che la diversa brillantezza delle stelle dipendesse in sostanza solo dalla loro distanza.
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Lo strumento di Dollond era in sostanza un micrometro particolarmente sensibile usato soprattutto per misurare le variazioni del diametro apparente
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anomalie. In sostanza, si trattava di scrutare il cielo non con il telescopio ma con gli occhi della matematica, calcolando in una sola volta gli elementi
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Foucault mise a punto un esperimento che aveva progettato già nel 1850. Si trattava, in sostanza, di un perfezionamento del sistema di Fizeau. Da un
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. Esperimenti con questa sostanza furono ripresi nella seconda metà del Settecento da Sheele e Senebier, finché nel 1802 Thomas Wedgewood e Humphry
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maiuscole e minuscole, classificazione che, in sostanza, si usa ancora oggi. Ma non si domandò che significato avessero quelle righe.
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Bunsen fu tuttavia il primo a capire, grazie alla luce del becco a gas e ai vapori di sostanze che vi si potevano bruciare, che ogni sostanza ha le
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scienze. Dai colleghi raccolse un consenso ben giustificato: nella sostanza questa suddivisione è ancora valida, anche se ora se ne adotta una più
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minoritarie. Ma nella sostanza rimane quella originaria. È la famosa “Classificazione di Harvard”.
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aggiungeva al problema di spiegare come la luce si propagasse nell’etere, la sostanza invisibile, incomprimibile ed estremamente densa che si pensava
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dell’eclisse. Se falsificazione vi fu, la sostanza, la curvatura dello spazio, era vera.
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La costante cosmologica era in sostanza un artificio matematico per risolvere un vecchio problema che aveva già infastidito Newton. Nel 1692, cinque
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materia luminosa, cioè di stelle. Il resto sarebbe, come diremo tra poco, energia oscura. Quanto alla composizione della sostanza invisibile, si parla di
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lettera di Castelli quando l’11 dicembre spedì il suo anagramma a Keplero. In sostanza, secondo Drake, non fu l’imbeccata dell’allievo a indurlo ad
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