nostre faccende. Se taluno vi offre qualche cosa, ricevetela con grazia, con un sorriso, inchinandovi gentilmente: e nello stesso modo comportatevi se
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tanto raccomandata anche ai giovinetti, quel sorriso ingenuo, specchio dell'anima, quella gentilezza incarnata, immedesimata in ogni atto, in ogni parola
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schietta parola di ringraziamento, con quell' ingenuo sorriso che è più eloquente della parola ; il tutto però senza affettazioni nè leziosaggini, chè di
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dell'animo. Ed in vero quanta differenza tra il fanciullo che obbedisce prontamente, col sorriso in volto, e quell'altro che cede, per così dire
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accudito alle faccende domestiche rallegra col suo sorriso, colle sue grazie, colla sua coltura, la compagnia che le si raccoglie intorno. Nella
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continua a dipingere nel suo studiolo di Brera, sereno, ilare, pronto alla parola, rapido nei gesti, con quel suo sorriso, con quel suo sguardo che
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sorriso. Studia la sua commedia nel popolo, ascolta, ma già inventa, come fa l’uomo di genio, che copiando crea. Non si può scambiare quel piccolo
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sofferenze fisiche, è sottilmente cercata; e tutta la figura si vede condotta con quella convinzione di ben fare, che spegne sulle labbra il sorriso. Le
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spiegate, e l’idea, correndo su per il braccio, entra nel cervello della poveretta, e un’ombra di triste sorriso muove le labbra di quel volto, che non
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mostri che digrignano i denti, fantasie del terrore, e le caricature con la pancia cadente, col sorriso beato sulle labbra e negli occhi, con le orecchie
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e muoveranno le labbra ad un sorriso di scherno. Il più grande dei nostri scultori! — Chi è, di grazia? — Ce n’è tanti, secondo il cervello di chi
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proprie fattezze. Palliduccia, ancora affilata e magra, ma s’indovina ch’è sul rifiorire, e un sorriso quasi impercettibile delle labbra mostra ch’ella
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quel suo bel sorriso sottile e profondo, scettico e bonario insieme, egli che non poteva valersi d’altre armi proprie che dell’arte fina del persuadere
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come schiava che implori per sè il guiderdone di un sorriso e di una carezza. E questo nuovo Cavour torinese non è un cittadino, è un Sultano. Il genio
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sorriso del Cavour è immedesimato alla sua anima profonda; ma il suo sorriso non è più il suo senza il suo modo di muoversi e di vestirsi. L’arte non può
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, mentre noi si grida cinicamente che non vi è nulla di eterno sulla terra mortale, ci smentisce col suo sereno sorriso da Dea, l’arte ha nello stesso
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semiaperti. - Di già levata! - egli rispose freddamente. La signora Viotti entrò, facendo un sol passo. Aveva un soave sorriso su le labbra e negli
. Quel sorriso di sole venuto cosí a proposito c'intenerí. Io ti vidi gli occhi pieni di lagrime. Poi, per dieci minuti, andammo fuori, passando in
fissavo piú si facevano intense e fresche, tanto da produrmi l'illusione di una realtà lí presente. Gli atteggiamenti, i vestiti, la voce, il sorriso mi
sereno, vera rivelazione musicale dell'immortalità, dell'eterna giovinezza, dell'eterno sorriso degli esseri primordiali, creatori di ogni cosa
, figliuola! Regio procuratore! - Carmelina non aveva saputo che rispondere, sorridendo con sorriso sciocco, incredula: - Ma che? Posso essere sua
sorriso di verde, un profumo di primavera irrompevano follemente dal giardino della villa. Il cinguettio dei passeri sul tetto e fra gli alberi, lo
un tratto capito, mi salutò con un sorriso e ritirossi. Alcuni minuti appresso intesi suonare il campanello. Corsi io stesso ad aprire. Era la
palpita; c'è un'anima! Che vuol dire quel sorriso degli occhi? Quel movimento delle labbra? Quelle linee della fronte e del naso? E la voce? E quella
anch'ella un pochino turbata; la sua mano infatti tremava. Le diedi braccio e andammo un pezzetto silenziosi, guardandoci negli occhi, con quel sorriso che
acuto. Fu lei che ruppe il silenzio. - Oso chiederle il suo nome - disse guardandomi in volto con un sorriso inesprimibile, un sorriso particolarmente
sguardi e dal sorriso di lei, per pietà ... Nient'altro! ... Ma fin questo poco, questo nulla era assurdo! ... Come illudersi? E con le mani
farmi spasimare come nel triste momento dell'addio. - Ti ricorderai di me? ... Giorgio! Giorgio! - Io non rispondevo, con uno stupido sorriso su le labbra
signora se ne stava sempre zitta, con un lieve sorriso sulle labbra. - Eccoci a un terzo del cammino! - esclamai dopo aver dato un'occhiata al posto
, amorosamente fissato su lei. - Sí, sí! Tu l'ami ancora! - La protesta però le moriva su le labbra ridiventate rosse, e il vago sorriso delle pupille la
un momento. E la bambina sorrideva a tutte quelle carezze, con strano sorriso di donnina seria. Alta, gracilina, col visino affilato, i capelli
occhi avevano pianto; quel pallore, che il suo solito sorriso non riusciva a velare, raccontava miserie ch'ella nascondeva pudicamente e altieramente
col benevolo sorriso delle persone abituate agli spettacoli tristi. E cosí eran passati altri due giorni, nell'opprimente silenzio di quella camera
vide quella bionda testina dagli occhi scintillanti, dalle labbra semiaperte a un sorriso, dalle gote di un incarnato cosí vivo che la bianca pelle
labbra colorite, il sorriso prendeva un'indefinibile espressione di dolorosa tristezza. Il ragionare, dietro una cosa e l'altra, era cascato intorno
la fatica - balbettò il signor Van-Spengel, avanzandosi barcollante, con un sorriso da ebete. - Il verbale eccolo qui! ... E presentava il suo