Sono ... chi sono! Mi chiamo Centovite! Voglio per moglie la Reginotta ...
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Si sono riaddormentati!
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(sorride): Sono ... (Si arresta.)
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Sono, forse, meglio di noi?
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Lasciateli fare! (Alla Regina:) Sono già passati sette anni, un mese e un giorno ... (A tutti indicando il Reuccio e la Reginotta:) ono venuta a
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Maestà, non dimenticate che io sono il Re!
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Chiamami mamma ... soltanto! Sono la più disgraziata di tutte.
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(al Mago) Sono le rane del ruscello. Gracidano e sembra che cantino.
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(da sé): Sono sciocchi e maligni! Per fortuna il Re dorme la grossa ...
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(imperioso): Se scopro che i miei ordini non sono stati eseguiti! ... Che fate qui, Regina?
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(arrestandosi): Non sono più Re, e posso permettermi questi scherzi ... (Torna a fare salti e capriole.)
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Maestà ... Sono così debole che ho perduto la memoria. Un po' di quel pasticcio, Maestà, forse me la farebbe tornare!
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(abbracciando i figli): Figli miei! ... Come sono contento! ... (Alla Fata:) Dovreste compiere un altro prodigio ... Guarirmi da questa malattia del
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Sono un misero verme di terra che vi prega di fermarvi un momento! (Si precipita verso il Re e lo riscuote bruscamente.)
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(la guardano estasiati, le si accostano timidamente: le palpano la veste, i lunghi capelli d'oro: Come sono belli! Come è fine questa veste azzurra!
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Lo avrei pagato tre, quattro volte di più del suo valore! ... E il contadino, ostinato, rispondeva: - In casa mia il Re sono io, soltanto io!
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le posate sono di oro, i bicchieri e le bottiglie di argento. Alcune fruttiere di cristallo ed oro sono ricolme di frutta d'ogni specie. A destra, un
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(destandosi completamente): Perdonate, potentissimo Mago ... La Regina ed io, insieme coi nostri figli ... Dove sono? (Al Ministro:) Cercateli
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(sorridendo tristemente): Tutte le malattie dei regnanti sono belle! Se sapeste come soffro pensando che Sua Maestà non può dare udienze se non
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Voglio parlare col Re ! Voglio parlare col Re! (Irrompe violentemente nella sala un bel giovane che le guardie non sono riuscite a trattenere; nello
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(tastandosi le braccia, lo stomaco e le gambe): Mi sembra di essere un altro! Prima potevo muovermi a stento; ora sono così agile, così magro, da
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(con indignazione rattenuta, da sé): Li compatisco perché sono cretini! (Alla Reginotta e al Reuccio} Grazie, Reuccio! I miei cani mangiano meglio
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(intervenendo, lietamente) E siccome il più vecchio sono io ... Prima che passi un anno, un mese e un giorno Dentro la culla vi sorrida un figlio! E
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(allegro, si siede su una seggiola, in mezzo alla stanza. Dame e servitori, in piedi, sono attorno al Re, ognuno con un vassoio in mano, pronti agli
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Almeno, io non sono riuscito a trovarla! (Ritornano le Dame accompagnate da servitori che portano biancheria da tavola, piatti, bottiglie d'acqua e
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servitori portano un gran vassoio con un gallinaccio ripieno al Re e un galletto lesso al Ministro. Appena i servi sono andati via, entra, invisibile
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(c.s.): Le rane sono maligne! Ma domani verrò qui con una mazza ... E una, due, tre! ... (S'interrompe, sbuffando, e si rimette in ascolto.) icono
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lungo.) LA REGINA DORMIGLIA: Se il Mago compisse il portento! Renccio e Reginotta sono il nostro gran dolore. Dicono che la colpa è mia, perché
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, dormiglia! ... E poi, la sventura di quei due figli! ... (Girando lo sguardo attorno) Dove sono andati? Dovrebbero essere qui. Uno con la testa di rapa
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E vi ha risposto? Non è ancora morta di fame? Sono quindici giorni che è stata tenuta a digiuno ... Se arrivo a scoprire! ... Molte teste cadranno
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varii. - Mi dispiace; ma sono già venduti. Il compratore verrà a prenderli tra poco. - Allora ... datemi quello, quello e quell'altro. - Mi dispiace
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mio! Ne tagliava larghe fette e le mangiava assieme col pane. - Queste cipolle, queste uova sono mie! Le affettava, le sgusciava e le divorava per
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, per fortuna, figlio mio! - Sentite: mi sono smarrito in questa boscaglia, e non trovo la strada per uscirne. - Vi condurrò io. Aiutatemi intanto a
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, e ne parlò alla sua amica prediletta pregandola di mantenerle il segreto. - Ma che mistero! Che segreto! - le rispose questa. - Quelle sono lucciole
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bella! - Sì, sono una Fata - disse la dama che le aveva letto nel pensiero. - Ed oggi è una delle giornate nelle quali posso concedere qualunque grazia
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improvvisamente un vecchio con barba bianca, lunga fino ai ginocchi, che gli si pianta davanti minaccioso: - Chi ti ha permesso? ... Qui il padrone sono io
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gesto con la mano per indicare: È uscita di cervello. - Mi seggo, Maestà! Sono stanca. E tu hai sempre dattorno questi figuri? I Ministri, ora, non
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asciugarsi le lacrime. Il giovane la prese per le mani e lentamente disse: - Sono venuto da lontane parti, Facendo passi lunghi e passi corti; Sono venuto
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sono mangiata a metà! E seguitava, per ore e ore, a dire sciocchezze peggiori di queste. Il guaio era quando si mettevano a parlare mamma e figliuola
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mazzolino di violette in mano. - Sono per la Reginotta. - Grazie! - e le regalava due soldi. Quei mazzolini profumavano straordinariamente le stanze del
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farfalla? - Ce n'è tante pei prati! - Ma non sono ... "quella"! - Tentate voi, Maestà, per la farfalla. Se riuscite, tanto meglio. La ragazza venne condotta
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parole, e si addormentò come l'altra volta. Stiè un pezzo così. Quando si svegliò sembrava molto stanca. - Sono andata lontano, per amor vostro, Maestà
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stesso, quand'era venuto a sapere la cosa, aveva risposto col solito brio: "Ma che! Il comune dovrebbe ringraziarmi; sono io che fertilizzo il paese
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