Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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I vespri siciliani

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5 occorrenze

(grido unanime di gioia. Procida ed Elena circondati dai Penitenti e dai Soldati discendono la gradinata e sono condotti vicino a Monforte)

(a diritta parecchi soldati si sono avvicinati ad Elena. – Procida e Manfredo hanno messo mano alla spada per difenderla: la zuffa sta per accendersi)

(Elena e Procida s’allontanano perdendosi nella folla; mentre le coppie danzanti passeggiano nelle sale ed i rinfreschi sono d’intorno serviti

petto. A tal vista Elena s’arresta e con spavento lascia cadere il pugnale. I Francesi sono accorsi alla voce del proprio capo, traendo le spade e

non crescono che d’inverno; le loro foglie sono coperte di ghiaccio e di neve. Dal seno del canestro esce una giovinetta che rappresenta l’Inverno, e

Doveri dell'uomo

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Mazzini, Giuseppe 8 occorrenze

? Perché voler soffocare la voce del genere umano? Ambe sono sacre: Dio parla in ambe. Dovunque s'incontrano, dovunque il grido della vostra coscienza è

compimento dei doveri meno arido, i dolori meno amari. Le sole gioie pure e non miste di tristezza che sia dato all'uomo di goder sulla terra, sono, merce

tendenze che sono comuni a tutti gli uomini che ne sono parte. Esistono tendenze e fini che non abbracciano tutti i cittadini, ma solamente un certo numero

. Ed è necessario ch'io v'accenni brevemente in che cosa peccavano, perché le promesse affacciate al popolo da quei sistemi sono così splendide che

avete educazione o l'avete da uomini e da poteri che nulla rappresentano fuorché se stessi e, non servendo a un principio regolatore, sono condannati

, sono verso l'Umanità. Avete doveri di cittadini, di figli, di sposi e di padri, doveri santi, inviolabili, dei quali vi parlerò a lungo tra poco; ma ciò

Legislatore della razza umana. La sua legge è l'unica alla quale voi dobbiate ubbidire. Le leggi umane non sono valide e buone se non in quanto vi si uniformano

quelle due Menzogne vi sono spesso affacciate con apparenze seduttrici e con un fascino di speranze che solo il culto di Dio e della Verità può tradurre

USI,COSTUMI E PREGIUDIZI DEL POPOLO DI ROMA

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Zanazzo, Giggi 37 occorrenze

Così gridava, ancora pochi anni or sono, il venditore di focaccine all’essenza di rosmarino.

La canoffièna è formata da due funi che in alto sono raccomandate a una trave, o anche all’architrave d’una porta, od altrove, e in basso sono legate

Sono contadini marchigiani. Nel passato vendevano quei lunari chiamati li buciardèlli, e andavano gridando: — Lunari in foglio, e lunari a libbretto

Si trascina dietro un piccolo carrozzino sul quale sono riposti gli utensili del suo mestiere, e grida con voce lamentosa: — Chi ccià ttigami

’Angeli ce sono Si (e qui nominano una delle loro compagne) se rivoltasse E un bell’ angelo la bbaciasse! Piena di rose, piena di fiori, Bella zzitèlla

Vendono fasci d’arbusti da ardere, razzolati nelle siepi a traverso a mille disagi, nelle brume del dicembre. Sono poveri contadini che vanno curvi

È inutile parlarne. Sono tante le grida dei giornalai e così diverse, che per enumerarle tutte non mi basterebbe un’altra metà del presente volume. E

Divertimento ginnastico che i ragazzi fanno innanzi le bande musicali allorchè sono in marcia, allargando le braccia in croce e piegando di slancio

Friuli, vanno per Roma gridando: — Moscia, moscia: oh fusaglia dolce: Mosconi, ragazzi! Sono i così detti mosciarellari o fusagliari che vendono castagne

È quasi identico al giuoco precedente. Avvi soltanto qualche piccola differenza. A la guerra francese i prigionieri sono, a mo’ d’esempio, rinchiusi

, allora è ssegno sicuro de temporale. Ma nun è gnente; a le vorte, er sôno solo de le campane de le cchiese, abbasta a scongiurallo.

Identico al giuoco Mio bel castello. Gli ambasciatori sono due e stanno a una certa distanza dagli altri fanciulli che formano catena tenendosi per

piedi di tutte le Madonne che sono sui cantoni delle strade di Roma".

(della figura del sovrano). Se il compagno l’indovina vince il soldo. Vi sono alcuni ragazzi abilissimi, i quali, osservando attentamente la testa del

Esse de casa Strozzi: Fare lo strozzino. " de Bassanèllo: Di bassa taglia. " de razza Schiavetti: Come sopra. I piccoli cavalli sono detti Schiavetti

stesse scalette anni sono eravi scritto, p. e.: "Venite da Riccétto Che vi rinfresca il petto: Cocommeri sotto il ghiaccio Una fétta un bajoccaccio

cchi un antro. Chi ddice che vvonno intenne: Sempre Papi qui regneranno — o anche: Sempre preti... — Oppuramente: Sono preti questi romani. — Oppuro

Uno fa da venditore di cocuzze o di cocommeri, i quali sono rappresentati da un certo numero di giocatori. Viene un compratore e cerca d’una buona

Il numero dei giocatori deve essere sempre paro. Se, per esempio, sono in otto, quattro di essi fingono di fare un mestiere, sempre però alla muta

porte sono uperte, per chi cce vôle entrà’. Ed i compagni vi passano. L’ultimo di essi viene però fermato da uno dei capi- giuoco, il quale gli domanda

invece va più distante, tocca di nuovo a battere alla conta, o se sono più di due, al terzo, al quarto, successivamente.

sôno de ’na campana. Appizzò l’orecchie, se fece coraggio, e cco’ l’annà’ a le tacche a le tacche appresso ar sôno che ssentiva, arivò a pponte Lóngo

da povèti, o sse giôcava a mmòra. La sera s’aritornava a Roma ar sóno de le tammurèlle, dde le gnàcchere e dde li canti: "A la reale, L’ottobbre è

nascondiglio. Allorchè si sono nascosti, gridano al compagno che li deve trovare: Ti vedoo! Questo si mette in cerca, ed appena ne scorge uno, grida: É rotto

La Mazza-fiónna è un piccolo ramo di bossolo fatto a forcella a guisa di una Y, alle cui estremità superiori sono assicurati due pezzetti di

libro sui giuochi de’ Greci), al giorno d’oggi se ne sono stampati di questi libri tanti da formarne una bibliotecola. Non sarà dunque discaro ai cultori

giuoco, comunissimo anche fra gli adulti, è pure chiamato: A cchiamà’ ll’oste, per la ragione che il perditore o i perditori sono condannati a pagare

’aristocrazzìa, je se portaveno in forma magna, accompagnati dar sôno de la tromba, da servitori in gran riverèa... C’era una strada appositamente, via de li

protettore de li fravolari. Appresso a llui, tutti li fravolari, vestiti de festa, annàveno cantanno ar sôno de la tamburella, un sacco de ritornelli

Erano (e lo sono ancora) una specie di servi ecclesiastici delle fraternite di Roma, poichè ogni arte, mestiere e condizione di uomini ha in Roma la

La presente raccolta di rimedi simpatichi, come suole chiamarli il popolo, ed anche delle altre tradizioni che ho pubblicato o che sono in corso di

, e in cambio mandan loro una compagna. E il giuoco seguita fino a che essi son tutti passati, o meglio si sono ceduti ai due primi, meno due di loro

deridono i compagni che sono condannati all’inferno, loro dicendo: Tappo de cacatore, o altre parole di scherno.

essi fuggono inseguiti da lui, che, per i suoi acciacchi, non giunge ad arrivarli. I suoi nepoti intanto si sono sparsi di qua e di là, sulla strada

dirà: è un marangòne. Per la ragione, che molti anni or sono in Roma un certo Marangoni, ebanista, costruiva dei mobili da poco prezzo, i quali non

, e accusì ppuro le viggije commannate. Quanno in quaresima, verso sera, sentimo un certo sôno d’una campana, dimo pe’ pproverbio: — La campana sôna a

frode è la seguente. Mentre tutti sono intenti a giuocare, uno dei componenti il giuoco fa scirpa, ossia ruba lestamente tutto il danaro degli

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