Ora il muro è più basso. Appena lo ha superato, dice forte: «Sono salva!».
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, secrezione indelebile di bestia. Non respiro né sono oppresso, è solo che affogo.
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Il rione è mutato, sono spariti gli spiazzi erbosi, dal terrazzo non si vedono più i ponti sul Tevere e le cupole.
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Anche le due donne sono diverse, ora si chiudono in silenzi torvi, trascorrono i pomeriggi e le sere, ognuna nella sua stanza, davanti al televisore.
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Così ogni pochi minuti sono qui, di fianco a dove passi inchiodata le giornate e ti parlo: a raffica, non so bene di cosa, memorie dissepolte
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Tu mi rispondi una volta, due volte, guardandomi fisso con gli occhi dai quali sono nato: ed è l'ultimo sguardo, come se non avessi mai smesso
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La stiva e scura come una spina. Due dei sette sono morti. Dimmi quali. Hanno tutti gli occhi chiusi, le teste coperte di squame. Dalla bocca di uno
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Domanda: Eppure sono testi cosí diversi dagli altri... Non si potevano pubblicare a parte?
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Sono sulla porta di casa. Oltrepassano il cancello. Eccoli camminare nelle folate di novembre fino alla femiata dell'autobus. Da là, senza neppure
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Lo spirito - dice Eckhart - è una montagna di piombo incurante del vento leggero. Amo quel vento. Non sono quella montagna. Improvvisamente verso
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Una domanda a cui rispondo in fretta: sono in un vento che annuncia un temporale, ascoltando una radio notturna che parla di futuro.
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di caffè all'aperto, fosse Lucca o Volterra, fosse l'ansia di una via alberata, Val di Chiana che fugge come gli anni, all'insaputa. Sono per te che
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funerale. B si ammala. C muore all'improvviso. La linea tracciata da queste vite si spezza. Chi sono, chi erano? Alla deriva: voi foglie sbriciolate
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. Ha un fratello maggiore nato in manicomio. Anche la sorella della madre è stata per anni in manicomio. Gli zii materni sono sani. Di notte la nonna
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straniero e gli uccelli che rigano il cielo sopra le mura sono un disegno di china, e i miei passi che battono le lastre in pendio sono una marcia tra
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lo sbarco sulla luna, sono in pochissimi a interessarsi alle astronavi che toccano pianeti remoti e roteano per anni e decenni nel vuoto siderale
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attivo il cervello. E i già morti, richiamati a esistere, si sono tutti adirati e intristiti. Finalmente avevano raggiunto la felicità. Se quella era
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dietro un vetro che ha molte parti già offuscate, le tibie sono molto più numerose dei minuscoli crani collocati in alto e di cui non sappiamo né il
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Ci sono piante che una volta strappate appassiscono subito.Così la menta cede la sua forza a chi la coglie, e forse non èun caso che tonifichi e
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E un'altra cosa non vorrei: che questa dei sassi fosse conside- rata una “trovata"; perché sarebbe vero solo in parte: io sono veramente preoccupato
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perché sono una cosa come un'altra: sassi.
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laraccia aperte e sembriamo due statue, ma sorridenti, e non ci sono domande, solo il gioco della luce che declina e del vento che ci muove i vestiti.
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: quello parallelo al soffitto e al pavimento dove sono io.
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Una sera, ero in ritardo, con un asciugamano, inavvertitamente, ho urtato una preziosa bottiglietta di profumo, che è caduta. I pezzi sono stati
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Così sono stati per molti anni, nella luce gialla della grande città. Io so che non potrò cambiare niente di tutto questo e so che tutto questo ha
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Oggi il vento è cattivo, per questo mi piace. Per due volte è caduta la pianta che amo. lo però mi sono rifiutato di portarla dentro. Ho preferito
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, quando il non pensare si è tradotto in non sentire. Ho cercato allora di tomare a sentire, mai sensi sono della vita, e la vita non basta, almeno così mi
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. Non avere nome significa fuggire: pochi hanno il coraggio di andarsene dal nome che hanno fino al nome che sono.
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della follia. Chi e dove sono, cosa succede se decido di disfarmi del nome, di farmi chiamare in un altro modo? E quante persone dovrei ammaestrare?
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strappi nella pelle del silenzio) mi sono penetrate fino in fondo: e adesso sono io, solo io, il pozzo d 'Acqua Nera, l 'istinto omicida, un senso di
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Non la morte, ma i morti mi raggiungono oggi e mi abitano, come padroni delle notti. Sono in Scozia e cammino lungo il fiurne Black Water Acqua Nera
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non e buio. Allora mi accorgo che dall 'altra parte del Black Water, sulla destra, all 'altezza del buco, non ci sono più rottami, rimesse, tane di
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Non sono solo e percorro un sentiero erboso: alla mia sinistra scorre l'acqua, sulla destra il retro di una di case, qualcuna elegante, qualcun
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Mi sono sempre battuto in condizioni così sfavorevoli che desidererei farlo alla pari. Sono molto modesto e non vi domando, amici, altro segno che il
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In un momento Sono sfiorite le rose I petali caduti Perché io non potevo dimenticare le rose Le cercavamo insieme Abbiamo trovato delle rose Erano le
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Io sono giunto alla città nel mezzo del bosco. Batto ala porta, nessuno domanda, batto a tutte le porte della città muta; non odo che fontane cantare
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che passano e ripassano e sono come uccelli di un cielo musicale! Ariette d'ospedale che ci sembra domandino un'eco in elemosina! II. Vedi: nessuno
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Ti son vicino e tu mi sei lontana, mi guardi e non mi vedi, o s'io ti parlo, pur amando ascolti, non però m'intendi; ti sono questo corpo e questi
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intera ch'ora non sono, se già in me non l'ami: ma se in me non l'ami, se tua vita crear non so della mia vita stessa, che più giova sperar, che più
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veglie liete sconfitte e facili vittorie e voi quaderni carchi di memorie io v'abbandono. Libero sono dalla tirannia d'ogni minuto; sono rotti i ceppi
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. Ché a brevi fiate nel tempo passato nel fondo del mare mi sono tuffato. A dare or la patria all'esule sirena, la patria a me stesso e all'uomo abbattuto
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La finestra socchiusa contiene un volto sopra il campo del mare. I capelli vaghi accompagnano il tenero ritmo del mare. Non ci sono ricordi su questo
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Quando ti parlo,come uno sparviero sono leggero ; come l'augel che bee l'aure remote in cui le note vibran forse degli angioli d'Iddio! Sul cranio
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Giovinettina bruna come una bruna notte, e malinconica come la luna! Io mi chiamo l'amore, l'amor mi chiamo, e sono il raggio e il gaudio del primo
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somiglia a quello dell'anima mia... Dall'aria greve oppresso tenta invan sollevarsi, e fuggir via! Povera amica! di me che ne dici ? Pazzo non sono, e
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della cattedra l'odore, risento il gelo delle vaste scuole, e riveggo il bidello e il professore. . . Oh memoria crudel, spina del cuore! E dove sono il
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. Uscir? ... di fango sono un mar le strade, e le mie scarpe han l'aria miseranda; che cesserà, l'oste mi persuade, e ch'io pazienti ancor mi
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c'è quel dito, ahimè! del cardinale, che pecca assai nella sinistra parte; sono inezie, lo so, ma piano piano si sdrucciola nel falso e nel balzano
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Nella mia stanza squallida, nell'asil mio negletto, oh! quante volte ho detto : sono tranquilli i dì! Son solitario e povero, non ho sorrisi intorno
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suicidio mi ha dannato Iddio, errarmi intorno mi parea sentire l'alito della morte. O mia ricchezza unica, o bimbo mio, lo sai tu chi son io? Sono il
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