disse aspramente: "Andè via, vu; andè in cusina; vegnì quando che ve ciamarò; andè, digo! Obedì! Abiè rispeto! Comando mi! Son paron mi!" Era la
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signor Giacomo, ma la Marianna non voleva saperne di scendere ad aprire. "Verzì! Verzì! Son paron mi!" Tutto inutile. Pasotti bussò da capo, picchiò
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pazze speranze dei liberali. "No, signor Paolo riveritissimo", gli disse l'ometto. "Mi son nato soto San Marco, gran santo; go visto i franzesi, bona
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; e Franco stesso aveva aggiunto alla lettera dello zio un biglietto con queste parole: Cara nonna, mi manca il tempo di scriverti perché son qui; te
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dispensa. Da le dame no digo ma dai cavai mi son stà sempre lontan. Apff!". Gli altri tarocchisti raccolsero in fretta il problema, i fantasmi non furono
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, riscrivi e ricancella, ne son venuto a capo alle quattro del mattino. Qui mi dicono che i miei periodi hanno una forma troppo classica e che adopero
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viso simile a quello di suo padre. "Son vègia, neh? Son brutta, neh? Te piasi no? L'è nient, l'è nient, l'è nient!". E si mise a baciarle umilmente le
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francolini e i tartufi bianchi sono per la popòla Carabelli, son buttati via." "Sa qualche cosa, Lei?", disse piano Pasotti con una vampa di curiosità negli
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scendere in barca. "Oh, son qui", diss'egli, "e voi guardate bene, mentre staremo via, di non lasciar cadere la casa nel lago." Durante il tragitto sul Lago
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l'ingegnere Ribera soleva definire con questa citazione censuaria: campo grande, detto il campone, tavol sett. Sette tavole son venti o ventidue metri quadrati
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. Solamente deve lasciar Lodi entro due ore!" Qui Franco avrebbe capito subito di dove veniva il colpo; il filosofo non capì. "Son venuto", diss'egli, "a
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a Rooch ci son pochi passi. Salito sul ciglio, Franco udì qualcuno parlare sommessamente nella cascina. Sostò e, fattosi da banda, si stese bocconi
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bisogna, vi faccio venire tutti." "E no, caro. Son troppo vecchio, non mi muovo più." "Ebbene, verrò io questa primavera con duecentomila miei amici
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occhi se il medico gli avesse proprio detto così. Poi rispose: "Non fa niente. Son pronta". Dalla nuova espressione dello sguardo e della voce, Franco
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a proposito, "forse, il tempo ... son tre anni soli ... forse verrà il giorno che si piegherà." Luisa alzò il viso dal collo di Maria. "Forse lei, sì
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. - Son gli uomini che l'han condannata, che le fanno adorare quel mostro di bronzo! Lei feroce! ... Lei! ... povera fanciulla! ... - Perdono, padrone
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§Il Gange, questo famoso fiume celebrato dagli indiani antichi e moderni, le cui acque son reputate sacre da quei popoli, dopo d'aver solcato le
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avremo un solo uomo alle spalle. - Diffidiamo, padrone. Quegli uomini mi fanno paura. - Non temere, che son qui io. Zitto e sta' bene attento. Un
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cozzare coi mostri che ti hanno condannato. Uscirò di qui, ritroverò i miei prodi compagni ed allora ti rapirò, ti salverò. Essi son forti, tu hai detto
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inutile. Il poveretto, mezzo asfissiato, tremante, pallido, gettò un urlo straziante: - Aiuto! Son morto! ... Udendo dietro di sé sordi fischi, si volse e
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io son forte. - Che vale la forza contro questi uomini? - Farò a loro una guerra spietata. - T'infrangeranno come un giovane bambù. Non sfidano essi
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