lucertole si arrostivano beatamente al sole. Nella seconda grotta invece c'erano i pipistrelli, disse Ippolita. Questa grotta era come una porta nel
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pozzanghere. Un cappelletto di tela bianca in testa, per il sole, e sotto il cappelletto le trecce già un po' disfatte per via della biciclettata. Il
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verdi lustre che brillavano al sole. Da piangere, a pensare come ci toccava passarla male. Avrei voluto non arrivare mai. Mi ero figurata che al
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Salivamo la strada bianca di polvere, sotto un sole a piombo. Si cuoceva, nell'automobile nera con la capotta piatta. Ippolita, che era in campagna
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ai piedi dell'eccelsa tua torre consumo le ore, plin plon plon, plon plon plin, in attesa di vederti apparire. Come il sole tu sorgi, o dama gloriosa
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ripeteva le cose almeno venti volte non era contenta. Rimaste sole noi due domandai: - Di chi è la lettera? - Di mio padre. - Ma... non la apri? - Poi la
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abbronzato, con un cappellone di paglia; si vede che c'era un gran sole in quei paesi là dove lavorava. Teneva gli occhi un po' stretti, per il sole, e
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. Poi si senti cantare un gallo e mi venne il dubbio che stesse per spuntare il sole. Cosa faceva Ippolita, che non la sentivo per niente? Se perdeva
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