Storia sentimentale dell'astronomia
orbite sono il risultato di due forze opposte, una di attrazione verso il Sole e una che tende ad allontanarli. Per spiegare il moto dei pianeti, il
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Questo modello riusciva a descrivere abbastanza bene i moti dei pianeti e del Sole, e in mancanza di prove definitive poteva essere considerato
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La distanza del Sole
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Storicamente notevole rimane lo sforzo di Cassini per misurare la distanza del Sole con il metodo della parallasse, e di conseguenza attribuire al
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Dove va il Sole?
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Tra il 1805 e il 1817, Hershel affrontò l’ultima sfida: stabilire dove va il Sole trascinando con sé la Terra e il corteo degli altri pianeti.
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opposta. Ne dedusse che il Sole corre verso un punto della volta celeste che si trova approssimativamente nella costellazione di Ercole. La scoperta fu
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mettere in evidenza una parallasse. Nell’attesa, si percorreva la strada dell’induzione. Descartes aveva sostenuto che il Sole non è nient’altro che
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Niente parallasse. Ma la scoperta non era meno importante perché dimostrava due cose: 1) la Terra si muove intorno al Sole (prima dimostrazione
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Anche gli Egizi furono osservatori attenti del cielo, ma con intenti più pratici che teorici. La loro civiltà era fondata sul culto del Sole. Gli
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, organizza le osservazioni dei transiti di Venere davanti al Sole del 1761 e 1769, va in Inghilterra per vedere l’orologio di Harrison che con la sua
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La scalata alla distanza del Sole dall’antichità ai nostri giorni
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più vicino al Sole, e per Urano, il più lontano, quel grande pianeta al di là di Saturno scoperto casualmente da Hershel nel 1781.
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latinizzato in Titius) nel 1772 aveva trovato una curiosa relazione matematica tra le distanze dei pianeti dal Sole. All’incirca, ogni pianeta dista dal
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Presto ci si accorge che anche la distanza dal Sole non corrisponde alle attese: Nettuno risulta assai più vicino di quanto Le Verrier aveva
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Lescarbault aveva effettivamente osservato una macchia rotonda sul Sole la mattina del 26 marzo 1859 prima di uscire per visitare i suoi pazienti, e
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Talete insegnava che il principio di tutte le cose è l’acqua, le stelle sono fatte di fuoco, il Sole illumina la Luna (di per sé oscura) e la Terra è
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eclisse si Sole, e padre Angelo Secchi, che nel 1851 ottenne buone immagini della Luna e dell’eclisse di Sole del 28 luglio. “L’immagine ingrandita
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Allievo di Anassimandro fu Anassimene (586-528 a.C.), che fece dell’aria il principio universale. Sosteneva che il Sole e le stelle, dopo il tramonto
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Sole. In realtà, come ha dimostrato August Boekh, Filolao insegnò che la rotazione diurna del cielo e del Sole è dovuta al moto in 24 ore della Terra
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verso il basso e illimitata era l’aria al di sopra. Come le stelle si spengono ogni mattina e si riformano la sera successiva, così il Sole si
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Dal Sole alle altre stelle: nel 1863 Jules Janssen (del quale conosciamo già il revolver fotografico per l’osservazione dei transiti di Venere
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Scopritore di due comete, studioso del Sole (gli dedicò osservazioni quotidiane e un libro pubblicato in Francia), autore di 200 pubblicazioni
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spettroscopia solare. Riuscì così a dimostrare che alcune righe dello spettro del Sole erano in realtà dovute all’assorbimento dell’atmosfera terrestre, e
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elementi e di composti furono identificati nel Sole, nelle stelle, nelle nebulose e nello spazio interstellare.
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Aristarco: Sole al centro
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Le supergiganti rosse sono molto luminose (centomila volte il Sole) perché hanno diametri enormi: se fossero al centro del Sistema Solare, la loro
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Come altri, Aristarco aveva capito che la Luna è sferica dalle fasi che attraversa a mano a mano che il Sole la illumina. Il suo ragionamento è pura
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Prima di elaborare la teoria eliocentrica, Aristarco si propose di stabilire quanto il Sole è più lontano della Luna. Questa è una vicenda che
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“Aristarco di Samo – scrive Archimede – (...) suppone che le stelle fisse e il Sole siano immobili e la Terra si muova intorno al Sole in un cerchio
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quarto della Luna né di misurare con precisione l’angolo Luna-Terra-Sole. Aristarco lo stimò di 87° mentre è di 88° 50’. Ne concluse che il Sole è 19 volte
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Rimane il fatto che Aristarco ebbe il coraggio di immaginare un immenso triangolo disegnato nello spazio tra Terra, Sole e Luna trasferendo su scala
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Einstein calcolò il redshift gravitazionale del Sole: niente da fare, troppo piccolo per essere misurabile. In effetti solo molti decenni dopo
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Einstein ne aveva in mente altre due. Stando alla sua teoria, la massa del Sole avrebbe dovuto agire sulla luce emessa dalla stella spostandola verso
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abbagliante del Sole per confrontare la posizione delle stesse stelle riprese normalmente di notte, senza lo spostamento gravitazionale dovuto alla
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Dopo la supernova osservata nel 1604 da Keplero molti altri indizi dell’evoluzione dell’universo si erano accumulati. Sul Sole apparivano e
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Il Sole nel pozzo: Eratostene misura la Terra
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3) Tutti gli altri oggetti che orbitano intorno al Sole, ad eccezione dei satelliti, saranno denominati collettivamente “corpi minori del Sistema
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Nel collasso, le stelle di medie dimensioni, come il Sole, si trasformano in nane bianche molto dense, disperdendo nello spazio una nebulosa che
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Se invece la stella è molto più massiccia del Sole, nel collasso, che avviene in pochi secondi, gli strati esterni vengono espulsi a grande velocità
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, avrebbe conseguito il dottorato di ricerca. La folgorazione gli venne in mezzo all’oceano contemplando il luccichio del sole sulla schiuma delle onde: la
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, Ipparco affrontò il problema del moto disuguale del Sole nel corso dell’anno, più veloce d’inverno e più lento in estate. Oggi sappiamo che ciò è
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dal Sole, ma perché la radioastronomia si sviluppasse fu necessario attendere la fine della seconda guerra mondiale e l’abolizione del il segreto
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Le ore sono disuguali perché ogni giorno varia il tempo durante il quale il Sole sta sopra l’orizzonte. Di qui la necessità di scandire
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da Galileo e Keplero. “Quando l’occhio in oriente – scrive nel Codice Leicester – vede la luna in occidente, vicina al tramontato sole, esso la vede
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Qualcosa si sa anche di Leonardo osservatore. Quando era a Milano alla corte di Ludovico il Moro seguì l’eclisse di Sole del 16 marzo 1485, e dal
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Copernico esercitò il suo sforzo intellettuale soprattutto per eliminare l’equante. Far muovere la Terra intorno al Sole in un anno, farla ruotare su
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Le orbite ellittiche comportano un’altra rivoluzione, anche rispetto a Copernico: il Sole occupa uno dei fuochi delle ellissi, e quindi neppure lui è
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La questione era rilevante. Nel sistema copernicano – ma anche in quello di Tycho Brahe – Venere, orbitando intorno al Sole, avrebbe dovuto mostrarsi
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Sole al centro, le cose migliorano. Ma non quadrano ancora, perché Galileo non teneva in considerazione che anche la Terra si muove intorno al Sole
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