(quei suoi inventari di pensieri e sentimenti trafitti dalle immagini) non limitò la pittura ai soggetti «sociali» e «pubblici», come il «Fucilato» e il
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una «svolta», e di «costituzione di uno stile». Lo stile in Mafai, riconoscibile, dalla tavolozza al modo di disegnare, dalla scelta dei soggetti alla
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calzoni di illuminista e dalle fedine di Santa Alleanza; costui guarda nel vuoto i «soggetti» cui l’arte deve «ispirarsi» in un modo così fallimentare!
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apparente somiglianza di argomenti e di soggetti con quelli della scuola romana già famosi (dalle sirene alle donnine, dalle maschere, ai «personaggi
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proposito a soggetti «riconoscibili» nella sua bella mostra alla Biennale veneziana del 1958; e non sappiamo nemmeno fino a qual punto egli allora fosse
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soggetti e ad argomenti, della pittura di Delacroix: non già per prospettare la ipotesi di un dualismo fra «storia» e «vita presente», mai esistito tra
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