Non so a chi dedicare questo libro. Come se di nemici non ne avessi abbastanza, con questo " Galateo „ ho voluto farmene ancora qualcuno. P.
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che la lettera sia andata smarrita. Dopo sei anni capirà che è un vostro sistema; non so come lo potrà giudicare, ma avrete contribuito col vostro
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applicazioni, del discernimento nell'adottarli e nell'eliminarli. Io non so se l'alcool sia quel tremendo veleno che dicono oppure se mezza bottiglia di
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«Chissà, chissà quando, chissà se» e gli inopportuni «non è vero?», gli «eccetera eccetera, e una cosa e l'altra, i non so se mi spiego». Abituali a
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Si racconta che in non so quale paese il prudenziale invito a non distrarre il conduttore degli omnibus con conversazioni inutili sia redatto in tono
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L'uomo comune ragiona, il saggio tace, il fesso discute. (Proverbio non so più se di Confucio o mio). Non c'è donna con la quale sia possibile
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uno che l'intruso non conosce. Per non so quale urto di onde elettromagnetiche, il nuovo venuto è sempre un importuno. Non è vero che «gli amici dei
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congiuntivo che per l'oltraggio al suo onore. Non so se fu un grande cornuto, ma aveva dello stile. Almeno in questa seconda parte cercate di imitarlo.
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pianoforte della figlia del guardiano. Nel carcere di Sing-Sing, reparto condannati a morte, strilla tutto il giorno un apparecchio radio; non so se sia
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divorziare perchè suo marito, E. P., le dà continue prove di «crudeltà mentale». Questa formula ha successo nell'America del Nord, e non so se l'avrà
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storielle... Non so se mi spiego. In questo settore bisogna avere la mano delicatissima; deve esalare un vago profumo di peccato, obbedire a una tecnica
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prudenza e la vostra ponderatezza, io so che avrete la tentazione di rispondere a precipizio. Per evitare un guaio, qualunque sia il problema rispondete
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l'intelligenza immersa nell'esegesi di una partita di foot-ball o nella filosofia dei pugni di non so quale gloria della boxe nazionale. Una signora
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progresso? - Lo so perfettamente - rispose il selvaggio della Polinesia. - Il progresso consiste nel creare difficoltà, per avere poi la scocciatura
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comportate come dico io potrete sempre sostenere «non so chi sia, non l'ho mai vista, non ho mai sentito il suo profumo nell'ascensore perchè soffro di
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famiglia le uccise tutte e due. Non so che uso abbia poi fatto del bidé, né se la Corte d'Assise locale lo abbia condannato a una piccola pena o assolto con
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esasperare l'amor proprio di colei o di colui che assume il ministero di decongestionarti il timpano. Non so chi ha detto che la musica intenerisce i cuori
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Tertulliano diede del liquame cadaverico: «Un non so che, che non ha più nome in nessuna lingua». Scusate se vi ho tolto l'appetito, con la macabra citazione
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maniere, del modo di parlare, di giudicare, di vivere socialmente. Se questo istituto avrebbe successo, non so. Oserei dire di no, ed ecco perchè: In
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da inghiottire ogni giorno, lo so. Ma si deve abituare lo stomaco da giovani, per non doverne inghiottire due più tardi, e più tardi tre. Se cominciate
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direbbe un fesso? Direbbe: - Oh, signora, le donne io so svestirle, non so abbottonarle. Quella frase non dirla tu. Non dire mai la prima frase che ti
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coscienza rimane relativamente tranquilla, perchè so che i consigli d'igiene dell'anima e i precetti di estetica dello stile non vengono seguiti
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trascinarsi dietro questa fama a un disturbo. Io non so se la iettatura esista. La prendevano sul serio i Greci e i Latini; pare che ci credessero San Paolo
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sua volontà. Mi pare questo un sensibile progresso nella psicologia applicata. Non so se avrà imitatori. Anzi, temo di no. Nonostante la lotta che si
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. Non so se nei disegni della Provvidenza, ma certo in quelli della madre io ero destinato a divenire lo sposo della figlia e parziale erede di palazzi
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genere, che nei collegi inglesi si chiamano «fagging» e in quelli francesi si chiamano «brimades». Non so se questi esercizi formino il carattere, ma
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, aveva dimostrato non tanto il suo rispetto della verità quanto il proposito di pesare su un piatto o sull'altro della bilancia. Non so più chi fosse
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un'occhiata, un giovanotto che pranzava da solo un po' più in là, e gli disse che quel giovanotto la stava osservando con eccessiva insistenza. Io non so
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presentare con etichette convenzionali un equivoco contenuto. Udiamo spesso persone di scarsa familiarità con la penna, sospirare: «Non so come cominciare
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, l'utente, il cittadino - non so come chiamarlo questo animale da esperimento - è secondo lo Stato un souffre-douleur da prendere a calcinculo, la
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disturbo, di non voler dovere nulla a nessuno. E' il « clou » della cafoneria. Per ribellarsi a questa usanza ci vuole del coraggio, lo so, perchè la padrona
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di fare goffo e impacciato di colui che prende la prima lezione di guida dell'automobile. Non so se sia un'invenzione a sfondo puramente simbolico la
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quando fra un piatto e l'altro il cameriere le vuol cambiare le posate, dice «oh, non si disturbi!», o il consanguineo di non so quale grado, che finito il
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uno spiccato fare e una decisa pronuncia fiorentina, romanesca, napoletana. Perchè? Non lo so. E' una delle cose che non si spiegano. Si osservano. A
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sulla mia. Non so che cosa avvenne; che cosa crollò; che cosa si distrusse. Gli dissi categoricamente no. Oh, ombra della mia amica lontana, ora che
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