La tradizione di naturalismo nordico è per l'arte napoletana qualcosa di secolarmente inconcusso e invincibile. Giotto e Simone vi sono accolti
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saputo stanziare altrettanto le sue scene. A sinistra, nella storia di San Simone Stock che salva un carmelitano dalle tentazioni diaboliche, il vasto
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Vediamo ancora: a pag. 124: «Simone di Martino (1283?-1344) pur cresciuto dal ceppo duccesco, ruppe dall'interno questi stanchi involucri adusati
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stato di fatto. Poiché nella conclusione non v'è che Duccio, Simone, i Lorenzetti, e qualche altro nome tanto per non svelare troppo l'oltranza, ma
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figura di Simone Martini deve stilisticamente corrispondere a qualche palazzo o gruppo di palazzi senesi, costruiti o solo ideati, esistenti o no, poco
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Ed ecco, sempre secondo il Dami, comparire Simone ed «introdurre nell'ordinato paradiso duccesco un procedimento di stile che non era più possibile
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Ma al Dami interessa più una spiegazione muscolare schermistica della linea di Simone, e delle sue dolci insinuazioni lineari! E quali stenti duelli
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Ci basterà ricordare che se l’equazione valesse per qualcosa, la valutazione storica di Duccio e di Simone avrebbe dovuto riescire sensibilissima
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amatore dell'arte, si manifesta nell'impegno che il Dami pone ad affermare che il proseguitore vero di Simone, non ancora notato fin qui in questa
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Più comico è che rispunta fuori ancora Simone, il puro angel divino, linea transumanata, a fare almeno una volta un capolavoro «terreno»: Guidoriccio
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cupola, opere notissime, e citate dalle vecchie guide, di Simone Peterzano, dipinte perciò almeno trent'anni prima degli affreschi di Daniele.
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sono una prova evidente. La Deposizione delle Ore di Bruxelles (ms.11060) è copia libera da Simone (Anversa); e nelle Très Riches Heures di Chantilly, i
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servirono a diffondere in Francia l'iconografia senese. D'altra parte nel 1337 lo stesso Simone Martini portò in Avignone il fiore più squisito della civiltà
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: «vedete il padre valeriano, vedete Fra Cosimo, Fra Massimo e Fra Simone da Carnuli; e ditemi se vi venne fatto di scoprire mai un più focoso cappuccino del
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grossolani sulle possibilità delle tecniche specifiche - nessuno vorrebbe negare che il colore di Simone Martini, di Gentile, di Stefano, di Giambono o di
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contorni di Simone, per disperderci negli infiniti laberinti del rabesco di Stefano o di Giambono.
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A questo, ripeto, non servirono i Senesi. Simone tende talvolta verso larghezze di superficie ma perde il senso dello spazio come in alcuno dei suoi
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