Monica sembra destarsi: balza; discende i gradini, s’avvicina a Silvana. Silvana si volge, smemorata.
Silvana tace.
Silvana rientra e riprende il lavoro.
Entra Silvana e si inginocchia davanti alla cattedra.
Ma Silvana si è già ricomposta al lavoro, in silenzio.
Silvana raccoglie il suo manto, si avvolge e muove verso la porta. Aspra, imperiosa, Eudossia la trattiene.
Un’ancella viene, accende i candelabri, esce in silenzio. Ora Silvana e l'Esarca sono soli.
Silvana lentamente si abbandona sulla teca, appoggiando disfatta il viso sul cristallo. Un urlo d'orrore si leva dalla folla.
Silvana guizza, colpita: dardeggia la vecchia con uno sguardo pieno d'odio, poi fissa Donello, e resta immobile così, tutta intesa in una disperata
Silvana si leva impetuosamente, come se la sua anima voglia sfuggire all’oppressione. Lenta, implacabile, la suocera volge gli occhi verso di lei e
Le donne escono via correndo. Silvana è sola, volta verso quella parte dove la canea va lontanando: rabbrividisce, si copre gli occhi con le palme e
Durante il coro, Silvana - che era seduta in disparte, e accanto a lei Monica - nuovamente si leva ansiosa e insofferente, e muove qualche passo
Due diaconi hanno posato d’innanzi al Vescovo la teca con le reliquie sante: s’inginocchiano. Anche Silvana è in ginocchio, ed ora ripete
Fissa Donello con lo sguardo pieno d’amore, e in quest’atto la vede Silvana, che inquieta e torbida s’aggira fra gli intercolunni e le tende. Un
patrizia Silvana, seconda moglie dell’Esarca. Dall'opposto lato, ma più vicina, è Zoe; in cerchio seggono, fra l'altre, Monica, Agata, Sabina, Lucilla.
Silenzio. Indistinto s'ode un coro lontano lontano. Eudossia si leva, e s'avvia lentamente; esce per la porta grande, seguita da Silvana e da Zoe. Le
in avanti, poi si accascia, con le braccia inerti. Silvana non ha subito capito, e guarda forsennata i vitrei occhi dell’Esarca morto; dubita; vuol
. Silvana ha seguito l'uno e l'altra con i terribili occhi sbarrati: ora si passa una mano sulla guancia e sulla bocca, quasi si aggiustasse la maschera al
Donello, il Vescovo, il Prefetto, un Consigliere, alcuni Scolastici. Silvana ha seguito lentamente Monica fin sulla loggia, ed ora è ferma presso il
, sgabelli, un lettuccio un doppiere acceso. L’alba è vicina. Silvana siede sulla sponda del lettuccio. Donello posa il capo sul suo grembo.
L'Esarca esce, seguito dai due silenziari. Silvana è sola col suo tormento indomabile; ogni atto, ogni passo rivela la sua ansia e la sua pena. Ora è