ciascun corpo proietta sul terreno, individuando i diversi piani di profondità determinati dalla disposizione di ciascun gruppo sulla scena. Siamo agli
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analogia tra i due dipinti. Questo tipo di scelte, infatti, non era nella disponibilità del pittore. Noi siamo abituati a pensare erroneamente alla
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stanza (il letto, il pavimento, la donna con la veste rossa), ce ne nasconde una minima porzione, che noi siamo indotti ad immaginare. Anche in questo
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Siamo dunque di fronte ad una scena in cui l’organizzazione prospettica dello spazio è utilizzata non solo in funzione compositiva, per rene eie
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è quanto mai utile incrociarli anche con tutti gli altri eventuali dati, documentari o tecnici, di cui siamo in possesso) ci indirizzano verso un’area
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distinguerne le diverse caratteristiche e qualità. Se poi siamo messi in grado di salire su dei ponteggi, possiamo guardarle dalla stessa distanza da cui le
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più piccola ruga o asperità. Chi è l’autore di questo e degli altri sorprendenti ritratti degli esagoni orvietani? A questa domanda siamo stati in
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in mano, per il manto viola e la veste gialla. Il passaggio successivo sulla destra è tutt’altro che facile da decifrare, depistati come siamo dalle
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all’altra, viaggiando in genere assai più di quanto noi siamo abituati ad immaginare. Le tendenze stilistiche si diffondevano inoltre grazie alla
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