, conviene farne il tirocinio in famiglia. «Quale dolcezza non vi ha in questo pensiero: Siamo figli della stessa madre! Quale dolcezza nell'aver
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, passavano per eccezioni. E che allora si viveva una vita più stabile e più reclusa. Adesso, noi, con vapori, telegrafi, telefoni, giornali, siamo in continuo
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ripetiamo. E pure a la morte siamo sempre nuovi. La sentiamo, la pensiamo, magari la affrontiamo, ma non ci rassegniamo ad essa; ci ripugna; ci ribelliamo
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dire dipendere da qualcuno. O non siamo noi tutti, o quasi tutti dipendenti da qualcuno?... L'impiegato, l'ufficiale, il medico, l'industriale, operaio
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di persone a modo: «Oh siamo dunque tornati, con questo po' po' di progresso che cambia la faccia al mondo e dovrebbe almeno educare il buon senso
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alla buona di casa sua! e suol dire che via di lì, lontano dalla mamma e dai figliuoli (noi siamo in cinque tra fratelli e sorelle), gli pare di essere
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d'aver diritto; se le cose non sembrano procedere come a noi pare giusto; se siamo ingiustamente giudicati. Ma facciamo di pensare un istante con la
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audace, nelle quali, coraggiosamente, aveva scritto come conclusione di tutto un libro: Siamo in decadenza! Decadenza! Questa parola suonava male fra i
presidente Onorevole Lucchini, siamo all'articolo secondo.
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presidente No, onorevole presidente del Consiglio, siamo in argomento.
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Carcano rend="italic">ministro delle finanze. Devo dichiarare all'onorevole Rubini che siamo pienamente d'accordo.
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che non è giusto sottoporle al pagamento di una doppia tassa, quella di circolazione e quella di trasferimento, tanto più che noi siamo pienamente
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Dunque non siamo molto lontani dalla aliquota della proprietà immobiliare. Ma v'ha di più. Molti sostengono che le Società anonime coll'obbligo di
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Ad ogni modo anche provvedendosi col regolamento, noi siamo davanti a quelle tali «seccature» accennate dall'onorevole Daneo per quanto riguarda la
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' titoli, ma non è necessario nessun altro aumento di tassa per far fronte agli sgravi ora proposti, che noi tutti siamo disposti ad approvare.
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portatore. Quindi in massima siamo d'accordo. Ma poiché la disposizione mira a riparare ad uno stato di cose deplorevole, quello per cui i titoli al
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numero delle sue artiglierie, nè il numero dei cavalli: e vogliamo ridurlo noi che siamo appunto deficienti di tali armi?
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Marazzi relatore. La discussione, sul principio, è andata così rapidamente che siamo arrivati al capitolo 16 senza essercene accorti; tanto che
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In quanto all'artiglieria non credo che si debba, per il momento, parlare di diminuzione, perchè siamo di fronte ad una grande trasformazione
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proposito dei disegnatori di artiglieria e genio mi inducono a fare una raccomandazione all'onorevole ministro della guerra; ed ora che siamo alla fine
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. Dirò anzi che siamo già stati in corrispondenza con una buona parte di Municipii i quali appunto si trovano in questo caso, e che abbiamo sempre
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presidente. Dunque siamo d'accordo.
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Sonnino Sidney. Siamo d'accordo, ma le questioni di regolamento possono qualche volta fare precedente, ed essere invocate in altri dove l'accordo è
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regolamento. In questo siamo tutti intesi. Ma l'articolo 73 consta di due parti: una è la prescrizione alla Giunta di presentare le relazioni entro un
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? Settefonti ha trenta chiese, trenta! - Anch'io ho la chiesetta a Sabattino , per la messa, quando siamo in villeggiatura - disse uno dei galantuomini , ridendo
infamie! - Oh, no, signor Paolo, non parli così! Del bene e del male che facciamo siamo responsabili noi. - E di quello che ci costringono a fare gli altri
Settefonti, come ella dice, perchè ormai la nostra vita è legata a questa impresa del babbo, e noi siamo liete che sia così! Dalla commozione che rendeva un
. - E noi galantuomini siamo peggio. Certe volte, io mi vergogno di essere siciliano! - Eccede! - lo ammonì miss Elsa. Paolo Jenco scosse la testa
paura; siamo qui noi! - disse uno di essi. - Non ho paura di nessuno - rispose alteramente il signor Kyllea. - Sono suddito inglese! ... Ma che vogliono
... Io lo sapevo, e la mia fantasia certamente lavorava senza che io me n'accorgessi, e mi produceva quelle allucinazioni ... Sciocchezze! Quando siamo
quella grillaia anche a metà prezzo - esclamò il dottore. - Per quel che vale - rispose il notaio. - E voialtri? - Noi siamo tre fratelli. Ognuno per sè e
agire riflessivamente. Ormai suo padre diceva spesso: - Noi siamo già siciliani; questi terreni che la mia cultura ha reso fecondi, ci hanno fatto
lei al mondo! - Tanto sciocchi ci riduciamo quando siamo innamorati! - Grazie - ella disse. - È mirabile! Peccato che mio marito non saprà recitarlo
complimento che ci ha fatto, siamo preparate a tutto noi signore. Inoltre, non vogliamo privarci del piacere di sentirlo parlare. - Io sono positivo
odio al dottore, che intanto aveva la sfacciataggine di assicurargli: - Siamo fuori di pericolo! Infatti, il cavaliere ne era uscito quasi per miracolo
affrontare le difficoltà, né correre i pericoli di una speculazione. Siamo tanti bambini che attendono di essere imboccati col cucchiaino
badare.» «Il marchese ha ragione, cugino.» «Mah! ... Ci siamo compromessi. Si è compromesso anche lui ... In ogni caso, basterà dare il nome
!".» «Sono uomini anche loro ... » «Siamo uomini pure noi; ci lascino tranquilli!» «Perché Dio ci ha dunque creati?» «Non ci ha creato nessuno! La
, egli che può leggerci nell'intimo anche meglio di noi stessi. Sappiamo forse, spesso, perché ci siamo risoluti ad agire in una maniera piuttosto che
e udir meglio. Questo mosse a sdegno il marchese. «Che c'è? L'opera dei pupi ? Che cosa vogliono tutti costoro? Non siamo in Piazza dell'Orologio qui
riconosciuta incontrandomi altrove? Sono parecchi, parecchi anni che non ci troviamo faccia a faccia. Siamo due fantasmi venuti fuori chi sa come
figlia di una raccoglitrice di ulive diventi marchesa di Roccaverdina. Pares cum paribus , ha detto il Signore.» «Siamo tutti uguali davanti a lui!» «Oh
perdere la testa!», replicò il marchese. «Al contrario. Niente è più consolante della nuova dottrina. Noi siamo arbitri della propria sorte. Il bene e il
bambini alla carità di una vicina. Ma siamo cinque bocche, eccellenza!» «Prendo il ragazzo», risolse la marchesa tutto a un tratto. «Bisogna rivestirlo
vigne, dai loro oliveti, quantunque a poco a poco; intanto avrebbero assorbito altro che i primi guadagni! E questi erano poi certi, sicuri? «Ci siamo
quattr'occhi, quando il dottor Meccio non era più là, con le sue fisime clericali, a trattenerlo di parlare, si sfogava: «Siamo in mano di una serqua di
La Greca. «Ah dottore! Non vuole mangiare più! Serra i denti, si volta di là; come fare?» «Ci siamo!» Il dottore non die' altra risposta; e Agrippina
! C'è l'ingegnere.» «Non ho fretta, mamma Grazia.» «Siamo con la casa sossopra.» «Pel matrimonio, l'ho sentito dire.» «Che tosse! ... Riguardatevi, don
; poi verrà l'altro. Siamo qua, tutti, per portarvi in palma di mano. Il paese ha bisogno di uomini energici e onesti, onesti specialmente! Voi mi
buon'ora al lavoro, mastro Vito." "Se non si lavora non si mangia, eccellenza!" Ah Signore! Che miseria siamo!» E mentre, non ostante la terribile