lieto volto e con atti di gioia esclamarono: "Sì, sì. "O brave bambine, continu� la direttrice: dunque all'opera. Ora siamo alla fine dell'anno; e
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cento uno, cento due, e così di seguito, siamo gia nel secondo secolo, benchè la dica cento per prima voce: detto di uno è detto degli altri secoli
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che il professore rispose: è vero, io so discretamente l' anatomia; ma disgraziatamente noi siamo come i facchini di Firenze, che sanno a menadito
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laurea, le quali parole ci ha detto di non avere inteso neppur ella. Scusi, ve', siamo donne, e per conseguenza curiose: si potrebbe sapere che cosa
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. Intanto, essendo passata l' ora, la direttrice si alzò, e tutte facevano altrettanto, quando la Eglina: "Scusino, ma ci siamo scordate d' una cosa. "Che
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avventura, nè anche se torneremo ad esser popolo libero, e sciolto da ogni predominio straniero Il buon maestro fu profeta. Ora siamo liberi, siamo
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altre donne non siamo buone a nulla, e che si dee pensar solamente a far la calza, a cucire e a badar a casa? questa è una bella soverchieria
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non ci ha luogo. Siamo in famiglia; ed ella poi ha minor ragione di vergognarsi qualcun'altra, perchè, gliel'accerto io, il suo discorso è assai ben
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Siamo alla decima domenica; legge una giovanetta siciliana chiamata Caterina, e abbreviatamente Nina: un capettino che faceva spesso inquietar la
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mancanza di riguardo. Intanto dacchè siamo qui raccolte, acciocchè non manchi oggi la usata lettura, leggeremo scritta da un contemporaneo la vita di donna
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