Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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dei nostri piaceri è nelle mani della natura finchè  siamo  fanciulli adolescenti, e noi godiamo degli interessi senza
entrando d'un tratto nel possesso di tutti i nostri beni,  siamo  presi da un vero delirio di possesso, diventiamo prodighi,
della diffidenza bieca con cui ci guardate qualche volta,  siamo  colpevoli noi, che dei difetti e delle colpe che vi
che dei difetti e delle colpe che vi rinfacciano nel mondo,  siamo  macchiati noi pure, perchè non v'amiamo abbastanza, perchè
e le idee sgorgano lentamente l'una dopo l'altra. Quando  siamo  convalescenti anche la conversazione ci stanca, e nel
con un lavoro monotono. E ciò accade soltanto quando  siamo  forti, ma se siamo deboli non è più cosi. Ne ho fatto in
monotono. E ciò accade soltanto quando siamo forti, ma se  siamo  deboli non è più cosi. Ne ho fatto in questi giorni la
di vertigine. La fatica quando è molto forte, sia che ci  siamo  stancati in un lavoro intellettuale od in un lavoro
primitivo e selvaggio. Non sappiamo più dominarci quando  siamo  stanchi, e le passioni hanno degli scoppi violenti che non
Più specialmente la sera, ma anche di giorno, quando  siamo  stanchi, mentre si legge, la mente comincia a distrarsi, e
persona nota od un paese veduto. Ma questo succede mentre  siamo  convinti che non dormiamo. Il mattino quando siamo freschi
mentre siamo convinti che non dormiamo. Il mattino quando  siamo  freschi e riposati, è difficile che si presentino tali
sur un lago. Un emigrante esclamò: - Che bel mare! - Non  siamo  più in mare, - osservò un marinaio, ch'era accanto a me. -
più in mare, - osservò un marinaio, ch'era accanto a me. -  Siamo  nel fiume. L'emigrante e i suoi vicini si voltarono a
nè a riconoscerne l'origine o la ragione. Prima noi ci  siamo  serviti della mente per studiare qualche cosa che,
non ci permette nettamente di determinarli. Quando noi  siamo  nel giardino fiorito dell'affetto e ci sentiamo
però che nelle regioni calde... Qui fa troppo caldo,  siamo  ancora nei giardini del cuore; ma è impossibile: non vedete
ad un lavoro qualunque del cervello da principio non  siamo  così bene disposti come dopo qualche tempo che lavoriamo.
abbiamo provato tutti nelle marce. Dopo un'ora di cammino  siamo  meglio avviati, le gambe si sgranchiscono e si snodano, i
Pag.199., "è la sola delle scienze naturali, nella quale  siamo  obbligati a parlare anche di cose di cui non sappiamo
e che non facciamo che avviarci a conoscerla. Così noi  siamo  convinti che al prodursi di un pensiero, di una emozione,
il calore, non riflettono tutta la luce del sole. Quando  siamo  affollati in una stanza e cresce poco per volta la
un fenomeno della natura, qualunque esso sia, noi  siamo  certi che viene consumata una quantità, corrispondente di
punti dove i psicologi moderni fecero poca strada. Tutti ci  siamo  accorti che i fenomeni della memoria alcune volte si
volontà, così che noi restiamo del tutto passivi, ed altre  siamo  noi invece che risvegliamo le idee e le associamo col
ci sentiamo a lungo impotenti e passivi contro di essa, noi  siamo  pazzi.
il piacere in chi li udrà. Partendo dalla esclamazione,  siamo  arrivati alle creazioni della musica, e quindi ci troviamo
per averle presenti nei dì del dolore. Non di rado però  siamo  trascinati a descrivere il nostro piacere dalla prepotenza
anatomizzarli sui cadaveri dei nostri fratelli. Ma quando  siamo  vivi e desti riceviamo da ogni parte del corpo una
e fuggevole anemia del cervello. I vasi sanguigni quando  siamo  stanchi od annoiati, si dilatano poco per volta, ed il
- Presto, signori, presto. - Santa Maria benedetta. -  Siamo  serviti. - Dio mio! - Accidémpoli! - Coraggio, Nina. - Que
ricevere l'amplesso venduto. In questo caso peraltro noi  siamo  in un campo che appartiene interamente alla patologia
e abbia una tale influenza da modificare un atto, a cui  siamo  trascinati da tanta prepotenza di leggi anatomiche e
muscolo che è circa un terzo della sua lunghezza, dopo che  siamo  stanchi non lo produce più, e ci accorgiamo facilmente di
maggiore, dal modo col quale strascichiamo i piedi quando  siamo  stanchi dopo una marcia.
della mente». E che si tratti di lavoro altamente morale  siamo  convinti noi pure, e appunto per questo ne abbiamo curato e
assoluta, o più spesso un piacere vivo e particolare, e  siamo  trascinati da una forza misteriosa a dimostrargli il nostro
ritornare nella solita sua calma. Così, mentre forse noi  siamo  immersi nella meditazione intellettuale più profonda, o
delle gambe, che ci impedisce di camminare dopo che ci  siamo  seduti per riposarci. Così è del cervello, chè, quando
seduti per riposarci. Così è del cervello, chè, quando  siamo  stanchi di un lungo lavoro, ci costa una grande fatica il
a se stessa e il piacere è tutto nella sensazione, noi  siamo  subito trascinati ad accompagnare col gesto, colla voce o
Stando seduti, si muove più spesso il piede, mentre quando  siamo  diritti ci serviamo il più delle volte della mano, che ci
il cuore non vi ha che una verità sola e sacrosanta, e qui  siamo  nei domini del cuore. Vi sono molti per i quali il
 Siamo  alla fine. Dall'analisi minuziosa e particolareggiata, a
piccolo, misero! E pensare che tre giorni prima di partire  siamo  stati feriti nell'anima dal saluto freddo d'un conoscente
la quale si scarica del piacere che lo innonda. Ma, quando  siamo  pieni di gioia, cerchiamo avidamente un uomo che si
serie delle gioie impartite dal sentimento, ci  siamo  imbattuti in molti piaceri colpevoli e morbosi; ma il loro
quando arrivano dall'Africa, vedano meno bene, e perchè noi  siamo  incapaci a lavorare col cervello dopo una grande fatica.
stessi, cioè del sentimento più puro in prima persona, poi  siamo  passati a poco a poco ad altri affetti, che vanno sempre
il campo interminabile e misterioso dell'amor proprio,  siamo  arrivati ai piaceri che derivano dall'amore alle cose e
quest' ultima. E non è possibile fare altrimenti, se pure  siamo  convinti che l'Universo è governato da leggi fisse ed
immutabili; se vogliamo seguire il lume della ragione; se  siamo  persuasi che i fenomeni psichici stanno dentro i confini
compiacerci di un'azione indifferente e facile, mentre  siamo  trascinati senza volerlo a bere sino in fondo il calice
navicella urta e si sfascia contro uno scoglio. Noi ne  siamo  i miseri naufraghi. Non importa d'onde venisse, nè quale
Fu la mancanza di fede o l'abuso della vita? Non importa!  Siamo  sfiduciati di tutto; non possiamo sopportare lo spasimo del
con le stesse parole allegre: - Ancora tre giorni! -  Siamo  agli sgoccioli! - Dopodomani, dunque! - E, singolare!
ma capace di sopportare potenti irritazioni.  Siamo  fatti di una fibra più fine, che sebbene apparentemente più
meccanici, ma esercita pure una influenza morale. Se  siamo  appena in uno stato di mediocre buon umore, entriamo
orinare che provasi studiando, e che non ci molesta quando  siamo  distratti e passeggiamo in campagna od in città. Questi ed
di farsi passare per diversi o da più di quello che  siamo  è insieme uno stimolo a cercare amicizie, e una cagione di
timore, e un passato che divora di continuo il futuro, noi  siamo  rinchiusi nel ristrettissimo spazio del presente, dove
ridestano a vita una gioia o un affetto. Ora è la casa dove  siamo  nati che si disegna bigia o vaporosa presso il giardino
e 354, II. "Così tutto dipende dalla materia e dal moto, e  siamo  ricondotti alla vera filosofia della natura inaugurate dal
Giovanni Miller nel buio non poteva pensar bene."Noi  siamo  obbligati a cercare il giorno luminoso quando nel movimento
ad ogni tratto se la corrente delle idee non vien meno,  siamo  stupiti di vedere il maestoso corteggio di parole che,
ma senza che sappiamo dire perchè, ci accorgiamo che non  siamo  in buona disposizione. Altre volte ci crediamo male
verità gli dissi. - Dei disinganni che ci furon per tutti,  siamo  stati causa noi stessi, immaginandoci che la liberazione e
oscillante e profumata che preme e vellica il cuore. Qui  siamo  assolutamente all'equatore, e gli odori più inebrianti dei
organi di senso funzionano nello stesso modo tanto quando  siamo  distratti come quando stiamo attenti. Guardando fissamente
fissare la fiamma di una candela o di un cerino. Tutti ci  siamo  accorti che rimane una immagine nell'occhio come un
corso, la voluttà è massima. La corrente ci trascina e noi  siamo  portati via velocemente e senza fatica. I facili moti delle
di moto indiretto. Il piacere riesce maggiore quando noi  siamo  tirati nella direzione in cui siam soliti muoverci; il moto
vi aiuta a reagire più speditamente; e che se non  siamo  preparati alla difesa, ci vuole un tempo più lungo di prima
anche il riflesso di un altro cuore che palpita con noi. Se  siamo  presenti ad un'azione generosa, ci sentiamo soavemente
troppa lentezza dalla nostra bocca, e, quando cessa, noi  siamo  troppo indispettiti per rallegrarcene, trovando di essere
a un'idea o ad una immagine; mentre nel secondo caso  siamo  commossi e sentiamo che nel piacere l'affetto entra più del
del quale abbiamo in noi soli l'origine e la ragione. Se  siamo  spettatori di un atto generoso, esso si riflette nella

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