un terzo della sua lunghezza, dopo che siamo stanchi non lo produce più, e ci accorgiamo facilmente di questa difficoltà, malgrado lo sforzo nervoso
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concentra l'attenzione quella che si rinforza. Certo gli organi di senso funzionano nello stesso modo tanto quando siamo distratti come quando stiamo
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, quando arrivano dall'Africa, vedano meno bene, e perchè noi siamo incapaci a lavorare col cervello dopo una grande fatica. Prima della sera erano
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sanguigni quando siamo stanchi od annoiati, si dilatano poco per volta, ed il sangue rimane per così dire stagnante nelle piccole vene del corpo. Una
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o tirando di scherma o facendo un esercizio qualunque di destrezza, è che l'attenzione vi aiuta a reagire più speditamente; e che se non siamo
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-REYMOND, Zweite Folge, 1887, Pag.199., "è la sola delle scienze naturali, nella quale siamo obbligati a parlare anche di cose di cui non sappiamo
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. Tutti ci siamo accorti che i fenomeni della memoria alcune volte si svolgono indipendenti dalla rostra volontà, e contro la rostra volontà, così che
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altri organi, come nella vescica: donde il bisogno più frequente di orinare che provasi studiando, e che non ci molesta quando siamo distratti e
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dopo una lnnga marcia. Tutti abbiamo provato quell'indolenzimento delle gambe, che ci impedisce di camminare dopo che ci siamo seduti per riposarci
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guardare il sole e poi di chiudere gli occhi, oppure quando è notte di fissare la fiamma di una candela o di un cerino. Tutti ci siamo accorti che
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coloro che sono un po' nervosi e che hanno più che tanto affaticato il cervello. Più specialmente la sera, ma anche di giorno, quando siamo stanchi
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dopo l'altra. Quando siamo convalescenti anche la conversazione ci stanca, e nel parlare dobbiamo fermarci e prenderci la testa fra le mani e chiudere
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analizzati con metodo scientifico. Al mattino ci alziamo e stiamo bene, ma senza che sappiamo dire perchè, ci accorgiamo che non siamo in buona
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cervello da principio non siamo così bene disposti come dopo qualche tempo che lavoriamo. Nelle opere di immaginazione dove si devono destare le idee e
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scrittori dissero di lavorare tanto meglio quanto più il calore e la luce erano intensi. Giovanni Miller nel buio non poteva pensar bene."Noi siamo
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potenti irritazioni. Siamo fatti di una fibra più fine, che sebbene apparentemente più fragile, dura più della fibra rozza, appunto come gli abiti ricchi
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. 377 e 354, II. "Così tutto dipende dalla materia e dal moto, e siamo ricondotti alla vera filosofia della natura inaugurate dal Galileo, che cioè in
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altrimenti, se pure siamo convinti che l'Universo è governato da leggi fisse ed immutabili; se vogliamo seguire il lume della ragione; se siamo persuasi che
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alberi, non restituiscono più tutto il calore, non riflettono tutta la luce del sole. Quando siamo affollati in una stanza e cresce poco per volta la
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sulle alture del sentimento, nella lotta coraggiosa delle passioni, nel lavoro gagliardo della mente». E che si tratti di lavoro altamente morale siamo
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, noi siamo troppo indispettiti per rallegrarcene, trovando di essere finalmente nel diritto sacrosanto di avere almeno uno stato di calma, pel senso
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complesso, nel quale si associa anche il riflesso di un altro cuore che palpita con noi. Se siamo presenti ad un'azione generosa, ci sentiamo soavemente
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dal valore della lode. Noi non possiamo compiacerci di un'azione indifferente e facile, mentre siamo trascinati senza volerlo a bere sino in fondo il
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Abbiamo parlato dell'affetto per noi stessi, cioè del sentimento più puro in prima persona, poi siamo passati a poco a poco ad altri affetti, che
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proviamo o un senso di repulsione o un'indifferenza assoluta, o più spesso un piacere vivo e particolare, e siamo trascinati da una forza misteriosa a
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l'impeto de' flutti, finalmente la fragile navicella urta e si sfascia contro uno scoglio. Noi ne siamo i miseri naufraghi. Non importa d'onde venisse, nè
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preme e vellica il cuore. Qui siamo assolutamente all'equatore, e gli odori più inebrianti dei fiori e delle droghe dei tropici fanno provar deliri e
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abbiamo in noi soli l'origine e la ragione. Se siamo spettatori di un atto generoso, esso si riflette nella nostra coscienza, e producendo un piacere, fa
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una verità utile, per il cuore non vi ha che una verità sola e sacrosanta, e qui siamo nei domini del cuore. Vi sono molti per i quali il sentimento di
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Nella serie delle gioie impartite dal sentimento, ci siamo imbattuti in molti piaceri colpevoli e morbosi; ma il loro carattere patologico non era
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riconoscerne l'origine o la ragione. Prima noi ci siamo serviti della mente per studiare qualche cosa che, quantunque ad essa legata, era pur sempre fuori di
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. Ma quando siamo vivi e desti riceviamo da ogni parte del corpo una sensazione che risulta dalla sua esistenza, e che, modificata dal suo modo di
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misterioso laboratorio della nostra mente; e mentre guardiamo ad ogni tratto se la corrente delle idee non vien meno, siamo stupiti di vedere il
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che divora di continuo il futuro, noi siamo rinchiusi nel ristrettissimo spazio del presente, dove appena possiamo muoverci e prender fiato. Avidi di
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rallegrarci ci agghiaccia. Il riso produce effetti meccanici, ma esercita pure una influenza morale. Se siamo appena in uno stato di mediocre buon umore
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concenti, che desteranno il piacere in chi li udrà. Partendo dalla esclamazione, siamo arrivati alle creazioni della musica, e quindi ci troviamo già nel
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ride colla propria immagine, con la quale si scarica del piacere che lo innonda. Ma, quando siamo pieni di gioia, cerchiamo avidamente un uomo che si
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siamo fanciulli adolescenti, e noi godiamo degli interessi senza prenderci la più piccola briga dell'amministrazione. Arrivati alla giovinezza, la
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noi siamo portati via velocemente e senza fatica. I facili moti delle braccia, che tendono a farci galleggiare, raddoppiano la celerità, e noi vediamo
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Siamo alla fine. Dall'analisi minuziosa e particolareggiata, a cui abbiamo fatto seguire la sintesi relativa, risalta evidente che il piacere non è
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nel ricevere l'amplesso venduto. In questo caso peraltro noi siamo in un campo che appartiene interamente alla patologia morale, e quindi fuori affatto
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ridesta ed esalta il sentimento e l'intelletto. Quando la musica è scopo a se stessa e il piacere è tutto nella sensazione, noi siamo subito trascinati
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mente simpatizza colla sensazione, la quale rassomiglia per la sua natura spirituale a un'idea o ad una immagine; mentre nel secondo caso siamo commossi e
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lontano, confuso, piccolo, misero! E pensare che tre giorni prima di partire siamo stati feriti nell'anima dal saluto freddo d'un conoscente
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facilità di farsi passare per diversi o da più di quello che siamo è insieme uno stimolo a cercare amicizie, e una cagione di altrettante rotture
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vostri patimenti, della diffidenza bieca con cui ci guardate qualche volta, siamo colpevoli noi, che dei difetti e delle colpe che vi rinfacciano nel
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La mattina dopo tutti si salutarono sul cassero con le stesse parole allegre: - Ancora tre giorni! - Siamo agli sgoccioli! - Dopodomani, dunque! - E
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! - Presto, signori, presto. - Santa Maria benedetta. - Siamo serviti. - Dio mio! - Accidémpoli! - Coraggio, Nina. - Que relàmpagos! - Sciä faççan presto, per
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della macchina. Il piroscafo filava come una barca sur un lago. Un emigrante esclamò: - Che bel mare! - Non siamo più in mare, - osservò un marinaio
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. - Dei disinganni che ci furon per tutti, siamo stati causa noi stessi, immaginandoci che la liberazione e l'unificazione d'Italia avrebbe prodotto
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