sorprendere questo topolino Mise allora nella dispensa, in modo che non si vedesse, una trappola che lasciava scorgere un bel pezzetto di formaggio
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Maria sì, perchè e bella per la tua no perchè è fatta di stracci.- L'Emilia rimase mortificata e si strinse fra le braccia la sua pupattola. Non era
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La mamma di Giulio è vedova, e lavora tutto il giorno per mantenere il figliuolo. Ma questi non è riconoscente. Appena uscito dalla scuola, si ferma
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C' era una volta un asino piccino piccino e tanto bello e si chiamava «Vip». Tutti gli facevano le carezze e gli dicevano: - Come sei bello, Vip
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ai suoi compagni. Questi, che stavano cheti cheti e tutti intenti a fare un compito, si spaventarono assai. La signorina rimproverò severamente il
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Aldo e Ferruccio erano due ragazzetti poco buoni e poco educati. Per un nonnulla attaccavano briga, si mettevano le mani addosso. Erano peggio dei
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ora che l'inverno è passato. - L'Emilia si decide a lavarsi Ma la fanciulla cominciò a piagnucolare e a toccare l'acqua appena con la punta delle dita
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l'altro. Poi ridevano e si divertivano, vedendo soffrire le due povere bestie. - Mao, mao, mao! - Uno dei birichini s'avvicinò per stringere ancor
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. Ma si sentì afferrare per un braccio e mandò un grido. - Non vedi, piccina, che passa il tranvai elettrico? - disse un signore. Aveva proprio corso
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Maria rimase mortificata, perché essa era stata sempre buona col suo fratellino, e stava quasi per piangere. Lucio allora si accorse di essere stato
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Proprio! c'erano una volta cinque fratellini che si volevano un ben dell'anima, e stavano sempre l'uno vicino all'altro. D' estate andavano a spasso
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L' Emilia così piccina sapeva fare tante belle cose. Cuciva benino, faceva la calza era in tutto d'aiuto alla mamma. Un giorno mentre si metteva un
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Gigetto, si alzava sempre appena sveglio, come devono fare tutti i bimbi buoni e cari. Un giorno Antonino pensò di fare uno scherzo al signorino Marmotta
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L'Emilia e la Maria avevano preso una buona abitudine. Si alzavano prestino, e, prima di andare a scuola, facevano ogni mattina una corsa nel
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rincorrerli ridendo. Lucio intanto, tenendo stretta per mano la Maria, si avviava verso casa. Camminavano composti, da ragazzi ben educati, quando in mezzo
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Enzo aveva sentito dire che gli uomini avevano imparato a volare. Egli pensò - Bella forza! Basta attaccarsi un paio d'ali alle braccia, si vola
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I. Che sí fà? Il giorno dopo era il compleanno del babbo. - Che si fa - chiese la Maria a Lucio. - Portiamogli un bel mazzo di fiori - propose Lucio
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III. II mazzo dí fiori. Lucio e la Maria si alzarono presto. Nel giardino v'erano tanti alberi fioriti: peschi, peri, mandorli. Ramoscello di pesco
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terra. Non vi so dire come rimase Corrado che si ferì anche una mano.La vaschetta andò in mille pezzi e i pesci morirono. Ora la mamma, glielo ha
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lei. - La Luisa infatti dava spintoni a tutte le compagne. Quando si moveva dal banco faceva sempre un gran chiasso e interrompeva tutti quelli che
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Tutti i ragazzi circondarono la carrozzetta. Anche Lucio e la Maria, tenuti per mano dalla mamma, si avvicinarono. Una bella capretta dal pelo lungo
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piccine, La mamma mi scrive che siete tanto buone. Perciò vi mando in dono una bella bambola che parla e cammina, e che si chiama Lolò. Lolò è sempre
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Sentite come strilla e fa i capricci? Sì, Giulio, proprio lui, che fa i capricci come un bambino dell'asilo. Amor materno. - Non lo voglio; è cattivo
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si aspettava. Era quasi finito il pranzo, quando Tonino volle correre in cucina per vedere se il pasticciere aveva portato un certo dolce di cui aveva
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Luisa alla bambola - devi imparare a star bene a tavola. Si spiega il tovagliolo e ei si forbisce spesso la bocca. Ti piace il vino dolce? Ma bada, ve
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Tutta la scolaresca era rimasta meravigliata. Giulio, quel birichino di Giulio, quel giorno aveva risposto molto bene alla signorina maestra. Si era
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spettava a lui . . . » 16 Sì correggerà? . . . » 17 L'asino presuntuoso . . . » 18 Monello . . . » 19 Bambola fortunata . . . » 20 Le prodezze di Aldo e di
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cartellone,il registro; i libri; il calamaio Incominciò la lezione. Ma ben presto la bidella si stancò di non aver niente da fare. E la maestra
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