posso morire; dalla febbre il mio sangue si rinnovella, dalla tortura le mie fibre si disseccano, ma si rinvigoriscono dall'incitamento; la forza dei
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subito. Io fui colpita da questa apparizione e distesi la mano quasi per toccarla, ma ella si allontanò rapidamente. La seguii quasi per istinto senza
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crescenti nell'erba umida, per i piccoli salici neri che si piegavano brulli, quasi spinosi, per gli uccelli che stridevano sul mio capo nella profondità
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, sorrisi di dolcezza. - Tu mi ami? - chiese l'uomo. - Ti amo - mormorò il fantasma. Io, cui sulle labbra si affollavano gli insulti, dissi a voce alta
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riabilitarsi. Le nostre anime vibravano all'unisono nell'armonia potente dell'amore; si fondevano meravigliosamente nell'armonia dell'amore; era un affetto solo
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braccialetti gemmati: erano ricaduti sui polsi, ella si occupò a risollevarli verso il gomito, con molta cura, giocherellando con le catenine d'oro, coi
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sul terrazzo si schiusero pianissimamente e un'ombra bianca, lieve lieve, scivolò sino a Fulvio che aspettava da tre ore. - Grazie - disse lui
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ingiustizie, nel mondo. Il mondo è equilibrato, tutto si pareggia. La mia fiamma è troppo viva, perchè non v'infiammi. Dovete amarmi. Lascerete
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è la Madonna della Libera, che sta nella cappelluccia dell'eremita. A ventaroli ci si alza alle sei del mattino, si mangia a mezzogiorno, si dorme, si
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Ora, dopo tre giorni, la fortezza di Capua si chiuse e le comunicazioni fra Napoli e la Terra di Lavoro furono interrotte. L'emigrato non seppe più
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II cannoneggiamento cominiò alle tre del pomeriggio. Ventaroli è sulla collina, l'eco dei cannoni vi si ripercuoteva fortemente. Donna Cariclea era
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della volontà innanzi agli istinti che non si domano, le strettoie dove l'uomo si agita e che la ragione, la fredda ragione, vi descrive, come la catena
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In un limpido raggio di luna che penetra nella foresta, sotto i grandi alberi clove si è addormentato il canto degli uccelli, mentre mille insetti
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nobilissima facoltà del sogno si esplichi, che la mente sia dotata di grande intelligenza: non è necessario che il cuore sia saturo di sentimenti eroici
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quaggiù. Non piantate altra cosa e sradicate tutto il resto. Non è che coi fatti che si forma lo spirito di un animale che ragiona: il resto non gli
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, le conchiglie, i bachi della seta; quelli han sempre badato a collocarsi stabilmente. Aggiungete che fabbricando si fa un piacere a molti; al governo
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fece un gesto di saluto ch'ella certamente vide, perchè si fece anche più rossa del solito; osò perfino scoccarle un certo che di più vivo ed intenso
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scagliato. - Credete, signor Bendinello, son ciarle di scioperati, fors'anche di malevoli seminatori di zizzanie tra i buoni; - si provò egli a rispondere
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cosa avete, colleghi? - gridò il magnifico Gian Giacomo Imperiale, accorrendo a sua volta. - Niente, niente; si discorreva qui coll'amico Gian Luca
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suo davanzale. Per quella volta, non si contentò egli di mandarle un bacio colle dita d'una mano; glie ne mandò con tutt'e due, a diecine. La bella
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d'Oriente» coglieva di sbieco la finestra di un piccolo abbaino, donde si era riverberato sullo studio del signor Ascanio Denèa. Com'era volato il tempo
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testina aggraziata su di un collo morbidamente flessuoso, incorniciata di capelli neri lucidi, che in ciocche leggermente increspate si rigiravano con una
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dev'essere errore. - Come? - esclamò il servitore, che incominciava anche lui a non internder più niente. - Non si cambia di casa? - Ma che? C'è tempo
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, ricominciava per lui la serie degl'impicci colla turba dei manifattori, che Iddio li benedica, e il diavolo se li porti. Ad ogni cambiamento di casa, si
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felicità di chi è venuto finalmente a capo d'una impresa grande e difficile. Dopo aver ben passeggiato, si adagiava nel suo seggiolone a bracciuoli
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inconvenienti. I saloni troppo vasti son freschi d'estate, quando l'uso vuole che si vada in campagna, a leticar coi mosconi e con le vespe; ma son gelati
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scricchiolarono, come facevanospesso e volentieri. - Sì, bravi, - diss'egli - lagnatevi di andare a star meglio. - Ma noi non ci lagniamo; ridiamo. - E allora
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egli stava prendendo dal terzo palchetto una bracciata di Grevio o di Gronovio, e già si disponeva a muovere un piede dal quinto al quarto scalino
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L'omettino si volse, tralasciò di martellare, e rispose con una vocina stridula, acuta, che passava il cuore: - Senta, illustrissimo; l'uso vorrebbe
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il dolce biglietto; e, si va, anche con poca voglia, o nessuna; solamente perchè c'è il tale, o il tal altro; e il tale, o il tal altro, lo vediamo
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nascono le propensioni, si formano le avversioni; nell'un modo o nell'altro, si riesce alla cera brusca. Ci s'é visti poco da ragazzi e praticati punto da
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