Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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dare in qualche modo la storia naturale del piacere  si  potrebbero stabilire i gruppi relativi, adottando diversi
i gruppi relativi, adottando diversi regoli misuratori.  Si  potrebbe, ad esempio, accompagnare il piacere nella vita
percorrere gli stadi delle diverse età: in questo caso  si  farebbe la storia del piacere dalla culla alla tomba. Si
si farebbe la storia del piacere dalla culla alla tomba.  Si  potrebbe ancora abbracciare un campo più vasto, e studiare
vari paesi. Adottando il regolo delle condizioni sociali,  si  potrebbe parlare delle gioie nelle professioni, e si
si potrebbe parlare delle gioie nelle professioni, e  si  potrebbero fare studi sul piacere in rapporto al grado di
della società; e così via. In tutti questi studi non  si  farebbe che mutar di strada per percorrere lo stesso paese,
provinciale, dalla nazionale fino al più umile sentiero,  si  verrebbe a conoscere palmo a palmo il paese nel quale si
si verrebbe a conoscere palmo a palmo il paese nel quale  si  viaggia, e del quale si potrebbe dare una vera topografia.
palmo a palmo il paese nel quale si viaggia, e del quale  si  potrebbe dare una vera topografia.
rappresentare in un museo tutto quanto riguarda l'amore,  si  avrebbero nella cameretta, che serve da anticamera, tutte
tengono dietro varie altre sale nelle quali le correnti  si  fanno sentire assai meno e la temperatura riesce più tepida
e uniforme. In esse sono varietà infinite di sospiri, che  si  fanno sempre più profondi e più calmi; alcuni sorrisi
di fazzolettini e di tutti gli altri infiniti oggetti, che  si  vedono custoditi con religiosa cura. La temperatura
sale di tanto da non potersi più chiamare tepida. Vi  si  trovano raccolte alcune strette di mano e infinite immagini
rado dei versi. Nel visitare questa prima parte del museo  si  è sempre soli; perchè anche quando si parla o si stringe la
prima parte del museo si è sempre soli; perchè anche quando  si  parla o si stringe la mano, si comunica a distanza
del museo si è sempre soli; perchè anche quando si parla o  si  stringe la mano, si comunica a distanza coll'essere amato,
soli; perchè anche quando si parla o si stringe la mano,  si  comunica a distanza coll'essere amato, dal quale ci separa
ma che nel mondo morale è il verbo più irregolare che mai  si  conosca. Qui il clima è cambiato: non più correnti di arie
dei tropici fanno provar deliri e vertigini. È qui che  si  cammina sempre con un altro essere, è qui che la ebbrezza
e varie di grandezza, di forma e di ornamenti. In esse  si  sospira, si singhiozza, si freme, ma non si parla. Non vi
di grandezza, di forma e di ornamenti. In esse si sospira,  si  singhiozza, si freme, ma non si parla. Non vi si sente che
di forma e di ornamenti. In esse si sospira, si singhiozza,  si  freme, ma non si parla. Non vi si sente che il molle
In esse si sospira, si singhiozza, si freme, ma non  si  parla. Non vi si sente che il molle fruscio del velluto e
sospira, si singhiozza, si freme, ma non si parla. Non vi  si  sente che il molle fruscio del velluto e delle pellicce.
più vivace distribuisce piaceri più tiepidi e rumorosi. Là  si  balla, si ride, si suona. Oppure ancora, dove l'aria è
distribuisce piaceri più tiepidi e rumorosi. Là si balla,  si  ride, si suona. Oppure ancora, dove l'aria è rinfrescata
piaceri più tiepidi e rumorosi. Là si balla, si ride,  si  suona. Oppure ancora, dove l'aria è rinfrescata dalle
ancora, dove l'aria è rinfrescata dalle brezze della mente,  si  parla a lungo del passato e dell'avvenire, e si riposa, con
mente, si parla a lungo del passato e dell'avvenire, e  si  riposa, con la lettura e con lo studio, dalle violenti
all'esercizio dell'armi, dove l'uomo combatte e la donna  si  difende, e si passa il tempo nei giuochi più ameni della
dell'armi, dove l'uomo combatte e la donna si difende, e  si  passa il tempo nei giuochi più ameni della scherma. Più
giuochi più ameni della scherma. Più d'una volta la lotta  si  accende tanto animata e tanto si ravviva, che gli avversari
Più d'una volta la lotta si accende tanto animata e tanto  si  ravviva, che gli avversari arrivano a ferirsi; ma le ferite
e sconosciuta voluttà. In questa parte di ambiente non  si  può vivere soli, ma non si può vivere che in due. I rumori
In questa parte di ambiente non si può vivere soli, ma non  si  può vivere che in due. I rumori del mondo vi possono
sempre uniforme non esce mai dai limiti del temperato. Là  si  trovano tutte le calme e soavi compiacenze dell'amicizia
per essere sopportati a lungo dal delicato cuore umano. Là  si  passa la vita or soli ed or accompagnati, ma sempre calmi e
presenta come appendice un gabinetto archeologico, dove  si  osservano i baci fossili, i sorrisi pietrificati, e una
di affetti che appartengono tutte ai tempi storici. Là  si  vedono molte coppie sorridenti passare in rivista le
sorridenti passare in rivista le preziose raccolte, e  si  commentano quelle reliquie. Il bisbiglio che si sente
raccolte, e si commentano quelle reliquie. Il bisbiglio che  si  sente continuamente in quel gabinetto è incredibile, e ciò
sente continuamente in quel gabinetto è incredibile, e ciò  si  deve al difetto proprio dell'età dei visitatori. Qualche
però alcuni di essi sono soli, e per lo più silenziosi;  si  arrestano allora a lungo davanti a una ciocca amorosa di
nell'intervallo di riposo tra una contrazione e l'altra,  si  comprime il bottone C, che per mezzo di una leva fa
nell'incasso della piattaforma trasversale F. A questo modo  si  scrivono l' una accanto all' altra tutte le altezze
le altezze successive alle quali fu sollevato il peso: e  si  ottiene un tracciato della fatica come quello della figura
della figura 7. Nelle esperienze fatte nel laboratorio  si  preferisce di scrivere sulla carta affumata di un cilindro
registratore in tal caso porta una penna laterale come  si  vede nella figura 6. L’ apparecchio è alquanto più costoso,
nella figura 6. L’ apparecchio è alquanto più costoso, ma  si  ha il vantaggio di non essere obbligati a muovere noi la
dopo ogni contrazione. Il corsoio N ha due uncini: ad uno  si  fissa la corda P colla quale lo si tira per mezzo della
N ha due uncini: ad uno si fissa la corda P colla quale lo  si  tira per mezzo della flessione delle dita. Questa corda
alla sua estremità un forte anello Q, di cuoio, nel quale  si  introduce la prima falange del dito medio. All'altro uncino
sulla faccia opposta, per mezzo di un'altra cordicella O  si  attacca un peso S, di 3, o 4, o più chilogrammi, come è
sopra una puleggia metallica. Siccome queste piccole corde  si  logorano facilmente, quando si lavora di continuo con
Siccome queste piccole corde si logorano facilmente, quando  si  lavora di continuo con grossi pesi, è meglio servirsi di
è meglio servirsi di corde di minugia, come quelle che  si  adoperano pei violoncelli. La figura 6 rappresenta l'
perde il nome di giuoco per prenderne uno meno frivolo.  Si  può andare a teatro o alla caccia per l'unico scopo di
avere un altro fine, e meritare il nome di divertimenti.  Si  può bere, mangiare, e provare qualche gioia tattile per la
per la semplice ragione di procurarci un piacere; ma quando  si  beve un buon bicchier di vino, o si prende un gelato, o ci
un piacere; ma quando si beve un buon bicchier di vino, o  si  prende un gelato, o ci si abbandona a una gioia nella quale
beve un buon bicchier di vino, o si prende un gelato, o ci  si  abbandona a una gioia nella quale si inganna e si tradisce
prende un gelato, o ci si abbandona a una gioia nella quale  si  inganna e si tradisce la natura, non si giuoca. Quanta
o ci si abbandona a una gioia nella quale si inganna e  si  tradisce la natura, non si giuoca. Quanta filosofia in
gioia nella quale si inganna e si tradisce la natura, non  si  giuoca. Quanta filosofia in questa ingenua menzogna e in
essere uno che riesce primo. E anche quando il fanciullo  si  diverte da solo giuocando alla palla, gode di riuscire a
una certa difficoltà. Nei giuochi nei quali la vittoria non  si  deve che al caso, si ha pur sempre la gioia della fortuna,
Nei giuochi nei quali la vittoria non si deve che al caso,  si  ha pur sempre la gioia della fortuna, della quale pur
ci fa sentire il peso insopportabile di un ozio perfetto.  Si  è già analizzato questo piacere parlando del tabacco. La
produttore del piacere, ma non è così necessaria come  si  crede. Si può giuocare con piacere anche quando si è
del piacere, ma non è così necessaria come si crede.  Si  può giuocare con piacere anche quando si è sicurissimi di
come si crede. Si può giuocare con piacere anche quando  si  è sicurissimi di vincere, e, in qualche caso, anche quando
è sicurissimi di vincere, e, in qualche caso, anche quando  si  sa di perdere. E qui non si ha contradizione, perchè nel
in qualche caso, anche quando si sa di perdere. E qui non  si  ha contradizione, perchè nel giuoco l'uomo che perde senza
gravissima di dimenticare per esso i doveri più sacrosanti.  Si  cercano nel giuoco le emozioni; ma queste non si potrebbero
Si cercano nel giuoco le emozioni; ma queste non  si  potrebbero avere, se non si avesse un vivo desiderio di
le emozioni; ma queste non si potrebbero avere, se non  si  avesse un vivo desiderio di guadagnare e un'orribile paura
brevissimi intervalli colle sconfitte e colle vittorie, non  si  agitassero continuamente. Può darsi che il guadagno non sia
del giuoco, ma è pur sempre vero che a produrre la gioia  si  adopera sempre un fermento vizioso, una passione bassa o
facile, della curiosità e dell'amor del guadagno  si  tessono tutte le combinazioni dei piaceri del tatto e della
sociali e dell'esercizio di alcune facoltà mentali,  si  vengono a costituire le formule che rappresentano le gioie
i giuochi, secondo il piacere che in essi predomina,  si  possono classificare così: Giuochi nei quali predomina il
quali predomina la compiacenza dell'amor proprio, la quale  si  fonda sopra un'abilità intellettuale (scacchi, dama, ecc.);
bersaglio, bocce, ecc.); Giuochi nei quali la fortuna  si  combina coll'abilità, sicchè, non potendo misurare
vincere. Questi giuochi sono numerosissimi appunto perchè  si  adattano tanto mirabilmente alle esigenze dell'amor proprio
ma che possono benissimo servire a questo scopo. Così  si  hanno la caccia, la pesca, le passeggiate, i viaggi, il
aggiungersi tutti i ludi sportivi, specialmente quando non  si  considerano come esercizi, ma si praticano come semplici
specialmente quando non si considerano come esercizi, ma  si  praticano come semplici svaghi, come il pattinaggio, gli
La prima volta che la corrente elettrica eccita il nervo,  si  contrae il muscolo e questo raccorciandosi fa scrivere la
L'eccitamento elettrico dura un tempo così breve che non  si  può misurare: il muscolo però non si contrae subito, passa
così breve che non si può misurare: il muscolo però non  si  contrae subito, passa circa un centesimo di secondo prima
subito, passa circa un centesimo di secondo prima che  si  metta in movimento. Questo ritardo chiamasi tempo perduto
o periodo della eccitazione latente. Appena il muscolo  si  raccorcia, la linea si innalza. Il tempo in cui il muscolo
latente. Appena il muscolo si raccorcia, la linea  si  innalza. Il tempo in cui il muscolo raggiunge gradatamente
contrazione dura da, 3 a 4 centesimi di secondo; e questo  si  chiama il periodo dell' energia crescente. Quindi viene il
metallico piantato nel cilindro che porta la carta affumata  si  torna ad aprire la corrente che eccita il nervo nello
attenzione, vediamo che poco per volta ed insensibilmente  si  modificano le curve della scossa a misura che il muscolo si
si modificano le curve della scossa a misura che il muscolo  si  stanca. Cosìcchè l' ultima linea in alto è molto diversa
quando era riposato; e la durata maggiore della scossa  si  produce tanto nella ascensione che nella discesa della
effetto in quest' ultima, essendo che il muscolo affaticato  si  distingue da quello in riposo perchè contraendosi raggiunge
a strati; mettetevi abeti e monti coronati di neve, sicchè  si  possa, vedendo la pittura, sorridere di quella compiacenza
vedendo la pittura, sorridere di quella compiacenza che  si  prova quando, avvolgendosi in un mantello, si sente ancora
che si prova quando, avvolgendosi in un mantello,  si  sente ancora il freddo, ma si spera di vincerlo. Date
avvolgendosi in un mantello, si sente ancora il freddo, ma  si  spera di vincerlo. Date invece al quadro dell'amore un
nubi, se volete, ma siano densi e bianchissimi cumuli che  si  alzano maestosi e rotondi, e come non si vedono che nei
cumuli che si alzano maestosi e rotondi, e come non  si  vedono che nei temporali d'estate. Infine non dimenticate
li fa contrarre indipendentemente dalla volontà.  Si  vede da questo tracciato che la seconda contrazione è più
per la quale il muscolo, una volta contratto, non  si  rilascia del tutto; arrivati alla sommità di questa scala
l'altezza delle contrazioni. II fenomeno della contrattura  si  può osservare anche nelle contrazioni volontarie, ed in
aveva già osservato nelle rane, che la contrattura  si  produce sempre nel principio di una serie di contrazioni,
maggiore, il fenomeno della contrattura è più forte, come  si  vede nella seguente esperienza (figura 16). Il dito medio
prima contrazione: quando cessa lo stimolo il muscolo non  si  rilascia più completamente. Dopo due secondi si ripete lo
muscolo non si rilascia più completamente. Dopo due secondi  si  ripete lo stimolo, il muscolo torna a contrarsi, ma non si
si ripete lo stimolo, il muscolo torna a contrarsi, ma non  si  rilascia completamente, e così il dito medio rimane flesso,
e così il dito medio rimane flesso, e ad ogni stimolo  si  contrae. Dopo 16 contrazioni cessiamo di irritarlo, e
di irritarlo, e allora nel muscolo cessa la contrattura e  si  distende lungamente come si vede nel tracciato. RichetCH.
muscolo cessa la contrattura e si distende lungamente come  si  vede nel tracciato. RichetCH. RICHET, Physiologie des
una inspirazione involontaria profonda e lenta, colla quale  si  riempie il polmone di aria, e dopo la si fa uscire adagio,
lenta, colla quale si riempie il polmone di aria, e dopo la  si  fa uscire adagio, tenendo la bocca aperta e chiudendo
aperta e chiudendo leggermente la glottide, in modo che  si  produce quel suono caratteristico e selvaggio che è lo
I vasi sanguigni quando siamo stanchi od annoiati,  si  dilatano poco per volta, ed il sangue rimane per così dire
midollo allungato, che sbadigliano continuamente. Quando  si  dice che lo sbadiglio è contagioso, si dice che la noia è
Quando si dice che lo sbadiglio è contagioso,  si  dice che la noia è di tutti e però tutti si trovano
è contagioso, si dice che la noia è di tutti e però tutti  si  trovano disposti a sbadigliare. Lo sbadiglio può
una contrazione del muscolo, alla quale uno, quando può,  si  abbandona, perchè reca sollievo; il reprimerlo in pubblico
in pubblico richiede una certa forza che non sempre  si  riesce ad avere. Il sollievo che segue allo stiramento
in cui ci trovavamo. A sbadigliare e stirarci non  si  impara da nessuno; i bambini quando si sfasciano,
e stirarci non si impara da nessuno; i bambini quando  si  sfasciano, spessissimo li vedi sbadigliare e stirarsi anche
ma siccome nel sogno l'attenzione e la coscienza  si  oscurano, così non è accompagnato da piacere. Piacevoli
le idee cominciano a confondersi e il lume dell'intelletto  si  va a poco a poco spegnendo. Allora cogliamo le primizie di
farsi svegliare il mattino, prima dell'ora nella quale  si  desterebbero naturalmente, per provare un certo piacere,
intellettuali, e se ne parlerà più innanzi. Un bisogno che  si  confonde di sovente con quello del sonno è la tendenza al
loro forza dal convalescente che, dopo una lunga malattia,  si  è alzato per la prima volta, e, tentati i primi passi,
non soffre alcun dolore, prova un vero paradiso. I muscoli  si  adagiano al più completo riposo; si sentono battere alcune
paradiso. I muscoli si adagiano al più completo riposo;  si  sentono battere alcune arterie; qualche volta si prova un
riposo; si sentono battere alcune arterie; qualche volta  si  prova un legger fremito al cuore, e sentiamo appressarsi il
il sonno come un amico aspettato. Piaceri consimili  si  godono da quelli che si coricano dopo lungo moto, o dopo
amico aspettato. Piaceri consimili si godono da quelli che  si  coricano dopo lungo moto, o dopo gravi fatiche. Per lo più
Piaceri affatto contrarii ai precedenti ma pur vivissimi,  si  provano nel muovere in diverso modo i muscoli, sia
dei tracciati che ora riproduco, dirò che quando  si  lavora coll' ergografo tenendo nel punto di riposo il dito
la contrazione dei muscoli che fa piegare le dita. Quando  si  lavora con un peso non molto grande uno sente che nel
tutto lo sforzo del quale è capace. Ed in ultimo, quando  si  è stanchi, malgrado ogni sforzo mio, non riesce più a
elettrica sulla pelle, l'elettricità l' attraversa e  si  diffonde ai muscoli od al nervo che vi sta sotto. Si può
e si diffonde ai muscoli od al nervo che vi sta sotto.  Si  può così far lavorare i muscoli senza bisogno della
qui era esclusa la fatica del cervello e dei nervi, perchè  si  facevano contrarre i muscoli per mezzo di una corrente
mezzo di una corrente elettrica. Non mi fermo a dire come  si  applicava la corrente elettrica, perchè dovrei entrare in
è la regolarità di questa curva, la quale ci mostra come  si  esaurisce gradatamente la forza del muscolo, quando questo
della volontà. Invece di irritare il muscolo direttamente  si  può irritare il nervo. In questo caso si applicano gli
direttamente si può irritare il nervo. In questo caso  si  applicano gli elettrodi poco sotto l'ascella sul lato
sul lato interno del muscolo bicipite, dove nelle persone  si  sente il nervo a traverso la pelle in vicinanza
al braccio della zia, e tutt'e due, coi loro involti,  si  diressero verso le terze classi. Sulla piazzetta si unì a
si diressero verso le terze classi. Sulla piazzetta  si  unì a loro la cameriera veneta, che le aspettava, tenendo
di Mestre, e baciò il piccolo Galileo. Vari uomini le  si  avvicinarono col cappello basso, e stettero discorrendo un
consiglio. Qua e là dava strette di mano, e sembrava che  si  congedasse. Il suo piccolo viso bianco e i suoi capelli di
Il suo piccolo viso bianco e i suoi capelli di morta  si  perdevano nella folla, poi riapparivano: si nascose
di morta si perdevano nella folla, poi riapparivano:  si  nascose nell'ombra sotto il castello di prua, ricomparve
perchè la toccassero. Dove passava, le faccie ridenti  si  ricomponevano, quelli che schiamazzavano, abbassavan la
quelli che schiamazzavano, abbassavan la voce, tutti  si  scansavano e si voltavano. E il suo volto mostrava una
schiamazzavano, abbassavan la voce, tutti si scansavano e  si  voltavano. E il suo volto mostrava una stanchezza mortale,
occhi velati e sulle labbra smorte, nel quale pareva che  si  fosse ridotta tutta la sua vita, come un ultimo luccicore
Quando fu al passaggio coperto per tornar verso poppa,  si  fermò un momento e respirò, premendosi una mano sul petto.
che cosa; altri corsero dal comandante; qualche signora  si  preparava a svenire. Il piroscafo si fermò. E impossibile
qualche signora si preparava a svenire. Il piroscafo  si  fermò. E impossibile esprimere l'impressione sinistra che
sue forze e nella potenza dell'uomo! E nello stesso punto  si  rivelò la malvagità umana che gode del terrore e delle
spargevan la voce che stesse per scoppiare una caldaia, che  si  fosse rotta la chiglia e che entrasse acqua nella stiva.
il mormorìo della folla non lasciava intendere. Finalmente  si  diffuse a prua e a poppa una notizia rassicurante: - non
nulla: il riscaldamento d'un cuscinetto dell'asse motore;  si  stava riparando; fra un'ora si sarebbe ripartiti. - Tutti
cuscinetto dell'asse motore; si stava riparando; fra un'ora  si  sarebbe ripartiti. - Tutti respirarono; alcuni, che pure
è vero? Il Comando è il cervello, e se il cervello  si  guasta, si può vivere ancora; ma se il cuore s'arresta,
vero? Il Comando è il cervello, e se il cervello si guasta,  si  può vivere ancora; ma se il cuore s'arresta, tutto è
ancora; ma se il cuore s'arresta, tutto è finito. E come  si  chiamava il macchinista? Aveva l'aria d'un uomo di
cassero la sua pancia vanitosa. Macchinisti italiani! Egli  si  aspettava di peggio. Americani o inglesi avevano ad essere.
Ah! finalmente! La macchina dà segno di vita, l'elice  si  scuote, il mare gorgoglia: sia ringraziato il cielo! Si va.
si scuote, il mare gorgoglia: sia ringraziato il cielo!  Si  va.
singole fasi del lavoro intellettuale,  si  possono provare diversi piaceri, i quali crescono quasi
Il piacere più vivo incomincia, però, quando i giudizi  si  addentellano tra loro col raziocinio per trarre fuori nuove
e nuovi giudizi. Là la vera fabbrica comincia, e se non  si  crea, la trasformazione delle materie prime è così
delle materie prime è così meravigliosa, che appena  si  possono distinguere le une dalle altre. Dalle nuove idee di
nuove idee di second'ordine, che sono vere idee di idee,  si  giunge a nuovi giudizi, che, associandosi con nuovi
elevatissime, vera quintessenza della mente. Alcune menti  si  arrestano alle idee di primo ordine, alle quali arrivano
ad essenze tanto eteree e trascendentali, che appena  si  possono distinguere dai più. In ogni modo, con le idee e
raziocinii fra loro combinati e legati col cemento logico  si  fanno poi mosaici più o men belli che si mettono in
col cemento logico si fanno poi mosaici più o men belli che  si  mettono in commercio. Sono le opere di poesia, di
scienza; sono i prodotti della mente umana. Questi prodotti  si  vendono sul mercato dell'opinione pubblica, e si comprano a
prodotti si vendono sul mercato dell'opinione pubblica, e  si  comprano a buon patto coi metalli nobili, colle foglie
più accreditate. Il moto complessivo che anima la mente  si  chiama pensiero, e il piacere che l'accompagna è costituito
perchè li guida alla ricchezza o alla gloria, ma non  si  deliziano delle gioie del pensiero. Eppure vi ha tanta
che illumina a un tratto è tinta dei colori dell'iride che  si  riflettono su tutto. È la fantasia che, agitando il suo
escono dalle fenditure di un ardente fornello, dove forse  si  sta distillando una grande verità. Tutti questi mille
distillando una grande verità. Tutti questi mille accidenti  si  riflettono nello specchio della coscienza, dove l'io guarda
ma tutti sentono che è una gioia indefinibile, che non  si  esaurisce mai e sempre si rinnova; gioia forse fredda e
è una gioia indefinibile, che non si esaurisce mai e sempre  si  rinnova; gioia forse fredda e calma, ma che si può amare
mai e sempre si rinnova; gioia forse fredda e calma, ma che  si  può amare come una gioia del cuore. La massima differenza
bisogna arrivare alla pazienza di osservare quello che  si  compie, bisogna essere padroni e non servi del proprio
anche le gioie più o meno pericolose del sentimento. Quando  si  gode del piacere puro e semplice del pensare, si può
Quando si gode del piacere puro e semplice del pensare,  si  può esprimerlo col brillar degli occhi e con una maggiore
degli occhi e con una maggiore animazione del volto: ma  si  può anche assorbirlo a poco a poco senza lasciarne
involontariamente, sollevava un peso di 500 grammi.  Si  scrivono tre tracciati prima degli esami e sono tutti
dodici studenti. Alle 5,30 gli esami sono finiti e  si  scrive il tracciato n. 2, figura 26: dove si vede the la
sono finiti e si scrive il tracciato n. 2, figura 26: dove  si  vede the la forza dei muscoli è molto diminuita, senza
elettrico, dopo la fatica degli esami il muscolo  si  esaurisce in 12 contrazioni. Dopo due ore scrive il
Dopo due ore scrive il tracciato 3 della figura 26 e  si  vede che la fatica non è ancora cessata, malgrado il riposo
solo la volontà, ma sono anche i nervi, ed i muscoli che  si  stancano in seguito al lavoro intenso del cervello.
questa prova che la fatica, per il lavoro dell'intelletto  si  manifesta anche alla periferia del corpo e vedremo fra poco
sessi, finchè, giunto il momento supremo, tutte le gioie  si  unificano in un'apoteosi di voluttà, in un'incomposta
in un'incomposta delizia che non ha nome, e che non  si  potrà mai descrivere in alcuna lingua umana. La forza
ci spinge ad avvicinarci a persone dell'altro sesso, che  si  trovino nelle stesse nostre condizioni di desiderio e di
dello scopo finale. Così l'unione di due esseri, che  si  trovano nell'oscurità senza conoscersi, e che si
che si trovano nell'oscurità senza conoscersi, e che  si  abbandonano a vicenda i loro corpi, è un fatto
al vero e al buono, i nostri desideri indeterminati  si  fissano su quell'oggetto, s'infiammano colla massima
a poche parole tutti i fenomeni che precedono la voluttà,  si  può dire che la natura ha incaricato la donna di eludere
lotta. La donna del selvaggio, inseguita dall'uomo, fugge e  si  nasconde, mentre la giovine donzella europea coll'armi del
fisica del piacer d'amore è ricchissima di delizie, e  si  può dividere nelle gioie che precedono, e in quelle che
sensi. Il solo avvicinarsi e toccarsi di due persone che  si  amano induce tutti i nervi sensitivi del tatto in uno stato
altre circostanze, riescono fonte di piacere; la pelle  si  fa calda, le labbra divengono tremanti, per cui le parole
l'attività vitale, portata ad un grado di estrema tensione,  si  concentra nel senso del tatto. Allora quasi
quasi involontariamente le parti più sensibili del corpo  si  cercano a vicenda e si trovano. Le mani si stringono; le
le parti più sensibili del corpo si cercano a vicenda e  si  trovano. Le mani si stringono; le labbra si incontrano, si
del corpo si cercano a vicenda e si trovano. Le mani  si  stringono; le labbra si incontrano, si scambiano,
a vicenda e si trovano. Le mani si stringono; le labbra  si  incontrano, si scambiano, coll'alito infuocato, dei baci
si trovano. Le mani si stringono; le labbra si incontrano,  si  scambiano, coll'alito infuocato, dei baci ardenti ,e si
si scambiano, coll'alito infuocato, dei baci ardenti ,e  si  tengono pressate le une sulle altre a lungo; le molli
pressate le une sulle altre a lungo; le molli lingue  si  toccano spesso, rimandandosi torrenti di voluttà.
spesso, rimandandosi torrenti di voluttà. L'organismo  si  trova tutto in uno stato di grande perturbamento, e i
ripetuti e i sussulti indicano in quale stato di tensione  si  trovi tutto il sistema nervoso. Gli occhi sono per lo più
questo momento solenne, nel quale il senso del tatto pare  si  concentrj in un sol punto del corpo, e nel quale i piaceri
sensazione che in sè li abbraccia e comprende. Il mistero  si  consuma, e il piacere, irradiando a torrenti dai genitali
da sospiri o da gridi: talvolta è talmente conturbata che  si  ha un incomposto delirio, e l'uomo sembra colpito da un
convulsivo. Il riso è rarissimo e piuttosto la faccia  si  atteggia ad un sorriso prolungato e tremante. La
quasi rassomiglia a un fremito; più volte la glottide  si  stringe e l'inspirazione riesce quasi sibilante. La fonte
la forma, ma negli ultimi istanti la natura sola  si  incarica dell'atto fondamentale del fenomeno, e
senza l'influenza della volontà. Nella copula i due sessi  si  comportano in modo diverso, quanto all'attività colla quale
ai genitali una parte dell'eretismo nervoso nel quale  si  trovano, e questi sono istantaneamente colpiti dalla più
questo sentimento  si  trovi, almeno in abbozzo, in quasi tutti gli uomini, pure
Allora il raggio purissimo della nostra immagine morale  si  associa a qualche cosa di plastico e di sensibile, e noi,
dalla natura alla umana debolezza. L'uomo di cuore elevato  si  difende da ogni bassezza, col solo sentimento della propria
sinonimo. Se anche fosse isolato dall'umanità intera, non  si  abbasserebbe mai di una linea, perchè egli rispetterebbe la
e di gemme, ch'egli adora, sta un dio formidabile che non  si  può impunemente offendere. In questo modo egli ubbidisce ad
sente la propria dignità è religioso. Man mano che l'onore  si  va allontanando dal suo primitivo tipo di perfezione, esso
va allontanando dal suo primitivo tipo di perfezione, esso  si  avvicina all'amor proprio, finchè si confonde colla vanità.
di perfezione, esso si avvicina all'amor proprio, finchè  si  confonde colla vanità. Le pareti del tabernacolo si vanno
finchè si confonde colla vanità. Le pareti del tabernacolo  si  vanno ingrossando sempre più, mentre il dio che vi sta
ingrossando sempre più, mentre il dio che vi sta racchiuso  si  va facendo piccino piccino, finchè scompare del tutto. In
del tutto. In questo modo può darsi che un uomo non  si  abbassi mai ad una viltà senza avere palpitato al
producono una gioia calma, che il più delle volte non  si  fa sentire. Quando invece sono messi in pericolo di vita,
in pericolo di vita, essi sorgono animosi alla riscossa e  si  riposano gioiosi sui loro altari. La nostra dignità non si
si riposano gioiosi sui loro altari. La nostra dignità non  si  compiace che delle grandi battaglie, mentre l'onore è fatto
esso fa da bersagliere. L'influenza di questi piaceri  si  esercita su tutti i sentimenti anche i più nobili e
il primo convitato alle loro feste. Leggendo la storia,  si  trovano molte azioni eroiche che si devono alla
Leggendo la storia, si trovano molte azioni eroiche che  si  devono alla sodisfazione di questi sentimenti, e scorrendo
esterna è saldata una spranga cilindrica di metallo che  si  fa passare nell' apertura di un morsetto, dove viene
dove viene fissata per mezzo di una vite. Nella figura 4  si  vedono due morsetti C D, che hanno in basso una scanalatura
che sta sotto in ciascun morsetto. Nel principio (quando  si  deve fissare il braccio) tutti questi morsetti sono liberi.
deve fissare il braccio) tutti questi morsetti sono liberi.  Si  mette quindi la mano col dorso che poggia sul cuscino A e
che poggia sul cuscino A e l'antibraccio sul cuscino B:  si  avvicinano i due cuscinetti CD in modo che stringano bene
stringano bene la mano in corrispondenza del carpo, e poi  si  chiudono le viti superiori ed inferiori dei loro morsetti.
persona sulla quale deve farsi la esperienza. Nel tubo E  si  introduce il dito indice, e in quello F l'anulare della
destra. Nello spazio che rimane libero fra i morsetti EF,  si  muove il dito medio al quale si attacca una funicella elle
libero fra i morsetti EF, si muove il dito medio al quale  si  attacca una funicella elle fa scorrere l'apparecchio
obbligano a cambiare la posizione del sostegno, secondo che  si  lavora col braccio destro o col sinistro: a tale scopo la
da una lastra di ferro trasversale, che nella figura non  si  vede, perchè sta sulla superfice inferiore della
il suo dominio nelle regioni dei sensi e del sentimento,  si  confonde e si amalgama cogli elementi più diversi; per cui
nelle regioni dei sensi e del sentimento, si confonde e  si  amalgama cogli elementi più diversi; per cui se ne può
meritano sicuramente di far classe a parte. Se la memoria  si  può paragonare all'archivista che conserva, se la coscienza
può paragonare all'archivista che conserva, se la coscienza  si  può rappresentare collo specchio che riflette, la fantasia
può rappresentare collo specchio che riflette, la fantasia  si  può rassomigliare ad un artista. Essa ha sempre in mano una
dipingere ogni cosa, e non appena una sensazione o una idea  si  riflette nella coscienza, il magico pennello la tocca, e
il magico pennello la tocca, e l'oggetto fisico o morale  si  presenta così vestito quasi in abito di gala. Nulla riesce
facoltà della mente. Essi rassomigliano all'uomo che  si  vanta d'essere eunuco. Nei gradi minori questa facoltà
piccole gioie, alcuni minuscoli giuochi di ottica, che  si  producono combinando in diverso modo le immagini presenti
di osservare. Moltissimi piaceri prodotti dalla fantasia  si  possono paragonare a quelli che in piccolo ci procura un
possono trovarsi combinati in diversa maniera. Ora vi  si  ammira la semplicità armonica ottenuta con poche tinte e
armonica ottenuta con poche tinte e poche linee, ed ora  si  contempla attoniti l'arditezza di un'immagine
attoniti l'arditezza di un'immagine straordinaria; or  si  guardano con compiacenza i mille frastagli degli ornamenti
degli ornamenti più intralciati e bizzarri; ed ora  si  provano le vertigini dinanzi a un quadro dove tutti gli
a un quadro dove tutti gli elementi del mondo morale  si  trovano confusi in modo da formare un caos indefinibile,
indefinibile, sublime. Le gioie più elevate della fantasia  si  provano quando essa, con tutti gli artifizi dell'arte, ci
del diorama, della fantasmagoria e del caleidoscopio  si  combinano coi contrasti di luce più arditi e più vaghi.
che non possiamo sopportare, e, contemplando la gioia che  si  sviluppa negli altri, la riceviamo ancora in noi per
ancora in noi per riflesso. In questo caso, due esseri che  si  rallegrano insieme sono due corpi che si mettono in
due esseri che si rallegrano insieme sono due corpi che  si  mettono in equilibrio. Uno di essi manda all'altro una
stesso fenomeno; per cui, alla sua volta, chi ha ricevuto  si  fa benefattore, e i doni si scambiano reciprocamente e
alla sua volta, chi ha ricevuto si fa benefattore, e i doni  si  scambiano reciprocamente e senza posa. Ma v'ha di più: il
e più caldo di vita, ed ogni volta che il raggio di gioia  si  riflette in noi o fuori di noi, esso è più terso e più
è più terso e più caldo. Il piacere semplice e primitivo  si  è combinato colla sodisfazione di un sentimento benevolo, e
ai cani, ai cavalli. In qualche non raro caso l'uomo  si  mette davanti allo specchio e ride colla propria immagine,
allo specchio e ride colla propria immagine, con la quale  si  scarica del piacere che lo innonda. Ma, quando siamo pieni
siamo pieni di gioia, cerchiamo avidamente un uomo che  si  rallegri con noi: allora possiamo precipitarci nelle
tutti quelli che incontriamo per via. Più d'una volta  si  esprime in questo modo il giubilo popolare prodotto
Il piacere cresce poi a dismisura, quando la persona che  si  rallegra con noi occupa già un posto distinto nel nostro
l'espressione di un piacere condiviso fra due persone che  si  amano, pure il sentimento sociale, esaltato al massimo
la misura del sentimento che vi è collegato. Quasi tutti  si  sentono meglio disposti a fare il bene quando sono felici;
da una impressione; tante più volte la stessa impressione  si  ripete di modo da ravvivare la immagine; tanto più spesso è
tanto più spesso è richiamata l'idea che all'immagine  si  riferisce; e tanto è più facile ricordare l'idea stessa. In
stessa. In questo ricordo appunto risiede la memoria, che  si  aiuta con la ripetizione dell'impressione, con
mentre vi sono alcuni piaceri e alcuni dolori che non  si  cancellano più dalla nostra memoria. La nostra volontà può
di attenzione ravvivarle e conservarle. Qualche volta  si  riesce a rammentarci subito di un'immagine o di un'idea,
vista per caratteri molto marcati; nel secondo caso invece  si  deve rovistare a lungo fra le immagini per trovarne una
posto, o che portava un abbozzo così pallido che appena  si  poteva vedere o distinguere da altre consimili. Nel lavoro
quasi mai, o soltanto in modo affatto secondario, e non  si  prova che il piacere di una ginnastica energica della
che il piacere di una ginnastica energica della mente.  Si  ha una gioia di questa natura nell'imparare le lingue, la
è tanto facile da non esigere il più piccolo sforzo, non  si  può avere un piacere; mentre questo può arrivare a un certo
mentre questo può arrivare a un certo grado, quando  si  possiede una memoria pronta e tenace, con la quale si
si possiede una memoria pronta e tenace, con la quale  si  possono fare veri esercizi di ginnastica intellettuale. In
che dalle compiacenze dell'amor proprio. Qualche volta  si  prova una specie di oscillazione piacevole, quando si cerca
volta si prova una specie di oscillazione piacevole, quando  si  cerca nel gran libro della memoria un'idea che pare
gran libro della memoria un'idea che pare perduta. Qui però  si  sente sempre il salto: l'idea che si rammenta ci viene
pare perduta. Qui però si sente sempre il salto: l'idea che  si  rammenta ci viene davanti a piè pari, e noi la vediamo
senza che prima s'avesse intraveduta in ombra. Anche quando  si  sente che l'idea sfuggita sta per trovarsi, non la si vede
si sente che l'idea sfuggita sta per trovarsi, non la  si  vede ancora, e fra il vederla e il non vederla non vi sono
che sono arrivate alla nostra coscienza per mezzo dei sensi  si  improntano sulla memoria in modo misterioso; per cui il
però l'emanazione invisibile e senza forma dell'affetto  si  fissa, insieme all'immagine materiale dei sensi, nella
nostre memorie sorgono alcune ombre misteriose che lente  si  avanzano e, salutandoci con piglio soave e melanconico,
una gioia o un affetto. Ora è la casa dove siamo nati che  si  disegna bigia o vaporosa presso il giardino dove abbiamo
vengon davanti, tutti ci salutano e passano. Quanta gioia  si  prova nell'assistere a quel giuoco di ombre! Ora si scorre
gioia si prova nell'assistere a quel giuoco di ombre! Ora  si  scorre avidamente lo sguardo su tutto l'orizzonte e si
Ora si scorre avidamente lo sguardo su tutto l'orizzonte e  si  contempla tutta l'immensità di quello spazio oscuro e
tutta l'immensità di quello spazio oscuro e silenzioso; ora  si  arresta l'occhio pieno di lagrime soavi su qualche ombra
le persone più indifferenti, i piaceri più insignificanti  si  elevano e si sublimano passando nel mondo della
più indifferenti, i piaceri più insignificanti si elevano e  si  sublimano passando nel mondo della reminiscenze, dove pare
pietrifica, possono ridestare una malinconia soave: spesso  si  sentono assai più vivi i dolori sofferti che i piaceri
goduti. Tutto ciò che passa attraverso lo spazio e il tempo  si  depura e si abbellisce: i morti diventano migliori dei
ciò che passa attraverso lo spazio e il tempo si depura e  si  abbellisce: i morti diventano migliori dei vivi, i lontani
D'altra parte, tutto ciò che è incerto e che oscilla, che  si  indovina più che non si veda, che si presenta più che non
che è incerto e che oscilla, che si indovina più che non  si  veda, che si presenta più che non si intenda, ha sempre una
e che oscilla, che si indovina più che non si veda, che  si  presenta più che non si intenda, ha sempre una attrattiva
indovina più che non si veda, che si presenta più che non  si  intenda, ha sempre una attrattiva particolare che commuove
la fabbrica delle idee: accumulando troppi materiali, non  si  lascia più spazio all'officina del pensiero. Vi sono molti
piaceri però che possono andar congiunti all'egoismo, e che  si  misurano più dalla perfezione dell'intelletto che dalla
piaceri negativi della mente  si  conoscono appena, perchè per se stesso l'intelletto ci
un piacere col solo diminuire o cessare. Gli strazi che  si  possono soffrire nei lavori intellettuali provengono quasi
raggiungerlo. Allora l'offesa del nostro amor proprio  si  associa al disgusto della facoltà mentale mal sodisfatta, e
intensità. In questi casi, se a un tratto la difficoltà  si  appiana o si vince, si può provare un vivo piacere, che è
In questi casi, se a un tratto la difficoltà si appiana o  si  vince, si può provare un vivo piacere, che è del tutto
casi, se a un tratto la difficoltà si appiana o si vince,  si  può provare un vivo piacere, che è del tutto negativo.
piacere, che è del tutto negativo. Quando da lungo tempo  si  è privi di libri e si ama con passione la lettura, ci si
tutto negativo. Quando da lungo tempo si è privi di libri e  si  ama con passione la lettura, ci si può gettare con
si è privi di libri e si ama con passione la lettura, ci  si  può gettare con trasporto sul primo volume che ci vien fra
maggiore il salto della sensibilità. Dal massimo dolore non  si  può passare al più piccolo grado di piacere senza un vero
di piacere senza un vero spasimo di voluttà; mentre, quando  si  è in calma, lo stesso avvenimento che ci ha fatto delirare
piacevole od anche indifferente. Questa legge però non  si  verifica che quando il piacere e il dolore, che influiscono
prova un vero piacere quando lo spasimo che lo tormenta  si  rende appena sopportabile, quantunque lo stato in cui si
si rende appena sopportabile, quantunque lo stato in cui  si  trova non potrebbe piacere a chi fosse interamente sano. Il
quali credono tutti, non sono che idee relative. Se l'uomo  si  trovasse sempre nello stato di ebbrezza voluttuosa che
 si  potesse dare della vita una definizione matematica, sarebbe
materia viva e della materia morta. I beati mortali che  si  chiudono fidenti e riposati dietro i baluardi delle loro
da una ardente fantasia e vaghi per natura di ciò che  si  oppone alle credenze dei più, credono vivo tutto ciò che si
si oppone alle credenze dei più, credono vivo tutto ciò che  si  muove, cresce e moltiplica, e, confondendosi con la natura
natura che in sè li abbraccia e riunisce, pensano che non  si  possa rifiutare la vita a nessuna cosa creata, e che essa,
che avvolge questa suprema metafisica del nostro cervello,  si  possono con sottigliezza di dialettica sostenere entrambe
Per ripetere lo stesso concetto con una forma che più  si  avvicini al mondo delle sensazioni, direi che l'uomo, senza
direi che l'uomo, senza volerlo, ha cercato gli esseri che  si  rassomigliano a lui negli atti più fondamentali
ogni modo, se la vita compenetra tutte le cose create, essa  si  concentra più spesso in un punto; e fecondando una piccola
che, isolato e moventesi in un'atmosfera autonoma, non  si  tiene riunito al mondo che a mezzo delle forze che, come
forze che, come parte del tutto, lo integrano. Quanto più  si  segrega questo microcosmo dal gran cosmo da cui ha avuto
col circolo che lo abbraccia, e tanto più chiaro  si  formula il concetto della vita. Un gruppo di forze
di forze organizzate, svolte in un individuo che s'agita e  si  trasforma senza posa, è forse la formula più esatta della
comune a tutte le cose umane e fors'anche non umane.  Si  comincia a godere nei primissimi tempi della vita dei
sensazione di quei tempi, ma è indubitato che anche allora  si  gode e si esprime la gioia. Anche prima che il bambino
di quei tempi, ma è indubitato che anche allora si gode e  si  esprime la gioia. Anche prima che il bambino sappia ridere,
giorni di quell'età. Tutte le volte che il sistema nervoso  si  trova in uno stato di grande benessere e di leggero
nel loro esercizio, perchè ne possa nascere un piacere.  Si  studia soltanto per dovere, e se si studia con gioia, è
nascere un piacere. Si studia soltanto per dovere, e se  si  studia con gioia, è perchè si accontenta l'amor proprio e
soltanto per dovere, e se si studia con gioia, è perchè  si  accontenta l'amor proprio e si soddisfano i parenti e i
studia con gioia, è perchè si accontenta l'amor proprio e  si  soddisfano i parenti e i maestri. Il giovane gode in
il tempo sprecato e le forze consunte. Nella giovinezza  si  comincia ad imparare nuovi piaceri, forse si gustano tutti;
giovinezza si comincia ad imparare nuovi piaceri, forse  si  gustano tutti; ben di rado si arriva a farsi un'arte o una
imparare nuovi piaceri, forse si gustano tutti; ben di rado  si  arriva a farsi un'arte o una scienza della gioia. Si corre
rado si arriva a farsi un'arte o una scienza della gioia.  Si  corre a dritta e a manca, si vola e si sprofonda senza
o una scienza della gioia. Si corre a dritta e a manca,  si  vola e si sprofonda senza misurare gli abissi, nè le
scienza della gioia. Si corre a dritta e a manca, si vola e  si  sprofonda senza misurare gli abissi, nè le proprie forze.
da percuotere o da esser percossi; purchè, insomma,  si  possa delirare nel fuoco di un rogo o nel gelo d'un
delirare nel fuoco di un rogo o nel gelo d'un ghiaccio,  si  vive e si gode. Il primo bisogno è quello di scatenare la
nel fuoco di un rogo o nel gelo d'un ghiaccio, si vive e  si  gode. Il primo bisogno è quello di scatenare la forza che
è quello di scatenare la forza che ci divora, e purchè  si  sprigioni per qualche valvola, non c'importa del resto. Ora
per qualche valvola, non c'importa del resto. Ora essa  si  spegne nelle contrazioni dei muscoli, ora si svapora in un
Ora essa si spegne nelle contrazioni dei muscoli, ora  si  svapora in un diluvio di progetti impossibili, ora fischia
concitata dalla valvola delle passioni più violenti, ed ora  si  rintuzza in lunghi e pericolosi studi. L'uomo che a
non lo sarà mai. In mezzo a tante gioie però il giovane non  si  arresta quasi mai ad analizzarle. Impetuoso e violento, non
confini delle età fisiche, ma non delle età morali. Queste  si  corrispondono spesso, ma non sempre. L'adolescente può in
le feste della giovinezza; vi rinuncia spontaneamente, e  si  rassegna a prendere a vent'anni l'andatura posata dell'uomo
suoi piaceri consistevano quasi tutti in beni mobili, ora  si  sono cambiati in beni immobili. Nella giovinezza si
ora si sono cambiati in beni immobili. Nella giovinezza  si  preferisce il convulso alternar della Borsa, e purchè si
si preferisce il convulso alternar della Borsa, e purchè  si  abbia un interesse molto alto, si va incontro senza paura
della Borsa, e purchè si abbia un interesse molto alto,  si  va incontro senza paura al fallimento e alla rovina. Oggi
vita, delirio; il giovane ne è contento. L'adulto, invece,  si  accontenta dell'interesse del quattro o del tre per cento,
capitali consimili. Quando l'adulto diventa vecchio, egli  si  trova povero di gioie, poichè, ad onta delle sue economie e
piaceri, de' quali ha fatto tanto abuso nella giovinezza,  si  sono ridotti ai minimi termini. L'economia dell'età adulta
vita con trasporto, fors'anche con vero furore; e checchè  si  dica, quando l'uomo ama la vita, è perchè essa gli dà più
a scuola, non sente sulle prime un grande distacco, nè  si  stanca per il nuovo lavoro intellettuale, perchè la novità
che subentra al bel colore di rosa d' una faccia infantile.  Si  fanno meno allegri i bambini e vivaci, perdono l'appetito,
perdono l'appetito, diventano più eccitabili o tristi, e  si  lamentano di mal di capo. Il professor Finkelnburg
vista e specialmente miopia. - Congestioni alla testa che  si  manifestano con mal di capo. -Emorragia dal naso e
del cervello. - Nervosismo. - Nelle ragazze, disturbi che  si  manifestano nella irregolarità della mestruazione. Appena
le accademie, i parlamenti, e commissioni innumerevoli,  si  occuparono di questo argomento. Vi è già tutta una
(come quello di Kotelmann pubblicato dal Voss ad Amburgo)  si  occupano esclusivamente dell'igiene delle scuole, ed a
esclusivamente dell'igiene delle scuole, ed a Berna  si  stabilì all' Università, un insegnamento speciale solo per
strapazzo del cervello dei ragazzi che vanno a scuola,  si  cominciò a negare ed affermare, ad accusare e difendere,
a negare ed affermare, ad accusare e difendere, prima che  si  avessero i documenti sicuri per emettere un giudizio.
un fenomeno che producesi indipendente dall'azione nervosa  si  rileva dal fatto che la contrattura venne osservata e
nelle persone molto nervose,mi fece conchiudere che non  si  deve in esse attribuire tutti i fenomeni dell'eccitabilità
per esempio i muscoli flessori nella gamba della rana,  si  contraggono più facilmente dei muscoli estensori: ma i
più facilmente dei muscoli estensori: ma i muscoli flessori  si  stancano anche più facilmente dei muscoli estensori. Se si
si stancano anche più facilmente dei muscoli estensori. Se  si  affatica un muscolo, e poi si impedisce la circolazione del
dei muscoli estensori. Se si affatica un muscolo, e poi  si  impedisce la circolazione del sangue in esso, comparisce
è il principio di un fenomeno patologico. Qualche volta  si  osserva nei malati di paralisi del nervo faciale, che
della faccia con delle correnti elettriche troppo forti,  si  passa immediatamente allo stato opposto della contrazione
troppo forte; per conseguenza come una specie di fatica che  si  manifesta nel muscolo al principio della sua azione dopo il
vengono dopo, se non sopraggiunge troppo presto la fatica,  si  rassomiglieranno molto più fra di loro che non rassomiglino
più fra di loro che non rassomiglino alle prime. Certo qui  si  tratta di fenomeni complessi. Il muscolo che lavora
muscolo che incomincia a lavorare, dopo un lungo riposo,  si  produca subito una manifestazione di fatica obbedendo ad
Quando essi non sono forti e puramente locali, non  si  hanno segni visibili della sensazione. Negli altri casi la
socchiuse o semiaperte. Se il piacere aumenta, gli occhi  si  chiudono affatto, la testa si volge leggermente da un lato
il piacere aumenta, gli occhi si chiudono affatto, la testa  si  volge leggermente da un lato o si piega sulla spalla che
affatto, la testa si volge leggermente da un lato o  si  piega sulla spalla che corrisponde per lo più alla parte
in modo da atteggiarli ad un muto sorriso; qualche volta  si  hanno anche sospiri o parole interrotte. Se il piacere è
partecipare alla sensazione piacevole; per cui le spalle  si  appressano al capo, il corpo si rannicchia su se stesso e
per cui le spalle si appressano al capo, il corpo  si  rannicchia su se stesso e prova brividi, i denti si
corpo si rannicchia su se stesso e prova brividi, i denti  si  avvicinano e l'aria, inspirata per la bocca semichiusa,
produce un sussurro e un legger sibilo simile a quello che  si  manda per lo più al primo entrare nell'acqua fredda. Quando
calma compiacenza, gli occhi brillano alquanto, la bocca  si  chiude con energia o accompagna i movimenti della mano;
o altre parti del corpo possono essere in movimento; spesso  si  canta o si accompagna l'azione che produce il piacere con
del corpo possono essere in movimento; spesso si canta o  si  accompagna l'azione che produce il piacere con parole
il tatto senza stancarli e produce alcuni piaceri dei quali  si  può farsi un'idea mangiando le tartine e le gelatine. Altre
o finezza di tessuto è sorgente di piacere, ciò che  si  osserva mangiando le animelle di vitello, le cervella, i
solletichi quasi il senso del tatto, come avviene quando  si  mangiano le uova di alcuni pesci. La compage mollemente
fibrosa ci dà del pari sensazioni piacevoli, ciò che  si  prova, assaporando il manzo ben frollo e cotto a
lasciando in bocca una minuta polvere o una molle pasta.  Si  provano dei piaceri di questo genere mangiando varie specie
alcune fritture molto arrosolite e tutte le varietà  Si  provano dei piaceri di questo genere mangiando varie specie
di frittelle. Un altro genere di piaceri tattili del gusto  si  ha da un cibo solido che, fondendosi, diventa liquido in
cibo solido che, fondendosi, diventa liquido in bocca, come  si  osserva nel burro e in molti preparati culinari. Infine, un
in molti preparati culinari. Infine, un piacere particolare  si  ha da una resistenza mediocre che ci offre l'alimento, e
e per la quale conviene impiegare un certo sforzo; e lo  si  prova, per esempio, nel mangiare il croccante o il torrone,
le nocciole e le noci. Tutte queste sensazione tattili poi  si  combinano in mille modi diversi producendo piaceri molto
alimenti di varia coesione. Basta rammentare il piacere che  si  prova mangiando del pane di granoturco con crema di latte,
sua esistenza, e che, modificata dal suo modo di essere,  si  confonde e si unifica nella coscienza con tutte le altre
e che, modificata dal suo modo di essere, si confonde e  si  unifica nella coscienza con tutte le altre che emanano da
della specie umana e nei momenti infiniti nei quali  si  suddivide la vita di ogni individuo. Checchè ne sia, però,
procede con tutta la sua pienezza, allora l'uomo  si  sente e gode della vita, provando uno dei piaceri più
di tutti i paesi. Il non poterlo godere è una malattia che  si  osserva spesso nei melanconici, negli ipocondriaci e nei
lo prova con maggiore intensità, ed è allora che spesso lo  si  vede, beato di se stesso e del mondo che lo circonda,
lo sente tanto un bambino che, destandosi nella sua culla,  si  guarda attorno e sorride, quanto il filosofo che, sano di
il filosofo che, sano di corpo e di mente, senza pensare,  si  guarda e si dà una fregatina di mani.
che, sano di corpo e di mente, senza pensare, si guarda e  si  dà una fregatina di mani.
liquide, volatili e incolori, che sfuggono facilmente e non  si  saprebbe come ritrovarle. Ci vogliono le parole per le
e trasparentissimo il vetro del vaso, sicchè spesso appena  si  può distinguerlo dal liquido che contiene; ma il vaso
ma il vaso esiste sempre, la parola non manca mai.  Si  può sentire sublimemente finchè si vuole, senza pensare una
la parola non manca mai. Si può sentire sublimemente finchè  si  vuole, senza pensare una parola, senza tracciare il più
ci ispira o il piacere sensuale che ci inebbria; ma quando  si  tratta di concepire l'idea anche più meschina, bisogna
disperdere qualche porzione di liquido, ma le sostanze  si  manterrebbero sempre pure. Invece quella misteriosa
elastica e mollissima, sicchè le idee vi trapelano e  si  mescolano fra loro, e i vasi si deformano facilmente.
le idee vi trapelano e si mescolano fra loro, e i vasi  si  deformano facilmente. Avviene qualche volta che le pareti
che questo lavoro ha leggi invariabili, dalle quali non  si  può discostarsi senza cadere nell'errore. Sgraziatamente
dettato dalla verità, vera simmetria della mente, talora  si  sbaglia l'ordine e l'euritmia, e si tracciano disegni
della mente, talora si sbaglia l'ordine e l'euritmia, e  si  tracciano disegni mostruosi.
della vista presenta piaceri morbosi di varia natura: l'uno  si  compiace dei colori più sgargianti e dei loro contrasti più
il giallo spiccato presso il rosso più petulante; un altro  si  diletta degli oggetti più strambi e mostruosi, o ha una
gusto, o per le immagini di qualche imbrattatele che  si  dà arie da artista. Nella storia dell'arte si hanno epoche,
che si dà arie da artista. Nella storia dell'arte  si  hanno epoche, nelle quali pare che una epidemia attacchi
che una epidemia attacchi artisti e dilettanti, per cui  si  trovi bello e ammirabile ciò che è goffo e caricato. Al
dall'amicizia e da qualunque altro sentimento d'elezione,  si  riduce quasi sempre a un dovere, o ad un fragile filo, che
breve cozzo d'ire o di interessi può rompersi. Quando però  si  ama e si stima un uomo perchè merita venerazione e
d'ire o di interessi può rompersi. Quando però si ama e  si  stima un uomo perchè merita venerazione e rispetto, questi
dei più venerabili fra i sentimenti di famiglia. Il vecchio  si  lega al fanciullo colla catena di un affetto intermedio che
intermedio che serve di nodo e di scala, e tre generazioni  si  confondono in una stessa famiglia. Lo zio e il nipote che
confondono in una stessa famiglia. Lo zio e il nipote che  si  dànno la mano, formano un altro gruppo delizioso. Qui è il
formano uno dei quadri più belli. Più lungi dal nido  si  vedono altri gruppi formati dai cugini, dai cognati, dai
dai diversi sentimenti di parentela, elevandosi insieme,  si  confondono per formare un'unica atmosfera tiepida e
l'affetto di famiglia; concerto armonioso, nel quale  si  associano le note di tanti istrumenti. Le gioie della
È qui il caso di ripetere il vecchio proverbio: Non  si  deve andar lontano per cercare quello che ci sta vicino;
esaminati ad uno ad uno, non esistono quasi mai isolati, ma  si  combinano fra loro in diverso modo, per costituire alcune
cuore umano. Facendo la storia di questi gruppi di gioie,  si  mostrerebbe la via del piacere in azione, ma si farebbe
di gioie, si mostrerebbe la via del piacere in azione, ma  si  farebbe sempre un lavoro di sintesi analitica, nel quale si
si farebbe sempre un lavoro di sintesi analitica, nel quale  si  dovrebbe far sentire necessariamente lo scalpello. Non
quella perfezione che in un sublime delirio di fantasia  si  può immaginare. Non vi ha un'assoluta analisi, come non vi
legittimo, e dai mille altri elementi fisici o morali che  si  intrecciano con esso, eseguisce sempre un'operazione
che con un mistero o un errore. Nel primo caso  si  chiude il circolo cosmico con un atto di umile ignoranza;
circolo cosmico con un atto di umile ignoranza; nel secondo  si  pone in suo luogo un pregiudizio o un'ipotesi, cioè un
per mezzo dell'evaporazione  si  formano le nubi alla superficie del mare, sappiamo che
atmosferiche. L'acqua caduta sulle alpi, il ghiacciaio che  si  fonde, il vento che gonfia la vela, possono riprodurre in
ed era meno lontana dal vero. Sentiamo come Roberto Mayer  si  espresse nella sua celebre memoria:Il movintento organico
di forza fisica. La corrente di questa forza, che  si  spande anche sulla nostra terra, è la molla perpetuamente
perpetuamente tesa, la quale mantiene l'attività, di quanto  si  muove sulla terra. La superficie della terra sarebbe in
non venisse continuamente restituita al sole. "La natura  si  è proposto il problema di tagliare le ali alla luce che
vegetale è un serbatoio nel quale i raggi fuggenti del sole  si  fissano e si raccolgono per poter poi essere utilizzati.
serbatoio nel quale i raggi fuggenti del sole si fissano e  si  raccolgono per poter poi essere utilizzati. Provvidenza
istintivo di compiacenza ogni qual volta l'occhio nostro  si  posa sopra una ricca vegetazione. "Le piante ricevono una
ossigeno dell' atmosfera. Parallelamente a questo consumo  si  manifesta il fatto caratteristico della vita animale, la
col mantice una corrente di aria, gli atomi dell' ossigeno  si  lanciano sugli atomi del carbonio, le molecole che
potenziale dell'affinità tra il carbone e l'ossigeno che  si  trasforma in energia termica. II prodotto di questa
della luce solare che parve spenta, quando nelle foglie  si  formarono delle nuove combinazioni scindendo l'acido
spenta per anni e per secoli nella fibra del legno, ora  si  riaccende nella trepidazione e nel moto delle molecole che
riaccende nella trepidazione e nel moto delle molecole che  si  ricostituiscono e generano il calore e la luce.
Riconosciuta la natura intima dei processi di combustione  si  vide subito che il respiro era esso pure una combustione
moto". E parlando della vita degli animali, soggiunge: "Se  si  pretende che nell' animale vivo vi è una forza della
del lavoro. Se faccio un lavoro eguale ad uno, non  si  può dire, avrò uno di fatica; e per due o per tre di lavoro
in condizioni normali. Il metodo adoperato fu il seguente:  Si  stabilì, con una serie preliminare di ricerche , che
muscoli per cancellare ogni residuo della stanchezza. Se  si  diminuiva il tempo del riposo, se ad esempio tra una serie
se ad esempio tra una serie di contrazioni e l' altra  si  lasciava trascorrere solo un' ora invece di due, era
naturale che il muscolo desse un lavoro minore, perchè non  si  era riposato abbastanza. Ma si può anche ridurre il lavoro
un lavoro minore, perchè non si era riposato abbastanza. Ma  si  può anche ridurre il lavoro a metà, e ridurre pure a metà
completamente avesse bisogno di fare trenta contrazioni;  si  trovò che facendogliene fare la metà, cioè solo quindici
facendogliene fare la metà, cioè solo quindici contrazioni,  si  poteva ridurre il riposo ad un quarto, cioè a solo
le altezze successive alle quali venne alzato il peso,  si  ottiene nelle prime contrazioni una quantità di lavoro
nelle successive quindici. In ciascuna di queste esperienze  si  cominciava il mattino e continuavasi fino alla sera a
che non riferisco nei suoi particolari, risultò,che, se non  si  esaurisce completamente la forza del muscolo, e lo si
non si esaurisce completamente la forza del muscolo, e lo  si  esonera dalle ultime contrazioni che esso compie, si stanca
e lo si esonera dalle ultime contrazioni che esso compie,  si  stanca assai meno, e resta capace di produrre una quantità
Chiunque abbia fatto un’ ascensione sopra una montagna  si  sarà accorto che l'ultima parte della salita per toccare la
che non abbiano costato altri passi più difficili, quando  si  era meno stanchi. Il nostro corpo non è fatto come una
un esempio dirò che anche per il digiuno nel primo giorno  si  consumano dei materiali che abbiamo nel corpo, i quali sono
lavoro normale tutta l'energia della quale poteva disporre,  si  trova obbligato per un soprappiù di lavoro ad intaccare per
lo sforzo nervoso sia più cospicuo, il muscolo stanco  si  contrae debolmente. Quando solleviamo un peso vi sono due
debolmente. Quando solleviamo un peso vi sono due parti che  si  affaticano: l'una è centrale, puramente nervosa, cioè la
volontà, l'altra è periferica, ed è il lavoro chimico che  si  trasforma in lavoro meccanico dentro alle fibre muscolari.
del montante I fra le due sbarre d' acciaio, nelle quail  si  move il corsoio N, si dà al peso un punto di appoggio più
le due sbarre d' acciaio, nelle quail si move il corsoio N,  si  dà al peso un punto di appoggio più vicino alla mano: e il
nel principio della sua contrazione. Se mentre il muscolo  si  contrae per fare un tracciato della fatica, noi giriamo
vediamo che nel principio quando il muscolo è riposato non  si  accorge della differenza. Il muscolo pare dunque
effetto della fatica, il muscolo sente un beneficio se lo  si  scarica, dandogli un appoggio che lo liberi da una parte
andato sotto, diritto davanti a noi, di là dalla terra, e  si  vedeva un crepuscolo stupendo, bello quanto più belli che
quali vapori, accumulandosi in alto, quando l'aria è queta,  si  tingono di luce e la sfumano e la rifrangono con una forza
torri di ferro rovente e d'archi trionfali di bragia, che  si  sfasciavano lentamente, per dar luogo ad altre architetture
d'Archimede. Il silenzio era così profondo a prua, che  si  sentiva distintamente lo strepito della macchina. Il
a me. - Siamo nel fiume. L'emigrante e i suoi vicini  si  voltarono a cercar l'altra riva, e non vedendo che la linea
qua e là vagamente, e una selva di bastimenti, di cui non  si  vedevan che le punte. Oramai si sapeva che non si sarebbe
di bastimenti, di cui non si vedevan che le punte. Oramai  si  sapeva che non si sarebbe più sbarcati, e la folla era
cui non si vedevan che le punte. Oramai si sapeva che non  si  sarebbe più sbarcati, e la folla era stanca delle
a rallentare il corso e l'anelito; poi parve appena che  si  movesse; e infine quel mostruoso cuore di ferro e di fuoco
A un fischio che suonò sul palco, le due áncore enormi  si  staccarono dai suoi fianchi, e caddero fragorosamente,
di prima, non allettati dal movimento dell'aria,  si  ritirarono.
tiene nei suoi magazzini abiti d'ogni misura, che  si  adattano alle varie grandezze del cervello umano. Questa
gli altri, sieno poi questi pecore o lupi. La prima  si  può esprimere con l'immagine di chi, assorto in un'estasi
in un'estasi sublime, contempla il cielo; mentre la seconda  si  può rappresentare con un uomo che dall'alto di un colle
un colle osserva sorridendo il brulicame di un popolo che  si  agita nella valle, e ch'egli potrebbe terrorizzare
qualche frammento di roccia. L'uomo avido di gloria  si  indirizza alla verità e non si accontenta che di un premio
L'uomo avido di gloria si indirizza alla verità e non  si  accontenta che di un premio meritato, mentre l'ambizioso si
si accontenta che di un premio meritato, mentre l'ambizioso  si  serve di tutte le passioni grandi e piccine, dei pregiudizi
per salire in alto, nè mai cura se il seggio dal quale  si  pavoneggia posi sul fango o sul marmo. Un'altra differenza
gloria e dell'ambizione consiste in questo, che i primi  si  possono godere in tutta la purezza anche nella solitudine
parola onde determinarne il valore morale. In questo modo  si  dice una nobile ambizione, come si può dire un'ambizione
morale. In questo modo si dice una nobile ambizione, come  si  può dire un'ambizione biasimevole. Le gioie dell'ambizione
spasima di gioia al primo onore che raggiunge, ma non  si  arresta un solo istante; guardandosi intorno per scoprire
dell'ambizione. Il genio può creare una civiltà, ma non vi  si  assoggetta; mentre l'ambizione cresce sempre più fervente
sensazione spiacevole può costituire un piacere, il quale  si  chiama negativo, perchè non si proverebbe se prima non si
un piacere, il quale si chiama negativo, perchè non  si  proverebbe se prima non si avesse sofferto un dolore
si chiama negativo, perchè non si proverebbe se prima non  si  avesse sofferto un dolore positivo. Il numero di questi
sorgente di gioia, e non riesce spiacevole che quando  si  incomincia a disperare di raggiungere lo scopo, o quando il
una pronta soddisfazione che, per circostanze accidentali,  si  fa invece troppo aspettare. Moltissimi piaceri però sono di
beata e senza un desiderio al mondo; ma se ad un tratto ci  si  presenta un magnifico fiore, o ci arriva all'orecchio il
I piaceri che provengono dalla cessazione di un dolore  si  chiamano impropriamente negativi, per distinguerli dagli
di fiori il giardino delizioso del cuore, è la stima che  si  professa verso gli uomini grandi, che si elevano al disopra
è la stima che si professa verso gli uomini grandi, che  si  elevano al disopra della folla sia per squisitezza di
di mente. Nei gradi minimi di questo sentimento non  si  varca mai il limite di una fredda ammirazione, e il piacere
e la ragione. Se siamo spettatori di un atto generoso, esso  si  riflette nella nostra coscienza, e producendo un piacere,
riflesso che è costituito dall'ammirazione. Il raggio che  si  riflette dalla nostra coscienza varia secondo la natura
luce che vi arriva, e secondo il numero delle volte che vi  si  proietta. Così un uomo che manda a noi una sol volta
dell'io è cancellata dalla grande rivale del tu. Quando  si  ammira, si riconosce una superiorità qualunque, si fa atto
è cancellata dalla grande rivale del tu. Quando si ammira,  si  riconosce una superiorità qualunque, si fa atto di
Quando si ammira, si riconosce una superiorità qualunque,  si  fa atto di sudditanza, si fa violenza alla vanità, perchè
una superiorità qualunque, si fa atto di sudditanza,  si  fa violenza alla vanità, perchè voglia sottoscrivere il
ad una azione nobile e generosa. L'ammirazione che  si  presta ai grandi che più non sono, può diventare un vero
ma la mente vi entra assai più che il cuore. Questi piaceri  si  provano anche nella stima che si professa pei contemporanei
il cuore. Questi piaceri si provano anche nella stima che  si  professa pei contemporanei di mente sublime, o per uomini
pei contemporanei di mente sublime, o per uomini in cui  si  onora la vecchiaia onesta e dignitosa. Tutti i piaceri che
onora la vecchiaia onesta e dignitosa. Tutti i piaceri che  si  provano in questi diversi casi richiamano alla mente la
di piaceri appartengono ancora le sensazioni deliziose che  si  provano nell'essere spettatori di una azione nobile e
un piacere a cui partecipò anche l'orecchio. Lo stesso  si  può dire di chi legge per la prima volta l'autobiografia di
diverso, e riceve una leggera sfumatura dalla stima. Così  si  può prestare il culto della gratitudine più viva al proprio
di mente e di cuore, non è che con trepida gioia che lo  si  saluta e gli si bacia la mano. La gioia della venerazione
cuore, non è che con trepida gioia che lo si saluta e gli  si  bacia la mano. La gioia della venerazione si prova, in
saluta e gli si bacia la mano. La gioia della venerazione  si  prova, in tutta l'ideale purezza, nel culto che si presta a
si prova, in tutta l'ideale purezza, nel culto che  si  presta a una madre decrepita o ad un grand'uomo che,
la forma di odio, che  si  chiama vendetta, ha alcune piccole gioie che sono quasi
e basterà citare a questo proposito la compiacenza che  si  prova nello schiacciare fra le unghie una pulce che ci
L'influenza delle gioie dell'odio e di tutte le altre che  si  assomigliano, è sempre pessima. Se il piacere fisiologico
colpevole ha in se stesso la propria condanna. L'uomo che  si  compiace del male altrui, sente anche nel momento della
ha le proprie leggi e il proprio scopo; dovunque e sempre  si  è odiato, dovunque e sempre si odierà! La fisonomia delle
scopo; dovunque e sempre si è odiato, dovunque e sempre  si  odierà! La fisonomia delle gioie dell'odio e della vendetta
quali pare che le passioni, ardendo della fiamma più viva,  si  offrano tutte in olocausto sull'altare di una sola; e
macchine  si  conosce l' origine del movimento. La ruota del mulino è
questo sollevando l'acqua dai mari la raccolse in nubi, che  si  posarono poi sulla cima de' monti e l'acqua ricadde in
quello che abbiamo in tasca da una molla. L'energia che  si  consuma nel giro delle ruote per segnare il tempo, è eguale
la detonazione e dà impulso alla palla. Nel telegrafo  si  consuma dello zinco e dell' acido solforico per produrre la
vince una resistenza e compie un lavoro? Che cosa è che  si  consuma nel cervello che pensa? Per rispondere più o meno
1867. Tutti sappiamo che spesso nei vagoni delle ferrovie  si  accendono gli assi delle ruote, se non si diminuisce
delle ferrovie si accendono gli assi delle ruote, se non  si  diminuisce l'attrito nel mozzo col grasso. Il calore non è
mozzo col grasso. Il calore non è una nuova sostanza che  si  aggiunga ad un corpo, ma deriva da un movimento che
del corpo medesimo. Vediamo ogni momento che un zolfanello  si  accende nel fregarlo; e le nostre mani si riscaldano
che un zolfanello si accende nel fregarlo; e le nostre mani  si  riscaldano fregandole fortemente l'una contro l'altra ; poi
l'una contro l'altra ; poi quando sono asciutte, la pelle  si  riscalda al punto che l'epidermide manda un odore di osso
nella cavità di un altro pezzo di legno messo in terra,  si  fa girare tra le due mani come un frullino tenendolo
il calore in moto, dimostrò che per generare del movimento  si  distrugge del calore; e che l'energia di movimento è una
giocattoli, il lavoro che parve consumato in quest' atto,  si  trasforma in un lavoro che venne detto potenziale. Appena
sale in su, può sembrare che tutto il lavoro delle braccia  si  consumi: ma il lavoro che si è fatto non è perduto: esso si
tutto il lavoro delle braccia si consumi: ma il lavoro che  si  è fatto non è perduto: esso si trova nel macigno che
si consumi: ma il lavoro che si è fatto non è perduto: esso  si  trova nel macigno che abbiamo allontanato dalla terra in
fisici ammettono che vi sia una sostanza imponderabile che  si  chiama etere, la quale riempie lo spazio e che agisce
cioè della loro lunghezza e della velocità con la quale  si  propagano nello spazio, si parla oramai con la medesima
e della velocità con la quale si propagano nello spazio,  si  parla oramai con la medesima sicurezza con la quale
Poco per volta raffreddandosi diventerà scuro e bruno e  si  spegneranno le vibrazioni che erano capaci di agire come
per riscaldare da 0° ad 1° un chilogrammo di acqua.  Si  chiama chilogrammetro il lavoro necessario per elevare un
impararono a misurare l'energia sotto qualunque forma  si  presentasse, essi dimostrarono che a traverso le sue
essi dimostrarono che a traverso le sue trasformazioni non  si  perde nulla. Gli esempi che ho riferiti, e tutti i fenomeni
nulla. Gli esempi che ho riferiti, e tutti i fenomeni che  si  presentano nella natura, sono riuniti da una legge
comprimendola, può dopo eseguire un certo lavoro, ma essa  si  rilascia e diviene inerte quando ha compiuto il lavoro di
la sua potenza a fare altro lavoro. Quando l'ossigeno  si  combina col carbonio genera del calore e della luce, ma una
calore e della luce, ma una volta che sono combinati, e che  si  è disperso il calore, l'acido carbonico che ne risulta, non
un'impronta indelebile nella storia del pensiero umano,  si  rimane pieni di ammirazione per la facilità e la chiarezza
va perduta, le esperienze dimostrano in modo concorde che  si  guadagna un equivalente corrispondente di calore, oppure
della forza chimica invece di questa, od inversamente se  si  è perduto del calore si guadagna una quantità equivalente
di questa, od inversamente se si è perduto del calore  si  guadagna una quantità equivalente di energia chimica o
o meccanica: e quando sembra perduta l'energia chimica  si  trova aver guadagnato invece del calore o del lavoro. In
rematori rovesciarsi indietro come mancasse loro il fiato e  si  sentissero soffocare. L'affanno che ci prende dopo aver
che per salire una scala vi è un consumo maggiore, perchè  si  tratta di sollevare il peso del nostro corpo ad una
gradi superiore a zero, i muscoli restano eccitabili e  si  contraggono facilmente anche dopo una settimana.
dopo una settimana. Nell'estate, le gambe recise dal corpo  si  possono al massimo far contrarre per una intera giornata.
che i muscoli delle rane staccate dal corpo, quando  si  fanno contrarre producono dell'acido carbonico. Ed Hermann,
che l'ossigeno non è indispensabile perchè i muscoli  si  contraggano. Anche nel vuoto si possono avere delle
perchè i muscoli si contraggano. Anche nel vuoto  si  possono avere delle contrazioni muscolari. Tra le sostanze
avere delle contrazioni muscolari. Tra le sostanze le quali  si  producono per effetto della fatica dei muscoli o nel
del muscolo. É invece assai più probabile che l'ossigeno  si  trovi già combinato molto lassamente con le sostanze
albuminoidi che formano la fibra muscolare. Nel lavoro  si  disfanno questi corpi albuminosi, e nel dar luogo
corpi albuminosi, e nel dar luogo all'energia meccanica  si  formano altri composti chimici, come l'acido carbonico e
e mettere dell'acqua salata al suo posto. L'esperienza  si  fa incidendo la vena addominale e legandovi dentro una
l'acqua che circola sia limpidissima all'uscita dal corpo,  si  avrà una rana che non contiene più sangue. Queste rane
un giorno o due in tale stato, e nelle prime 10 o 12 ore  si  riconoscono difficilmente da una rana normale. Non è
però che tale esperienza potesse farsi anche nell' uomo,  si  avrebbe la prova che l'affanno del respiro non deriva dalla
respirazione. L' affanno del respiro per influenza del moto  si  osserva in tutti gli animali, anche nei pesci, che, come si
si osserva in tutti gli animali, anche nei pesci, che, come  si  sa, hanno bisogno di pochissima aria e respirano solo
anni. Per respirare, le anguille, come tutti i pesci,  si  riempiono di acqua la bocca e poi la chiudono e fanno
una specie di telegrafo ad aria e comprimendo un tasto  si  fa muovere una penna che scrive sulla carta affumata di un
nel quale l'anguilla non respirava. Non è che l'anguilla  si  addormenti in questo tempo, che anzi muove gli occhi e le
dell'acqua è scemata l'attività chimica dei tessuti e  si  rallentarono i processi della vita, per modo che l'animale
molto lentamente ed in modo regolare, i centri del respiro  si  mettono a fare dei periodi di attività e di riposo.
attività e di riposo. Respirano quattro o cinque volte come  si  vede nella quinta linea del tracciato 14, e poi stanno
compiacenza è una delle più elevate e delle più generose, e  si  misura dalla gioia dell'uomo beneficato e dallo sforzo che
dobbiamo esercitare a soccorrerlo. Nel modo diverso con cui  si  combinano questi due elementi, sta tutto il mistero del
un atto semplicissimo produce un qualche beneficio di cui  si  rallegra, per la riconoscenza guadagnata a buon mercato e
tulle le gioie usuali e comuni della beneficenza, che  si  fanno col minimo sforzo e piccolo sacrifizio, e che si
che si fanno col minimo sforzo e piccolo sacrifizio, e che  si  associano sempre a dosi più o meno grandi di amor proprio.
alto, l'amor proprio impicciolisce, e il sentimento sociale  si  accontenta del premio della gratitudine; finchè nelle
della scala morale noi troviamo la gioia purissima, che  si  misura tutta dalla grandezza del sacrificio, e che nelle
di luce, che basta a rischiarare l'umanità intera, la quale  si  rallegra di avere in sè chi ne sublima la dignità avvilita
la dignità avvilita da tanti egoismi e bassezze. L'uomo che  si  sacrifica al bene altrui prova sicuramente un immenso
e sta per lanciarsi con sublime imprudenza nell'agone,  si  vede sbarrata la via dall'egoismo. Vacilla, si ferma e
nell'agone, si vede sbarrata la via dall'egoismo. Vacilla,  si  ferma e magari piange; sente l'umana debolezza e il
l'egoismo, quando egli stende la mano all'uomo che soffre,  si  asciuga prima il sudore della stanca fronte e stagna il
uomini generosi fanno il bene per procurarsi un piacere,  si  pongano tutti gli uomini a cercare queste gioie e noi
qualche gemma sul fango dell'umanità. I mediocri non  si  scoraggino, nè rinuncino a queste gioie, perchè vi sono
gioie, perchè vi sono sacrifizi di tutte le misure, che  si  adattano alle grandezze varie del cuore umano; e se essi
respirazione  si  modifica durante l'attenzione: di questo cercai convincermi
per il fatto solo di essere sottoposti ad un esperimento,  si  trovano già eccitati. Più costante e più sicura è invece
le quali essendo distratte o profondamente tranquille,  si  mettono a pensare a qualche cosa. In un mio scrittoA.
presi su di me stesso durante una distrazione profonda.  Si  scrivevano i movimenti dell'addome e del torace. A misura
più completa, la frequenza dei movimenti respiratori  si  fa maggiore, e la respirazione diaframmatica meno forte.
colle idee precedenti. Erano delle imagini che  si  imponevano alla mia mente malgrado che io avessi avuto in
e con queste imagini, che mi trascinavano dietro loro,  si  svolgevano delle scene e dei quadri della vita, che dovevo
In questo momento premevo un tasto, che avevo in mano e  si  faceva un segno sopra il cilindro affumato che girava e sul
e del diaframma: mentre andiamo distraendoci il diaframma  si  contrae meno e tende a riposarsi: il torace funziona con
tutte le volte che la mente tendeva a distrarsi o che  si  destava l'attenzione. Ho pure trovato che vi sono delle
a divenire periodici appena cessa la loro attenzione, e  si  assopiscono leggermente. Il dottor Alippio Rondelli per
già rammentato nel capitolo V che dei periodi del respiro  si  osservano anche nei pesci, quando sono profondamente
il respiro diventava superficialissimo e sembrava quasi  si  arrestasse, e degli altri nei quali andava gradatamente
stesso, il battito del cuore diviene subito così forte che  si  impone alla mia coscienza. E poco dopo il palpito scompare.
come ho già dimostrato nel mio libro sulla Paura. Da ciò  si  comprende che nell'attenzione vi è un mutamento complesso.
arrivare a combinazioni così ardite e così impreviste, che  si  scambiano quasi con le vere creazioni. A questi voli della
con le vere creazioni. A questi voli della fantasia non  si  arriva però che in una vera febbre della mente, che si
non si arriva però che in una vera febbre della mente, che  si  chiama genio o delirio, che produce tale voluttà misteriosa
di prospettiva, facendoci credere a lontananze enormi.  Si  accusa la fantasia di ingannarci e di illuderci, ma si può
Si accusa la fantasia di ingannarci e di illuderci, ma  si  può ripetere per questo giudizio ingiusto quanto si è detto
ma si può ripetere per questo giudizio ingiusto quanto  si  è detto per la speranza. Se si vuol ritenere come vero e
giudizio ingiusto quanto si è detto per la speranza. Se  si  vuol ritenere come vero e reale ciò che si è rappresentato
la speranza. Se si vuol ritenere come vero e reale ciò che  si  è rappresentato dalla fantasia, non è colpa di questa
in alcuni uomini, molto rari, la fantasia più sfrenata  si  unisce ad una volontà ferrea e ad una mente analitica, essi
e non se ne fanno schiavi che per qualche istante, come  si  può lasciarsi comandare e battere dal fanciullo col quale
può lasciarsi comandare e battere dal fanciullo col quale  si  giuoca. La fantasia, una volta scatenata, può correre
il fuoco dell'affetto non può essere spento dalla mente.  Si  può avere la fantasia più fervida e il cuore più arido del
assai a un sentimento nelle sue forme, non gli  si  avvicina mai nella sostanza.
caratteri fisici, può occupare i nostri sensi sino a che  si  vuole, ma non possiamo amarlo finchè non ci ha commosso e
dal sentimento della proprietà e dall'affetto delle cose  si  rassomigliano assai, ma non sono uguali, e una minuta
Basta confrontare a questo proposito il piacere che  si  prova nel far passare fra mani una moneta d'oro che ci è
conviene che l'immagine morale sia molto viva, o che vi  si  rifletta molte volte. Fra i mobili della casa, il letto è
volte. Fra i mobili della casa, il letto è quello sul quale  si  dovrebbe leggere la storia più interessante. Là si nasce,
quale si dovrebbe leggere la storia più interessante. Là  si  nasce, si muore, e si tramanda ai posteri l'eredità della
dovrebbe leggere la storia più interessante. Là si nasce,  si  muore, e si tramanda ai posteri l'eredità della vita: là si
la storia più interessante. Là si nasce, si muore, e  si  tramanda ai posteri l'eredità della vita: là si soffre e si
si muore, e si tramanda ai posteri l'eredità della vita: là  si  soffre e si gode, si medita e si ama; là si passa per lo
si tramanda ai posteri l'eredità della vita: là si soffre e  si  gode, si medita e si ama; là si passa per lo meno un terzo
ai posteri l'eredità della vita: là si soffre e si gode,  si  medita e si ama; là si passa per lo meno un terzo dei
l'eredità della vita: là si soffre e si gode, si medita e  si  ama; là si passa per lo meno un terzo dei nostri giorni:
della vita: là si soffre e si gode, si medita e si ama; là  si  passa per lo meno un terzo dei nostri giorni: eppure il
il letto è uno degli oggetti più prosaici, e sul quale  si  legge poco o nulla. Questo fatto misterioso però si spiega
quale si legge poco o nulla. Questo fatto misterioso però  si  spiega subito, quando si pensi che nel letto pochissima è
Questo fatto misterioso però si spiega subito, quando  si  pensi che nel letto pochissima è l'attenzione, e la massima
è l'attenzione, e la massima parte del tempo che vi  si  passa, spetta all'assopimento temporaneo della nostra
è la contemplazione dell'immagine altrui che in essi  si  riflette. A questo affetto si riferiscono i piaceri
altrui che in essi si riflette. A questo affetto  si  riferiscono i piaceri infiniti che ci procurano le così
la nostra madre, può essere per noi una vera reliquia, come  si  può amare con intensità un fazzoletto bagnato di sangue
le conchiglie riflettono, insieme al raggio della mente che  si  compiace del lavoro, l'affetto alla scienza, il quale è un
alla scienza, il quale è un vero sentimento. In una parola,  si  può dire che tutti gli oggetti che si amano sono animati da
In una parola, si può dire che tutti gli oggetti che  si  amano sono animati da un sentimento che vi si nasconde,
oggetti che si amano sono animati da un sentimento che vi  si  nasconde, quasi fosse un calorico latente che noi possiamo
volontà. Gli oggetti cari sono veri segni materiali, che  si  adattano all'imperfezione della nostra mente e del nostro
La prima emana una luce più calda d'affetto, che facilmente  si  fissa sopra ogni cosa, mentre il secondo può leggere sugli
che è sempre sintomo sicuro di egoismo. L'uomo egoista  si  riduce ad amare gli oggetti, perchè questi riflettono
delle gioie dell'amicizia presenta tutte le immagini che  si  osservano in tutti i piaceri sociali, ma ravvivate da tinte
è forse uno dei sentimenti sociali che più degli altri  si  avvicina ai fenomeni della mente, e che, quantunque possa
gli altri sensi. Le espressioni più frequenti con le quali  si  manifesta ad un amico la gioia di vederlo, sono gli
altro esprima questo sentimento. Nella stretta di mano  si  può far sentire tutta la forza dell'affezione, e nello
tutta la forza dell'affezione, e nello stesso tempo non  si  esce dai limiti di una calma dignitosa. Il bacio è per
felicità è una delle creature meno esigenti che  si  possano immaginare; ma ha per procuratore il desiderio, che
più insolente, più intollerante e più permaloso che mai  si  conosca. La felicità si accontenta di una capanna e di un
e più permaloso che mai si conosca. La felicità  si  accontenta di una capanna e di un giardino, di un affetto e
che esce a far le spese sciupa il danaro, e per rifarsi  si  getta nel turbine dei giuochi di azzardo i più pericolosi,
in tasca a rendere alla felicità i suoi conti, i quali  si  riducono infine ad aver fatto di cento dieci, e di dieci
infine ad aver fatto di cento dieci, e di dieci nulla.  Si  rimprovera e si castiga il desiderio onde voglia perdere il
fatto di cento dieci, e di dieci nulla. Si rimprovera e  si  castiga il desiderio onde voglia perdere il brutto vizio di
di troppo volere; e, dopo averlo fornito di nuovi fondi, lo  si  abbandona a sè. Ben sovente l'esperienza non fa che
paure e ai primi pericoli. In questo modo quasi sempre  si  passa la vita, senza che mai si possa mettere a frutto un
In questo modo quasi sempre si passa la vita, senza che mai  si  possa mettere a frutto un sol grano di felicità. Nè basta
mettere a frutto un sol grano di felicità. Nè basta ancora:  si  possono qualche volta accumulare pochi capitali, dopo
il più delicato e il più volubile dei capitali che mai  si  possano possedere. Quando la felicità non è malata, è una
sua salute è così precaria e cagionevole, che ben di rado  si  può godere di questo spettacolo soave. Le malattie che
tanto facile l'esser felice, e perchè mai non vi  si  riesca. In ogni modo, per aspirare almeno ad un posto
onesto, e che non può essere quasi sempre che una fortuna.  Si  può esser galantuomini e felici, ma soltanto come si può
Si può esser galantuomini e felici, ma soltanto come  si  può nascere milionari e nello stesso tempo uomini di genio,
a cui possa aspirare l'uomo. Di questo stato beatissimo  si  hanno tante varietà quante sono le nature umane. Perchè vi
fra le circostanze ambientali e l'uomo che in esse  si  trova, perchè essa non è che l'armonia completa del nostro
del nostro io col mondo che lo circonda. Le felicità nè  si  possono confrontare, nè sommare, nè dividere.
aver rimpinzato lo stomaco di sangue caldissimo di cavallo,  si  sdraia sotto il tetto del suo toldo, immerso nella beata
a chi non lo crede il sommo pontefice, è felice, s'egli  si  sente tale. Si può fingere la felicità come ogni altra cosa
crede il sommo pontefice, è felice, s'egli si sente tale.  Si  può fingere la felicità come ogni altra cosa in questo
come ogni altra cosa in questo mondo; ma dacchè uno  si  crede felice, lo è; nè l'eloquenza di Cicerone o le
dall'altra parte, poichè dal giorno della partenza non ci  si  era ancora mostrato così: tutto a belle onde allegre, che
a traverso a un polverio finissimo di gocciole, su cui  si  levavano qua e là degli spruzzi candidi altissimi, che eran
folla danzante al sole, sotto le carezze dell'aliseo.  Si  vedeva onda gonfiarsi quasi fino all'altezza dell'opera
morta, e svanire ad un tratto, come una minaccia che  si  risolvesse in ischerzo, e poi daccapo sollevarsi, come per
ci guardavano, e sparivano anch'esse, col loro segreto. E  si  sarebbe rimasti per ore a contemplare quel formarsi e
piaceri consimili  si  hanno dalla rifrazione della luce, la quale ora ci mostra i
la loro origine all'incertezza della sensazione; come  si  prova guardando una lampada velata d'alabastro. Tutti
Tutti questi elementi fisici dei piaceri della vista  si  associano quasi sempre, dando luogo a sensazioni molto
l'elemento matematico del numero degli oggetti, che  si  presentano contemporaneamente al nostro occhio, e gli
pure non cessa per questo di essere un affetto di lusso.  Si  dice sempre che i figli hanno il dovere di amare i loro
comandamento fu scritto in tutti i codici del mondo. Non  si  parla invece quasi mai di dovere, quando si tratta
del mondo. Non si parla invece quasi mai di dovere, quando  si  tratta dell'affetto dei genitori verso i figli, e quasi
dell'affetto dei genitori verso i figli, e quasi sempre  si  dimentica d'imporlo come un comandamento. Ciò è naturale:
appunto ad una grande altezza l'umana dignità, perchè non  si  fonda sulle leggi della materia viva, ma posa il piede
quanto possiamo e quanto dobbiamo, il che è tutto dire.  Si  corre sempre verso la perfezione, anche essendo sicuri che
sempre verso la perfezione, anche essendo sicuri che non la  si  può raggiungere; or bene, si deve amare il proprio padre e
essendo sicuri che non la si può raggiungere; or bene,  si  deve amare il proprio padre e la propria madre fin dove è
propria madre fin dove è umanamente possibile, quand'anche  si  sappia che noi non potremo mai pagare il nostro debito.
in questo caso, rassegnarci ad esser debitori, anche quando  si  è milionari di sentimento. Se noi avremo figli, sconteremo
diventando creditori verso di essi. Il padre e la madre  si  possono amare colla stessa forza, ma non mai nella stessa
stessa forza, ma non mai nella stessa maniera. Per la madre  si  ha un affetto più caldo, più confidente e, direi quasi, più
direi quasi, più gonfio di quella sensualità del cuore che  si  può comprendere ma non definire. Per il padre, invece, si
si può comprendere ma non definire. Per il padre, invece,  si  ha un amore più ideale, più elevato, e nel quale entra
nel quale entra assai più la venerazione e la gratitudine.  Si  ama sempre la madre coll'ingenuità gaia ed espansiva del
gaia ed espansiva del cuore fanciullo, mentre  si  ama il padre colla calma e colla prudenza del cuore già
calma e colla prudenza del cuore già adulto. Colla madre  si  piange e si racconta, col padre si sorride e si ragiona.
prudenza del cuore già adulto. Colla madre si piange e  si  racconta, col padre si sorride e si ragiona. Chi non ha
già adulto. Colla madre si piange e si racconta, col padre  si  sorride e si ragiona. Chi non ha conosciuto sua madre può
Colla madre si piange e si racconta, col padre si sorride e  si  ragiona. Chi non ha conosciuto sua madre può appena
chiacchiere, quei giuochi interminabili, quando ella  si  sedeva sul suolo per farsi più vicina a noi, per farci
la storia interna de' miei dolori e delle mie gioie  si  riannodano sempre a mia madre, che, come un angelo, dopo

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