Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Cosima

243884
Grazia Deledda 37 occorrenze
  • 1947
  • Arnoldo Mondadori Editore
  • Milano
  • verismo
  • UNICT
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Cosima

fiducia che nutriamo nella nostra nuova narrativa. E si intenda per nuova non soltanto quella dei giovanissimi e dei debuttanti, cui largo spazio

Cosima

Presto arrivarono le bozze di stampa del romanzo. Cosima non sapeva con precisione di che si trattasse: credette che l'editore le mandasse un

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Cosima

, tanto piú che egli non diede il minimo segno di essersi accorto di quello che per lei, certo, era un avvenimento straordinario. Un filo di dispetto si

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Cosima

una coscienza limpida e profonda come un'acqua nella quale si vede ogni filo di luce e di ombra, per guidarsi da sola nella strada della verità. Il

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Cosima

d'opera, un altro tirava fuori un pane, lo spaccava, si faceva facilmente versare sulla mollica un filo d'olio, e lo abbrustoliva sulla brace

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Cosima

sbirciare le donne, si allineò fra una navata e l'altra della bella Cattedrale, e i loro occhi la serrarono in un nutrito fuoco di fila. Anche le donne

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Cosima

, ma forse non erano, straordinarie. Erano passati tre giorni da che si trovavano nella vigna, tutti e tre eguali, limpidi, sereni. Ella s'era rimessa a

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Cosima

, a ricordarla sembra anch'essa una invenzione fuori della realtà. Si chiamava Nanna; e adesso siede certamente alla destra di Dio, fedele ancora ai

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trastullato tra i filari delle viti, poi, scomparso, s'era ad un tratto sentito piangere e gridare. Tutti si slanciarono a cercarlo, con urli di

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Cosima

riluceva e sorrideva. Dio era passato con un corteo di tuoni e fulmini, ma trovando gli uomini di buona volontà si placava e ritornava paterno. Andrea

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Cosima

grande gallo piumato della Repubblica francese: monete d'oro, schiette, moderne, da spendersi, se si voleva, senza difficoltà. Ma non le toccò e il solo

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Cosima

insieme, nitidamente, l'avventura di quel giorno e i suoi propositi eroici di non profittare mai del tesoro equivoco di Elia. Si vedrebbe se era una nana o

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Cosima

Spesso si domandava se era religiosa, o superstiziosa, o visionaria e d'animo debole: ma sentiva in fondo che la sua rettitudine era una cosa

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volle almeno accompagnarla per un tratto del viaggio, in ferrovia, e quando la lasciò gli parve di averla imbarcata sull'Atlantico. In fondo anche lei si

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trovarsi in una città orientale: palmizii, cactus ed altri alberi esotici si movevano pesanti su quel cielo caldo, sullo sfondo turchino del lido. Sui

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essendoci questa si contenta di tirar giú il canestro dei servi e rosicchia coi suoi forti denti il pane duro e una crosta di formaggio. Nanna gli va

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Cosima

NOTE Pag. 14. Si chiamava Nanna... La maggior parte dei nomi che figurano in Cosima sono nomi veri: Nanna, è Nannedda Conzeddu moglie di Taneddu

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di meno e ancora non parlava bene perché aveva la cartilagine sotto la lingua piú corta del solito: e si parlava di fare un piccolo taglio per

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indirizzata a uno spedizioniere della costa, che si occupa di caricare su un battello mercantile partite di carbone vegetale e di cenere spedite dal

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casa si alzò, in una notte, oltre un metro e si dovette praticare una scia, in mezzo, per poter passare senza affondarsi. I ragazzi, sulle prime, erano

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due uomini per scaricare l'acqua della cantina nella strada. Anche la strada era diventata un torrente; l'orto uno stagno: si aveva l'impressione di

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che piú interessa la nostra scolaretta è la libreria del signor Carlino, dove si vendono i quaderni, l'inchiostro, i pennini; tutte quelle cose

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famiglia: poiché padre e figlio erano d'improvviso apparsi in una luce di terrore e di morte. La madre si fece ancora piú triste: Cosima si piegò come

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, sembrava quello dei quadri di Zuloaga. Qualche servo tornava dalla mietitura, abbrustolito come da un incendio, e si buttava, febbricitante di malaria

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chi invitava un altro a succhiarle il sangue vivo dal cuore; qualche volta la voce di una donna disillusa si alzava però ad ammonire le appassionate

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del cortile, sotto le grandi stelle dell'Orsa le cui ruote viaggiavano verso un paese di sogno. Il servo malarico, riavutosi alquanto, si sollevava e

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, quando ancora si viaggiava da una città all'altra a cavallo, e aveva portato i suoi libri e le sue provviste entro le bisacce come un pastore o un

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bellissima e con rari occhi celesti, erano di una rigidità quasi tragica. Scarso il patrimonio, tanto che quando si trattò di mandare il ragazzo a studiare

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. Enza era già quasi una signorina, un po' strana, a volte taciturna a volte di una allegria insolente e isterica. Non si tardò ad accorgersi che lei e

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per aiutare negli studi l'altro fratello, e per pagare le tasse. La madre si lamentava sempre, per queste tasse, e se ne preoccupava tanto da non

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fatalità che si era annidata nel suo cuore, poiché questo cuore era poi fisicamente e moralmente forte, ella aveva ereditato dal padre e dagli avi

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Si accorsero, i convitati, di queste gentilezze quasi galanti, e cominciarono a urtarsi coi gomiti; e come se una parola d'ordine si trasmettesse fra

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Cosima

si è piú vicini a Dio, e alla gloria. Come giungessero fino a lei i giornali illustrati non si sa: forse era Santus, o lo stesso Andrea a procurarli

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Cosima

L'ESTATE era certamente la stagione piú bella, per Cosima sopra tutto. Grande era il caldo, a giorni, ma un caldo secco, che alla notte si placava in

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Cosima

, piccole forme di cacio pecorino, delle quali l'odore si spandeva tutto intorno. E attaccata a sua volta a uno spigolo del graticcio, pendeva una

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Cosima

recinto di massi. Piccole stanzette erano addossate alla chiesa, sotto lo stesso tetto, e una specie di portichetto si apriva davanti alle due porte

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decadenza, o meglio di appassimento, un colore umido di autunno, un odore funebre di crisantemi. Ella ha freddo, nell'alta stanza dalla cui finestra si vede

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