espandersi fuori di noi, si dimostra nel modo più semplice, con uno sguardo, che si fa interprete del sentimento che ci ispira. Se questo nostro
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dell'emanazione che si innalza da noi indistinta e senza forma. Se effondiamo il nostro affetto in uno sguardo compassionevole, noi proviamo un piacere più
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difende il santuario, la donna si difende col pudore, e la calma dignità di un suo sguardo basta a frenare l'indiscreto. Non è che dopo una lunga lotta
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. Allora proviamo un senso indefinito, in cui la trepidazione lotta col desiderio della vittoria, e con lo sguardo della mente misuriamo le nostre forze
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attorno, pare che getti uno sguardo di generosa compassione sulla viltà che striscia a' suoi piedi. Qualche volta egli incrocia le braccia, e prende
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nostri lavori devono essere ben superiori onde fermare per un momento sguardo incerto della massa che compera e vende la lode. Questa ragione spiega
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massimo, trova la più completa sodisfazione. L'uomo assetato di gloria getta lo sguardo avido e penetrante sulla molteplice rete di strade che guidano
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sembra a caso scappato dal suo occhiello, è stato slacciato ad arte onde lo sguardo, penetrando per quella piccola fessura, possa più facilmente
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queste gioie si può rappresentare con lo sguardo avido e fisso che contempla, e con la mano che ghermisce e tiene stretto. Fuori di questi due tratti
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. Alcuni grandi artisti fermarono nel marmo o sulle tele lo sguardo celestiale del martirio, e tutti possiamo ricordare d'aver veduto in qualche galleria
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difficoltà è minore. Ora lo sguardo affascinante del genio può a poco a poco avvicinare a sè un uomo che si trovava lontano e perduto nella folla; mentre
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folla: non possono forse indirizzarsi la parola, ma uno sguardo solo basta a provare una ineffabile compiacenza, quando i loro occhi s'incontrano
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. Mentre trepida porta nel grembo un'altra vita, tien forse sulle ginocchia un bambino appena divezzato, e girando lo sguardo affettuoso verso un tavolino
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L'uomo che, dopo avere ammirato con sguardo avido e intento il mondo che lo circonda, e dopo aver arrestato gli occhi con simpatica benevolenza sopra
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speranza è lo sguardo intento al cielo, e tutto l'atteggiamento della persona composta a una trepida confidenza e ad un'estasi misteriosa. Gli occhi fissi al
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che, dopo avere ammirato la magnifica natura circostante, avrà portato uno sguardo su se stesso, deve averlo provato in tutta l'intensità con cui lo
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al lavoro. Si potrebbe dire che essa sia lo sguardo dell'intelletto, senza del quale la coscienza non riflette e la memoria non ricorda; è l'occhio del
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sguardo della mente, avvezzato alla riflessione calma e riposata; e sebbene da sole non insegnino ancora a pensare, pure esercitano la mente ad uno dei più
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riposare lo sguardo e dove proviamo l'illusione di un momento di calma e godiamo. È allora che dall'estremo e nebuloso orizzonte delle nostre memorie
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inaspettata l'attraversa, sia che lo sguardo paziente dell'intelligenza riesca a scoprire una scintilla in mezzo a una profonda oscurità. L'istante della
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immobilità delle labbra, col moto il più diffuso e il più sfrenato, o colla calma più completa. Noi però sappiamo distinguere con un semplice sguardo
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sguardo pieno di desiderio e di affetto alle cose care che si stanno per abbandonare. Il capitale dei nostri piaceri è nelle mani della natura finchè
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basse. Ma tutti voi altri che avete infrante le catene del pregiudizio e salendo sulle alture del pensiero spaziate libero lo sguardo sull'orizzonte che
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tutto il corpo verso l'oggetto della nostra osservazione. Quando invece analizziamo una sensazione complessa, giriamo lo sguardo in tutto il campo
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indefinita, che forma la prima sorgente del piacere. La simmetria e la proporzione c'ispirano l'idea dell'ordine e della calma, e noi riposiamo lo sguardo
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quadri le umane passioni, arrivando a sorprendere perfino il fulmineo balenar degli occhi irati o il languore voluttuoso e incerto d'uno sguardo
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