Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

VODIM

Risultati per: servi

Numero di risultati: 26 in 1 pagine

  • Pagina 1 di 1
della casa, di due specie, mercenari contrattati a tempo e  servi  o schiavi,questi ultimi soggettati in guerra o comperati. —
i figli, le figlie, sorrette dalle ancelle nel gineceo, dai  servi  nell'ergastolo, accudivano non solo alla pastorizia o alla
convivenza mitigarono la schiavitù dei consanguinei e dei  servi  domestici. — Più tardi il sentimento di umanità, sorretto
perieci in Grecia, del colonnato e dei liberti in Roma, dei  servi  della gleba nelle province romane, degli aldi e liti fra i
nelle grosse famiglie patriarcali dell'Oriente coi numerosi  servi  e delle prime età di Grecia e Roma, col nome di società
storici in Europa di ebbrezza per l'affrancazione dei  servi  nell'evo medio (Montalembert). E così la libertà essi in
di quest'ordine sociale per il bene comune». Nel Vangelo i  servi  buoni e fedeli, che avevano colla propria abilità
a pie' del castello feudale (ove distinguevasi la villa dei  servi  campagnoli dal borgo degli artigiani) o attorno ai
che significa mungitrice di latte), fino alle ancelle e  servi  (nel gineceo e nell'ergastolo greco-romano); rimanendo ai
elevano sopra di questi (donne, fanciulli, schiavi,  servi  di lavoro) che rimangono privi del diritto e soggetti. La
mestieri sparsi nelle campagne offrendo cittadinanza, e dei  servi  della gleba assicurando affrancazione; — colle compagnie
di enti morali e di privati (allodi); la emancipazione dei  servi  contadini e la genesi di un ceto colonico autonomo; la
per la remora al vagabondaggio; sicché senza l'enfiteusi i  servi  affrancati sarebbero fuggiti in massa dalle campagne
può dirsi (col Roscher) «il risultato complesso di  servi  emancipati e di proprietari decaduti». Or bene è
col patronato del signore feudale, colle affrancazioni dei  servi  da parte della Chiesa, coi Collegi degli artigiani e colle
di Chiesa e dei chiostri, considerando i lavoratori non più  servi  per coazione bensì «serventes pro amore» (Liber
padroneggiare sé stessi; e all'uopo non farsi vilmente  servi  degli altri, né schiavi delle cose stesse di cui usiamo, ma
di antichi artefici del basso impero; più tardi furono  servi  sfuggiti alla gleba feudale, che Dante addita nel «villan

Cerca

Modifica ricerca