dei cantanti) aspettava la sua sentenza senza fiatare. «Alza quegli occhi di volpe» disse vedendolo intontito il porporato «e guardami in faccia». E
prosa letteraria
Curia romana una sentenza di morte, era stata pronunziata contro il principe T., fratello della nostra Irene, e Cencio con otto sicari della santa sede
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