| sempre | mi mancano le parole e io ne ho nostalgia. Per questo |
Salva con nome -
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perché così trova il suo cibo, come le rondini, ma perché | sempre | solo su due dimensioni, senza usare lo spazio? |
Ritorno a Planaval -
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una all'andata una al ritorno della passeggiata e mi saluta | sempre | due volte, quando d'estate siedo sui gradini davanti a |
Finestre di via Paradiso -
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spegne la luce e chiama al posto mio, come una volta ma da | sempre | più lontano. |
Ritorno a Planaval -
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sono | sempre | battuto in condizioni così sfavorevoli che desidererei |
La Verna -
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oggi, che mia madre mi rimprovera l 'indolenza e l 'essere | sempre | in giro, per sottrarmi al suo controllo stringo un |
Il letto vuoto -
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pensa | sempre | a sé come invariabili, ma non avrei che sarei durato, come |
Ritorno a Planaval -
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ti si avvinghiano e con amore, che non finisce mar e trova | sempre | nuove contatti, rapimenti e ti riporta al punto di |
Ritorno a Planaval -
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un cielo più grande. Dalla scala salita un giorno per | sempre | non verranno più voci, né visi morti. Non sarà necessario |
Il paradiso sui tetti -
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gabbiani stanno | sempre | nel cielo, che è il loro solo mondo. Quando il vento è più |
Ritorno a Planaval -
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eternamente mossa. E la penna si muove e la carta s'arrossa | sempre | a passioni nove. Giorno verrà: lo so che questo sangue |
Poesie - La morte di Tantalo -
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c'è il sanatorio dove viene ricoverata a vent'anni. Indossa | sempre | la stessa giacca di lana a quadri ruggine e neri. La neve |
Salva con nome -
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o un passero, o una foglia stagliarsi oltre la finestra, era | sempre | aperta la possibilità che ramo, foglia, passero uscissero |
Ritorno a Planaval -
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un gesto teatrale, magari fatto male, senza stile, ma pur | sempre | con dentro qualcosa di simbolico. Invece io non voglio |
Ritorno a Planaval -
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stesi al sole. Mi scorse subito e non parve sorpreso. Aveva | sempre | i capelli cortissimi, rasi da poco, il viso più scavato e |
La Bufera ed altro -
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alle questioni supreme, agli universali, chi era | sempre | vissuto in modo umano, cioè semplice e silenzioso. Exit |
La Bufera ed altro -
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bestemmia, ahimè, non è neppure la nostra peggiore.) Essere | sempre | tra i primi e sapere, ecco ciò che conta, anche se il |
La Bufera ed altro -
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e la voglia di tuffarmici dentro. Per di più, ho | sempre | abitato dirimpetto a uno scalo minore, la Stazione piccola, |
Il letto vuoto -
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sulla prateria, nel buco di questa pianura che penso da | sempre | inflnita. Di lì a non molto, verso i dieci anni, ho sentito |
Il letto vuoto -
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dolente, volava sopra il lago, con l'alucce sgomente, erra | sempre | e la sorte del suo tenero volo? brutal piombo la colse, e |
Poesie - La morte di Tantalo -
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pro- lunga il suo soggiomo in corridoio, da cui ritorna | sempre | con un”aria più serena e una luce più antica negli occhi, e |
Ritorno a Planaval -
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di proposito, ma protendendo la sua luce sopra i contorni | sempre | in movimento della nuvola pareva quasi sul punto di |
Ritorno a Planaval -
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seguita. È | sempre | sola, ma ha un gatto e un cane.Mi piace. Non mi fa paura |
Dal balcone del corpo -
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ancora vivi altri già morti, mescolati tra loro quasi | sempre | senza cognomi, solo i nomi, le date, le brevi frasi di |
Salva con nome -
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fanciulla! E poi con lacci che ti presti il cielo, a te per | sempre | annodala; sciogli le nubi dalle sue sembianze, guidala |
TAVOLOZZA -
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l'attendere e il fidare. E nell'orrore del vuoto un'allegria | sempre | riaffiorante, la corda che lega, lo spiraglio nel pozzo. Il |
Il letto vuoto -
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non so che una povera preghiera». Le fontane cantano | sempre | nella città muta dei sogni. Io mi allontano e la mia veste |
Poesie - La morte di Tantalo -
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e gli steli... Della mia donna nel fervido cuore aleggia | sempre | una brezza gentile, e quando ricco il poeta è d'amore anche |
Penombre -
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era (è ancora) libera e le umide rocce del Corone maturano | sempre | l' uva forte per lo «sciacchetrà ». E` curioso pensare che |
La Bufera ed altro -
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Anche le ville dei sudamericani sembrano chiuse. Non | sempre | ci furono eredi pronti a dilapidare la lussuosa |
La Bufera ed altro -
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essersi buttato sulle spalle uno scialle di lana, ripetendo | sempre | in francese, chissà perché, « «il fait bien froid, bien |
La Bufera ed altro -
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che siamo felici. Ma tutto questo movimento di rami, visto | sempre | dall'interno, fa pensare ad un cuore pulsante, il cuore |
Ritorno a Planaval -
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di Dante, di Virgilio cercando l'avel, ben trovava uno | sempre | il sembiante dei fratelli, e il sorriso del ciel! Sol |
TAVOLOZZA -
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sognano nell'avvenire che egual vicenda di volgar gioire. | Sempre | essi fiano servi, facchini, o pizzicagnoli, fabbri, |
TAVOLOZZA -
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che vicino abitavano di casa: le due cuffie eran | sempre | alla finestra, e per l'aria venìa un confuso cianciar pien |
Penombre -
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nelle notti insonni, innanzi agli occhi dove anche io miri, | sempre | ho lo slancio della tua persona come il vento la trae della |
POESIE -
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passaggio, e i più vecchi mi stringano la mano. Ch'io possa | sempre | adorarti, o Signore, negli astri in cielo e nei fiori in |
Trasparenze -
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famigliuola; sentirsi affranto e avvelenato ormai dall'afa | sempre | uguale della scuola, che fin gli toglie il ricrearsi ai rai |
TAVOLOZZA -
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- Mai non volle fermarsi per cinguettar coll'erba! - Sdegnò | sempre | dell'orto la procace verdura! - Del limo in cui cantiamo |
Trasparenze -
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il vento il mio naviglio minacci di sommergere, pur | sempre | alla stessa distanza io mi ritrovo dalla punta agognata. |
POESIE -
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fu legge per le plebi di altri dì! - O bruna fanciulla che | sempre | sorridi, ti dieder la culla gli iberici lidi? Quegli occhi |
TAVOLOZZA -
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sono...oh il fulgido sole che spunta adesso, quello è | sempre | lo stesso da quando in cielo entrò! E a noi mutar coi |
Penombre -
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povera spia del cielo che fruga, e attende, e immobile ha | sempre | agli occhi il velo, e quando si precipita dal carro di |
Penombre -
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sotto il cappellone monacale. Sulle stoppie interminabili | sempre | più alte si alzavano le torre naturali di roccia che |
La Verna -
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ch'io vi leggeva un dì! E adesso ? ... oh torna all'anima | sempre | l'antica fede; cinto di pie memorie, il Dio dei padri |
TAVOLOZZA -
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uno sguardo assurdo lucente e vuoto. E la donna sorrideva | sempre | di un sorriso molle nell'aridità meridiana, ebete e sola |
Dai Canti Orfici -
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Marta, spezzati a terra gli strumenti, cessato già sui | sempre | verdi paesaggi il canto che il cuore di Santa Cecilia |
Dai Canti Orfici -
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